CAPITOLO I.
Tengo la testa bassa, continuando a torturarmi le mani. La sedia su cui mi hanno fatto accomodare è leggermente scomoda, ma dato che mi hanno accolto all'improvviso sono già solo felice di non essere qui da solo...
La mano posata sulla mia spalla è davvero rassicurante, è un bene che i poliziotti lo abbiano lasciato entrare con me, mi fa sentire sempre meglio la sua presenza... Anche se ho a malapena toccato il tè che mi hanno portato.
Continuo a rimanere in silenzio, aspettando che il ragazzo seduto dall'altra parte della scrivania finisca di digitare sul computer tutte le informazioni.
- Com'è la situazione?- chiede Suga, con voce preoccupata.
Alzo appena lo sguardo su Daichi; sta bene vestito da poliziotto, ha un'aria seria che gli si addice parecchio.
Lo vedo scuotere appena la testa.
- Ce n'è abbastanza per una denuncia per tentato stupro, e anche per terrorismo psicologico...- mormora.
Deglutisco appena.
- Tutto bene Hinata?- mi chiede Suga; mi volto verso di lui, che mi sorride in maniera rassicurante.
- Sì- mormoro, prima di voltarmi verso Daichi - non voglio che finisca in prigione... Non è una brutta persona. È solo... Preferirei non vederlo più, almeno per un po'-.
In fondo, stavamo insieme da anni, è normale che a un certo punto pretendesse di fare certe cose, e che si sia arrabbiato quando gli ho detto di no per l'ennesima volta.
Deve aver pensato che gli avessi mentito per tutto il tempo, o che avessi un altro, e per questo mi sono sempre rifiutato di andare a letto con lui... Prima non mi aveva mai urlato addosso in quel modo.
O meglio, a volte si era arrabbiato, ma non a quei livelli...
- Io conosco Atsumu da anni, l'avrei capito se è una persona violenta, era solo... Molto stanco della situazione- mormoro.
- Va bene Hinata, non preoccuparti; farò in modo che non venga arrestato, ma che ci sia un ordine restrittivo nei suoi confronti, va bene? Così potrai stare tranquillo per un po'- afferma Daichi - in caso cambiassi idea, fammelo sapere-.
Annuisco.
- Grazie mille- mormoro.
- Cerca di bere un po' di tè caldo, mentre Daichi finisce di scrivere il rapporto; ti farà bene- mi dice Suga, avvicinandomi il bicchiere.
Annuisco e, ancora con le mani leggermente tremanti, allungo le braccia e afferro il bicchiere, per poi portarmelo alle labbra.
Bevo qualche sorso, e in effetti mi aiuta a calmarmi.
Sono sempre stato un ragazzo in grado di reagire tranquillamente a ciò che gli succede intorno, non mi faccio mettere i piedi in testa facilmente ma... È stato tutto così veloce e improvviso che ho a malapena avuto il tempo di realizzare cosa stesse accadendo...
- Bene, io con il mandato ho finito- dichiara Daichi, prima di voltarsi verso Suga - dovrò rimanere qui un pochino di più per concludere tutte le pratiche, tu inizia pure a tornare a casa-.
- Va bene- risponde Suga, alzandosi - te la senti di andare Hinata?-.
- Certo- rispondo, alzandomi - grazie mille, Daichi-san- mormoro.
- Figurati, è il minimo... E non siamo più al Liceo, togli pure gli onorifici, sono anni che te lo dico- ride lui; faccio un piccolo sorriso.
- Ci proverò- affermo, prima di afferrare la mia valigia e uscire dalla stanza con Suga.
Mentre ci dirigiamo fuori dalla centrale, lo vedo salutare parecchie persone che ci sono qui; in fondo, Suga sta con Daichi da quando eravamo al Liceo, ormai qui sanno tutti chi è.
- Hinata, visto che stavi vivendo a casa sua... Hai bisogno di venire per un po' da noi? Io e Daichi abbiamo una stanza in più- mi propone Suga.
- Non serve... Dopo averti chiamato, ho avuto il tempo di prendere le mie cose e di chiamare un'altra persona. Mi ospiteranno loro, così non disturbo il vostro nido d'amore- affermo con un piccolo sorriso.
- Non ci avresti disturbati, non preoccuparti; ma sono felice che ci siano loro a prendersi cura di te, di sicuro sapranno come tirarti su di morale- commenta.
Sbarro gli occhi.
- Sei un indovino? Come hai fatto a capire chi stesse arrivando?!- esclamo; lui ride leggermente.
- Dall'auto che si sta avvicinando con la radio a tutto volume- afferma, divertito.
Mi volto, e vedo una macchina nera, con il tettuccio abbassato, la radio a tutto volume, che penso non abbia inchiodato solo perché siamo davanti a una stazione di polizia... Ringraziamo l'esistenza di Daichi.
Ne scendono due ragazzi, con un'aria piuttosto incazzata; il più basso dei due corre da me e mi abbraccia.
- Shoyo! Per fortuna stai bene!- esclama.
Faccio un piccolo sorriso e ricambio l'abbraccio.
- Non preoccuparti Noyassan, sto alla grande!- dichiaro.
- Meno male, altrimenti quel bastardo se la sarebbe vista con me- si stacca e mi mette le mani sulle spalle, fissandomi negli occhi con aria seria, e anche parecchio incazzata - dicci dov'è, ci pensiamo noi a fargliela pagare-.
- Non è necessario, Daichi se ne sta già occupando- mormorò.
- Non ce ne staremo buoni- Tanaka affianca Nishinoya, le braccia incrociate e l'espressione arrabbiata quanto quella dell'amico - ti ha fatto del male, e in quanto tuoi amici e Senpai gliela faremo pagare cara-.
- Non serve, davvero: voglio solo... Dimenticarmi di questa storia- mormoro; non mi va di avere altri problemi a causa di questo, voglio solo eliminare ciò che è successo dalla mia mente.
- Nishinoya, Tanaka, in questo momento Hinata ha bisogno di stare un po' tranquillo; portatelo a casa e fatelo rilassare, va bene? Al resto ci pensiamo noi, voi occupatevi di lui- dice Suga, avvicinandosi ai due e mettendo una mano sulla spalla di ognuno, un sorriso in volto - posso affidarvi questo compito?-.
- Certo, Suga-san!- esclamano loro due in coro.
- Noya, io prendo la valigia: tu prendi Hinata!- esclama Tanaka, recuperando la valigia delle mie mani.
Nishinoya si porta alle mie spalle.
- Forza, adesso ci penseranno i tuoi senpai a farti dimenticare di quello stronzo!-.
- Lo affido a voi ragazzi- afferma Suga con un sorriso.
- Grazie di tutto, Suga-san- dico, mentre Nishinoya mi apre la portiera davanti della macchina.
- Per oggi, puoi avere l'onore di stare al posto del passeggero! Io starò dietro a coprirvi le spalle- dichiara, facendoci l'occhiolino; rido leggermente.
- Ti ringrazio! Ne sarò molto felice!- affermo con un sorriso.
- Questo e altro per il mio kohai preferito!- mi rivolge un sorriso, dopodiché sale sui sedili dietro; Tanaka lascia la mia valigia nel baule, prima di sedersi al posto del guidatore.
- Bene Hinata, preparati a uno dei viaggi in macchina migliori che tu abbia mai fatto!- esclama, facendomi ridere.
- Mi affido a voi, Senpai!- dichiaro.
- A tutta velocità Ryu!- esclama Nishinoya, e Tanaka parte veramente a tutta velocità, mi devo quasi aggrappare al sedile per la paura di essere sbalzato via...
Però, devo ammettere che è divertente fare il viaggio con loro che cantano a squarciagola e il vento tra i capelli, di sicuro non mi fa pensare ad altre cose molto meno piacevoli, e alla fine mi ritrovo a cantare insieme a loro, cercando di lascisre andare il senso di angoscia e di disagio che mi porto dietro da questa mattina.
Il viaggio dura circa un quarto d'ora, prima di arrivare all'appartamento che Nishinoya e Tanaka hanno comprato finito il Liceo.
- Ti diamo la camera degli ospiti!- esclama Nishinoya con un sorriso mentre entriamo.
- Vi ringrazio!- rispondo con un sorriso; temevo di dover rubare la camera a uno dei due, ma a quanto pare hanno scelto un appartamento con tre camere apposta per quando qualcuno andava a trovarli, per cui non avremo questo problema.
Mi guardo intorno: questa casa... È decisamente un casino.
- Da quanto non pulite?- rido.
- Boh... Quand'è che Suga è venuto a obbligarci a pulire?- chiede Nishinoya, voltandosi verso Tanaka.
- Penso due mesi fa... Ma tanto, non è che tu sia molto più ordinato di noi- ride lui.
- Dettagli-.
- Vieni, questa è la tua camera- mi dice Nishinoya, riprendendo a camminare.
Attraverso il soggiorno e mi ritrovo in un corridoio, con due porte sulla sinistra e tre sulla destra; Nishinoya mi indica la prima sulla destra.
- Il bagno è quello in fondo al corridoio, a sinistra; davanti a te invece c'è la porta della cucina- afferma - visto che è quasi ora di cena pensavamo di preparare qualcosa, ma dicci tu se hai bisogno di una mano per disfare i bagagli!-.
- Non serve tranquilli! Non ho molte cose, faccio da solo!- dichiaro con un sorriso, prima di entrare in camera.
Bè, almeno questa è ordinata... C'è un letto a una piazza e mezza alla mia sinistra;di fronte a me, vicino alla finestra, un grande armadio, e alla mia destra una scrivania che dubito userò, a malapena usavo la mia quando dovevo studiare...
Quando studiavo... Ma questi sono dettagli.
Entro in stanza e chiudo la porta alle mie spalle, in modo da non dare troppo fastidio a Nishinoya e Tanaka mentre svuoto la valigia; direi che li sto già disturbando fin troppo, anche se loro sono sempre stati gentili con me...
Li ho conosciuti al Liceo: in classe avevo qualche amico, ma mi annoiavo spesso e un giorno, camminando per il cortile, ho trovato un gruppo di ragazzi intento a giocare a pallavolo.
La nostra scuola era troppo piccola per avere dei club, ma loro si trovavano spesso per qualche passaggio, visto che erano tutti appassionati.
È così che ho conosciuto i miei quattro senpai preferiti: Nishinoya, Tanaka, Sugawara e Daichi.
Nonostante fossi più piccolo di loro, non hanno esitato ad accogliermi, e soprattutto con i primi due ho instaurato un rapporto molto forte... Probabilmente perché abbiamo dei caratteri simili.
Nel gruppo c'era anche una ragazza, Kyoko; non giocava, ma era amica di Suga e Daichi, per cui stava spesso con noi, e poco dopo il mio arrivo ha portato nel gruppo una ragazza del mio stesso anno, Yachi... Il che è stata una fortuna, perché anche se quando sono andati via comunque i senpai sono rimasti in contatto con me, almeno non stavo da solo durante gli intervalli, e ogni tanto la convincevo a farmi un paio di passaggi.
Grazie a loro, ho conosciuto molte persone con cui sono entrato in contatto tramite gruppi di giocatori che ci sono in giro, e alla fine anche fuori dalla nostra scuola abbiamo creato una bella squadra di amici.
Ho conosciuto Atsumu proprio così: un giorno ero in spiaggia a giocare con i miei amici, e lui si è avvicinato con la sua squadra.
Abbiamo giocato un po' tutti insieme, ci siamo scambiati i numeri, e da quel momento ha iniziato a scrivermi anche in privato, e non solo per la pallavolo.
Per la maggior parte del tempo era molto gentile, veniva a trovarmi a sorpresa, e insieme ci divertivamo parecchio... Ogni tanto, con le persone che non conosceva era un po' stronzo e leggermente violento, ma con me è sempre stato gentile.
Per questo non ho avuto troppi problemi quando mi ha chiesto di metterci insieme, in fondo mi piaceva.
Ogni tanto guardavo Suga e Daichi, e desideravo avere ciò che avevano loro; non ero mai stato innamorato, non sapevo esattamente cosa fosse quel sentimento, per cui ho pensato potesse essere quello, e che mi sarei sentito anche io così felice.
Poco dopo la fine della scuola, ho iniziato a fare il vice-allenatore in una squadra, e lavorare in un bar per avere qualche soldo; Atsumu già aveva un lavoro da un po', per cui quando mi ha chiesto di andare a vivere insieme, proponendosi di aiutarmi con le spese e insistendo per darmi una mano, ho pensato fosse una cosa carina e ho accettato.
La convivenza però... Non è stata per niente come mi aspettassi.
I nostri orari non combaciavano, quindi ci vedevamo poco; e quando ci vedevamo... Mi piaceva divertirmi con lui prima, mentre adesso non lo facevamo praticamente mai.
Inoltre, la casa in cui mi aveva portato era leggermente distante da Miyagi, per cui sono riuscito a vedere poco i miei amici...
Li sentivo spesso, erano molto preoccupati che potessi stare male e sentirmi solo, ma essendo la mia prima relazione non sapevo bene cosa fare e pensavo fosse normale, visto che entrambi avevamo appena iniziato a lavorare ed eravamo ancora ragazzi.
E poi... C'era il sesso.
In realtà, non c'era il sesso, e io ne ero contento: lui ogni tanto provava a proporlo, ma io non me la sentivo.
Non so esattamente come mai, ogni tanto nel guardare scene nei film o simili pensavo come sarebbe stato, ma poi appena Atsumu provava ad andare oltre il bacio il mio primo istinto era spingerlo via.
Finché stamattina... Non ha esagerato.
Era già nervoso di suo, erano un po' di giorni che mi rispondeva male, ma pensavo fosse solo per il lavoro.
Fin quando stamattina, quando ha provato a scherzare sul fatto di fare sesso prima che lui andasse al lavoro e io l'ho rifiutato per l'ennesima volta, si è arrabbiato.
Ha iniziato a urlarmi contro, ad accusarmi di starlo tradendo; all'inizio sono rimasto spiazzato, non avevo idea di come comportarmi, era la prima volta che se la prendeva così con me.
Ho reagito, non sono mai stato uno che si fa insultare facilmente.
Ha iniziato a lanciare oggetti; ha provato a inchiodarmi al letto, ha detto che ero il suo ragazzo e lui a ventiquattro anni era normale che volesse scopare.
Gli ho detto che non sapevo perché ma non mi sentivo pronto, non volevo farlo, e se lo faceva stare così male era meglio che non ci vedessimo più.
È uscito di casa per andare al lavoro, ha detto che se non intendevo stare con lui, di non farmi trovare una volta tornato.
E così ho fatto: ho chiamato Suga per chiedergli aiuto, non sapevo bene come agire.
Mi ha detto di fare le valigie, che sarebbe venuto a prendermi; così ho messo tutte le mie cose in una valigia e sono uscito.
Nell'attesa ho chiamato anche Nishinoya e Tanaka, gli ho detto che probabilmente Suga mi avrebbe portato da Daichi, e mi hanno assicurato che mi avrebbero raggiunto lì.
Ho mandato un messaggio anche agli altri miei amici, e quando è arrivato Suga mi ha portato in centrale.
Non posso dire di non capire che fosse frustrato, il suo discorso era anche normale ma... Non so perché, non so perché io continui a non volerlo fare, sentivo che c'era qualcosa di incredibilmente sbagliato e non potevo ignorarlo, mi faceva male al petto provare ad acconsentire a ciò che voleva farmi.
E sentito... che non volevo che la mia prima volta fosse con lui.
Che era sbagliato.
- Shoyo, è pronto da mangiare!- esclama Nishinoya, aprendo la porta con un sorriso - non siamo degli chef provetti, ma siamo sopravvissuti in tutti questi anni, per cui penso che sarà commestibile- ride.
Sorrido.
- Non vedo l'ora di assaggiare la vostra cucina!- esclamo, seguendolo fuori dalla stanza fino alla cucina, dove Tanaka sta mettendo del cibo nei piatti.
- Adesso assaggerai la nostra magnifica cucina!- esclama con un sorriso.
- Ne sarò più che felice!- dichiaro con un sorriso, sedendomi a tavola.
- Speriamo ne rimarrai anche vivo- ride Nishinoya, mentre anche loro si siedono.
Iniziamo a mangiare, e devo ammettere che non facevo una cena così allegra da tempo: con Nishinoya e Tanaka mi trovo davvero bene, sono due ragazzi veramente magnifici, degli amici incredibili che non abbandonano mai nessuno, su di loro so di poter sempre contare.
Mi erano mancati, mi è dispiaciuto vederli così poco, ma vivendo più lontano mi è stato molto difficile... Loro non ne erano molto felici, pensavano che Atsumu stesse provando ad allontanarci.
Non penso lo facesse apposta, però...
- Shoyo, che è quell'espressione triste?! Sei con noi adesso! Ci andiamo a guardare un film divertente?- mi chiede Nishinoya con un piccolo sorriso.
- Più che volentieri!- rispondo, alzandomi; non voglio più pensare a lui: è passato, e come ho detto, tutti quei sentimenti negativi che provavo... Erano già indice che qualcosa non andasse.
Non tornerò più da lui, non riuscirei neanche a farlo dopo ciò che è successo: voglio iniziare una nuova vita, e lo farò a modo mio.
E la mia prima serata di libertà, la passo con i miei due migliori amici sul divano, in mezzo a tante di quelle schifezze da mangiare che penso di aver preso una decina di kili, proprio come facevamo un tempo. Bè, ora c'è anche l'alcool, ma contando che sembravamo ubriachi anche dopo un po' di succo, direi che è proprio come un tempo.
- Sto iniziando ad avere parecchia gente famosa come cliente, per cui presto diventerò un personal trainer famosissimo, ne sono sicuro!- dichiara Tanaka con un sorriso.
- Wow, stai facendo tantissimi progressi, Tanaka-senpai!- esclamo.
- Pensa, quando Ryu diventerà famoso, potremo sfruttare la sua fama come suoi migliori amici!- ride Nishinoya.
- Scrocconi- ride Tanaka.
- E tu Noyassan? Non volevi viaggiare? Da quello che so, per ora hai fatto solo un paio di viaggi- chiedo al ragazzo, mentre lui si porta la birra alle labbra.
- Si, è vero, ma sto aspettando. Tra non molto, Ryu avrà abbastanza soldi per gestire questa casa da solo e io ne avrò abbastanza per fare viaggi più lunghi. Ho deciso di risparmiare, prima di partire- fa un sorriso - sento che c'è ancora qualcosa per me qui-.
- Come al solito sei un figo Noyassan!- esclama Tanaka.
- Vero?- ride lui.
In effetti, Nishinoya ha sempre avuto un modo di vivere piuttosto libero... L'ho spesso invidiato, io molte volte mi faccio catturare fin troppo dalle cose e finisco per limitarmi...
- E intanto, ci si diverte!- esclama Nishinoya.
Li osservo per un attimo: in effetti, Suga mi aveva detto che stanno conducendo una vita molto libera e dedita al divertimento...
Una cosa che mi è mancata parecchio negli ultimi anni in cui stavo sempre in casa, praticamente da solo, visto che con il mio in teoria ragazzo facevamo molto poco.
E ora che ci penso, Atsumu non mi è venuto in mente neanche un po' nelle ultime ore, e non sento tristezza al pensiero che sia finita, sono più... Sollevato.
Forse, visto come stavano andando le cose, dentro di me già sapevo che non sarebbe durata ancora a lungo.
E forse è meglio così: lui cerca qualcosa che io non posso dargli, e lo stesso vale per me.
È arrivato il momento di recuperare gli anni che ho perso e rimettermi un po' in gioco nella vita!
- Ecco, senpai...-.
Loro si voltano verso di me.
- Come fate voi a divertirvi?-.
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