Capitolo 26
Lyllian
Lyllian si svegliò di colpo quando qualcuno iniziò a scuoterla per una spalla.
Si rigirò nel letto e aprì gli occhi contro voglia. Perché non potevano lasciarla dormire?
Quando le sue pupille incontrarono quelle gialle e lucenti di un viso troppo vicino al suo, si mise ad urlare disperata.
Stava per morire? Erano venuti ad ucciderla?
La persona davanti a lei si allontanò e mise le mani avanti per far capire le sue buone intenzioni.
«Che hai da urlare?!» la zittì la voce di Alyssa.
La ragazza si calmò quando capì che non aveva nulla da temere e si portò una mano all'altezza del cuore.
I suoi battiti correvano all'impazzata e si sentì come se le stesse per scoppiare la cassa toracica.
Quando ebbe recuperato il fato cercò di capire come mai la sua amica la stesse chiamando a notte fonda.
«Perché mi hai svegliata?» domandò visibilmente infastidita.
Lo sguardo dorato di Alyssa volò oltre la finestra a vetri accanto a loro e si posò su un punto impreciso.
«Juno non è nel suo letto. C'è qualcosa che non va, ho sentito uno strano odore e temo che possa essere successo qualcosa di grave.»
A quelle parole Lyllian scattò fuori dal letto e infilò automaticamente le ciabatte ai piedi. Si fidava dell'intuito della ragazza lupo e sapeva che, se lei percepiva qualcosa di strano, allora avrebbe dovuto preoccuparsi.
Senza neanche controllare se la stesse seguendo, la bionda si precipitò verso la porta e si catapultò in corridoio.
Dov'era Juno? Finnick e Donovan stavano bene?
In pochi secondi, le sue nocche stavano battendo insistentemente contro la porta di legno della stanza dei ragazzi e non si fermarono finché non fu proprio Donovan ad aprire.
Aveva lo sguardo stanco e la guancia segnata dal cuscino. Si passò una mano sulla faccia e poi cercò di aprire di più gli occhi.
«Che volete a quest'ora della notte?»
Lyllian sapeva che avrebbe voluto assumere un tono arrabbiato, ma il sonno non fece che rendere quella breve frase un mugulío impasticciato.
La ragazza cercò di guardare oltre la spalla dell'amico, ma non riuscì a vedere niente.
«Dov’è Finn?»
Den si stropicciò l'occhio destro e poi ebbe la forza di guardarla per bene.
Lyl vide la confusione balenare nelle sue pupille azzurre come il cielo e poi il ragazzo scomparve dentro la stanza, per poi riemergerne un attimo dopo.
«Non c'è» sentenziò con voce tesa.
Il gruppo si guardò per qualche istante, poi si precipitarono tutti verso le scale.
Non c'era bisogno di parlarsi, ormai si conoscevano così bene che riuscivano a comunicare anche senza l'uso della voce.
I loro passi affrettati rimbombarono contro il parquet del corridoio, poi sulle tavole di legno delle scale e poi nuovamente sul parquet. Alyssa fu la prima a toccare la maniglia, quindi l'abbassò e aprì la porta per far passare anche gli altri due.
Quando furono tutti fuori la ragazza lupo seguì il suo olfatto e Lyllian si affidò ai suoi poteri. Riusciva a sentire l'aura di Juno e Finnick a pochi metri da lei.
Le ragazze andarono verso la stessa direzione e si ritrovarono a percorrere una minuscola stradina che portava sul retro della casa.
Quando arrivarono sul luogo esatto si ritrovarono di fronte ad un campo di addestramento militare.
Lyllian lasciò stare tutte le cianfrusaglie utilizzate dai Ranger e cercò con lo sguardo i suoi amici.
Non ci volle molto per trovarli: Finnick era chinato per terra e Juno giaceva, priva di sensi, sotto di lui. Intorno a loro si era formata una cortina di Ranger che stava andando ad aumentare ogni secondo che passava.
Si mise a correre verso di loro e si buttò al fianco della veggente.
Cos'era successo?
«Juno? Juno?! Finn, cosa vi è successo? Tu stai bene?»
Nel dire quella frase si accorse dei lividi che gli macchiavano il viso e di un taglio che gli divideva in due il labbro inferiore.
Alyssa si stava guardando intorno con diffidenza. Lyl poteva vedere i suoi canini allungarsi e fuoriuscire dalla sua bocca con fare minaccioso.
«Cos’è successo?» chiese Donovan, vedendo che nessuno aveva ancora risposto alla sua amica.
Un ranger dall'aspetto muscoloso si chinò accanto a lei e posò una mano sulla spalla.
«Spostati, ci penso io a portarla in infermeria» disse con voce calma.
Un uomo dagli occhi rossi sostava a quasi un metro da loro, la pelle era candida come il latte e i capelli scuri rendevano il suo viso ancora più cadaverico.
Uno zombie?
L'uomo la guardò per qualche istante e poi si avvicinò a loro.
«Sono una delle guardie di Tirana ed ero presente quando la vostra amica ha perso i sensi.»
I ragazzi si guardarono per qualche istante e poi tornarono con lo sguardo su quella figura tanto inquietante quanto diafana.
Intanto il Ranger che si era proposto di prendere Juno si stava avviando verso la villa, quindi i ragazzi decisero di seguirlo, sperando che anche la guardia facesse altrettanto e continuasse con il racconto.
«Ho accompagnato personalmente la signorina fino al ring dei Ranger, lei ha visto il suo amico combattere contro un altro soldato, ha urlato di fermarsi e poi gli ha detto di schivare il colpo che stava per arrivare. Subito dopo è svenuta.»
«Tutto questo è successo davanti ai suoi occhi?» chiese Donovan, con aria indagatoria.
Probabilmente non si fidava di quell'uomo così misterioso e formale.
Il gruppo rientrò nella villa e i Ranger tornarono all'allenamento, solo alcuni di loro decisero spontaneamente di scortarli verso l'infermeria.
«Esatto. Ci siamo incontrati poco prima che lei uscisse dalla struttura, io le ho detto che non aveva il permesso di uscire a quell'ora della notte e lei mi ha fatto capire che la sua volontà di uscire era troppa per poter seguire le regole. Quindi ho deciso di accompagnarla personalmente all’esterno.»
Nessuno aggiunse una parola, Alyssa ritirò i denti e Den annuì al racconto dell'uomo, decidendo di fidarsi della sua versione dei fatti.
Ma Lyllian lasciò perdere il silenzio che si stabilì tra loro e corse con lo sguardo verso il suo migliore amico.
Non aveva ancora detto una parola e questo la preoccupava.
Si avvicinò a lui e gli prese la mano, poi la strinse e se la portò sulla guancia.
«Ehi, Finn...»
Il suo migliore amico si riscosse dal suo apparente stato di trance e la guardò come se la stesse osservando per la prima volta il quella serata.
I suoi occhi dicevano “Quando sei arrivata?”
«Cosa ti è successo? Perché sei combinato così male?»
Finnick sorrise amaramente e si toccò il labbro tagliato con un dito.
«Non sono fatto per la lotta corpo a corpo, eh?» sputò ferito.
Lyllian rimase zitta e aspettò che lui continuasse a parlare.
«Ero venuto qui per entrare a far parte dei Ranger, ero con Varner»
La ragazza aggrottò le sopracciglia «Chi è Varner?»
Finnick salì le scale accanto a lei e lanciò una breve occhiata alle sue spalle.
«È il capo dei Ranger. Mi aveva dato appuntamento all'interno della villa e, dopo esserci incontrati, mi ha portato nel ring e mi ha detto di lottare contro un altro soldato.»
Lyl gli strinse la mano in uno scatto e lo costrinse a guardarla negli occhi.
Stava scherzando?
«Perché hai accettato? Lo sai benissimo anche tu di non essere bravo a fare a botte!»
Il suo amico sbuffò e sciolse la loro stretta, intanto il gruppo formato da Ranger e non stava aspettando che il dottor Logan, o chi per lui, aprisse la porta dell'infermeria.
«Senti Lyl, lo sai anche tu che non ce la faccio a starmene con le mani in mano per troppo tempo. Ho bisogno di aiutare qualcuno o, quantomeno, capire cosa sta succedendo. Da quando siamo arrivati qua ci siamo ritrovati al sicuro e non siamo stati attaccati, ma dov'è Justice? Cosa sta facendo? Quando possiamo tornare a vivere le nostre vite?»
Una porta si aprì e la faccia del dottor Logan si materializzò davanti ai loro occhi.
Quando vide la figura di Juno accasciata tra le braccia del Ranger, strabuzzò gli occhi.
Lyllian sentì una strana aura venire da lui. La sua pelle sprigionava rabbia, confusione e paura. Poteva vedere il rosso mischiarsi con il rosa e con il marrone, la sua aura era un mix di colori.
«Cos’è successo?» chiese ricomponendosi in fretta.
Intanto lasciò che tutto il gruppo entrasse e li guidò verso il primo lettino libero. Aspettò che l’adagiassero sulle lenzuola, poi ringraziò tutti i Ranger e gli chiese di lasciare l'infermeria.
Anche Lyllian e gli altri li ringraziarono e i soldati sparirono ad uno ad uno dietro la porta.
Nella stanza rimasero solo i ragazzi, il dottore e l’uomo silenzioso che aveva detto di aver visto tutto.
Lyllian si chiese cosa ci facesse ancora lì con loro, ma decise di non dire nulla per non risultare scortese.
Finn si fece avanti per primo e lanciò un'occhiata dispiaciuto al corpo della ragazza priva di sensi a pochi metri da lui.
Juno
Quando il buio tornò a regnare dietro le sue palpebre, Juno si rese conto di essere sveglia.
La facevano male le gambe e le mancava il respiro. Cos'era successo?
Quando tutto l'accaduto gli tornò in mente, spalancò gli occhi di scatto.
Attorno a lei c'erano i suoi amici, Logan e il vampiro che l'aveva accompagnata fino al ring dei Ranger.
Tutti la guardavano preoccupati e Logan sembrava così sollevato che quasi non le trasmise quel sentimento così puro e felice.
Troppo felice per quello che aveva appena visto nella sua previsione.
«Dobbiamo andare da Anakin» disse soltanto, mettendosi seduta e preparandosi a saltare giù dal letto.
Quando il dottore la bloccò per un braccio lei si rese conto di essere su un lettino da ospedale. Era in infermeria.
«Dove hai intenzione di andare in queste condizioni?» chiese malamente Finnick, facendo un passo avanti e preparandosi a rimetterla a letto anche con la forza, se necessario.
Lei guardò fuori dalla finestra e vide che il sole stava già tingendo il cielo di bellissime sfumature dorate. Dovevano andare.
«Finnick, sono appena andata indietro nel tempo e ho appena fatto una premonizione chiara e lineare. Dobbiamo a dare da Anakin.»
Lanciò un'occhiata ferma a tutti i presenti.
«Subito» aggiunse.
•••Angolo Autrice
Mi sono ritrovata a scrivere questo capitolo alle due di notte. Il fatto che mi venga l'ispirazione proprio agli orari più strani non aiuta per niente la mia scrittura. In pratica molte volte mi sveglio il giorno dopo, vado a rileggere ciò che ho scritto la notte prima e mi ritrovo davanti ad un capitolo pieno di errori e parole insensate.
Grazie a Dio ho la mia dolce beta Dovesivola che sistema tutto e mi rimanda un capitolo decente e leggibile da tutti gli esseri umani.
Bando alle ciance e parliamo del capitolo! Cosa ne pensate? Siete tanto confusi?
Aspetto di leggere i vostri commenti e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
Jen🍻
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