Capitolo 21
Sono tornata dal regno dei morti!
Sì, finalmente gli esami sono passati e io posso godermi la mia vacanza e il mio stato da disoccupata.
Che bello...
Comunque sia volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono e che leggeranno anche questo capitolo. Grazie per aver comunque tenuto questo libro nella vostra libreria, l'apprezzo molto e mi complimento per il coraggio.
Okay, okay, la smetto di parlare e vi lascio al capitolo.
♥
N
ella puntata precedente (Ve lo dovevo perché sono passati mesi):
I ragazzi arrivano alla villa di Tiana, Juno ha avuto un incontro ravvicinato con Logan, il dottore telepatico, e adesso sono tutti insieme a fare una visita guidata per le vie della villa!
Lyllian non capiva. Cos'aveva voluto dire Logan con quelle parole? Che si stesse sul serio riferendo alle sue doti?
La sua mente non poté far altro che tornare indietro di qualche giorno, quando aveva annientato quei due uomini senza neanche accorgersene. Come aveva fatto?
Rimase immersa nei suoi pensieri e non si accorse neanche di Finnick che la tirava per mano e la trascinava con sè. A quanto pare il gruppo si stava muovendo verso l'ascensore.
Cosa stava dicendo Logan?
Rivide i suoi poteri ramificarsi e colpire. Ancora. Ancora. Ancora.
«Lyllian? Mi stai ascoltando?» la richiamò Logan.
La sua espressione era leggermente divertita, le sopracciglia folte formavano un arco e i suoi occhi la stavano scrutando. Si sentì nuda davanti a quello sguardo così profondo e si riscosse dai suoi pensieri.
«No, mi scusi. Potrebbe ripetere?» farfugliò poi.
Il dottore si ricompose e gli altri continuarono a lanciarsi occhiate interrogative e confuse.
«Vi mostrerò le varie palestre dove vi conviene allenarvi, passeremo prima dalla tua, quindi stai attenta.»
La biondina annuì e l'ascensore si aprì davanti ai suoi occhi.
Quando erano entrati lì dentro?
Den le rivolse uno sguardo eloquente ma rimase in silenzio, lasciando che Logan li guidasse lungo un corridoio gremito di sconosciuti.
Lyllian poteva sentire le loro auree, poteva percepire il potere scorrere sotto la loro pelle; così forte da darle quasi fastidio.
Tutti sembravano andare di fretta, c'era chi trovava il tempo per rivolgere un veloce saluto a Logan, ma nessuno si era informato a proposito dei nuovi visitatori. Era quasi come se neanche li vedessero.
Probabilmente anche gli altri se ne accorsero, ma fu Finnick a porre la domanda che ronzava nella testa ti tutti loro.
«Come mai vanno tutti di fretta qui?»
Il dottore continuò a camminare, ma si voltò verso di loro e sorrise nuovamente.
Perché continuava a farlo?
«Di solito questo posto non è così agitato; di recente, però, la paura verso questi improvvisi attacchi ci ha allarmato. In breve tempo ci siamo resi conto di essere più impreparati del previsto e abbiamo deciso di non sprecare neanche un secondo.»
Lyllian sentì l'aura di Juno. Fremeva d'agitazione, ansia e curiosità; era come se stare lì le provocasse tutti quei tumulti interiori.
Non dovette aspettare molto prima di sentirla parlare.
«Hanno colpito anche voi, qui nella fortezza di Tiana?» chiese con un pizzico di divertimento nella voce.
Logan le rivolse uno sguardo più lungo del previsto. Cosa stava succedendo tra quei due? Cos'era tutta quella tensione che sentiva scorrere?
«E' morto uno dei nostri ranger più giovani e altri tre sono stati gravemente feriti» rispose poi, distogliendo lo sguardo e fermandosi davanti ad una porta di vetro.
Lyllian poteva scorgere una stanza completamente bianca, il pavimento sembrava di gomma e le pareti erano trasparenti. All'interno non c'era assolutamente niente.
Il dottore si schiarì la voce e picchiettò la sua penna magica contro la porta.
«Questa sarà la palestra di Lyllian, Donovan e Juno. Vi allenerete in orari diversi, quindi non vi ritroverete ad occupare la stessa stanza con due poteri diversi. Sarete sempre con qualcuno, probabilmente vi assegneremo un partner con cui fare pratica. Vi allenerete basandovi suoi vostri poteri psichici legati alle auree, alle energie e agli ordini mentali. Tuttavia dovrete anche allenare il fisico in una delle palestre comuni: avete bisogno di essere svelti oltre che potenti.»
Finn la guardò e poi guardò Logan, sembrava provato da quella situazione. Lyl sentiva la rabbia affiorare in lui.
«Un partner?»
Juno tossì divertita e si scambiò qualche occhiata con Alyssa.
Il dottore lo inchiodò con lo sguardo e poi scosse la testa.
«Lyllian avrà bisogno di un allenamento basato su sensazioni vere. Un partner è l'unica cosa che potrebbe veramente aiutarla in questo.»
Finnick rimase zitto e strinse la mascella. Cosa gli prendeva?
La biondina provò ad attirare la sua attenzione stringendo più forte la sua mano ma lui non si voltò, lasciandola nel silenzio.
Logan riprese a camminare e il gruppo si mosse dietro di lui.
«Dove andiamo adesso?» chiese Alyssa, schivando una ragazza che stava per finirle addosso. Intanto avevano svoltato a destra e si erano immessi in un altro corridoio dalle pareti di vetro che rivelavano le stanze dove altri si stavano allenando.
Lyllian rimase stupita dalla quantità di poteri che si ritrovò ad ammirare. Era come stare nella scuola degli X-Man. Fantastico!
«La prossima palestra è di Finnick. E' una stanza un po' particolare perché è dedicata a tutti quelli che hanno qualche potere legato ad uno dei quattro elementi.»
I loro passi risuonavano frettolosi lungo il corridoio, nessuno fiatava, ma tutti erano attenti e vigili. Pronti a cogliere qualsiasi cambiamento.
Logan si fermò di nuovo. La porta era sempre di vetro, ma le pareti all'interno della stanza erano di pietra nera. Due fontane a muro adornavano l'ambiente e delle candele tiki svettavano dal pavimento ricoperto di terra. Alcune piantine si arrampicavano sui muri lucidi, altre penzolavano dal soffitto. Sembrava proprio una grotta rinchiusa in una stanza, era suggestiva.
«Quella – suggerì Logan indicando la pietra nera – è ossidiana. Oltre ad avere un'ottima capacità di resistenza è anche l'elemento perfetto per chi è affine alla natura. Aiuta ad incanalare meglio i poteri e mantenere la mente lucida.»
Poi si voltò verso Finnick e riprese a parlare.
«Anche tu sarai accompagnato da un partner, probabilmente qualcuno con un potere diverso dal tuo. Vi allenerete insieme e combatterete uno contro l'altro.»
Donovan sembrava shockato. La sua energia vibrava d'agitazione.
«Aspetta un attimo. Tu non ci avevi detto che avremmo dovuto combattere contro il nostro partner! Io non voglio fare male a nessuno.»
Il dottore rimase in silenzio per qualche istante e poi si accigliò, aggrottando la fronte e avvicinandosi al ragazzo biondo.
«Cosa credevi di dover fare? Spettegolare telepaticamente e prendere un tè insieme? Per sopravvivere devi lottare e per lottare devi allenarti. Fine della storia, ci sono domande?»
Nessuno di loro osò fiatare. Logan annuì e poi riprese a camminare.
Lyllian lanciò un'occhiata preoccupata verso il suo amico biondo. Den sembrava ancora immerso nei suoi pensieri.
Sapeva perfettamente quanto lui trovasse difficile dover provare i suoi poteri. L'aveva visto quando aveva dovuto cancellare i ricordi di suo fratello Anton e l'aveva visto durante la lotta contro i due aggressori morti.
Lasciò che Finnick la trascinasse dietro al gruppo e sentì Logan parlare.
«La prossima stanza sarà quella di Alyssa»
***
La mano di Lyllian si era stretta nella sua quando lui aveva tentato di ribellarsi per tutta la questione dei partner. Aveva sentito il suo cuore battere più forte ma non eccessivamente, anche Logan non si era scomposto più di tanto.
Lei non aveva ancora capito.
Finn continuò a fissare davanti a sé. La sua migliore amica si era immersa nei propri pensieri, probabilmente basati sul problema di Den.
Il biondo aveva sempre avuto problemi con il proprio potere, ma Finnick non riusciva a capire tutto il suo astio verso di esso.
Poteva dare ordini tramite il pensiero e non doveva neanche preoccuparsi di eventuali morti: bastava solo dosare le sue richieste.
Finn aveva smesso di contare tutti gli animali morti che aveva usato come cavia per sperimentare i propri poteri. Ma lui non lo faceva di proposito, la situazione gli sfuggiva di mano e si ritrovava con un altro cadavere da dover buttare nel parco dietro casa.
Quando si fermarono di nuovo erano davanti all'ennesima porta di vetro. La stanza all'interno sembrava una palestra per l'addestramento dei cani.
Quello era veramente un cerchio sospeso? Tipo quello per le tigri?
Alyssa sembrava contrariata, la sua faccia era un miscuglio di emozioni, le sopracciglia erano aggrottate e il labbro superiore leggermente arricciato da un lato.
Non sembrava contenta...
«Cosa ci dovrei fare qui? Allenarci il cane?»
Logan rise di gusto e aprì la porta per farli entrare.
La stanza era decisamente più grande di tutte le altre, sembrava persino ingrandirsi una volta all'interno.
C'erano ostacoli di ogni tipo e il tetto era tre volte più alto di tutte le altre stanze. Dal soffitto pendevano delle funi e dei cerchi ad altezze diverse.
In pratica era un circo.
Cosa avrebbe dato per vedere Alyssa allenarsi in quella stanza...
«E' ridicola» sentenziò la ragazza.
Si era avvicinata ad un tunnel rosso, uno di quelli che Finn aveva visto in alcuni programmi tv dedicati ai cani, lo stava pungolando con un dito e la struttura si muoveva ad ogni sua pressione.
Si impose di non ridere, ma si ritrovò con un sorriso divertito stampato in faccia.
«I croccantini in quale ciotola vanno?» ridacchiò Juno, guardandosi intorno e guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Alyssa.
Logan si schiarì la voce e riprese la sua espressione seria e impassibile.
«E' vero, assomiglia ad un campo di addestramento per barboncini, ma è più utile di quanto sembri. Con te lavorerà Gideon, l'alpha del branco presente in questa villa, ti aiuterà a gestire le tue emozioni e ti insegnerà alcuni trucchetti.» spiegò, rivolgendosi alla ragazza lupo.
«Aspetta, un branco?»
Il dottore annuì e lanciò un'occhiata anche a Juno.
«Sì, Gideon è stato il primo lupo ad entrare in questa villa, successivamente si sono aggiunti anche tutti gli altri, ma lui è rimasto l'alpha indiscusso – si fermò per un attimo a riflettere – si può dire...»
Alyssa rimase in silenzio a fissare un ostacolo alto quasi due metri, poi schioccò la lingua.
«Io non voglio un branco, i gruppi non mi sono mai piaciuti.»
Logan si spostò per starle di fronte «Tu hai bisogno di Gideon, altrimenti avremo solo un altro lupo che si comporta come un cucciolo e che non sa come mantenere la calma.»
«Non ho detto che non voglio una guida, ho detto che non voglio fare parte del branco. E' diverso.»
Finnick vide il dottore roteare gli occhi e sbuffare, poi annuì e aprì nuovamente la porta di quella sottospecie di palestra per animali.
«Va bene, certo. Poi ne parlerai con Gideon.»
Perché aveva l'impressione che con quelle parole avesse voluto dire di più?
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