37. Lasciando il rifugio
Donovan
Non avevano dovuto raccogliere le proprie cose, soprattutto perché non avevano portato niente dalle proprie abitazioni. Gli abiti li avevano semplicemente trovati nell’armadio e tutti gli effetti personali che possedevano potevano benissimo ridursi in qualche anello o braccialetto che non sarebbe sicuramente stato difficile trasportare.
I ragazzi, però, avevano deciso di prendersi una piccola soddisfazione personale, purché minima e insignificante, e avevano messo tutte le magliette e i pantaloni fornitegli da Tiana su un lenzuolo, per poi richiuderlo a mo’ di sacco e caricarselo in spalla.
In fondo non potevano di certo stare con gli stessi vestiti per il resto della settimana.
A quel pensiero Den aveva alzato gli occhi al cielo, sbuffando sonoramente, e si era detto che tanto sarebbero comunque morti nell’arco di sei giorni.
Forse una certa accettazione si era insinuata nelle loro menti. Adesso che Tiana li aveva cacciati e Juno era sparita, il loro destino era chiaramente segnato.
Sarebbero morti di sicuro, ormai non valeva neanche la pena di sperare il contrario.
Eppure qualcosa dentro di sé brillava ancora, qualcosa gli diceva che forse avrebbe dovuto incrociare le dita e desiderare di uscire da quella situazione.
Ma uscire e andare dove?
Ovviamente la risposta arrivò in automatico: da Luke.
Ormai aveva perso il conto dei giorni che li avevano visti separati. Non aveva più risposto ai suoi messaggi e il suo telefono era rimasto spento.
I suoi genitori stavano sicuramente soffrendo per causa sua. Riusciva a vedere sua madre singhiozzare sul petto del marito e suo padre piangere in silenzio, rompendo quel suo solito cipiglio serio.
Non poteva neanche capire tutto il loro dolore, ma poteva immaginarlo e solo quello bastava a mettergli i brividi.
Avrebbe voluto tornare e dirgli addio. Dire addio a quelle due persone che erano state così brave con lui, nonostante le sue continue fughe e le sue bugie.
Voleva dire addio a Luke, dirgli che amarlo era stata l’unica cosa in grado di portarlo avanti e di distruggerlo allo stesso momento.
Voleva imprimersi il gusto delle sue labbra nella mente, per poi poterlo rivivere prima di morire.
Per la verità, avrebbe voluto fare tante altre cose, ma non c’era più tempo e ormai era solo questione di giorni.
Giorni che avrebbero impiegato allenandosi per combattere contro l’essere più potente e indistruttibile che avesse mai visto.
Certo, non che avesse conosciuto chissà quanta gente, però tutti sembravano temerla troppo per poterla catalogare come una semplice pazzoide da due soldi.
No, non sarebbe andato tutto bene. Finnick aveva mentito a Lyl e a sé stesso, ma non ci voleva molto per capire che quella menzogna fosse stata messa lì solo per calmare la ragazza in lacrime.
Alyssa non aveva fiatato per tutto il tempo e nessuno le aveva rivolto la parola.
Probabilmente era ancora scossa per quell’improvvisa trasformazione in un terribile rapace dalle ali nere e dagli artigli troppo affilati.
Fece per chiederle qualcosa, mentre le sue mani finivano di legare le estremità delle lenzuola, ma si bloccò.
Avrebbero avuto tempo per parlare, in quel momento dovevano solo muoversi e in fretta.
Scesero le scale in fretta e raggiunsero l’atrio già popolato da persone che non avevano mai visto.
Den ne rimase sconvolto, non sapeva quanta gente potesse abitare in quella villa, ma vedere quel gruppo chiacchierare e discutere come se nulla fosse, gli mise una certa ansia addosso.
Tutte quella gente aveva deciso di lottare piuttosto che morire senza averci neanche provato.
In quel momento si sentì quasi in colpa.
Aveva già dato per scontato che sarebbe morto, ma se l’avesse fatto lui l’avrebbero fatto anche loro.
Magari doveva ancora sperare in un esito positivo, no?
Magari Juno sarebbe tornata, Justice sarebbe morta e Luke avrebbe detto a tutti di essere omosessuale fino al midollo.
Certo, poi mia nonna sorgerà dalla tomba e andrà a un concerto di Lady Gaga. Ovvio.
Quando giunsero in mezzo a quella mischia, Ai Lin parve sbucare fuori dal nulla, sorprendendoli tutti con un sorriso caldo e sincero.
Den non l’aveva ancora vista sorridere.
«Io e Logan non ci saremmo mai aspettati una partecipazione così corposa, è andata meglio del previsto» li informò poi, indicando con un gesto ampio della mano tutte quelle persone.
Morti che camminano.
«Già, stiamo svuotando la casa delle bambole di Tiana. Vorrei quasi vederla piangere in un angolo» ridacchiò Finn in risposta, sbeffeggiando apertamente il capo della villa. Donovan non si preoccupò di trattenersi e lasciò che un’aspra risata gli graffiasse la gola.
Ma Ai Lin scosse la testa con fare velatamente divertito e fece per aprir bocca, ma venne interrotta dall’arrivo di Logan.
Il dottore indossava una semplice felpa blu e un paio di pantaloni sportivi che lo facevano sembrare più giovane del solito.
Den si accorse con piacere di non essersi mai soffermato troppo su di lui. Quanti anni poteva avere? Probabilmente solo qualcuno in più di Juno.
Nonostante ciò sembrava solo un ragazzino in mezzo a loro, i capelli erano spettinati e gli occhi scuri sembravano pensierosi e distanti da tutti loro.
Probabilmente stava solo leggendo dentro la loro mente ma faceva finta di niente.
«Varner non verrà con noi» annunciò poi, creando confusione nelle loro teste.
Den ricordava distintamente il suo viso oltraggiato da Tiana e profondamente deluso. Il suo schieramento era sembrato più che palese, ma invece si erano solo sbagliati perché lui non li avrebbe seguiti.
«Come no?» domandò Finn con fin troppa veemenza.
Ai Lin fece posare lo sguardo su di lui, cercando di carpire i suoi pensieri. Anche Logan lo fece, ma gli bastò utilizzare i suoi poteri per ricevere tutte le risposte.
«Per quanto possa sembrare codardo e meschino, ha preferito restare qui e allenare i Rangers rimasti tra le file di Tiana. Non vuole abbandonarli.»
«Questa è la cosa più idiota che io abbia mai sentito, non può essere vero» ribattè nuovamente il ragazzo dai capelli scuri, scuotendo la testa più e più volte come a voler scacciare un brutto pensiero.
Ma Logan non fece una piega e infilò le mani nelle tasche della felpa che indossava.
«Non è un nostro problema, noi non possiamo di certo costringerlo a fare qualcosa che non vuole.»
E la discussione si chiuse definitivamente, lasciando Finnick con l'amaro in bocca e con la voglia di andare a trovare Varner e dargliene di santa ragione.
Den si guardò intorno distrattamente. Quanto ci avrebbero messo per arrivare a destinazione? E quanto avrebbero ancora dovuto aspettare nell'atrio della villa?
Quel luogo era abbastanza ampio da contenere tutta quella gente senza alcuna problema, ma aveva bisogno di muoversi e fare qualcosa al più presto.
Non avevano tempo da perdere.
Mentre pensava a come passarsi il tempo,arrivarono altre quattro persone: tre donne e un uomo.
Erano chiaramente preoccupati, le loro espressioni erano tirate e per niente rilassate, probabilmente avevano deciso di unirsi all'ultimo minuto.
«Quanto tempo staremo qui ad aspettare?» chiese poi Alyssa, scuotendo leggermente i capelli ricci e neri e battendo il piede per terra.
Prese ad attorcigliarsi una ciocca di capelli tra le dita, mentre lanciava occhiate impazienti a tutti i presenti.
Prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, un Gideon particolarmente serio si fece spazio tra la folla, portando con sé anche un discreto gruppo di lupetti.
L’alpha lanciò un’occhiata ad Alyssa e poi salutò tutti con un gesto della mano.
«I miei sono tutti qui. Siamo pronti per partire.»
D'un tratto Den sentì un grosso peso schiacciargli la cassa toracica.
Lo stavano facendo veramente?
Stavano scappando dall'unico posto sicuro di tutta la città?
Ai Lin si scambiò un cenno del mento con Logan, poi guardo tutti loro e annuì una sola volta.
Stavano partendo.
La ragazza dai tratti orientali si schiarì la voce e batté le mani un paio di volte, aspettando che tutti le prestassero attenzione.
Piano piano la gente iniziò a zittirsi e poi calò il silenzio, interrotto solo dai respiri pesanti e accelerati di tutte quelle persone.
«La villa è immensa e probabilmente vi sarete abituati a tutti i suoi lussi, ma il posto in cui stiamo andando non sarà così confortevole e lussuoso, potreste dover dormire su un normalissimo materasso e mangiare del semplice brodo, ma tutti noi sappiamo che questo ci ripagherà.»
Si fermò per prendere fiato, ma Logan fece un passo avanti e le fece cenno di lasciarlo continuare.
«Ci sposteremo a piedi, ma i Rangers ci hanno concesso cinque vetture che potranno fungere da scorta. Tuttavia crediamo che Justice non ci attaccherà. Ci ha dato una data, non avrebbe senso attaccare prima.»
Certo, Justice la giusta. Come no…
Den guardò Finnick per qualche istante, ma abbastanza per attirare la sua attenzione. Anche lui sembrava poco convinto da quelle parole.
«Se dovesse succedere qualcosa, però, restate uniti e non disperdetevi. A meno che voi non vogliate morire.»
La folla di gente sembrava sempre più irrequieta. Logan non aveva esattamente fatto un discorso di incoraggiamento con i fiocchi.
«Andiamo!» urlò poi Ai Lin, dirigendosi verso il portone e lasciando che due uomini lo aprissero per lei.
Den aspettò che il gruppo si riversasse sul giardino, poi si concesse il lusso di osservare per l'ultima volta quel posto.
Due occhi rossi lo stavano fissando, due occhi appartenenti ad un uomo con la pelle diafana e l'aspetto cadaverico.
Lo riconobbe, era il vampiro che avevano incontrato solo qualche giorno prima nel cortile sul retro, quando Juno era svenuta. Ricordava quello sguardo profondo e quell’aria austera e particolarmente sinistra.
Anche lui sembrava non essersi schierato con loro.
E’ già morto, non credo che questa faccenda possa riguardarlo…
Gli fece un cenno con la mano e poi seguì i suoi amici fuori da quella villa.
•••Angolo Autrice
Non perdete le speranze, sono tornata!
Sono super raffreddata, ma ancora viva :)
Avete fatto i bagagli anche voi? Si parte per una nuova metà e chissà se i nostri poveri sventurati riusciranno ad arrivare alla fine della storia sani e salvi...
Lascio a voi la parola, cosa ne pensate??
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una bellissima stellina e ditemi tutto nei commenti ;)
A presto (forse...)
Jen🍻
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