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36. Decisioni importanti

Lyllian

Lyllian ebbe quasi l’impressione di star vivendo la scena a rallentatore.

Osservò la mascella di Tiana contrarsi impercettibilmente e l’aura rossastra che volteggiava intorno al suo corpo iniziò a vibrare piano, poi sempre più forte finché delle onde profonde e violente formarono una macchia scura nella stanza.

Ovviamente sapeva di essere l’unica in grado di vederla e quello fu solo un motivo in più per sentirsi frustrata.

L’attimo dopo Donovan era crollato sul pavimento in posizione fetale, le gambe tremavano e le ginocchia raggiungevano quasi il petto scosso da forti colpi che sembravano venire dall’interno.

Non ci volle molto per capire che Tiana stava esercitando il suo potere su di lui.

Prima che lei potesse accorgersene Alyssa e Gideon avevano piegato le gambe e poi avevano spiccato un salto così alto che quasi si stupì. Superarono Den e atterrarono davanti a loro in forma di lupo.

Il pelo scuro di Alyssa ondeggiava appena per via dell’improvviso movimento e i denti erano completamente scoperti e ricoperti da un sottile strato di bava densa.

Un ringhio potente riverberò nella stanza e tutti i presenti parvero immobilizzarsi per qualche istante, giusto il tempo per capire cosa stesse succedendo.

Poi fu Logan il primo a scattare in avanti, pronto a proteggere Tiana dalle bestie che la stavano chiaramente puntando, anche Varner parve scrollarsi di dosso quel sottile risentimento nei suoi confronti e si preparò a farle da scudo.

Ma prima che qualcuno potesse anche solo muovere un muscolo, Finnick fece un passo in avanti e alzò le braccia verso i tre avversari.

Lyllian vide chiaramente la sua aura vibrare come quella di Tiana e poi aspettò di vedere cosa sarebbe successo.

L’attimo dopo i tre erano piegati in due dal dolore e sembravano tutti aver perso il fuoco del combattimento.

Fu in quel momento che Den smise di urlare e contorcersi, riprendendo a respirare normalmente e restando immobile sul pavimento, in un chiaro tentativo di riprendersi dal colpo appena subito.

«Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere, stronza» ruggì Finnick, continuando ad esercitare il suo potere sui tre che avevano deciso di sfidarli.

La voce gli tremava dalla rabbia e gli occhi scuri sembravano essere fatti di fuoco impazzito e letale.

Alyssa e Gideon rimasero immobili al suo fianco, ma non si azzardarono neanche di abbassare la guardia e continuarono a ringhiare con le orecchie basse e i muscoli tesi.

L’attimo dopo Tiana parve riprendersi e si alzò come se nulla fosse, mentre Logan e Varner si contorcevano come vermi sul pavimento.

«Poveri idioti, avete dimenticato che sono stata addestrata da Anakin?» sibilò maligna, rivolgendo a tutti loro un profondo sguardo di disgusto e superiorità.

Lyllian corse al fianco di Donovan proprio mentre Tiana si liberava di Finnick e i due lupi con un semplice gesto della mano.

Vennero spazzati via da quella che sembrava proprio una nuvola di fumo nera e densa, così tanto da sembrare quasi fango, e rimasero appesi alla parete. I guaiti della ragazza lupo le fecero capire che quella cosa non li stava solo fermando, gli stava facendo del male.

Così Lyllian si ritrovò immersa negli occhi divertiti di Tiana e si chiese se lei e Justice avessero avuto gli stessi poteri.

Magari Anakin si era ben guardato dal creare un altro mostro. Magari no.

Nel frattempo Logan e Varner si stavano riprendendo ed entrambi sembravano non volere avere più niente a che fare con tutta quella storia.

Lyl leggeva la confusione e la rabbia in loro, ma non era rivolta a loro, era rivolta a Tiana.

Poi la donna prese ad avanzare nella sua direzione e la ragazza si preparò al dolore che avrebbe sentito da un momento all’altro, ma questo non arrivò, facendo montare in lei un moto di disperazione e ansia.

Poi si ricordò dei due uomini che aveva fatto fuori e decise che forse avrebbe almeno dovuto tentare di fare una cosa simile, magari senza uccidere nessuno.

Così, quando ci provò, sentì come se il suo potere stesse aspettando solo lei e schioccò veloce come una molla.

Sentì l’energia scorrere lungo il pavimento e poi intercettare il corpo di Tiana e attaccarlo.

La donna parve sussultare per quell’improvvisa sensazione e Lyllian ne approfittò per provare a succhiarle via l’energia che la stava tenendo in piedi.

Ci riuscì, ma per poco, non ci volle molto prima che le difese di Tiana la respingessero e la scacciassero come un moscerino.

Quel momento di panico, però, l’aveva sconcentrata dalla nube di fumo che stava tenendo in ostaggio Alyssa, Finn e Gideon, e i tre si ritrovarono a scivolare contro la parete e poi cadere sul pavimento.

Ma qualcosa accadde e Lyllian rimase stupita dalla scena.

Il lupo dal manto scuro, infatti, non toccò mai il pavimento, ma si trasformò in un falco e prese a volare verso di loro con fare minaccioso.

Attaccò Tiana e Lyllian si premurò a rialzarsi e prendere con sé Donovan, nel tentativo di allontanarlo dal capo della villa.

Il rapace continuò a graffiare il viso della donna e Ai Lin si fece avanti con tutta calma, come se fino a quel momento non avesse assistito a quella strana battaglia.

«Basta!» urlò poi e tutto parve congelarsi sul posto.

Le piume del grosso uccello smisero di muoversi freneticamente e Tiana rimase immobile, con una mano sul viso e un braccio in aria.

«Direi che lo spettacolo è durato abbastanza.»

Così dicendo alzò le mani e le mosse in aria come avrebbe fatto un direttore d’orchestra.

Alyssa venne spostata vicino a Lyllian e anche Finnick e Gideon si ritrovarono a strisciare verso il gruppo. Tiana venne presa e messa dall’altro lato della stanza, al fianco di Logan e Varner, poi tutti ripresero possesso del proprio corpo.

«Sarò io ad addestrarli, se non sarai tu a farlo.» Annunciò Ai Lin, rivolgendosi a colei che aveva scatenato quell’inutile rissa.

«Non avrò le stesse conoscenze che hai tu, ma almeno farò del mio meglio per non lasciare che Justice ci stermini tutti.»

I ragazzi rimasero in silenzio, Lyl sentiva il respiro di Alyssa dietro le sue spalle, probabilmente doveva aver acquistato il suo aspetto umano. Den era in silenzio sotto di lei, ancora steso sul pavimento freddo di quella stanza infernale.

Le doleva una spalla, ma era contenta che stessero tutti bene, almeno non avrebbe perso un altro amico, dopo la sparizione di Juno.

Tiana sembrava ancora più furiosa di prima, i suoi occhi lanciavano saette, ma la ragazza dai tratti orientali non sembrava averne paura.

«Nessuno ti da il permesso di fare una cosa del genere, Ai Lin. Fossi in te tornerei in qualche Stanza del Silenzio e dimenticherei tutta la faccenda.»

Il suo avvertimento trasudava rabbia e pericolo, non stava scherzando.

Ma la ragazza non battè ciglio.

«Ce ne andremo oggi stesso, chi vorrà venire con noi sarò il benvenuto. Ci rivediamo tra sei giorni però, sarà qui che lasceremo che Justice ci raggiunga, così che anche tu possa soffrire come soffrirà chi combatterà al fianco di questi ragazzi.»

Detto quello, il suo sguardo scuro passò su Logan e Varner, ancora in silenzio dietro Tiana.

Lyl si prese il tempo per esaminare le loro emozioni e un’ondata di risentimento si abbattè su di lei.

Nessuno dei due sarebbe rimasto al fianco di Tiana.

Il dottore fece un passo avanti e poi un altro, l’attimo dopo stava attraversando la stanza e veniva nella loro direzione.

Rimasero tutti in silenzio mentre si fermava al fianco di Ai Lin e non emetteva una parola.

Varner, invece, rimase per qualche secondo in bilico tra le due opzioni, probabilmente troppo spaventato da Tiana per abbandonarla, ma anche troppo spaventato da restare con lei.

Successivamente anche lui seguì l’esempio di Logan, schierandosi dalla loro parte.

Ma Lyllian non riusciva a capire, quella divisione non sarebbe stata d’aiuto a nessuno, sarebbero morti se non avessero unito le forze.

In quel momento c’erano tre fazioni: quella di Justice, la più pericolosa e la più ignota di tutte, quella di Tiana, formata da tutti quegli uomini e quelle donne che non avevano la più pallida idea di cosa stesse accadendo, e quella nuova, quella di Ai Lin, una fazione che nessuno si sarebbe aspettato di veder sorgere.

«Là fuori morirete in poco tempo, siete solo degli idioti a mettervi contro di me» tuonò il capo della villa, trovandosi improvvisamente sola in quella battaglia.

«Logan, mi fidavo di te, ma adesso spero solo che tu e Varner possiate morire come tutti quelli che abbandoneranno il mio rifugio.»

Il dottore la guardò e Lyllian lo vide improvvisamente più vecchio e saggio, un velo di barba gli copriva le guance e lo sguardo sembrava di ferro, tanto era irremovibile.

«Sono rimasto al tuo fianco per troppo tempo, ormai non posso più sprecare un minuti do più stando dalla parte sbagliata.»

Tiana non aggiunse una parola e il discorso si concluse così, ora dovevano solo andare via da quella stanza e poi da quella villa che li aveva ospitati per così poco tempo ma che non li voleva giù più.

Alyssa aiutò Finnick a rimettersi in piedi e Den riuscì ad alzarsi con l’aiuto di Lyllian, poi Ai Lin fece strada e lasciò che il gruppo potesse uscire e immettersi nel corridoio. Lyl non si lasciò sfuggire l’occhiata distante che la ragazza orientale rivolse per l’ultima volta a Tiana, per poi chiudersi la porta alle spalle.

Tuttavia il lungo corridoio, quello che sembrava quasi deserto al loro arrivo, in quel momento sembrava proprio il centro di una piazza di paese.

Il branco di Gideon si era radunato e sembrava fremere di impazienza e molti altri abitanti di quella struttura erano stati attratti dai rumori e dalle urla e attendevano curiosi che qualcuno spiegasse l’accaduto.

I ragazzi rimasero immobili per qualche secondo e si accorsero di non sapere bene cosa fare, fu Logan a parlare per tutti loro e il vociare sommesso che aveva regnato fino a quel momento, parve zittirsi all’improvviso.

«Colei che ha già sterminato molti dei nostri cari ci ha dato una settimana di tempo per consegnarci a lei. Tuttavia noi abbiamo deciso di combattere per la nostra vita. Nessuno di noi vuole arrendersi al destino che qualcun altro sembra aver scelto per noi, ma Tiana non è dalla nostra stessa parte.»

Il suo sguardo serio accompagnava le sue parole e la folla sembrava completamente rapita dal suo discorso.

Lyllian sentiva le energie sovrapporsi e mescolarsi, ma non riuscì a predire cos’avrebbero deciso di fare.

Logar riprese a parlare.

«Il nostro capo pensa che la villa possa ancora essere un luogo sicuro per tutti noi, ma non possiamo esserne certi al cento percento.»

Lasciò che qualche secondo passasse e Lyl lo vide deglutire più volte, probabilmente intento a strutturare la frase che avrebbe detto dopo.

«Perciò abbiamo deciso di separarci e lasciare che questo luogo rimanga in mano a chi crede che possa ancora proteggerci. Noi partiremo oggi stesso, dopo cena. Chi vorrà unirsi a noi sarà il benvenuto, tutti gli altri non verranno incolpati di nulla.»

Dopo di ciò, il branco di Gideon parve eseguire un unico ordine non detto a parole e li aiutò a dividere la massa di gente e andare via.

Lyllian era confusa e la sua confusione sembrava rimbombare tra tutte quelle persone, avrebbe potuto influenzare tutte le loro emozioni, ma preferì lasciare che ognuno di loro avesse il libero arbitrio di sé stesso.

Così si lasciò condurre lungo le strade della villa e poi giunsero davanti alle loro stanze.

Probabilmente le avrebbero viste per l’ultima volta.

Ai Lin tagliò il silenzio e si rivolse direttamente a loro quattro, mentre Gideon faceva qualche passo verso il proprio gruppo di licantropi.

«Preparate le vostre cose e siate pronti a partire, so già dove portarvi, ma non so bene come ci arriveremo.»

Poi parve ricordarsi un’ultima cosa, qualcosa che le incupì il volto armonioso e dalle linee rotondeggianti.

«Abbiamo già sprecato un’intera giornata, d’ora in poi dovremo muoverci più in fretta e lavorare duramente.»

Detto quello si voltò e se ne andò, lasciando dietro di sé soltanto Logan e Varner.

Il dottore si schiarì la gola e si avvicinò a Finnick con uno strano sguardo d’intesa «Non è come sembra, lei ha deciso di lasciarmi indietro.»

Poi abbassò per un attimo lo sguardo e seguì le orme di Ai Lin, lanciando un’occhiata paterna a Gideon e trascinando via Varner.

Nessuno di loro sembrava in vena di aggiungere altro, probabilmente erano tutti troppo stanchi per proferire parola, quindi fu l’Alpha dei licantropi a prendere la parola.

«Ragazzi, noi partiremo con voi, abbiamo già perso troppi compagni per colpa di quella psicopatica, non moriremo anche noi senza averle dato prima qualche bel calcio nel culo» disse e, nonostante le sue ultime parole avessero un ché di ilare, la serietà di quella frase era palese a tutti.

Finnick annuì come a ringraziarlo e poi anche loro se ne andarono, lasciandosi dietro una scia di ansia e aspettativa.

Quando rimasero soli ebbe come l’impressione che qualcosa cadesse e si rompesse tra di loro, come se un’enorme lastra di vetro li avesse sorvolati fino a quel momento e poi fosse finalmente caduta sul pavimento.

E così la tensione si sciolse e Lyllian si accorse di star piangendo, Finn si avvicinò e l’attirò a sé con delicatezza, lasciando che lei si stringesse a lui e carezzandole dolcemente la testa come faceva quando erano solo due ragazzi normali.

«Andrà tutto bene, Lyl. Andrà tutto bene.»

Ma neanche lui sembrava credere alle sue stesse parole.

••• Angolo Autrice

Lo so, sono di nuovo in ritardo eheheh

Tranquilli, i pomodori me li lancio da sola 😪

Comunque le cose si stanno complicando e il tempo stringe!

Adesso i nostri ragazzi hanno solo sei giorni prima di rivedere Justice.

Ma...

Dov'è Juno?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare una stellina  luminosa⭐ e commento, sentitevi liberi di urlarmi contro, mi merito tutto ahahah

Jen 🍻

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