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Chapter 7.


Brian scosse la testa guardando il biondo.

"Mi chiamano, se non torneró mai piú sappi che ti ho voluto bene, tesoro" disse teatralmente il riccio.

Roger rise nervosamente, mettendosi velocemente i vestiti per andare a vedere il probabile scontro.

"Brian Harnold May" ripetè Freddie alla vista del chitarrista.

"Hey Freddie."

Il cantante battè il pugno sul tavolo facendolo tremare leggermente.
L'ira di Freddie era percettibile.

John lo guardó cercando di calmarlo solo con lo sguardo.

"Non fare stronzate" sussurrava tra i denti.

"Dimmi, sei stato tu a fare la lavatrice l'ultima volta, caro?" chiese forzando un sorriso il cantante.

Il chitarrista annuì, giocando con una ciocca dei suoi riccissimi capelli.

"Bene, e ricordi la pelliccia bianca che hai messo a lavare e che dovevo mettere oggi?" la voce di Freddie si stava alzando e la sua gamba stava battendo contro il pavimento nervosamente.

"Sì... L'abbiamo comprata insieme a Liverpool tre anni fa..." gli ricordó Brian sarcastico.

Quel sarcasmo, peró, fece imbestialire il cantante che si avvicinó bruscamente al piú alto.

Proprio in quel momento entró nella stanza il batterista che mormoró un timido "Buongiorno"

Brian si voltó rivolgendogli un dolce sorriso e dimenticandosi il discorso che gli stava facendo il piú grande.
"Sei stato velocissimo, tesoro!"

Roger sorrise nuovamente, poi notó il volto buio di Freddie.
Lo incuriosì, ma allo stesso tempo quell'immagine lo stava spaventando leggermente.

"Hey." interruppe Freddie guardando Brian negli occhi.
"ORA, MI SPIEGHI PERCHÈ CAZZO LA  MIA BELLISSIMA PELLICCIA È DIVENTATA ROSA FLUO?"

Il chitarrista cercó di non ridere ma non riuscì a controllarsi.

"CHE CAZZO RIDI?" cominció spingendo bruscamente il chitarrista.

Roger si stava pian piano sentendo sempre piú nervoso e il panico lo stava distruggendo.
Non poteva tollerare tutti quei gridi.

Il suo cervello peró gli stava imponendo di respirare e stare tranquillo.

"SE IO FACESSI DIVENTARE LA RED SPECIAL VERDE CHE FARESTI EH?"

"Oh Freddie, se tu osassi toccare la mia Red...".

John se ne andó velocemente dalla stanza dando una pacca di supporto sulla spalla del riccio.

L'espressione di Brian cambió all'istante.
"Freddie.
Se tu-"

Il cantante fece comparire improvvisamente la chitarra di Brian da dietro le sue spalle.

"Beh... Basta cambiargli il nome.
Da Red Special a Green Special!" ridacchió il cantante mostrando lo strumento fieramente.

Era completamente verde, colorata alla perfezione, nei minimi dettagli.

Brian non ci vide piú dalla rabbia.
Prese dal colletto della camicia il cantante e lo sbattè contro il muro.

Respirare era ormai impossibile per Roger.
Ricordi, troppi, orribili ,ricordi.

La sua vista si stava annebbiando ma vide precipitare dalle scale John che cercó immediatamente di separare Freddie da Brian.

Era semplicemente impossibile.
I due ragazzi tiravano calci, cercavano di uccidersi e imprecavano a ogni movimento.

Il biondo si sentì improvvisamente di troppo.
Si trovava in un angolo della stanza, terrorizzato e con il respiro pesante.

Vedendo peró il bassista in difficoltá, cercó di lasciare da parte il panico e la paura che stava provando per salvare i due litiganti.

Il minore si avvicinó al chitarrista e timidamente gli prese un braccio e lo strinse a sè.
"Bri..." disse con un sussurro.

La rabbia del riccio era indominabile.

Senza neanche vederlo in volto, tiró una gomitata verso lo stomaco di Roger facendolo cadere a terra.

Il biondo sentì un terribile dolore esattamente sotto le costole e si raggomitoló a terra lasciando uscire un lamento dalle sue labbra.
Il suo tentativo era risultato stupido e anzi, era fallito.

John notó subito il batterista a terra contorcersi dal dolore e lasció i due leoni uccidersi correndo verso di lui.

"Roger!" gridó.

Proprio in quel momento, Brian sbattè un'ultima volta la testa di Freddie contro il divano e strisció a terra vicino al biondo.

"Oh tesoro mio... Io non volevo" cercó di scusarsi il riccio.
Il piú piccolo stava tremando terribilmente e nei suoi occhi era visibile il terrore che stava provando.

Il chitarrista si prese a schiaffi mentalmente e senza pensarci due volte strinse tra le sue braccia il ragazzo.

Gli accarezzó i capelli, mormorando numerose scuse all'orecchio del batterista.

John e Freddie non potevano fare nulla.
Erano impalati e non potevano muoversi per aiutare il biondo, solo Brian ci riusciva.

Improvvisamente, Roger prese la mano del riccio e  fece intrecciare le sue dita con quelle di Brian.
Il chitarrista era confuso, ma quel contatto sembró calmare il piú piccolo e in realtá, gli piaceva molto.

"Noi... Andiamo in camera." borbottó Brian.

Prese in braccio il piú piccolo e insieme se ne andarono.

I volti dei ragazzi rimasti in sala erano confusi, cosa provocava così tanta vicinanza tra quei due?

Il chitarrista si sentì improvvisamente male.
Aveva fatto piangere Roger due volte.
Due fottute volte.

Adagió il biondo sul letto e lo guardó dall'alto.
"T-ti ho fatto molto m-male?" balbettó accarezzandogli il volto.

Il batterista scosse la testa leggermente.
"Roger. Parlami, per favore." pregó il maggiore.

"N-no"

Sentendo quella voce rotta, si sentì ancora peggio.

"Fammi vedere." mormoró quasi ordinando.

Gli occhi di Roger si spalancarono, nè di paura, nè di disapprovazione.

Lentamente il riccio alzó la  maglia del biondo notando i numerosi morsi e lividi che si trovavano nella zona della pancia.
Non li aveva fatti lui quelli.
Oh no.
Poteva sentire il sangue ribollire nelle sue vene.

Poi guardó le costole sporgenti e ,sotto, un altro enorme livido.
Quella era colpa sua invece.

Fissó Roger negli occhi mimando un "Scusami".
I sensi di colpa lo assalirono davanti a quella chiazza viola su quella pelle pallida.

Avvicinó le labbra esattamente sul livido e ci lasció un dolce bacio.
Notó il petto di Roger gonfiarsi  e dalle sue labbra uscire un innocente gemito strozzato.

Per un po' dimenticó la sua "Green Special" e Freddie così si sdraió al fianco del batterista ancora tremolante.

La sensazione delle morbide labbra del chitarrista  tolsero il respiro al minore.

"Vieni Roggie" sussurró il chitarrista battendo la mano sulla parte vuota del letto vicino a lui.

Il biondo ubbidì e si posizionó tra le braccia del maggiore che inizió ad accarezzargli la schiena dolcemente.

                    ooooooooooooo

Gli occhi di Roger si aprirono lentamente.
Sentì la dolce senzazione della mano di Brian sulla sua schiena e si voltó per vederlo in viso.

Il chitarrista stava dormendo, o così sembrava.

Roger non aveva la minima intenzione di alzarsi dal letto.
Era ancora spaventato e dentro di lui sentiva il panico.

Spostó delicatamente il braccio del riccio e cercó di sedersi sul letto.

Un terribile sentimento di nausea lo pervase immediatamente.

Il batterista provó ad ignorare quella terribile sensazione e si alzó.

Non si stava alzando per caso o perchè non aveva sonno, voleva solo aiutare Brian con la sua chitarra.

Voleva farla tornare rossa, come piaceva al proprietario.

Aprì la porta lentamente e sgattaioló nella sala.
Sul divano trovó Freddie spiaggiato.

"Rog" mormoró "Come stai? Mi dispiace per quello che è successo, è-è colpa mia" si scusó abbracciandolo.

Il minore forzó un sorriso.
"T-tranquillo, n-non è successo nulla"

Il cantante sorrise e tornó sul divano facendo spazio al batterista.
"L'ha presa male?" chiese poi.

Il biondo annuì e ripensó al viso triste che aveva assunto il chitarrista.
"D-dov'è la chitarra?" chiese ricordandosi il vero motivo per cui era lì.

"Qui! Ma non so quanto si possa fare... Penso di averla rovinata, per sempre" dichiaró teatralmente Freddie.

Il batterista prese tra le sue mani lo strumento e lo osservó.

Il cantante era stato veramente infame, aveva colorato persino le corde.

Roger doveva assolutamente trovare un modo per farla tornare come prima.
L'espressione triste e affranta di Brian lo faceva sentire male, ma non capiva il perchè.

L'acqua non era una soluzione, avrebbe solamente rovinato lo strumento.
Si sedette a terra e passó un'unghia sulla superficie.

Il colore si stava togliendo.

Il biondo aveva deciso: avrebbe usato le sue unghie a costo di spezzarsele.
Freddie, che non approvó la scelta di Roger gli consiglió caldamente di buttare la chitarra.
Che insensibile.

Il batterista sapeva benissimo che ci avrebbe messo moltissimo tempo, ma ne sarebbe valsa la pena.
                         

                           ooooooo

"C-che ore sono?" chiese improvvisamente il biondo al cantante ancora spiaggiato sul divano alzando lo guardo esausto.

Di Brian non c'era ancora traccia.
Dormiva come un ghiro.

Il cantante guardó l'orologio al suo fianco e lesse ad alta voce l'ora:

"Nove e mezza"

Effettivamente fuori era molto buio e lui era chinato sulla Red Special da molto tempo.

Freddie gli aveva proposto varie volte di mangiare qualcosa ma nulla, Roger rifiutava.

"Sei stato bravissimo,caro" sorrise Freddie vedendo la chitarra ormai quasi normale.
"Anche se quel coglione non se lo merita"

"F-Freddie è la cosa c-che ama di piú al mondo.
L-l'ha creata lui, non dovevi farlo" difese il chitarrista il biondo continuando a lucidare lo strumento.

"Sai quanto mi è costata quella pelliccia?"

Silenzio.

"Te lo dico io, Rog.
Seimila sterline"

Gli occhi del batterista si spalancarono a sentire quella cifra così alta.
Non poteva minimamente immaginare un costo così alto.

Finalmente il minore si alzó in piedi e vide lo strumento come nuovo, sentendosi leggermente meglio.

Poi la porta si aprì.

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