Chapter 5.
Brian si sveglió sentendo qualcosa stringergli la vita.
Confuso, controlló spostando inconsciamente la mano verso il basso.
Peli.
Sará colpa di Freddie, lui e i suoi gatti in giro per casa.
Guardó meglio, capelli biondi.
Roger.
Era appiccicato alla sua pancia e le sue braccia lo stringevano delicatamente.
Il chitarrista sorrise.
In poco tempo fece scomparire il sorriso dal suo viso al ricordo della sera precedente.
Non faceva altro che dimenarsi, piangere, pregare di non essere ferito.
Cercó di muoversi, per andare verso la cucina, ma il batterista saldó la presa con un piccolo gemito.
Il riccio non volle piú muoversi, ma, doveva assolutamente andare in bagno.
Accarezzó i capelli del biondo e lo spostó delicatamente.
Doveva rimediare al suo problema mattutino.
Si alzó e andó a lavarsi e a fare tutto quello che faceva di solito, sempre con orecchie vigili nel caso Roger si svegliasse.
Era il fratellino che non aveva mai avuto, gli voleva molto bene e avrebbe fatto di tutto pur di farlo stare bene.
O almeno, così diceva la parte ragionevole di Brian, visto che l'altra era piene di idee e immagini del Batterista... Diverse.
"Bri?" sentì dire dalla stanza accanto.
Sorrise a sé stesso e andó a controllare.
"Buongiorno Roggie!" mormoró il riccio sedendosi sul suo letto.
"Come stai oggi?"
"Io s-sto bene, credo" rispose il piú piccolo grattandosi la testa e guardandosi le mani pallide.
La mano del chitarrista scivoló sulla nuca del piú piccolo, massaggiandola lentamente.
"Roger, dovremo parlare con gli altri, Freddie e John potrebbero solo aiutarti." addolcì il tono Brian accarezzandogli ancora la nuca.
"N-no. Non voglio." disse duro Roger.
"N-non mi vedranno piú c-come prima."
Il biondo abbassó la testa giocando con i bordi del cuscino.
"Roger, guardami." quasi ordinó.
Il batterista scosse la testa rifiutando velocemente.
"Roger."
Qualcosa nella voce di Brian lo costrinse ad alzare lo sguardo verso di lui.
Il chitarrista lo guardó con aria seria e intrecció le sue dita tra i capelli del piú piccolo.
"Glielo diró io se vuoi, non farebbero mai nulla del genere, sono dei coglioni, ma non così tanto"
Il biondo spalancó gli occhi.
"D-davvero lo faresti?"
Il riccio sorrise annuendo con il capo.
"Ma per f-favore dillo quando non c-ci sono"
"Anche ora, Roggie" sorrise.
Roger amava il modo dolce in cui Brian lo chiamava.
Roggie.
Neanche sua madre l'aveva mai chiamato così, ma con il chitarrista era diverso.
Sembrava che si conoscessero da anni dal modo in cui si parlavano e si sfioravano.
Una volta rimasto solo nella stanza il batterista, si rannicchió nuovamente nel letto cercando di chiudere nuovamente gli occhi, nonostante la nausea che provava.
"No, Freddie, Novembre non ha 31 giorni", Brian sentì la voce annoiata di John.
"Sì, invece!" sostenne il cantante.
"No, è ottobre."
Quello sembrò confondere Freddie. "Aspetta - pensavo che stessimo parlando di ottobre."
"Hai detto a novembre, molto forte e chiaro!"
Brian interruppe la discussione, entrando in cucina e sedendosi con un sospiro stanco.
"Amico, sembri veramente una merda." disse Freddie alzando lo sguardo verso il riccio.
"Grazie Fred, anche io ti voglio bene" ridacchió il chitarrista.
"Oi, stai bene? Cosa succede?"
Brian li guardò entrambi, semplicemente scuotendo la testa, "Non c'è un modo semplice per dirlo."
"Stai lasciando la band?" Chiese Freddie con un'espressione scioccata sul suo viso.
"Cosa? No, non ..."
"Se te ne vai, Brian, giuro su Dio -"
"Non lascerò la band, cretino," il riccio roteò gli occhi.
Il cantante continuò, "Roger sta andando via?"
"Oh per l'amor di Dio -"
"Nessuno lascia la band" intervenne John, guardando Freddie
"È corretto?"
"Sì. Grazie, " il chitarrista portò la sigaretta alle labbra, inspirando profondamente prima di continuare, "Due sere fa, tutti siamo usciti a bere qualcosa."
"Sì, lo sappiamo già?" disse il bassista, sembrando confuso.
"Ecco, qualcosa è successo mentre eravamo lì."
Si fermò per un momento, pensando alle sue prossime parole.
"Sì?" John ha chiesto, "Che cosa è successo?"
Rendendosi conto che non c'era altro modo, Brian disse semplicemente: "Roger è stato ... attaccato lì."
I due sembravano confusi e Freddie fu il primo a parlare: "Cosa intendi? Ha litigato con qualcuno?"
Brian deglutì a fatica, guardando il tavolo, ignorando gli sguardi interrogativi dei suoi due amici.
"Voi due avete litigato con qualcuno?" il cantante chiese di nuovo, non capendo cosa stesse dicendo il chitarrista.
"Non proprio, caro," la sua voce era molto tranquilla, "l'ho lasciato solo per pochi minuti e quando sono tornato, non si vedeva da nessuna parte." Chiesi al barista e mi disse che lo aveva visto andare verso i bagni ".
"Brian, cosa stai cercando di dire?" Chiese John, molto calmo.
"L'ho trovato per terra", si irrigidì Brian ricordando gli orribili eventi, "All'inizio pensavo che avesse bevuto troppo e si fosse sentito male."
Il silenzio in cucina era assordante.
"Qualcuno l'ha aggredito o ..." interpellò Freddie, continuando a non collegare i pezzi.
Brian scosse la testa, portandosi di nuovo la sigaretta alle labbra. Sia Freddie che John notarono le sue mani tremare mentre lo faceva.
"Brian" disse John con aria seria "Vuoi dire che... Roger è stato attaccato... Sessualmente?"
Il riccio annuì debolmente con la testa.
Quelle parole dette ad alta voce fecero tremare il chitarrista.
"No aspetta" cominció Freddie
"Tu veramente hai lasciato un ragazzo di vent'anni, biondo, magro e bello da solo in un club pieno di uomini arrapati?
Dove cazzo avevi il cervello Brian?" ringhió il cantante preoccupato.
Le parole non uscivano dalla bocca del chitarrista, aveva un terribile senso di colpa addosso.
Sentiva la testa e le mani bruciare.
"Fred, non è quella la cosa grave.
Gli hai giá proposto di andare a vedere un dottore?" lo fermó John con aria spaventata.
"Ci ho provato, ma non vuole saperne.
Ci penseró io, troveró il modo di convincerlo." sospiró Brian.
Il silenzio nella stanza era opprimente, sembrava quasi che mancasse l'aria.
Brian si sentiva come se un peso gli fosse stato tolto dalle spalle, ora che non doveva tenere segreto ai suoi compagni di band quella situazione.
Dirlo a Freddie e John fu la cosa giusta da fare.
Si sentiva in pace sapendo che il batterista ora avrebbe avuto altre due persone che lo stavano aiutando.
L'impulsivo, a volte irascibile Freddie e il più calmo, John più logico.
ooooo
Roger sentiva che si stava svegliando, ma le sue palpebre erano troppo pesanti per aprirsi ancora.
Allungò il braccio e tastò attorno al letto, rendendosi conto di essere solo.
Questo gli fece aprire gli occhi e si guardò intorno nella stanza.
Questa volta non si fece prendere dal panico, ricordando gli eventi dell'ultima notte e sapendo esattamente dov'era.
La camera da letto di Brian.
Poteva sentire parlare, ma non era in grado di riconoscere le voci o distinguere le parole. Pensando che probabilmente Freddie e Brian stessero avendo una conversazione, semplicemente crollò a letto, rannicchiandosi in posizione fetale e cercando di addormentarsi.
Non sapeva che ore fossero e sinceramente non gli importava.
Non c'era niente che lo eccitasse abbastanza da uscire dal letto.
Inoltre, aveva paura di cosa avrebbero detto gli altri su di lui.
Poteva gestire Brian, ma qualcun altro? No. Semplicemente non poteva.
Poi un pensiero gli attraversò la mente.
Ricordava di aver dato a Brian il permesso di dire al resto della band cosa gli era successo.
Immediatamente si irrigidì, chiedendosi se il chitarrista glielo avesse già detto.
O forse stavano facendo la conversazione in quel preciso momento?
Roger si tirò le coperte sopra la testa, volendo sparire completamente. Ma la sua vescica si rifiutò di cooperare e protestò, costringendo il batterista ad alzarsi in qualche modo dal letto e dirigersi verso il bagno.
I
l rumore di una porta ,però, lo spaventó.
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