Chapter 3.
Era lì.
In un angolo della doccia, ustionato, in lacrime.
"Roger cos'hai fatto?" gridó Brian completamente spaventato dal rossore del corpo del biondo.
Entró nella doccia umida e lo alzó in piedi.
Era tutto rosso, nel panico.
"Io volevo pulirmi da questi" pianse Roger facendo intendere i lividi e succhiotti sul corpo.
Il ragazzo era nudo.
Brian cercava con tutte le sue forze di non guardare al di sotto dell'ombelico del batterista.
Era così curioso.
"Tu non devi tesoro.
Passerá, passeranno. Dopo mettiamo una crema e vedrai che andrá tutto bene.
Non devi ferirti in questo modo"
Il riccio era troppo tentato.
Voleva far scendere gli occhi e guardare.
"I-io sono inguardabile" pianse Roger abbracciando il chitarrista.
Brian non capiva.
Era a conoscenza di non avere nulla addosso?
Ora le tentazione lo stava uccidendo.
Ma se Roger notasse Brian mentre gli guardava quello si sarebbe spaventato.
Il Riccio si sentì improvvisamente molto caldo.
Il chitarrista prese velocemente un accappatoio e circondó con esso le spalle del piú piccolo.
Lo copriva leggermente ma bastó per placare Brian.
"Ora vestiti caro, io ti aspetto in camera, per ogni cosa chiamami" mormoró il riccio accarezzando il collo del biondo.
"No." disse Roger con un sussurro.
"P-potresti stare qu-qui i-io non voglio stare s-solo.
Finirò pr-presto solo po-potresti parlarmi?"
Brian lo guardó dritto negli occhi con un piccolo sorriso.
"Certo, stai calmo" rispose il maggiore sedendosi sul cesto della biancheria e girandosi dalla parte opposta a Roger, per non farlo sentire a disagio.
Brian avrebbe voluto guardare.
Molto.
"Ho costretto Freddie ad andare a fare la spesa e a comprare il gelato..." disse il chitarrista cercando di far calare la tensione.
"Quale gusto preferisci, tesoro?"
In sottofondo sentiva Roger che lentamente si metteva i vestiti.
Lentamente.
"Oh io, amo... Il cioccolato" cercó di ridacchiare ancora sotto shock il batterista.
Che risposta banale. Pensó poi tra sè e sè il piú piccolo.
"Anche io, ma conoscendo Freddie prenderá la nocciola..."
"E... Perchè? È-è il suo gusto pr-preferito?" balbettó il batterista.
"No, solo perchè è l'unico gusto che odio.
Si lamenta del fatto che io mangi sempre tutto il gelato" disse teatralmente il riccio.
Sentì Roger ridere e il suo cuore si sciolse.
"Roger, non mettere la maglia, sei tutto bruciato caro, dobbiamo metterci la crema..." lo fermó Brian voltandosi improvvisamente verso il biondo.
Il batterista sussultó dallo spavento per poi annuire timidamente ormai vestito.
Andarono in camera con calma sedendosi sul grande letto di Brian.
Brian aprì semplicemente un cassetto prendendo una crema.
"Tieni caro, mettine un po' ovunque" gliela porse il chitarrista.
Roger esitó nel prenderla.
"Io-io non voglio toccarmi" singhiozzó lui.
"Sh, hey, non fa niente.
Vuoi che lo faccia io?" chiese gentilmente Brian accarezzandogli i capelli bagnati.
Lo trovava estremamente dolce.
Roger annuì debolmente.
"Sará un po' fredda" sussurró il riccio prendendo un po' di crema sulle dita.
Ne Spalmó un po' sulla schiena, soffrendo alla vista dei lividi presenti.
Sentì il biondo saltare leggermente e così inizió a massaggiarlo piú lentamente.
La pelle del biondo era liscia,morbida e invitante agli occhi del chitarrista.
Sarebbe stato lì per ore.
"Okay Roger... Abbiamo finito qua dietro , potresti girarti che facciamo la parte davanti?" domandó Brian mettendo le mani delicatamente sulle spalle del batterista e sporgendo il suo viso verso quello del biondo.
Il piú piccolo aveva gli occhi chiusi, sembrava addormentato.
A quella vista Brian sorrise e adagió Roger sul suo letto, prendendolo per i fianchi.
Circondó i suoi fianchi con le mani , cercando di togliere la sua cintura.
Il biondo si spaventó, levandosi a sedere e cercando di proteggersi.
Poi aprì gli occhi.
Era Brian.
Il suo respiro tornó normale e si sdraió sul letto rannicchiandosi su un lato.
Il riccio gli accarezzó il viso facendogli chiudere gli occhi.
"Ho sbagliato tesoro, ho sbagliato" mormoró il chitarrista andando verso il salotto.
oooooooooo
"Ora mi spieghi che cazzo succede." sbottó Freddie appena Brian varcó la porta.
"Non è il momento Fred. Sta bene, è l'unica cosa che conta al momento." taglió corto il piú alto.
"Piuttosto... Cosa hai preso?" domandó infine il riccio.
"Madre Natura ti ha donato gli occhi? Va a vedere no?" scherzó Freddie
"Fred, hai preso il latte?" chiese Brian rovistando tra la spesa.
"Sì..."
"E dov'è nelle tue tasche? O te lo sei infilato su per il culo?" chiese il chitarrista sbattendo il flacone di shampoo comprato dal cantante sul tavolo.
John rise e tornó a leggere il libro che aveva in mano.
"Io penso di... Tornare al negozio..." disse velocemente il cantante aprendo la porta e scappando.
"Cosa succede Bri?" chiese John guardandolo seriamente.
"John... È una situazione molto complicata." sospiró il riccio sedendosi sul divano.
Era decisamente troppo piccolo per lui e le sue lunghe gambe ma, si accontentava.
"Roger non sta bene." rispose il bassista.
"Ora sì. E lo rimarrá."
Continuó a non fare nulla per svariate ore, mentre i pensieri lo disturbavano in ogni momento.
Poi cercò di esprimere il suo lato creativo.
Aveva il blocco dello scrittore.
Non riusciva a scrivere nulla.
Poi si alzó e volle controllare Roger.
Lo trovó addormentato con il volto sereno e il petto leggermente scoperto.
Oh, sembrava così delizioso.
Brian si vergognó dei suoi stessi pensieri.
È Roger, il piccolo Roger che non poteva essere ferito in alcun modo.
Cercó di coprirlo con il piumone, notando che peró i suoi occhi si stavano aprendo.
Si stropicció gli occhi come un bambino e si guardó un po' intorno.
"Ciao" sorrise Roger notando il riccio.
"Hey... Dormito bene?" chiese il piú alto accarezzandogli i capelli.
"Mh-mh" annuì Roger facendo scomparire il sorriso dalla sua faccia.
"Che c'è? Roger?" chiese Brian rattristendosi alla vista del viso triste del batterista.
"Io... Prima" inizió il batterista
"Si..." lo incitó Brian massaggiandogli la spalla.
Imbarazzato il biondo si grattó la testa.
"In bagno" prese fiato "Ero nudo?" concluse.
Sì lo era.
"Perchè me lo chiedi, caro?"
"No è che... I-io non ci ho pensato.
Mi d-dispiace volevo solo un a-abbraccio.
Scusami" si scusó il minore rendendosi conto dell'accaduto.
Brian si meraviglió del senso di colpa che aveva il biondo.
"Oh, non devi preoccuparti Rog, stai tranquillo.
Non avrei mai neanche pensato di guardarti nudo!" ridacchió il Riccio.
Sì, l'avrebbe voluto.
Eccome se l'avrebbe voluto.
"Roger, dobbiamo parlare di una cosa." si mise serio Brian.
"Dobbiamo andare da un dottore a vedere come stai."
Nell'espressione del batterista era percepibile il panico.
"No, non ci voglio andare."
"Tesoro, è per la tua salute, non voglio che tu stia male"
Non me lo perdonerei mai.
MAI.
"Ci penserò..." farfuglió il piú piccolo.
Brian sorrise compiaciuto.
"BRIAN HARNOLD MAY" si sentì dalla cucina.
FREDDIE.
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