Chapter 27.
Brian intrecció le dita tra i capelli biondi abbassando la bocca sul collo bianco del ragazzo.
Poteva sentire gli ansimi del minore ed il corpo che vibrava sotto il suo.
"Oh Bri... Bri..." mormoró il batterista buttando la testa indietro e sentendo umidi baci sul suo basso ventre.
Il riccio accarezzó dolcemente i fianchi stretti, strofinando con i pollici le sporgenti ossa del bacino.
"Come va, piccolo?" domandó con voce roca il maggiore guardandolo dal basso.
"È... È c-così verde..."
Il chitarrista sorrise.
"Lascia che abbassi questi" sussurró togliendo lentamente i jeans scuri del ragazzo.
Roger non rispose, completamente immerso nel suo piacere.
Alzó addirittura i fianchi per aiutarlo.
Brian poteva dire di star guandando il paradiso.
Gli occhi blu erano immersi nella lussuria e il labbro inferiore del batterista era morso dolcemente dai denti appuntiti.
I capelli biondi erano disordinati ma incredibilmente perfetti.
"Potrebbe arrivare q-qualcuno, b-basta Brian..."
"Sh... Nessuno, amore, nessuno" rispose il ragazzo accarezzando per un attimo il viso del minore.
Il biondo sembrava diffidente, erano sul divano del soggiorno.
Poteva sentirsi quasi ansioso, ma quando le labbra morbide tornarono sulla sua pelle, quelle incertezze svanirono.
Era tutto così lento e dolce, tranquillo e bellissimo.
Il riccio non poteva non notare la sensibilitá del batterista ad ogni suo tocco, il leggero tremolio quando posava anche un semplice bacio sulla guancia del ragazzo.
Il chitarrista fece passare le lunghe dita sulle gambe nude, sentendo un leggero piagnucolio provenire dal minore.
Ad un certo punto la porta si aprì e il bassista si affacció.
Velocemente Brian, buttó una coperta sul corpo del biondo e si sedette sul divano.
Roger borbottó qualcosa sottovoce imbarazzato e nudo sotto il tessuto morbido.
"Sono tornato! Ho portato dei cupcake! Cosa sta succedendo qui-" John salutó avvicinandosi ai due coinquilini.
"Oh Rog, ti senti poco bene?"
Il batterista arrossì non trovando per qualche secondo le parole.
"B-beh... I-io... M-mi ero addormentato qui..."
"Capisco, mi dispiace di averti svegliato sai-" il minore guardó il pavimento.
Pantaloni.
"Oh e... Questi... Cosa ci fanno qui?" chiese a disagio il bassista guardando entrambi.
Il biondo non emettè fiato sperando disperatamente che Brian si inventasse qualcosa.
"Oh, nulla, dovevo mettere in lavatrice dei vestiti e mi saranno caduti per la strada..." si giustificó il maggiore raccogliendoli.
"Bene, arrivo tra poco... Intanto puoi mettere l'acqua per il tè Bri?"
"Nessun problema Deaky"
Il ragazzo lasció la stanza e Roger si coprì il viso totalmente arrossito.
"Sapevo che era una cattiva idea, lo sapevo, lo sapevo..."
Il maggiore ridacchió accarezzandogli le ciocche bionde.
"Non ci ha visti, non è successo nulla amore"
"Si! F-forse avrá pensato che noi..."
Il riccio scosse la testa.
"Piccolo e timido Roggie, rilassati.
Vado a preparare il tè,mh?"
Il ragazzo annuì per poi emettere un suono disapprovatorio.
"N-non puoi lasciarmi qui"
Il piú alto sorrise.
"E sentiamo, perchè?"
"I-io s-sono... Nudo..."
Brian alzó le sopracciglia mordendosi leggermente un labbro.
"Ah sì? E dov'è il problema?" stuzzicó.
Roger aggrottó la fronte scioccato.
"N-non ho v-vestiti, tu li hai in mano...
M-me li puoi d-dare?"
"E se dicessi di no?"
Gli occhi blu si abbassarono tristi.
"P-per favore?"
Brian si sciolse sentendo la voce dolce e sottile per poi dare un bacio sulla sua fronte.
"Andiamo in cucina, lì nessuno ti vedrà" mormoró sollevandolo e sorridendogli.
Dio, lo aveva fatto impazzire.
Appoggió il minore sul bancone e gli porse gli abiti.
"Non voglio che ti raffreddi amore"
Il biondo annuì togliendosi la coperta che usava come mantello e rivelando il suo corpo magro e pallido.
Infiló la camicia ed i pantaloni e osservó il maggiore preparare il tè.
Si avvicinó cingendo la sua vita con le braccia e sporgendosi in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia.
"Stai rendendo le cose difficili, piccolo"
Roger emettè una risata sporgendosi.
"Dopo usciamo..."
"Da quando detti le regole?" rispose il maggiore nascondendo un sorriso e continuando a versare l'acqua nelle tazze.
"Da quando le d-detti tu?"
"Mh... Piccolo sfacciato, prima delle prove ci faremo una passeggiatina."
Il ragazzo strinse maggiormente il riccio prima di aprire la scatola di cupcake portata dal bassista.
Aprì la bocca sorpreso vedendo le colorate creme che li guarnivano.
"Guarda che belli, Bri!"
Brian sorrise con le tazzè fumanti in mano.
"Bellissime amore, portale di lá, il five o' clock tea è servito."
Poi si avvicinó al suo orecchio e sussurró qualcosa.
"Muoviti prima che mi mangi te"
Il batterista arrossì dando un leggero colpo al braccio forte.
In soggiorno Freddie rideva coprendosi la bocca con la mano cercando di trattenersi.
"Giuro che se continui, ti faccio bere il tè dal naso." borbottó John non staccando i suoi occhi da un libro.
"Ecco i nostri eroi"
La coppia si sedette sul divano mettendo al centro del tavolo il bottino.
Brian guardó il cantante contorcesi dalle risate sulla poltrona e si rivolse al bassista.
"Ha trovato dove ho nascosto il whisky?"
"Non guardarlo, sta facendo il suo spettacolo.
Se non lo guardi, sta zitto" mormoró il ragazzo.
"Brian" rise Freddie "Sai- Cosa hanno in comune- tra un'aspirapolvere- e una- chitarra elettrica?"
"...eccoci"
Il chitarrista alzó un sopracciglio.
"No, cosa?"
"Che fanno entrambi schifo quando vengono collegati"
Il riccio aggrottó la fronte.
"Questa cosa dovrebbe far ridere?"
"È ubriaco, non ascoltarlo"
"E tu sai cosa sono i cantanti?" domandó il riccio.
Roger guardó il suo ragazzo con curiositá appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Che cosa?"
"Perchè gli reggi il gioco!" si lamentó il bassista nascondendo il viso tra le mani.
"Sono quelle cose inutili che interrompono gli assoli!"
Il sorriso svanì dal volto di Freddie.
Appoggió la tazza di tè sul tavolo fissando il riccio intensamente.
"Rimangiatelo."
"No."
"Brutto pezzo di merda-" ringhió il cantante alzandosi.
"Torna a mangiare i tuoi biscotti e non rompere i coglioni." disse fermo John prendendolo per un braccio.
"Come preferisci Deaky" sorrise guardando il ragazzo seducentemente.
Brian inizió a bere il suo tè leggendo qualche testo nuovo, mentre i tre ragazzi conversavano.
Il biondo era appoggiato al maggiore ed ascoltava attentamente, commentando di tanto in tanto.
Ad un certo punto, afferró la tazza fumante e fu colpito da quanto era bollente.
Non fece in tempo ad appoggiarla, quando gli si rovesció sulle gambe.
Sibiló dal bruciore, lasciando cadere la tazza a terra.
"Roger!" gridó preoccupato il chitarrista vedendolo lamentarsi dal dolore.
"Dio, piccolo vieni qui"
Il minore piagnicoló aggrappandosi al ragazzo mentre, John correva a prendere del ghiaccio e Freddie si procurava uno straccio bagnato.
"Andiamo nella camera degli ospiti, sistemiamo tutto presto, mh?
Va tutto bene" borbottó raccogliendolo tra le sue braccia e salendo le scale.
Il biondo chiuse gli occhi dolorante, mentre veniva posato sul letto.
Brian lo guardó quasi chiedendogli il permesso di togliergli i jeans.
Solo pochi secondi dopo, con qualche difficoltá, il pezzo di stoffa fu tolto.
Il riccio guardó la pelle rossa e visibilmente dolorosa poggiandovi il tessuto bagnato.
Roger sibiló, nascondendo il viso tra i ricci scuri.
"Devi stare attento, tesoro, guarda cos'hai combinato"
Il batterista annuì velocemente sentendosi bruciare terribilmente.
Le mani agili ed eleganti di Brian peró, curarono le bruciature lasciando spazio a carezze tenere.
"Sbadato, stupido biondo" borbottó il maggiore tirando uno schiaffo giocoso sulla sua guancia.
Il minore non potè non ridacchiare.
"Stai dicendo che... I b-biondi sono stupidi?"
"Non mi importa dei biondi, a me importa solo del mio biondo" mormoró baciandogli la fronte.
Roger lasció alla sua gola fare un verso simile a delle fusa, prima di aggrapparsi al maggiore e cicondarlo con le sue braccia.
"Ehi Gattino, abbiamo le prove, ricordi? Dopo, giochiamo"
Il minore si rese conto di quanto fosse imbarazzante la situazione prima di alzarsi e guardare le sue gambe magre e rosse.
Chiese a Brian di prendergli degli abiti e si vestì poco dopo.
I pantaloni erano larghi, dato che la bruciatura era dolorosa e aveva messo una camicia che il suo ragazzo trovava adorabile su di lui.
Si guardó allo specchio sbuffando.
Sembrava stanco e poco attraente.
Non amava i suoi tratti così femminili.
Lasció perdere, scendendo al piano inferiore e prendendo le sue bacchette.
Il chitarrista intanto era comparso dietro di lui.
"Che ne dite se usciamo oggi?
I Nazisti non ci stanno cercando, possiamo anche lasciare la base"
John annuì seguito da un sorriso da parte del cantante.
"Dove andiamo?"
"Uhm... P-pensavo un g-gay bar se... Va bene" mormoró Roger.
Il riccio lo guardó per un attimo accarezzando il suo volto.
"Sicuro?"
"S-sicurissimo"
"Allora cosa aspettiamo bellezze?" annunció il maggiore dei quattro battendo le mani.
"Andiamo!"
I ragazzi presero un taxi, stringendosi.
Brian essendo troppo alto, andó davanti con il tassista, uomo dalle poche parole e grandi baffi.
Dietro il cantante aveva instaurato una conversazione col biondo.
Andavano piuttosto d'accordo e parlavano continuamente.
"Rog, dimmi una cosa, che rimane tra te e me" sussurró il maggiore.
"Dimmi, Freddie"
Il castano si avvicinó al suo orecchio.
"Brian è bravo a letto?"
Il batterista tossì nervosamente.
"C-che cosa? P-perchè?" mormoró con le guance rosse.
"Andiamo amico, voglio un feedback"
Il biondo si grattó la nuca con timidezza in volto.
"Uhm... Lui sì è... Bravo... M-molto bravo"
"Ah guarda te il barboncino!"
Roger era completamente rosso quando scesero dall'auto.
"Ci sei, amore?" chiese dolcemente il riccio posando una mano sulla sua schiena.
Il batterista annuì lentamente appoggiandosi al tocco.
Entrarono tutti nel bar, accolti dal forte odore di alcool, dal caldo e dalla musica altissima.
Il biondo si aggrappó al suo ragazzo incontrando gli occhi caldi.
"Ci sono io, tesoro, nessuno ti toccherà"
Il biondo sorrise seguendo il chitarrista verso il bancone per ordinare qualcosa da bere.
John e Freddie erano svaniti nel nulla.
"Ehi amico!" Brian chiamó il barman schioccando le dita.
"Un Gin e... Amore?"
"Uhm... Una birra?" quasi domandó il minore sbottonandosi la giacca.
"Arrivano subito"
Il chitarrista diede un rapido bacio sulle sue labbra dolci, posando una mano sul fianco stretto.
"Ne avevo così bisogno..." mormoró all'orecchio del ragazzo.
Roger sorrise baciandolo nuovamente.
L'amore circondava i due, quasi separandoli dal resto.
"Ecco a voi..." il barista tornó, parlando al riccio.
Il biondo sorrise prima di sentire un corpo premuto contro il suo dietro di lui.
Il panico stava invadendo il suo corpo.
"Ehi, lavori per caso il cemento? Perchè mi stai rendendo duro" sussurró spostando una ciocca di capelli.
Il batterista stava per scoppiare a ridere fino a quando Brian si è avvicinato minaccioso allo sconosciuto.
"Ti conviene andare, coglione" sussurró duro e severo, circondando la vita del suo ragazzo possessivamente.
Il tipo scomparve in pochi secondi, quasi imbarazzato.
"Pezzo di merda" ringhió arrabbiato.
"V-va tutto bene B-Bri" lo rassicuró il minore prendendogli una mano.
"Devo sorvegliarti, tutti questi cosi vogliono rapire il mio angelo" mormoró passando una mano sul viso pallido.
Roger rise bevendo lentamente la sua birra nettamente meglio.
"Balliamo, Roggie?"
Il ragazzo scosse la testa velocemente.
"I-io non so b-ballare..."
"Oh nessuno di questi idioti a ballare, tu brilleresti lá in mezzo con me..."
"I-io n-non..."
"Hai mai visto ballare John?" chiese Brian curioso.
"B-balla?"
"Oh sì, di solito la domenica mattina Freddie suona il piano e Deaky balla, se non si sono svegliati male"
Il biondo rise accettando in fine.
Si muoveva incerto, guidato dalle mani sapienti del maggiore sulla sua vita.
Ma sembrava che tutte quelle persone fossero scomparse e fossero rimasti solo loro due.
oooo
22.00
Le prove.
Brian e Roger trovarono finalmente gli altri due compagni della band e andarono verso la sala.
Era da qualche giorno che stavano pensando al nuovo album.
Sheer Heart Attack
Sarebbe uscito nel nuovo anno, questo era sicuro.
Mancava qualche canzone da confermare ma era bello, molto bello.
Freddie si stava riscaldando la voce mentre il riccio accordava la sua Red Special e John il suo basso.
Il biondo si sedette davanti alla sua batteria battendo qualche colpo per riscaldarsi.
Poi finalmente iniziarono.
Il cantante era nervoso, gli assoli di Brian gli sembravano troppo lunghi, la voce del batterista troppo bassa.
"Piú alta Biondo!"
Roger aggrottó la fronte.
"Non posso fare piú di così!
Calmati! N-non è facile..."
"Voglio che questo album sia perfetto tesoro" disse il maggiore.
"Un ultimo sforzo."
Ma quell'ultimo sforzo non era mai l'ultimo.
La sua gola si stava letteralmente lacerando ma l'entusiasmo persisteva.
Sassolini su tamburi, cori, acuti...
Non era un semplice album con delle semplici canzoni.
"Possiamo farne un'altra?" chiese Freddie al ragazzo che stava dirigendo.
"I soldi sono i vostri..." borbottó lui appoggiandosi allo schienale della sedia esausto.
Erano lì da piú di tre ore, e non erano stanchi.
Ma, che strana band.
Passó l'una di notte, quando i ragazzi tornarono a casa.
L'adrenalina li stava tenendo svegli e allegri.
Una volta accomodati davanti al tavolo per "cenare all'una" con quel poco che c'era in casa, il buonumore regnava sovrano.
Roger prese una zuppa giá pronta e la riscaldó sedendosi poi di fianco al riccio.
"Killer Queen è la stella di quest'album" disse a gran voce il cantante.
"Ma... Non abbiamo ancora confermato le canzoni da mettere..." borbottó John quasi innervosito.
Intanto il biondo si portó il cucchiaio con qualche patata alla bocca sibilando.
"È bollente non riesco a morderla!" si lamentó arrabbiato.
"Anche tu sei bollente, ma io ti mordo senza problemi..." disse il chitarrista portandosi il bicchiere d'acqua alla bocca.
John chiuse gli occhi inspirando.
"Una-"
"Ci risiamo..." mormoró Freddie.
"UNA CENA NORMALE CHIEDEVO"
Il biondo intanto aveva il viso completamente rosso, dando un colpo con il ginocchio al maggiore.
Il cantante pensante parló.
"Ma sai che stavo-"
Drin Drin
Il telefono squilló, facendo zittire il maggiore dei quattro.
"Vado io, arrivo tra poco" disse il riccio arruffando i capelli chiari.
Il ragazzo alzó la cornetta del telefono.
Chi chiamava a quell'ora della notte?
Un qualche ragazzino?
"Pronto?"
"Oh Brian, come va?" la voce di Tim suonó allegran
"Roger?"
"Ancora tu Staffel? Cosa vuoi?"
"Oh non ti sei accorto di cosa ha fatto la tua puttanella?" rise il ragazzo facendo letteralmente trasalire dalla rabbia il chitarrista.
"Non permetterti mai piú di chiamarlo così, giuro che se ti trovo, ti uccido"
"Lo so... Anche io pensavo che il dolce Roggie fosse così innocente...
Ma... Solo ora ho capito che fa i migliori pompini di tutta Londra..."
₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪₪
I'm back!
Mi scuso tantissimo belli, ma ho avuto la febbre e non sono riuscita a pubblicare prima!
Ho adorato peró i vostri complimenti, davvero, non vi merito.
Lanciatemi pure le pietre!
Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi delizio così:
(ma quanto sono cute)
Ecco BriBri che fa le foto a Roggie.
FACT:
Brian amava fare le fotografie.
Le faceva a Freddie ogni tanto ma il suo modello preferito (ehehehehe) era Roger.
Infatti, gli ha fatto tantissime foto che vi mostreró la prossima volta.
ho una crush per questa canzone.
Vi amo tanto tanto tanto.
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