Chapter 24.
"Caro Roger..."
Brian fissó il foglio tra le mani del minore con espressione sconcertata.
Si passó una mano tra i capelli stringendo maggiormente la vita del suo ragazzo.
"Mi manchi così tanto.
Hai dimenticato come ti ho ospitato e amato?
Ti aspetto, bellezza.
Il nostro letto è così vuoto senza di te...
Amore, T."
Il nostro letto è così vuoto senza di te..
Quelle parole fecero sussultare il riccio.
"B-Bri giuro che i-io e l-lui... M-mai..
STA MENTENDO" la voce del batterista era tremante e le sue mani stringevano la camicia del maggiore, aggrappandosi a lui.
"Sh..." lo zittì il chitarrista prendendo tra le mani il viso terrorizzato.
"Va tutto bene, amore.
Lo so, lo so, mi fido di te piccolo."
Il biondo appoggió la testa sul petto di Brian ascoltando il suo respiro regolare per calmarsi.
Solo pochi secondi dopo peró la voce acuta sussurró qualcosa.
"P-perchè lo fa? I-io n-non h-ho-"
"Vuole dividerci, tesoro.
Ma non ci riuscirá, ogni cosa accada."
Il riccio mormoró baciando i capelli biondi.
"P-promesso?"
"Promesso."
Ooooo
La mattina dopo Brian non trovó la forza per alzarsi in piedi.
Accarezzava la schiena del suo ragazzo pensando a quanto tutto ció fosse ridicolo.
Ogni tanto un piagnucolio usciva dalle labbra del minore, ma serviva qualche carezza nei punti giusti e tornava a dormire serenamente.
La sua mente non lo lasciava in pace.
Il silenzio opprimente della stanza dava spazio alla sua terribile immaginazione.
Aprì il cassetto di fianco al letto e prense un quaderno ed una penna.
Una frase gli girava in quella testa riccia.
Never back, never feared, never cried.
Avrebbe scritto una canzone, era quello che gli riusciva meglio.
Contro Tim, contro tutto.
"B-Bri..." la voce roca di Roger al mattino lo fece sorridere.
"Buongiorno amore mio.
Dormito bene?" domandó baciandogli delicatamente le labbra.
Il ragazzo annuì appoggiandosi alla sua spalla per poi sbadigliare e stropicciarsi gli occhi.
Il chitarrista sorrise intenerito.
"Che bello che sei...
Mi vien proprio voglia di mangiarti" borbottó facendo sdraiare il batterista baciandogli il petto.
Roger rise per poi passare una mano tra i capelli ricci e metterla poi sotto il mento del maggiore.
Il ragazzo non esitó a baciare le dita sottili non staccando gli occhi da quelli blu.
"D-dobbiamo p-proprio a-alzarci?" chiese il biondo circondando la vita del chitarrista con le gambe.
"Mi piacerebbe così tanto stare qui a letto con te, ma abbiamo una giornata davanti" mormóro Brian posando un bacio sul collo bianco.
Si alzó cercando dei vestiti, mentre il minore, a malincuore andava a lavarsi il viso.
"Hey Deaky..." sussurró Freddie infastidendo il bassista.
"Cosa vuoi?" disse esasperato John.
"Ringo Starr ha appena rotto il basso di Paul McCartney.
E sai cosa gli dice Paul?"
Il bassista scosse la testa innervosito.
"Sei proprio un RINGOglionito" il cantante inizió a ridere mentre il bassista si massaggiava le tempie.
"Mi rifiuto di respirare la tua stessa aria, Mercury."
Una figura sulla porta gli fece alzare gli occhi.
"Buongiorno Brian"
"Giorno John, Freddie."
"Ehi Bri! È sveglio Rog? Possiamo andare?" disse allegramente il maggiore.
Il riccio deglutì.
"Adesso? Pensavo di pomeriggio, la mattina Roger è sempre assonnato e-"
John sorrise.
"Lasciali uscire, si divertiranno."
Il chitarrista si sedette sul divano con un'espressione nervosa in viso.
E se avesse incontrato Tim?
E se Tim lo costringesse a fare cose che non vorrebbe?
E se Tim lo toccasse?
E se-
"Buongiorno!" la dolce voce del batterista interruppe i suoi pensieri.
"Hey Rog!"
"Come va, Biondo?" salutó Freddie avvicinandosi e squadrandolo dalla testa ai piedi.
"Oh, tesoro tesoro..." borbottó.
"Guarda cosa sei costretto a mettere..."
Brian scosse la testa.
"È semplicemente bellissimo, cosa stai dicendo?"
Il cantante si rivolse immediatamente a Roger regalandogli un sorriso gentile.
"Caro, questi pantaloni sono troppo grandi, non risaltano le tue forme.
E la felpa... Beh, ti servirebbe qualcosa di piú... Accattivante"
Il biondo arrossì.
"A-a me p-piacciono-"
"Rog, solo perchè l'abete ama i suoi vestiti su di te non devi per forza farlo."
Il riccio si alzó in piedi chiaramente innervosito.
"Che diavolo-"
"Andiamo Bri!
Ti piace vedere il tenero biondo con le tue felpe che gli arrivano al ginocchio,mh?" chiese il maggiore indicando il batterista.
Roger voleva sprofondare.
"Tutto ció è ridicolo!"
"Appunto Dottor May.
Ora lasciaci andare."
Il chitarrista sospiró rassegnato baciando la fronte del biondo.
"Fai il bravo e tutto il contrario di quello che ti dice Freddie."
Il ragazzo rise avvicinandosi all'orecchio del maggiore.
"Va bene, papá"
Brian lo guardó scioccato mentre il batterista veniva trascinato fuori dall'appartamento.
"Mi sento giá così solo..." si lamentó appena la porta fu chiusa.
"Grazie mille Brian" sorrise sarcastico John.
Ooooooo
I due ragazzi presero un taxi, arrivando ad un grande centro commerciale.
Freddie saltellava di gioia, da negozio in negozio.
Roger lo seguiva non particolarmente attratto da nulla.
Il cantante prese in mano dei jeans a zampa d'elefante bianchi gridando.
"Tesoro! Ti starebbero divinamente!"
Il biondo li guardó titubante.
"N-non sono t-troppo s-stretti?"
"E cosa c'è di male? Provali! Ti aspetto qui." consiglió il ragazzo sedendosi.
Il batterista annuì entrando in un camerino.
Si mise i pantaloni, uscendo timidamente.
"Guarda che spettacolo... Girati!"
Roger si bloccó immediatamente.
Girati.
La voce di Tim gli risuonava nella mente.
Una mano scivolava-
"Rog, va tutto bene, caro?" domandó preoccupato Freddie.
"Oh si si..." sorrise nervosamente girandosi.
"Divini! Perfetti! Prendiamo altri quattro colori!"
"Ma non sono trop-"
"I vestiti non sono mai troppi, hai bisogno di un nuovo guardaroba dolcezza."
Il maggiore si riempì le braccia di vestiti mentre Roger si allontanó per notare un adorabile maglia.
Aveva maniche larghissime, sembrava stretta sulla vita ed era di un colore bianco latte.
Sorrise, pensando a quanto starebbe bene al suo ragazzo.
Lo prese tra le mani.
Era stata fatta per Brian.
"Oh, Roger che sorpresa!" una voce fin troppo familiare lo salutó.
"Com'è piccolo il mondo eh?"
Il biondo cercó con lo sguardo il cantante.
Il suo petto si alzava ed abbassava incontrollabilmente.
"Non si saluta piú il vecchio e caro Tim, eh?"
Il batterista si giró.
"M-mi dispiace s-sono impegnato..." mormoró stringendo la maglia a sè andandosene.
"Ah-ah" lo fermó prendendolo per un braccio il maggiore.
"Sei venuto qui con il Dottor. Giraffa?"
"Non chiamarlo mai piú così." quasi ringhió il biondo.
"Oh, ho offeso il tuo ragazzo...
Non pensavo fossi così influenzabile, Blondie."
"Basta così, l-lasciami".
"Ti sei fatto convincere da un barboncino alto due metri, che si è fatto metá Londra..." narró.
"Non ti facevo così puttanella Roger.
O forse preferisci essere chiamato Roggie?"
Al batterista salì un conato di vomito.
Pestó velocemente il piede al ragazzo correndo.
Poteva sentire gli occhi gonfi e il suo labbro tremare.
"Roger, ho trovato quest-
Dio tesoro, stai piangendo?" chiese Freddie.
Il biondo scosse la testa sorridendo falsamente.
"Una c-commessa ha s-spruzzato un d-deodorante che mi ha d-dato fastidio" mentì.
"Oh... Mi dispiace... Stavi guardando le camicie eh?
Queste colorate ti donerebbero tantissimo! Magari con i bottoni aperti"
Il minore sorrise provando decine e decine di vestiti, per far piacere al ragazzo.
Ooooo
Le ore passavano ma di Roger e Freddie nemmeno l'ombra.
"E se lo avesse ubriacato?" disse disperato Brian.
"O ancora peggio... Drogato?"
John sbuffó.
"Devi smetterla Brian, è un ragazzo responsabile e non ha cinque anni."
"Il mio povero piccolo...
E se-"
"E SE TI TRAFIGGESSI IL CRANIO CON UNA FORCHETTA?" urló infine il bassista quasi spaventando il maggiore.
Il ragazzo prese un respiro.
"Senti, forse non avranno trovato un taxi.
Sai com'è Londra.
O forse c'è molta gente..."
ooooo
"S-Sei sicuro c-che ne v-valga la pena?" chiese il biondo guardando la fila davanti a lui.
La presenza di così tante persone concentrate in un dolo edificio lo turbava.
"Oh, caro qui fanno i migliori muffin a forma di gatto del Regno Unito!
Se non ne assaggi uno non puoi capire!" disse sorridendo il cantante.
"B-Brian sará p-preoccupato" sussurró vedendo mentalmente l'immagine del suo ragazzo in preda al panico.
"Roger, dimenticati per un attimo di lui e goditi la giornata, sono solo le due di pomeriggio!"
Un problema ben maggiore al suono di quelle parole lo scosse.
"A-avrá mangiato?"
Il castano scosse la testa.
"Avrá mangiato, ora ammira le uniche cinque persone davanti a noi."
Freddie trascinava il minore ovunque, mentre il biondo sorrideva ed annuiva pensando al riccio a casa ad aspettarlo.
"Chissá com'è preoccupato" pensava.
E così era.
Il maggiore era stressato.
Ad ogni singolo rumore andava alla porta o controllava dalla finestra.
Minacciava di andare a cercarli lui stesso.
Guardó per l'ennesina volta l'orologio.
15.34.
'Rilassati Bri, saranno qui a momenti." cercó di calmarlo il minore non staccando gli occhi dalla rivista tra le sue mani.
"È semplice dirlo per-"
Toc Toc.
Il suono di qualcuno che stava bussando alla porta fece alzare immediatamente il chitarrista.
Abbassó la maniglia e si trovó davanti Freddie che allegramente aveva tra le mani buste stracolme di vestiti.
Alle sue spalle, i suoi amati occhi blu lo guardavano timidamente.
"Roger..." sospiró Brian, sulla porta.
"Prepara i pop-corn Deaky, un nuovo incontro strappalacrime" gridó il cantante entrando e buttandosi sul divano stancamente.
Il biondo si gettó tra le braccia del maggiore, posando la testa sul suo petto.
Il riccio non esitó a circondare la vita del batterista, infossando il naso nel suo collo ed inspirando il profumo.
"Mi hai fatto preoccupare così tanto..." sussurró alzando il viso di Roger con un dito.
Il ragazzo si morse il labbro abbassando lo sguardo in colpa.
"M-mi d-dispiace n-non volevo io-"
Il biondo alzó gli occhi incontrando quelli nocciola.
Il maggiore sorrise, baciandogli la fronte.
"Non guardarmi così, piccolo...
Andiamo, fammi vedere cosa hai comprato..."
Il batterista sorrise prendendo per mano il riccio e portandolo nel soggiorno.
"Bri, non era in guerra, volevo ricordartelo..." mormorò il cantante non staccando gli occhi dalla televisione.
"Stai zitto, se non fosse stato per te il signor May non avrebbe passato una crisi di nervi..." rise John.
Roger si sentì nuovamente in colpa.
Avrebbe potuto costringere Freddie ad andarsene, ma non lo aveva fatto e aveva reso preoccupato Brian.
"Allora? Andiamo di sopra e mi mostri cosa avete comprato, tesoro?"
Il batterista annuì sorridendo.
"Sono così fiero delle sue scelte!
Ha stile ed è bello, non sarei sorpreso se un'agenzia di moda lo ingaggiasse..." disse il cantante.
"Lo so, lo so..." rispose il riccio guardando con occhi pieni d'amore il suo ragazzo, rosso come un papavero.
"Forza" disse Brian prendendo le buste tra le mani.
"Sali le scale, bellezza..."
Oooooo
Roger di buttó sul letto esausto.
"M-mi ha c-costretto e ha comprato decine e d-decine di vestiti."
"Oh va bene amore... Mostrami un po'..."
Il biondo arrossì prendendo tra le mani una camicia scura, con dettagli rosa.
"N-non sembra ma è c-carina..."
"Provatela, piccolo.
Sono sicuro che ti stará benissimo..."
Il ragazzo sentì le sue guance bruciare, mentre sfilava lentamente la felpa del maggiore.
Si mise velocemente il capo chiudendo i bottoni.
"F-Freddie ha detto c-che qui dovrebbe essere..."
"Aperta..." mormoró il chitarrista.
"Posso?"chiese poco dopo avvicinandosi.
Il batterista annuì freneticamente.
Brian sbottonó lentamente la camicia, facendo sospirare il minore ogni volta che le sue dita toccavano il petto.
Poi, il ragazzo di spostó.
"Assolutamente bellissimo..." sussurró senza parole.
Il minore sorrideva con gli occhi abbassati mentre provava tutti i vestiti.
Il chitarrista sorrideva e sgranava gli occhi alla vista di ogni cosa.
Soprattutto a quei strettissimi jeans a zampa d'elefante.
Il respiro gli si bloccó in gola mentre vedeva la gentile curva dei fianchi e dei glutei.
Le cosce magre erano meravigliosamente abbracciate dal tessuto aderente.
"Perfetto, così perfetto..." mormoró contro il suo collo Brian una volta provato l'ultimo paio di jeans.
Roger fremette al tocco gentile, ricordandosi un istante dopo del regalo che aveva preparato.
"B-Bri..."
"Dimmi piccolo..."
Il biondo lo guardó nervosamente pescando un pacchetto.
"Q-questo è p-per te"
Il riccio sorrise guardando il minore.
"Perchè, Roggie? Non è neanche Natale?"
"L'ho i-immaginata su di te e-e...
P-pensavo s-sai..."
Brian bació delicatamente le sue labbra aprendo il pacchetto.
Gli si presentó una maglia bianca con maniche larghe e...
Il ragazzo si innamoró a primo impatto.
"Oh... Roger, è meravigliosa" mormoró tirando in un abbraccio il suo ragazzo.
Il biondo fu felice di aver strappato un sorriso al maggiore.
Amava così tanto come le sue labbra si incurvavano dolcemente.
Brian mormoró qualcosa sottovoce.
"Non so cosa dire è..."
Poi il suo sguardo cadde sul polso scuro e dolorante del minore.
"Roger.
Cosa è successo?"
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Ma ciao bellezze!
Lo so sono in ritardissimo.
Odiatemi, sputate sul mio nome, organizzate proteste contro di me!
Ma la scuola è una brutta bestia davvero...
Vi amo tanto tanto
io vedo solo cose inquietanti e pervertite voi non fatelo.
Mangiate le verdure, fate i compiti ed ascoltate i Queen
Love u too the moon and back⭐❤
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