Ci sono io con te
Dopo pranzo vado a farmi una doccia. Entro nel box e guardo i miei polsi. Perché lo faccio? Perché mi sento bene se lo faccio? Perché devo colmare questo vuoto? È se ci fosse un altro modo? È se avessi solo bisogno di qualcuno al mio fianco? Sarebbe la stessa cosa?
-smettila Giulia... questo è l'unico modo-
Ad un certo punto mi sento debole. Comincio a vedere tutto sfocato e mi appoggio alle piastrelle della doccia. Stringo i pugni per il dolore. La testa mi gira e le gambe mi cedono. Provo ad alzare la testa ma vedo tutto offuscato. Infine buio.
Mi sveglio sul mio letto. Yurio è accanto al mio letto e mi tiene la mano.
-mi dispiace... Non puoi morire-
-Yurio...-
-GIULIA!?-
Mi salta addosso ma si leva subito
-immagino vorrai vedere Viktor-
Esce e chiama Viktor. Lui entra e mi abbraccia subito.
-perché?-
-cosa?-
Mi alza il polso mostrando i tagli. Poi prende le bottiglie vuote di birra che avevo nascosto
-non puoi continuare così-
-e cosa dovrei fare?-
-Giulia...-
Prende delle bende dalla scrivania e si siede accanto a me. Comincia a fasciarmi il polso destro.
-non hai bisogno del dolore per colmare il vuoto-
Mi prende l'altro polso e me lo fascia
-hai bisogno di qualcuno accanto a te che ti supporti sempre-
Posa le bende e mi guarda prendendomi la mano
-quella persona sono io-
Sorrido leggermente
-mi canti qualcosa?-
-solo se canti con me-
-ok-
Prende la chitarra che c'è nell'angolo della mia camera e torna al suo posto. Eh sì. Ho una chitarra e la so suonare però mi piace di più la tastiera o il pianoforte. Inizia a suonare
-Grazie Viktor-
-tutto per te mia campionessa-
Sono passati mesi da quel momento e adesso ho smesso di tagliarmi e di bere. Ho buttato tutte le bottiglie, anche quelle nascoste e ho smesso con l'autolesionismo. Viktor bussa alla mia camera.
-avanti-
Entra e chiacchieriamo. Dopo un po' mi levo la felpa e gli do il polso
-pronta?-
Faccio segno leggermente di sì con la testa e stacca la benda slegandola. Il polso è come prima. Slega anche l'altra.
-sei guarita-
Le lacrime si fanno strada sulle mie guance e presa dall'istinto lo abbraccio facendolo sdraiare.
-grazie Viktor-
-di niente campionessa. Ci sono io con te. Non sei e non sarai mai sola. Ricordalo. Io sono con te-
-sempre?-
Alzo lo sguardo e lui mi leva una lacrima dalla guancia per poi accarezzarmela. Mi guarda negli occhi
-sempre-
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