4 - Dal vivo.
Un mese dopo.
10 novembre 2021.
Ore 10.00.
Louis Sanders
Ciao, Noelle. È da tanto che non ci sentiamo, vero? Come stai?
Ore 10.30.
Louis Sanders
Non mi hai più risposto da fine ottobre. È successo qualcosa?
Ore 11.00
Louis Sanders
Scusami se non sono più passato per il caffè, ma ho avuto un gran da fare e non c' è stato tempo per una pausa... Spero di rifarmi prossimamente.
Ore 11.15
Louis Sanders
Come sta Lizzie? Salutamela, e dille che le porterò un bel regalo quando ci rivedremo.
11.30
Louis Sanders
Non capisco a che gioco tu stia giocando, ma a quest'ora sei sempre stata online... Problemi a casa?
11.45
Louis Sanders
Va bene, ci sentiamo dopo.
16.00
Louis Sanders
Buon pomeriggio, Noelle. Che fine hai fatto?
18.00
Louis Sanders
Noelle? È tutto il giorno che ti scrivo. Stai bene?
21.00
Louis Sanders
Noelle, dimmi che stai bene. Hai cenato? Sei a casa?
Louis Sanders
Giuro che se mi stai ignorando di proposito te la faccio pagare...
Louis Sanders
Anche se non potrei mai.
23.00
Louis Sanders
Sono sfinito. Sono uscito a correre, di sera, sì. Ed è fottutamente liberatorio. Ti penso, e mi manca chattare con te.
00.00
Louis Sanders
Questo è il mio ultimo messaggio della giornata. Ovunque tu sia e qualunque cosa tu stia facendo... Fammi sapere qualcosa. Buonanotte.
***
Noelle visualizza quei messaggi il giorno dopo, tanta è la voglia di mandare al diavolo i consigli di Jacob. A causa sua ha disinstallato Messenger dal cellulare, mettendo Facebook in pausa e lasciando stare il mondo dei social per ben quattro settimane. Ora, però, non ne poteva più, e si è data una bella zappa sui piedi leggendo quanto scrittole da Louis.
Vorrebbe rispondergli, vorrebbe dirgli, " hey, sono qui," ma nonostante sia scomparsa lui non è ancora passato al cafe. Forse il suo amico ha ragione, forse Louis vuole solo messaggiare perché si sente solo e non ha poi così tanta voglia di conoscerla davvero. Che delusione, pensa poi, mettendo da parte tutto e preparandosi per andare al lavoro. In tutta questa faccenda le cose al locale sono migliorate, ed ora è più precisa che mai. La sensazione costante di aver sbagliato qualcosa, però, la perseguita.
Quando arriva al bar Jacob è già in postazione e sta pulendo il bancone, chiacchierando con una collega. Non appena la vede entrare, però, molla tutto e la saluta con un gran sorriso.
" Ma buongiorno, raggio di sole! Come andiamo?"
" Uno schifo. Guarda."
Noelle passa subito il telefono a Jacob, rendendolo immediatamente colpevole di tutti quei messaggi in attesa. L' amico li legge, inarcando un sopracciglio.
" Classico cliché del tipo disperato che non sa più con chi sentirsi. Avrà esaurito la sua scorta di donne da chat."
" Donne da che...?"
" Da chat. Ogni uomo ne è pieno. Sono quelle donne che vengono usate solo come distrazione online. Il termine l'ho coniato io, ovviamente."
La rossa sbuffa, riprendendosi il dispositivo con violenza e mettendoselo in tasca. Poi si avvicina alla cassa, contrita.
" Sono stufa, sai? Stufa di riporre le mie speranze in uomini che sono alla fin fine tutti uguali... Sono soltanto una credulona che abbocca come un pesce."
" Oh, amore, ma non dire questo!"
" Lo dico eccome, invece! Louis mi sembrava così diverso, giusto per me, ed ora guardami. Dispiaciuta per lui e per l'intera situazione. Non è passato qui una sola volta, una, e voleva continuare a parlare per chissà quale motivo, per noia, forse, per poi abbandonarmi una volta trovata un'altra."
Noelle sospira, accasciandosi letteralmente sulla cassa, le braccia che stringono la macchina ed il viso sui vari tasti. Jacob sussulta, chiaramente preoccupato, prendendola per un braccio e tirandola su.
" No, smettila, riprenditi! Può anche darsi che io mi stia sbagliando, può darsi che è davvero lui quello che fa per te... Mi dispiace se ti sto facendo soffrire, puoi rispondergli pure se vuoi. Io non c'entro niente, e non avrei dovuto mettermi in mezzo."
" Ma no, non è colpa tua... Mi hai soltanto fatto aprire gli occhi. Non credo che gli risponderò. Non oggi, perlomeno."
Si tira poi su, sconsolata, appoggiandosi all'amico e chiudendo gli occhi. Per quanto vorrebbe rotolarsi in una coperta e piangere fino all'indomani, sa per certo di trovarsi sul posto di lavoro e di doversi dare da fare. Non potrebbe di certo mandare tutto a monte, ora che la sua prestazione lavorativa è migliorata.
Così si sforza di allacciarsi il grembiule e di dare inizio alla giornata, salutando con un finto sorriso la prima cliente che varca la soglia della porta.
Per tutta la mattinata Jacob osserva l'amica con attenzione, trovandola più triste del solito. Così, ogni dieci minuti, le passa accanto sussurrandole all'orecchio frasi del tipo " forza, scrivigli" oppure " dai, prendi il telefono." È incredibile come questo ragazzo tenga a lei, ed è anche incredibile come possa rappresentare una tentazione assurda.
" Ora basta, Jay! Non gli risponderò! Ormai è inutile."
Sbotta a metà pomeriggio, subito dopo l'orario di pranzo. Il locale si è un po' svuotato, e pochi sono i commensali che gradiscono un caffè a quest'ora. Indi per cui, può focalizzare tutta la sua attenzione sul collega.
" Temo che tu dovrai dargli una risposta, invece. Anche subito."
" Che c'è, adesso mi dai anche ordini?"
" Noelle..."
" No, ti ho detto che..."
" Noelle! Guarda!"
Accade l'impensabile. Nel pieno della loro conversazione la porta si apre, rivelando finalmente l'uomo che Noelle ha aspettato con tanta ansia. Louis è in piedi, come sempre in divisa, e si dirige lentamente verso la cassa. Il cuore della rossa fa un salto, poi una capriola, ed infine batte nervosamente. Jacob ridacchia sotto i baffi, posando una mano sulla spalla della collega ed avvicinandosi al suo orecchio.
" Vai, ragazza. Vediamo se riesci ad ignorarlo anche di persona."
Poi si allontana, lasciandola sola con tutte le sue emozioni. Ha paura, si vergogna, si sente uno schifo; percepisce tutto insieme. Come ha potuto fare la stronza con lui? Come ha pensato di poter ignorare un uomo che ha già sofferto in passato?
Quando Louis la raggiunge non osa guardarlo negli occhi, ostinandosi a fissare il pavimento.
" Ciao. Possiamo parlare?"
Le chiede lui, e lei annuisce, spostandosi dalla cassa.
" Vieni, usciamo fuori."
Lo segue fuori dal locale, recuperando la sua giacca dall'appendiabiti e scoccando un'occhiata a Jacob, che pare osservare tutto dalla porta del magazzino. Lo vede alzare il pollice a mo' di incoraggiamento, e lei alza gli occhi al cielo prima di perderlo di vista. Una volta in strada, Louis e Noelle si ritrovano faccia a faccia davanti alla vetrata principale. La tensione si potrebbe tagliare con un coltello.
" Mi spieghi che è successo?"
" Louis..."
" Sono giorni che cerco di contattarti, e sono giunto alla conclusione che o mi hai bloccato o ti sei tolta da Facebook. Praticamente mandavo messaggi ad un profilo inesistente! La trovi una cosa carina? No, spiegami."
È nervoso, fin troppo, ed i lineamenti del suo bel viso sono induriti e tesi. È questo l'effetto che gli produce? Rabbia?
" Oh, ma insomma! Tu allora perché non sei più passato qui? Potrei farti la stessa domanda!"
" Te l'ho scritto, sono stato occupato con il lavoro!! Se solo avessi letto quei dannati messaggi..."
"Va bene, va bene. Tu non sei più venuto al locale ed io non ti ho più risposto. Direi che siamo pari, no?"
Lui non risponde, iniziando a camminare nervosamente avanti ed indietro. Noelle si scosta per lasciargli spazio, iniziando ad analizzarlo come fosse una cavia da laboratorio. Non capisce la sua reazione, è ancora un mistero tutto da scoprire.
" Perché sei così furioso, Louis?"
Azzarda poi, e l'uomo si ferma di scatto. La guarda negli occhi intensamente, tanto che a lei si mozza il respiro. Poi lui si posa una mano sul viso, e se la sfrega sulla guancia.
" Perché io voglio conoscerti per davvero, Noelle, e pensare che tu mi abbia ignorato per gioco mi fa imbestialire. Il fatto che io non fossi più tornato qui non significava di certo che non ci tenessi, anzi; ci stavamo comunque sentendo, non vedo quindi dove fosse il problema."
Maledetto Jacob e le sue tattiche!, pensa, abbassando lo sguardo. Ora è imbarazzata, e gioca nervosamente con le maniche della giacca. Louis questo lo nota, perché abbassa i toni, prendendo un lungo respiro ed avvicinandosi a lei.
" Ascolta... Tu mi interessi, e mi interessa la tua storia. Voglio sapere tutto su di te, a partire da qual è il tuo colore preferito a cosa vorresti fare tra qualche anno... So che me ne hai accennato un paio di volte via chat, ma non è la stessa cosa che sentirselo dire dal vivo... Io voglio approfondire la nostra conoscenza, scoprire chi sei davvero. Non sparire più, per favore."
A quelle parole Noelle ha le lacrime agli occhi, sentendosi male per come si è comportata. Così annuisce, di nuovo senza parole, e lui si limita a sorriderle, cercando di infonderle sicurezza.
" Va tutto bene?"
Le chiede, e lei sospira.
" No... Mi dispiace tanto. Mi dispiace davvero tanto. Io... quando abbiamo smesso di scriverci mi sono sentita una vera merda, e percepivo che stessi sbagliando qualcosa, ma non capivo cosa, e mi sono lasciata influenzare dal mio stupido amico gay, che dovrebbe saperne più di me, ma che a quanto pare sbaglia!"
Oppure no, perché in fondo sei tornato. Ma questo non lo dice. Con la voce rotta, Noelle sussurra un flebile " scusa", e Louis scuote la testa, stringendola in un dolce abbraccio.
È strano, è il primo contatto fra i due e percepiscono fin da subito una forte energia. Calore, gioia, appagamento. I loro cuori battono all'unisono, le gambe di lei che quasi tremano. Seppur sia solo un abbraccio, la potenza di quel tocco è inevitabile. Stanno così bene insieme che sembra che le loro anime si conoscano già da tempo e che i loro corpi siano fatti per incastrarsi. C'è connessione, ed è qualcosa di stupendo.
Quando si staccano Noelle arrossisce e Louis si schiarisce la gola, come imbarazzati da quella stretta.
" Ehm... Allora, caffè?"
" Ovvio. Sono tornato appositamente, no?"
Le risponde, facendole l'occhiolino, ed accompagnandola dentro. Insieme raggiungono la cassa, con Noelle che prende posto dietro e Louis che è pronto per ordinare.
" Allora, cosa ti porto?"
" Un caffè ed il tuo numero."
Noelle arrossisce, abbassando lo sguardo e pigiando nervosamente un tasto della cassa.
" A meno che tu non voglia continuare a parlare su Messenger..."
" No, no. Io... sono contenta."
Bisbiglia, infine, tornando a guardare l'uomo, che ora è tutto un sorriso. Dopo aver pagato l'ordine, si accomoda ad un tavolo sotto lo sguardo vigile della rossa, la quale prepara la macchina per fare il caffè. Dal retro sbuca Jacob, che la affianca furtivamente.
" Allora?"
" È lì... Non girarti."
Gli risponde, ma l'amico è troppo curioso e si volta di scatto, incrociando gli occhi di Louis. Questi distoglie subito lo sguardo, colpevole di star fissando Noelle lavorare. Jacob ridacchia, mentre l'amica sbuffa.
" Ti avevo detto di non girarti!"
" Ti stava guardando, bella. È tutto tuo."
Dice poi, allontanandosi per servire un cliente, mentre lei conclude il caffè. Lo posa su un vassoio, affrettandosi poi a prendere un tovagliolino di carta ed una penna. Scarabocchia in fretta e furia il suo numero, ripiega il tovagliolo e lo mette di fianco alla tazzina del caffè, pronta per servire il poliziotto.
Quando arriva al suo tavolo lui è indaffarato con il cellulare, ma lo toglie immediatamente, alzando poi lo sguardo verso di lei.
" Ecco qui."
" Grazie. Come sempre il servizio è impeccabile."
Commenta, e Noelle si lascia sfuggire un sorriso, totalmente imbarazzata da quel complimento.
" Il tovagliolo non buttarlo... C'è quanto mi hai richiesto."
" Ah, bene. Lo prendo subito."
Così fa, mettendoselo in tasca. Poi indica la sedia vuota davanti a lui, e lei si sente mancare.
" Puoi fermarti due minuti?"
" Oh, no, io..."
" Certo che può."
Jacob, pettegolo di prima categoria, spunta dalle spalle di Noelle, con un sorriso a trentadue denti ed un altro caffè in mano.
" Dai, tesoro, ti ho portato anche qualcosa. Penso io al resto."
" Ma devo..."
" Shh. Immagina di essere in pausa pranzo, proprio come lo è il tuo amico poliziotto qui presente, e sei apposto. A dopo."
Le rifila il caffè tra le mani, e lei lo prende, intimorita, sedendosi poi davanti a Louis, che pare anch'egli divertito. Jacob, tutto soddisfatto, si allontana, non senza rivolgere un'ultima occhiata.
" Uno di questi giorni lo ammazzo..."
Louis ride, e lei si sente incredibilmente bene, lì, dinnanzi a lui. Jacob ha fatto strike ancora una volta.
" Io lo ringrazio, invece, perché ci ha regalato una nuova occasione. Avanti, Noelle. Raccontami di te."
E così, tra una chiacchiera e l'altra, la rossa scopre di avere molte cose in comune con il giovane poliziotto. Più di quanto si sarebbe mai aspettata.
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