17. FA COME SE FOSSI IO
"Quand'è il tuo compleanno, Levi?" chiesi nel tentativo di fare un po' di conversazione per quei minuti che restavano prima di dover spegnere le luci. La cena era finita da un pezzo e ormai eravamo tutti tornati nelle nostre stanze per andare a dormire.
"Il 25 Dicembre. Il che è abbastanza ironico considerando che sono praticamente l'Anticristo." rispose con un ghigno beffardo, passandosi il pollice sul labbro inferiore.
"Non dire così," lo ripresi scherzosamente, dandogli un buffetto alla spalla. "Non sei l'Anticristo. Sei più tipo, il suo sexy fratellino minore." Levi ridacchiò attraverso il naso, spingendo la testa contro al muro e intrecciando le sue dita con le mie. Appena il tempo di assaporare quel contatto che la porta suonò con una bussata decisa. Io e Levi ci slacciamo fulminei. "Sì?" la porta si aprì lentamente, rivelando Marco e il suo dolce sorriso.
"Jean voleva che vi riferissi che lo staff non dirà nulla ai terapisti," ci informò calmo, spingendosi verso di noi così che non dovesse alzare troppo a voce. Mi stiracchiai quando Levi si alzò in piedi e prese la mia mano per farmi alzare a mia volta.
"Okay," Levi bisbigliò quando fummo davanti a Marco, affacciati al corridoio. Agli studenti non era permesso entrare nelle stanze altrui per ragioni di sicurezza.
"Dunque: a Hanji ed Erwin non importa. E neanche a Reagan e a CJ. Oh, e Jacob. Lui non ne vuole sapere nulla, ma se per caso dovesse vedervi non farebbe la spia."
"Ottimo. Grazie." dissi a Marco, lasciando un bacio a Levi tra i capelli. Ero davvero contento che anche a CJ stesse bene perché lei era il mio membro preferito dello Staff. "Ringrazia anche Jean."
"Certo. Ciao ragazzi." Marco ci sorrise. "Passate una buona nottata." ci fece l'occhiolino, guadagnandosi uno sbuffo da parte di Levi.
"Dì a Jean di andarci piano con te." Levi ribatté, facendo arrossire le guance lentigginose di Marco che schizzò via senza un'altra parola. Levi chiuse la porta e spense le luci per poi tornare con me al nostro letto. Levai le scarpe con i piedi mentre Levi armeggiò con gli anfibi. Dopo un interminabile da farsi con le stringhe annodate nel buio pesto della stanza, riuscì finalmente a toglierli e ci stendemmo insieme. La porta si aprì nuovamente, questa volta con Annie.
"Luci sp- oh. Sono già spente... Buonanotte, ragazzi." Chiuse la porta e se ne andò. Levi ruotò verso di me e mi baciò. Lo bacia a mia volta, infilando la mano libera tra le ciocche corvine. Agganciai la sua vita con una gamba e mi diedi la spinta per mettermi a sedere, baciando e vezzeggiando il suo collo freddo con la lingua. Quando tolsi la gamba dalle sue anche ne approfittò per sedersi su di me. La sua mano ammanettata raggiunse i pantaloncini che indossavo per dormire, giocando delicatamente con l'elastico. Sussultai quando capii le sue intenzioni. Stavolta la logica si fece viva in tempo.
"Levi, se non zoppico più è solo perché ho preso un antidolorifico a cena. Non c'è modo che io possa reggere un altro round. Mi ucciderai. Dammi solo un p' di tempo perché torni a camminare autonomamente, poi potremo fare tutto quello che vuoi."
"Per favore" Levi mormorò, scostandomi i capelli dal viso con le dita pallide.
"L'abbiamo fatto stamattina. Tu e il tuo appetito sessuale potete aspettare." Levi si lasciò lentamente andare contro di me. Ansimai quando avvertii la sua erezione attraverso i pantaloni.
"No, non possiamo."
"Sei già pronto?" esclamai. Levi annuì, schioccando un bacio sulla mia mascella mentre attendeva il mio verdetto.
"Mi ecciti, Jaeger. Non ci ha mai messo così poco a diventarmi duro in vita mia."
"Il mio corpo non può sopportarlo, ma ho un'idea." Lo baciai impetuosamente prima di scendere sulla sua erezione e stringerla delicatamente.
"Mmhh." sospirò, ovattando il verso nella mia bocca quando mi baciò. Tolsi la mano dai suoi pantaloni e scesi dal letto, prendendolo per mano per intimargli di seguirmi. Andai dritto al bagno e ci chiusi in una doccia. Gli sfilai i pantaloni e i boxer dalle gambe muscolose, portandoli alle caviglie e mi leccai la mano, ricoprendola di saliva. L'avvolsi attorno alla sua virilità e premetti leggermente. Levi sbatté le palpebre e le ciglia fluttuarono mentre si abbandonava contro alla parete della doccia.
"Fai come se fossi io." sussurrai. Schiantò le sue labbra sulle mie, trasportandomi in un bacio aggressivo. Gemetti alle sue mani che esploravano il mio corpo impazienti e smaniose.
"Dev'essere più stretto di così, allora." disse. La voce già alterata dai respiri affannati. Rinforzai la presa e ansimò. "Oh.. così." Mi baciò ancora, spingendosi nella mia mano. Mi infilò la lingua in bocca e continuò a sbattersi nella mia presa. "Eren. Cazzo. Eren..." gemette nella mia bocca e feci tutto il possibile per non eccitarmi a mia volta, sapendo che c'era ben poco che potessi fare in realtà. Il modo in cui Levi mi stava baciando rendeva impossibile pensare ad altro. Continuava a farsi la mia mano e a baciarmi, ma intuivo che fosse quasi al limite. I suoi baci stavano diventando imprecisi e le mie dita colavano di liquido preseminale. Mi scostai dalla sua bocca e fui convinto di sentirlo gemere disperato. Gli sollevai la maglietta e costellai il petto di baci. Mi fermai solo nello spazio tra le sue anche, leccando la pelle morbida per ricoprirla di morsi. "Eren, lo puoi prendere in bocca?" Levi ansimò. Gelai sul posto. Non avevo mai fatto nulla del genere prima.
"Non posso prometterti nulla."
"Ti dirò io come devi fare.". Annuii, guardando timoroso gli occhi lucidi e ammaliati del corvino. "Spingi un po' in fuori la lingua, tanto da coprire i denti sotto e forma una specie di scivolo." Seguii le sue indicazioni. "Bene. Ora, lentamente, molto lentamente, prendimi in bocca. Stai attento ai denti." Leccai la punta del suo pene prima di inserirlo nella mia bocca. "Bravo, così. Adesso succhia." disse al limite del respiro. Iniziai lentamente a succhiare il suo membro, ma non riuscivo a farlo entrare tutto in bocca. Usai la mano per la parte che non potevo soddisfare con la lingua. Levi sospirò debolmente e si spinse dentro di me, agganciandosi ai miei capelli. Gli occhi luccicarono di lacrime quando repressi il riflesso del vomito che minacciava di soffocarmi. Posai la mano libera sul petto di Levi per sostenermi. Levi la prese e ne baciò e succhiò ogni dito mentre con l'altra mano lasciò la presa sulle mie ciocche e mi accarezzò dolcemente la testa, rassicurandomi. "Posso venirti in bocca?" non potevo rispondere quindi mi limitai ad un pollice all'insù con la mano che tenevo sui suoi pettorali. Succhiai più forte, aumentando le spinte della mano. "Eren." Levi ansimò prima di venire copioso sulla mia lingua. Volevo sputare tutto, invece mi ritrovai a far scorrere il suo sperma in gola, ingoiandone ogni goccia. Dopo essermi preso un secondo per ricompormi, guardai in alto verso Levi che mi stava osservando con gli occhi sgranati. "Eren, hai mandato giù?" chiese incredulo.
Lo tolsi dalla mia bocca e annuii, pulendomi le labbra con il dorso della mano. "Sì."
"Cazzo, Eren. Non ne ho ingoiato nemmeno una lacrima al mio primo pompino. Ho sputato tutto in un dannato lavandino. Questo sì che è impressionante."
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