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Capitolo 4

Ero solo un'altra persona tra la folla, tutti erano occupati a salutare i vecchi amici per fare caso a me. Da quello che sapevo, i ragazzi del primo anno avevano iniziato la scuola tre giorni prima, quindi ero davvero l'unica a sentirsi spaesata.

Frequentavo l'ultimo anno ed ero davvero emozionata di finire la scuola con i miei migliori amici., ovviamente le cose non vanno mai come vuoi che vadano, ed ero sola in una scuola con persone che non conoscevo.

Nessuno sembrava essersi accorto della mia presenza, se lo avevano fatto, erano bravi a non farlo notare. Per un attimo pensai che sapessero tutti del ragazzo, in automatico, portai la mano sui miei capelli che coprivano strategicamente l'orrore viola che sposava la mia pelle. Lo stronzo si era impegnato ha farlo non solo gigantesco, ma sembrava diventare scuro ogni giorno che passava, piuttosto che schiarirsi come avrebbe dovuto. Il trucco non faceva niente e quindi i capelli erano la mia unica salvezza.

Abbassai lo sguardo sull'orario che mi era stato dato in precedenza dalla segretaria, non avevo la più pallida idea di dove andare e che cosa fare.

-Primo giorno?- chiese una voce femminile e amichevole

Mi voltai , ma perché in questa città arrivavano tutti all'improvviso?

Una ragazza mi stava sorridendo amichevolmente, i suoi occhi azzurri fissarono i miei confusi e spaventati per il suo improvviso arrivo.

-Primo giorno- confermai, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe. 

-Dammi il foglio, ti aiuto a trovare le classi- disse allungando la mano, le porsi il foglio con un pò di esitazione.

-Io sono Juliet, comunque.

-Bella.

-E' un piacere conoscerti, Bella.

-Il piacere é mio.

Forze non tutti erano tanto male in quella città, magari questa ragazza mi avrebbe fatto capire che gli esseri umani esistevano anche a Bradfort.

La ragazza mi portò lungo il corridoio, mi spiegò che mancavano ancora venti minuti prima dell'inizio delle lezioni e voleva presentarmi i suoi amici in modo che non fossi da sola durante la giornata. Io e Juliet avevamo in comune solo due lezioni e se le cose andavano come sperava , non sarei stata da sola nemmeno durante un'ora. Mi rassicurò dicendomi che lei e i suoi amici erano gli unici che non avevano ucciso, usato droga oppure perso la verginità a quattordici anni. A quanto pare persone come loro erano più uniche che rare, fortunatamente però, nessuno li infastidiva. Fu allora che rabbrividii, quando iniziò a parlare dell'Alfa.

-Lui pretende rispetto, non solo verso di lui e il suo gruppetto, ma ha delle regole per noi. Ad esempio, se viene aperta una nuova attività, lei ci guadagna qualcosa, la droga deve essere approvata da lui prima dello spaccio e nessuno può vendere senza il suo consenso. La polizia non esiste qui, non provare ha farti giustizia da sola, finiresti solo nei guai Bella. Non dare fastidio alle persone e loro non dovrebbero dare fastidio a te, se dovessero stuzzicarti non devi assolutamente reagire. In questa città non sei mai al sicuro, a meno che l'Alfa non ti prenda sotto la sua ala protettiva, a quel punto nessuno oserà sfiorarti.- disse. Interruppe il suo discorso quando ci avvicinammo ad un gruppetto di tre ragazzi e una ragazza che parlavano animatamente, loro erano i suoi amici ne ero certa. Tutte e quattro avevano un'aria innocente e simpatica, anche loro come Juliet, non mi intimorivano rispetto a tutti i tipi tatuati che mi erano passati accanto durante il tragitto.

-Ciao ragazzi- disse lei felice. Loro si voltarono, e la ragazza corse ad abbracciarla forte, entrambe iniziarono a dondolarsi ridendo.

-Chi é lei?- chiese un ragazzo biondo dagli occhi azzurri, l'accenno di barba sul suo volto gli dava un'aria più matura. Una t-shirt blu aderiva perfettamente al suo petto muscoloso, dei semplici jeans fasciavano le sue gambe slanciate.

-Lei é la ragazza nuova, si chiama Bella.

-E' raro vedere una ragazza con un volto amichevole-disse un altro ragazzo. Era più alto del gruppo, era castano e aveva gli occhi dello stesso colore. La sua cannota nera permetteva di vedere le sue braccia muscolose e prive di tatuaggi, e forse proprio questo dettaglio lo rendeva meno spaventoso.

-Io sono Taylor, é un piacere conoscerti Bella- disse la ragazza castana

-Io sono Joe.

-Io sono suo fratello Malcom- disse l'altro biondo. Non si assomigliavano molto, nessuno avrebbe mai potuto capire che erano fratelli a meno che non veniva specificato.

-Lui invece é mio fratello Liam- disse Juliet presentandomi così il ragazzo alto. Non sapevo per quale motivo, ma quel ragazzo mi attirava tantissimo. Aveva un volto dolce ed amichevole, poi il suo sorriso sembrava portarti in un altro mondo. I suoi occhi castani sembravano parlare da soli, parlavano di cose positive e assolutamente meravigliose.

-E' un piacere conoscervi.- dissi timidamente

-Parlaci di te.- disse Taylor

-Non c'è molto da dire, vengo da Miami, ma sono nata in Nebraska, mio padre si é trasferito qui per un nuovo lavoro. Mi piace leggere e ascoltare tanta musica. Lo so, sono noiosa.-dissi grattandomi nervosamente un braccio

-Ogni essere umano é noioso, ma abbiamo qualcosa di speciale dentro.- disse il ragazzo biondo, Joe

-Io e Bella abbiamo le ultime due ore insieme, vi va di dare un'occhiata al suo orario?Non voglio che resti da sola- mormorò Juliet, il suo sguardo si posò su qualcuno alle mie spalle. Mi girai e mi stupii quando vidi Cameron entrare nel cortile, tutte le ragazze iniziarono a salutarlo e alcune sembravano star per svenire ai suoi piedi. Il suo sguardo scuro mi fece venire i brividi, quello non era il ragazzo con il sorriso adorabile che avevo incontrato. Posò lo sguardo su di me, sembrò leggermente stupito della mia presenza, ma poi alzò la mano per salutarmi mentre si dirigeva verso l'entrata della scuola. Tutte le ragazze mi lanciarono un'occhiata piena di odio, i cinque ragazzi al mio fianco invece mi fissavano sconvolti.

-Conosci Cameron Dalla?- chiese Taylor

-E' il mio vicino di casa, ha aiutato me e mio padre con le valigie, perché?

-Ti ricordi quando ti ho parlato dell'Alfa?- disse Juliet in un sussurro, annuii, non avrei mai dimenticato quel ragazzo.-Cameron é il suo braccio destro.

Grayson's pov

Abbassai lo sguardo sulla ragazza inginocchiata tra le mie gambe, non ricordavo il suo nome. Strinsi con forza i suoi capelli mentre spingevo velocemente la sua testa verso il basso, merda ero così vicino.

Lei alzò gli occhi per implorarmi con lo sguardo, ignorai la sua richiesta. Adesso che la fissavo meglio, notai la sua assomiglianza con Bella.

Per quei tre giorni, quella ragazzina sembrava essere l'unica cosa a cui riuscivo a pensare. La volevo, la volevo così tanto. Un volto così innocente non si vede spesso a Bradfort, sicuramente avrei amato vedere la sua trasformazione dpo tutto il tempo che avrebbe passto con me.


Volevo distruggerla, volevo che scoprisse quanto fosse cattivo il mondo. Sicuramente sotto la maschera da mocciosa innocente, c'era una donna perfida e sensuale che avrei tirato fuori.

La ragazza divenne magicamente lei, adesso erano i suoi occhioni marroni che mi fissavano e mi imploravano di andare più piano per permetterle di respirare. Solo quell'immagine nella mia testa, con gli occhi innocente e le sue labbra intorno a me, venni.

Strinsi gli occhi e mentre alzavo il bacino verso l'altro, lasciando che innumerevoli ondate di piacere abbandonassero il mio corpo. Liberai la testa della ragazza, lei iniziò a respirare faticosamente, i suoi occhi erano lucidi.

-Vattene.- mormorai tenendo ancora gli occhi chiusi, non potevo aver perso il controllo in questo modo.

-Ci rivedremo Alfa?- chiese con pizzico di speranza nella voce, il tono basso per timore di fari arrabbiare. Amavo esercitar il controllo su tutto e tutti, e allora pesai a me che dominavo Bella. Lei schiacciata sotto di me mentre urlava. Immagina il suo corpo nudo mentre mi permetteva di mostrarle quanto rude potessi essere, sicuramente lo avrebbe amato.

-Se avessi bisogno di te, te lo farò sapere Bel...Sally.

-Il mio nome é Molly.

-Stessa cosa.

La ragazza sospirò e poi andò via, mi alzai dal letto e mi recai vero il mobile per prendere un paio di boxer puliti. Qualcuno busso alla mia porta, ringhiai frustrato sapevano tutti che non dovevano darmi fastidio dopo aver scopato. Mi piaceva restare da solo e farmi una doccia.

- Cosa?- chiedi rude

-Gray...scusami se ti disturbo ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere sapere una cosa.- disse Jacob

-Dimmi.- sospirai, Jacob era sempre quello che non mi faceva mai arrabbiare. Aveva molto rispetto nei miei confronti, eseguiva i miei ordini, mi era riconoscente per avergli salvato la vita. Sicuramente doveva esserci un ottimo motivo per avermi interrotto.

-Cam, ha detto che Bella frequenta la sua scuola, io sto andando a prendere Mahogany e allora ho pensato che...

-Cinque minuti e arrivo.

Mahogany era la ragazza di Jacob, entrambi erano due ragazzini quando si videro la prima volta. Mahogany era dolce e innocente, per questo non amava per niente il lavoro di Jacob, il ragazzo le aveva però assicurato di non aver mai ucciso o spacciato, ed é vero. Jacob era un mago con i computer.

La donna era poi diventata insegnante e lui andava a prenderla ogni giorno fuori scuola, magari nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso, ma lui lo faceva per possessività.

Mahogany é una bella donna, sicuramente i suoi alluni avranno fatto almeno una volta pensieri erotici su di lei. Jacob andava ha prenderla per ricordare che quella ragazza apparteneva ad un ragazzo che lavorava per l'Alfa. Rivendicava il suo possesso su di lei.

A quel punto però, pensai alla mia Luna, che sicuramente qualche ragazzo l'aveva fissata, magari ci aveva anche provato con lei. Sapevo che sicuramente aveva coperto quel segno che le avevo fatto, era nuova e voleva avere qualche amico e nessuno lo avrebbe fatto vedendo quel segno così grande sul suo collo. Avrebbero capito che apparteneva a qualcuno di pericoloso, ovvero me.

Avvertii uno strano senso di rabbia invadere il mio corpo, un bruciore fastidioso si impossessò del mio stomaco. Serrai la mascella, sarei andata fuori quella scuola e avrei marcato per bene il mio territorio davanti agli occhi di tutti.

Quella ragazza era mia, doveva saperlo tutto il mondo.

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