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Capitolo 32

Quando tornammo a casa, William si scusò dicendo che non poteva restare con noi perché aveva un appuntamento. Non sapevo se dovevo essere terrorizzata all'idea di restare da sola con Grayson, oppure approfittarne per poter parlare con lui. Avevo paura di quel ragazzo, ma al tempo stesso sapevo che dovevo lottare per me stessa. Non potevo soccombere senza aver lottato. Entrammo in casa, Grayson mi dava le spalle mentre chiudevo la porta. Presi un profondo respiro, aprendo bocca per parlare. 

-Devo...mhh..-. Due labbra si posarono sulle mie, impedendomi di parlare. Posai le mani sulle sue spalle per allontanarlo, ma lui bloccò i miei polsi contro il muro alle mie spalle. Gemetti pe il dolore causato dall'impatto della mia schiena a contatto col muro, lui ne approfittò per far entrare la lingua nella mia bocca. Esplorò ogni centimetro, come se mi stesse baciando per la prima volta. Si allontanò mordendo il mio labbro. I suoi occhi si posarono sui miei e ritornai a vedere quel marrone perfetto e non quelli che ero stata costretta a vedere quella sera precedente e metà della giornata ancora in corso.

-Dobbiamo parlare.-dissi e lui, sorprendentemente, annuì. Prese la mi mano, portandomi verso il soggiorno. Ci sedemmo sul divano, uno accanto all'altra, ma entrambi con il busto piegato per poterci guardare nei occhi.

-Questo sono io.-disse. Annuii semplicemente.-Ma questo lo sapevi già, ti avevo avvertita...Due volte..-aggiunse riferendosi alla nostra prima "rottura" e a quando gli avevo parlato di Nash.

-Lo so.- dissi, fissandomi le mani. Il discorso che mi ero preparata sembrava essere sfumato via.

-Non rimpiango quello che ti ho detto.-disse serio. Per un attimo credetti che l'Alfa fosse tornato. Scossi la testa, non volevo vivere in quella maniera.

-Non posso stare ai tuoi obblighi...Non posso temere di incrociare lo sguardo di qualcuno perché lo ucciderai, non posso andare in giro solo se scortata da "guardie del corpo"-dissi facendo le virgolette-e non posso smettere di indossare quelle gonne solo perché a te da fastidio. Non posso e non voglio.-dissi senza avere il coraggio di guardarlo nei occhi

-Non voglio che tu te ne vada.-disse quasi in un sussurro. Mi voltai, fissandolo scioccata. Di tutto quello che poteva dirmi, questa era la cosa che meno mi aspettavo di sentirgli dire.-Riesci a tirare fuori una parte di me che credevo di aver seppellito completamente, e questa cosa mi spaventa. Da quando sono diventato l'Alfa, niente riusciva più a farmi paura e pensavo che sarebbe stato così per il resto della mia vita. Poi ti ho incontrata.-disse. Il cuore prese a battermi con più forza nel petto, i suoi occhi brillavano di una luce strana, diversa da quella che avevo visto. Era davvero sincero, potevo leggerglielo in faccia.

-Quando ti ho vista, per me eri solo una delle tante e adesso, so che non é così. Sento che se resto al tuo fianco, qualcosa in me cambierà radicalmente...Ma non so se averne paura, oppure aspettare il cambiamento.-disse scuotendo la testa. Posai la mano sulla sua, stringendola dolcemente.-E' proprio perché ho paura che mi comporto così, temo che se resto ad aspettare, ti perderò. E non posso permetterlo.

Quelle parole avrebbero dovuto farmi capire che Grayson aveva dei problemi, che aveva bisogno di essere aiutato. Sopratutto la parte finale del suo discorso avrebbe dovuto farmi capire che lui non voleva perdermi, quindi avrebbe fatto di tutto per tenermi al suo fianco.

***

Un'altra notte a casa sua era passata.

Un'altra notte con le sue braccia strette intorno a me era finita. Non mi ero lamentata quella volta, adesso sapevo che lo faceva inconsciamente, perché temeva che potessi lasciarlo.

Quando ci svegliammo quella mattina, dopo aver visto che avevo ancora tempo, prepari la colazione. Grayson era seduto al tavolo che mi guardava muovermi tra i fornelli. Sapevo benissimo che il suo sguardo percorreva lussurioso il mio corpo-coperto soltanto da una sua maglia-e quindi il cibo era l'ultimo delle sue preoccupazioni. Si avvicinò a me, stringendo le bracia intorno alla mia vita.

-Comunque, ieri hai fumato.-sussurrò al mio orecchio, baciando il mio collo ed inalando il mio profumo.

-Ho permesso a Victoria di corrompermi con una sigaretta.-dissi alzando le spalle.

-Non devi fumare, non ti fa bene-sussurrò, lasciando un altro bacio sul mio collo.

-Ma tu fumi.

-Lo so, ma non voglio che ti rovini i polmoni.-disse. La sua mano si allungò per spegnere il fuoco, per poi tornare a posarsi intorno al mio stomaco di nuovo.-Sei una bambina.

-La tua bambina, però.- replicai

-Già...La mia bambina.-disse baciandomi-La mia ragazza.-disse, baciando il mento.-La mia Bella.- baciò la mandibola-La mia Luna-sussurrò baciando dolcemente il succhiotto sul mio collo.

-Perché mi chiami Luna?Che significa?-chiesi. Lui mi guardò, scuotendo la testa, poi sorrise.

-"Luna" é il termine che usano i licantropi per identificare la propria compagna. Sarebbe come un sinonimo di "mate".-spiegò

-Quindi sono la tua compagna?

-Pensavo fosse ovvio.

Grayson mi accompagnò a scuola. Sorrisi quando lo vidi fare il giro della macchina per aprirmi la portiera. Mi porse la mano, sorridendo di rimando.

-Milady- risi accettando la sua mano ed uscendo dalla macchina. Ignorai completamente lo sguardo degli studenti che si posavano su di me.

-Ricorda:se non ti vogliono parlare, sono cazzi loro.-disse, stringendo la mia mano. Capii che si riferiva ai ragazzi, quindi annuii e gli sorrisi, alzandomi sulle punte per poter baciare le sue labbra.

-Ci vediamo dopo, Luna.-mi disse, mentre mi allontanavo. Mi voltai, notando i suoi occhi fissi sul mio sedere. Spalancai gli occhi, fingendo di essere arrabbiata dal suo comportamento. Lui rise, salutandomi con la mano.

Come se non avessi notato lo sguardo di metà del cortile guardarmi sconvolti, andai verso i ragazzi che avevano la stessa reazione; sicuramente non avevano mai visto l'Alfa in quella maniera così giocosa.

-Tu...e...lui?-chiese Taylor spalancando gli occhi.

-Pensavo vi foste lasciati?-chiese Malcom

-Che cazzo?-disse Juliet

-Non ci credo.-disse Joe

-Che ha fatto adesso?-chiese Liam

Dissero queste cose tutti nello stesso momento, facendomi quasi venire di ridere e ruotare gli occhi.

-Non ha fatto nulla. Credici, invece. Non me l'aspettavo nemmeno io. Si, stiamo tipo insieme. E' una storia complicata.-dissi rispondendo a tutti loro-Non preoccupatevi però. Grayson non ha problemi con voi, possiamo parlare, non vi disturberà o cose simili.-mi affrettai ad aggiungere

-Grayson?- chiese Juliet, inarcando un sopracciglio. La guardai confusa.

-Non permette a nessuno di noi di usare il suo nome. Io, personalmente, non sapevo nemmeno come si chiamasse.- disse Liam, utilizzando sempre quel tono amorevole dei giorni precedenti.

-Ti ha costretta o picchiata?- chiese Taylor preoccupata

-Non é così male dopo che impari a conoscerlo.-dissi, portando automaticamente la mano sulla sciarpa che copriva sia il succhiotto, sia il segno delle sue mani.

-Se lo dici tu.-disse Joe alzando le spalle.

-E' davvero così bravo a letto?-chiese Juliet. Tutti la guardammo con gli occhi spalancati, io arrossii , mentre Joe le lanciò uno sguardo geloso.

-Juliet!-la rimproverò suo fratello.

-Sono curiosa.-disse lei.

-Oh cazzo, sta venendo qui.-disse Malcom, spalancando gli occhi. Il suo braccio si strinse intorno alle spalle di Taylor. Joe portò Juliet alle sue spalle, come a volerla proteggere da Grayson.

Mi voltai sorridendo, notando che la reazione dei ragazzi non lo aveva stupito per niente. Al contrario, sembrava felice di quella reazione. Prese la mia mano, portandomi delicatamente contro il suo petto. Lo guardai confusa, ma lui mi baciò dolcemente e, istintivamente, ricambiai.

-Posso portarti in un posto dopo?Voglio raccontarti una storia.-disse sorridendomi. Annuii, perdendomi nei suoi occhi.

-Grayson, loro sono i miei amici.-dissi, stringendo la sua mano e prendendolo, ovviamente, di sorpresa.-Juliet, Malcom, Joe, Taylor e Liam. Ragazzi, lui é Grayson.-dissi, indicandoli mentre li nominavo, presentandoli così a Grayson e viceversa.

-Ciao.-sussurrarono in coro. Grayson si riprese dal suo stato di sorpresa, scosse la testa e sorrise ai ragazzi. C'era qualcosa che non andava però nel suo sorriso.

-Oh, finalmente incontro gli amici della mia ragazza.-disse, lanciando uno sguardo di intesa a Liam.

Okay...magari ci avrebbe messo un pò per cambiare.

Piccolo spoiler: torna Cameron...

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