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Capitolo 28

Grayson's pov 

Morgan stringeva con forza la fascia insanguinata intorno alla sua mano, il suo sguardo era basso e mi era sembrato di vedere delle lacrime.

Fottuto coglione.

Dopo averlo ferito, Philips si era recato in suo soccorso, aiutandolo a togliere il coltello senza fargli male. William mi aveva rivolto uno sguardo disperato e deluso, dopotutto mi aveva chiesto di non fare cazzate. Ma quello non lo era, la stava toccando. Nessuno aveva il permesso di toccarla.

Joseph al contrario, sembrava tranquillo e mi aveva anche rivolto un sorriso.

Avevo detto a Bella di andare al piano di sopra e di non muoversi, poi avevo fulminato con lo sguardo Stassie e Demi che avevano provato a seguirla. Nessuno poteva starle vicino. Nessuno.

Joseph, Victoria, Morgan, Philips e Thomas si trovavano da un lato. Mentre io e gli altri, dall'altro lato del tavolo. Padre e figlia non sembravano per niente toccati da quello che era successo, mi domandai persino se fossero umani. I suoi due uomini avevano lo sguardo fisso su di me, forse per assicurarsi che non usassi un altro coltello.

-Mi dispiace moltissimo...-stava per dire mio zio, ma l'uomo lo fermò alzando la mano e po portò lo sguardo su di me.

-Posso sapere perché lo hai fatto?-il suo tono era pacato e tranquillo

-La stava toccando.-dissi tra i denti

-Come scusa?-. Sbattei le mani sul tavolo, facendo sobbalzare il più giovane del gruppo.

-Odio quando qualcuno tocca le mie cose.-ringhiai-Non chiederò scusa perché non mi dispiace, ma chiedo perdono per averle mancato di rispetto. Non si tratta così un ospite, ne sono consapevole. Se ho rovinato il vostro accordo, chiedo almeno di non portare rancore, é l'ultima cosa che vogliamo.

-Sai William, quando sei venuto da me, non ero molto convinto di accettare. Sono stato molto contento di ricevere il tuo invito, ho sempre amato l'America. I tuoi ragazzi sono apposto e, sono molto affiatati, questo posso affermarlo. Ma non mi aspettavo che tuo nipote fosse così...-disse toccandosi il mento

-Joseph, mi dispiace tantissimo...Non so che dire.-disse mortificato mio zio

-Perché dovrebbe dispiacerti?Se prima avevo dei dubbi, adesso so che siete capaci, sono più che convinto di farvi diventare miei fornitori.-disse con un'alzata di spalle

-Io...davvero?-chiese mio zio, un'espressione di incredulità si formò sul suo volto. Francamente, non potevo biasimarlo, anche io avevo reagito nella stessa maniera.

-Se qualcuno avesse fatto una cosa simile con mia figlia, avrei reagito nella stessa maniera...O forse peggio.-disse guardandomi

-Quindi é fatta?-chiesi

-Abbiamo un'affare.-disse l'uomo annuendo. Si alzò in piedi porgendo la mano a mio zio e lui la strinse.

Morgan fece per alzarsi, ma Joseph posò la mano sulla sua spalla per rimetterlo a sedere. Pensai che fosse un gesto paterno, come se volesse assicurarsi che non si sforzasse troppo. Spalancai gli occhi quando delle parole fredde e distaccate abbandonarono le sue labbra.

-Tu resti, Grayson deciderà come meglio punirti per avergli fatto un torto.

Il silenzio cadde nella stanza, nessuno osò parlare. Morgan annuì, restando seduto e con lo sguardo rivolto verso il basso.

-William se non ti dispiace, verresti con me?Dobbiamo finite di parlare di altre cose.

Mio zio mi rivolse un'occhiata veloce, quasi come se non volesse lasciarmi da sola. Entrambi avevamo capito che quell'uomo ci stava mettendo alla prova, non sapevamo bene come, ma ci stava mettendo alla prova. Voleva che io andassi fino in fondo e doveva sapere se William mi si sarebbe messo contro, oppure no.

-Certo, andiamo.-disse lui

Quando sentii la porta chiudersi, mi portai la mano tra i capelli, disordinandoli.

-Adesso lo lasciamo andare, vero?-disse Ethan, rendendola un'affermazione piuttosto che una domanda.

-No-dissi tenendo i miei occhi fissi sul ragazzo davanti a noi.-Portatelo nell'ufficio, legatelo ad una sedia.

Tutti notarono il cambio nella mia voce, sapevano che adesso parlava l'Alfa e dovevano obbedire.

Andai verso il corridoio, entrando per primo nella stanza dove, da lì a poco, sarebbero arrivati anche gli altri. Mi sedetti dietro la scrivania, stringendo i capelli tra le mani. Ancora quelle fottute immagini...Ringhiai a bassa voce, stringendo poi i pugni.

Sammy e Ethan entrarono nella stanza trascinando il ragazzo con loro. Jacob spinse una sedia in un angolo, facendolo sobbalzare a causa del rumore improvviso. Gli altri due, lo spinsero a sedersi. Morgan sembrava avesse smesso di vivere. Non riuscivo a provare pietà per lui.

Stassie e Demi entrarono per ultime, chiudendo la porta alle loro spalle e posizionandosi ai lati della porta.

Mi alzai feci il giro della scrivania, per poi andare verso di lui. Mi posizionai davanti a lui, incrociando le braccia al petto e piegai la testa di lato.

-Fottuto bastardo.-borbottai lasciando un calcio leggero sulla sua caviglia. Lui non rispose, il suo sguardo era basso-Guardami.-ordinai. Quando vidi che non lo avrebbe fatto, feci un cenno a Sammy, che si trovava alle sue spalle. La sua mano sinistra strinse i suoi capelli, forzandolo ad alzare lo sguardo.-Cosa ti ha fatto pensare che entrare in casa mia e provarci con la mia ragazza, sarebbe stato giusto?

Un pugno al suo volto, lo fece lamentare. Strinse gli occhi per il dolore, quando Sammy lo costrinse di nuovo a guardarmi.

-Rispondimi, coglione.

-Evidentemente qui non la pensate come noi.-sussurrò

-Oh, ma io sono certo che tu già lo sapevi.-dissi alzando un sopracciglio. Gli diedi un altro pugno, facendogli sanguinare il labbro inferiore

-Mi dispiace, okay?Ma lei é davvero una bella ragazza, dovevo fare un tentativo..disse

Portai le gambe ai lati delle sue, come se volessi sedermi a cavalcioni su di lui. Gli diedi pugni sul volto, assicurandomi che sentisse ogni singolo colpo sperando di fargli del male. Mi bruciava le nocche per averlo colpito tante volte e con forza, ma non mi sarei fermato. Avevo appena iniziato.

-Fottuto stronzo.

Quando mi fermai, il sangue scorreva dal suo volto. Il suo occhio destro era nero e gonfio, faticava a tenerlo aperto. Tornai a sedermi, poggiandomi contro la sedia e sospirando con forza.

-Adesso lo lasciamo andare?-chiese Ethan, con un filo di speranza nella sua voce.

La mia attenzione venne catturata dal pianoforte presente in fondo alla stanza. Quando ero piccolo, William adorava farmi suonare mentre lavorava. Un'idea passò per la testa. Aprii il primo cassetto a destra della mia scrivania, poi sorrisi.

-Stassie,va' a chiamare Bella.-dissi alzandomi di nuovo

-Grayson...non penso che sia la cosa giusta.-disse lei. Camminai verso di lei, notando come la sua testa si abbassasse in automatico.

-Non ho chiesto la tua opinione.-disse severo

-Vado a chiamarla, Alfa.-sussurrò uscendo dalla stanza.

Bella's pov

Ero seduta sul letto quando la porta venne aperta. Mi alzai di scatto, avvicinandomi a Stassie, che era appena entrata.

-Non so cosa abbia in mente, ma so che non ti piacerà. Ti vuole giù, con lui e Morgan.

-Cosa?Che é successo?-chiesi alzando la voce

-Quel bastardo di Joseph ha dato il via libera a Grayson, può fargli quello che vuole-spiegò brevemente. Afferrò la mia mano, portandomi fuori dalla stanza

-Scusami Bella...se fosse per me non ti farei affrontare tutto questo.-disse dolcemente

Entrammo in una stanza in fondo al corridoio. Era un vero e proprio ufficio, una grande scrivania si trovava al centro della stanza. In un angolo si trovava Morgan, legato ad una sedia con Sammy e Ethan alle sue spalle. Jacob si trovava accanto a Demi, che a sua volta si trovava accanto alla porta. Un pianoforte si trovava in un altro angolo, Grayson era al suo fianco e mi fissava.

Avanzò verso di noi, afferrando il mio polso e portandomi verso di lui. Guardò Stassie, la quale aveva già abbassato lo sguardo. Sbarrai gli occhi e mi coprii la bocca con la mano, quando le diede uno schiaffo in pieno viso. La ragazza non si mosse, l'unica prova di quel gesto così violento, era il rossore sulla guancia.

-Non rispondermi mai più quando ti do un ordine.-disse duramente. Stassie annuì, tenendo ancora lo sguardo basso.-Sono stato chiaro?

-Si, Alfa.-rispose la bionda

Grayson si voltò verso di me, i suoi occhi scuri mi fecero congelare sul posto. Si mise alle mie spalle, posandoci le sue mani possenti.

-Vedi Morgan, lei é roba mia.-disse possessivamente. Sammy strinse i capelli del ragazzo costringendolo ad alzare lo sguardo. Solo allora vidi quanto male era messo. Mi sentii in colpa, sapendo che era solo a causa mia se ci trovavamo in quella situazione.-Adesso facciamo un gioco. Io, tu e Bella.-continua Grayson.-bella suonerà una melodia al piano, se tu mi dici il nome corretto della melodia, io ti lascio andare. Se sbagli...

Grayson portò fuori dai suoi pantaloni una pistola, puntandola verso di lui, dalle mie spalle.

-Boom.

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