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Capitolo 20

Bella's pov

Non capii che Grayson mi stringeva la mano, finché il suo calore mi abbandonò per prendere le chiavi ed aprire la porta di casa sua.

Ero ancora così scossa per quello che era successo, dopotutto non succedeva tutti i giorni di scoprire di avere un fratellastro. Se questo fosse un romanzo ci odieremo e poi saremo andati d'amore e d'accordo. Ma questa era la vita reale, e a me Cameron mi stava simpatico e mi sentivo tradita.

-Luna...Stai bene?-chiess Grayson, mi sembrava quasi preoccupato.

Non so da dove é arrivato tutto quel coraggio, ma mi avvicinai un di più a lui. Forse perché ero talmente delusa e ferita che non volevo più sentire niente.

-Voglio che tu non mi faccia sentire più nulla.-sussurrai, alzandomi sulle punte per poter raggiungere il suo orecchio.

-Salta.-mormorò con voce più rocca del normale.

Un qualcosa si accese nel mio basso ventre, una sensazione mai provata. Allacciai le gambe intorno alla vita di Grayson, lui mi portò verso la stanza senza problemi, quasi come se non pesassi nulla.

Stavo lasciando dei baci lungo la sua mascella, quando la mia schiena entrò in contatto con il materasso morbido. Portò le braccia ai lati della mia testa per non fari sentire il peso del suo corpo un piccolo sorriso si formò sul suo volto e mi fissava in maniera predatoria.

-Ti ho voluta così dalla prima volta che ti ho vista.

-Adesso mi hai come volevi.

-Dimmi Luna...sei vergine?- nei suoi occhi brillava una luce al quanto strana, quasi come se desiderasse una risposta specifica e qualcosa mi diceva che non era quella che stavo per darle.

-No-sussurrai. I suoi occhi divennero più scuri, strinse la mascella.

-Allora si che posso fotterti per bene, non mi andava proprio di essere dolce e delicato.-ringhiò nel mio orecchio.

Le sue mani si posarono sui bordi della mia maglia, inarcai la schiena per permettergli di toglierla. I suoi occhi passavano avidi lungo il mio addome, le sue dita accarezzarono delicatamente la mia pelle.

Grayson si tolse la sua maglia, il suo petto...faceva invidia a quelli dei modelli delle riviste. Si sbottonò i jeans, le sue gambe toniche divennero il centro della mia attenzione. Poi i suoi boxer... cazzo!Era...grande. Ed é ancora vestito.

-A Miami sono più grandi?-chiese afferrando il mio mento. Le sue labbra trovarono il mio collo, i suoi denti affondavano con forza nella mia pelle.-Te li farò dimenticare tutti.

Mi tolse le mutandine, si leccò le labbra quando i suoi occhi si posarono sulle mie gambe. I suoi occhi brillavano di desiderio.

L'Alfa mi voleva ed io volevo l'Alfa.

Grayson's pov

Lentamente mi infilai tra le sue cosce. Strinsi gli occhi e la penetrai, piano, permettendole di abituarsi a me, era strettissima. Mi rimangiai le mie parole, come minimo lo aveva fatto solo una o due volte.

Lei mi strinse le gambe intorno alla vita e fece presa su di me in quel modo, mentre io mi sollevavo guardandola fisso, i miei occhi brillavano di passione e possessività per questa ragazza.

Iniziai a muovermi e accelerai con uno slancio, seppellendomi dentro di lei. 

La scopai in profondità, forte, e lei gemette di piacere. Entrambi venimmo avvolti dalla lussuria, pura possessione, puro desiderio carnale...

Le nostre labbra erano schiuse, i nostri respiri si sfiorarono, mentre mi avvicinai sempre più all'apice. Ruotai velocemente i fianchi, lei spalancò la bocca ed un gemito abbandonò quelle labbra perfette. Tutto il suo corpo si muoveva insieme ai miei movimenti e sentivo le sue gambe irrigidirsi intorno a me mentre cercava di trattenersi.

-Forza, piccola, lasciati andare.-ordinai con voce rocca

Urlò il mio nome venendo, e io la segui subito dopo.

Mi lasciai andare accanto a lei, togliendo il preservativo e gettandolo nel cestino accanto a me. Chiusi gli occhi cercando di riprendere fiato.

-E' stato la cosa migliore della mia vita.-mormorò spostandosi i capelli disordinati dal viso.

-Tu dici?-ghignai

-Già...penso proprio che non riuscirò a muovermi domani.

Passai di nuovo gli occhi sul suo corpo, fino a fermarmi sulla cicatrice. Lo avevo notato la sera al bowling e ora la mia curiosità aumentava.

-Si chiamava Nash...ma eravamo entrambi così inesperti da non credere nemmeno di aver avuto un orgasmo.- Non capii a cosa si riferisse, ma poi spalancai gli occhi e la bocca. Prima di me, c'era stata solo una persona. Non potei evitare di sorridere all'idea che il suo primo orgasmo fosse stato mio. Poi però, mi accigliai, abbassando automaticamente lo sguardo sulla sua schiena.

-Te l'ha fatta lui?-chiesi e lei capì subito di cosa stessi parlando.

Sospirò e pensai che non volesse rispondermi, ma poi la sua voce arrivò come un sussurro alle mie orecchie, facendomi congelare sul posto.

-Non direttamente.

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