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11- Regole

T/N's POV
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Corsi dietro a Taehyung come un piccolo cagnolino, nel tentativo di raggiungere il van il prima possibile.
I flash dei giornalisti mi abbagliavano a tal punto da portarmi al disorientamento.

Taehyung chiuse fortemente la portiera, per poi fare cenno all'autista di partire. Fu un viaggio eternamente straziante, dove nessuno dei due osò proferire una singola parola. Ben presto arrivammo davanti al palazzo della Big Hit Entertainment, seguiti dagli altri membri  del gruppo.

<A-ancora paparazzi?> sussurrai, facendomi piccola piccola nel costoso sedile in pelle.

<Cosa ti aspettavi?> rispose seccatamente Taehyung per poi trascinarmi sgarbatamente fuori dal veicolo.

Con testa bassa entrai nell'edificio, trovandomi di fronte a Bang PD in carne e ossa.
Non era un uomo molto alto, ma l'aurea che sprigionava era potentissima: potevo percepirla solamente guardandolo.

<Ragazzi, mi spiegate cosa cavolo avete combinato? C'è Twitter che sta letteralmente esplodendo, siete in tendenza ovunque!> Il suo sguardo poi si poggiò freddamente sul mio, facendomi rabbrividire dalla testa ai piedi.

<Tutti quanti, venite subito nel mio ufficio.>

Rimasi ferma impalata in mezzo alla hall facendomi superare dagli altri sino a quando una mano si appoggiò delicatamente sulla mia spalla.

<Tutto bene?>

Namjoon per l'ennesima volta si stava preoccupando di me.

Gli sorrisi debolmente.
<Sai già la risposta - mormorai con gli occhi lucidi - mi trovo sballottata improvvisamente qui, in compagnia dei membri del mio gruppo preferito e come se non bastasse il capo della loro agenzia vuole probabilmente scuoiarmi viva. Non sto capendo più niente e mi sento ridicolmente fuori posto.>

<Dirti di stare tranquilla è un'affermazione scontata e banale, ma ti prego di farlo. Per me è un supplizio vedere un'army che sta male. In fin dei conti non hai fatto nulla e conseguentemente non ti può essere associata nessuna colpa. Bang PD è solo agitato per la situazione in generale e sono sicuro che non ce l'abbia su con te. Non è un uomo cattivo.>

<G-grazie infinite.>
Quello fu il massimo che riuscii a dire; per l'ennesima volta ero rimasta spiazzata dalla sua acuta sensibilità e altruismo. Ero dell'idea che fosse un fenomeno assai comune tra le persone che  frequentavamo Namjoon.

<Per cosa? - disse pizzicandomi amichevolmente una guancia - dai, ora andiamo a raggiungere gli altri o ci daranno per dispersi.>

La studio del fondatore dei BTS era fittamente ricoperto di dischi e trofei, esposti orgogliosamente lungo le decine di mensole. Era molto facile sentirsi delle nullità lì dentro.

<Dunque, tu sei?>

<Io sono T/N.> sussurrai flebilmente.

<Piacere di conoscerti. Sai già chi sono?>

Annuii silenziosamente, facendo nascere un piccolo sorriso al signore di fronte a me.

<Tranquilla, non ti voglio sgridare. Però non ti mentirò dicendoti che la situazione che si è creata non comporterà delle conseguenze per te...> affermò, diventando improvvisamente serio.

<Sono particolarmente alterato del fatto che i ragazzi si siano mossi per Seoul senza nemmeno un body guard. Come vi è saltato in mente? - asserì gelidamente verso di loro - Sapete benissimo di essere delle star a livello mondiale e le ripercussioni del vostro gesto immaturo erano ben più che prevedibili. >

<Ci scusi. - disse Namjoon inchinandosi profondamente, seguito da tutti gli altri - Staremo più attenti la prossima volta.>

Un sospiro uscì dalla bocca dell'uomo.
<Non serve che mi diate del lei. Capita a tutti di agire impulsivamente senza pensare, no?>

Nonostante tutto, i ragazzi si inchinarono nuovamente. In Corea il rispetto era un concetto totalmente diverso da quello presente in Italia e ogni volta mi lasciava a bocca aperta.

<Ora ritorniamo a te, T/N. - proferì, mettendosi compostamente nella sedia - Arriverò dritto al punto, senza girarci attorno: ti andrebbe di entrare veramente a far parte dello staff dei BTS?>

Strabuzzai gli occhi, mormorando qualcosa di incomprensibile.

<Ti ho fatto questa proposta per evitare di trascinarti in un immenso scandalo dovuto alla tua non esistente relazione con Taehyung. I paparazzi non aspettano altro che infossare i BTS, ma con le mie conoscenze potrei facilmente mettere a tacere gli scoop inerenti a V...cosa che purtroppo non posso fare nei tuoi confronti, a meno che tu non accettassi la proposta che ti ho appena fatto.>

La mia mente iniziò a formulare in via ipotetica tutte le ripercussioni che ci sarebbero state se avessi declinato l'offerta di Bang PD.

"Un army si intrufola nei bagni dei maschi per molestare il visual della boy band coreana più famosa al mondo ."

"Foto inedite:  l'idol V e un'army escono dal bagno dei maschi insieme."

"State lontani dalle army! Clicca sul link sottostante per vedere le foto di un'army che..."

Deglutii amaramente, conscia del fatto che non mi rimanevano molte soluzioni alternative per evitare di rovinare per sempre la mia immagine e reputazione.

Mi decisi a parlare.
<Io accetterei, ma tra d-due mesi dovrei t-tornare in Italia e->

<Non ci sono problemi, ne discuteremo a momento opportuno. Va bene?>

<D'accordo signore.>

Mi porse senza esitazione un foglio bianco che avrebbe testimoniato e ufficializzato la mia assunzione da parte della Big Hit.

Diedi una veloce occhiata alle regole, accorgendomi con sollievo che non erano dopotutto così rigide. Quelle più importanti spiccavano tra le altre perchè scritte in grassetto, come ad esempio il divieto di fotografare i ragazzi nella loro vita privata oppure l'obbligo che impediva di stabilire qualsiasi tipo di legame al di fuori dell'amicizia.

Firmai cercando di reprimere un ribelle sorriso.
Avrei guadagnato soldi svolgendo una professione che mi avrebbe permesso di vedere quotidianamente i miei idoli...potevo chiedere di meglio?

Sarebbe stato facile come bere un bicchiere d'acqua.

Inutile dire che quella notte non chiusi occhio. L'adrenalina era a mille e il mio corpo rinunciava di stare fermo e rilassato per un singolo secondo. In un'unica sera avevo chiamato Kathrine spiegandole gli assurdi avvenimenti per ore e ore, per poi cantare a squarciagola "Mic drop" e concludere il tutto comprando nell'area bar dell'albergo un cono gelato.

Il mattino seguente mi presentai in anticipo davanti all'immensa aula prove dello stabile della Big Hit. Le indicazioni che mi erano state date da Bang PD erano cristalline: durante la prima settimana di lavoro mi sarei dovuta limitare ad assistere i ragazzi mentre provavano le coreografie per il nuovo album, svolgendo dei piccoli lavoretti come portare loro l'acqua, pulire qualsiasi cosa venisse sporcata oppure far partire/fermare la musica. L'uomo ci tenne a specificare che mi aveva assegnato momentaneamente quei facili incarichi per il semplice scopo di farmi famigliarizzare ai frenetici ritmi dell'azienda.

Il primo ad arrivare nel luogo fu Jimin, accompagnato da Yoongi, erano entrambi stupiti di vedermi lì, ma non ci fecero molto caso. Le vere e proprie prove iniziarono con l'arrivo di Hoseok che non perse un istante a chiedermi di far partire la musica.  Il ballo scorreva palesemente nelle sue vene: ero ipnotizzata dalle sue movenze e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.

TAEHYUNG's POV
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Venne finalmente l'ora di fare una pausa.
Avevo i capelli imperlati di sudore e il cuore che pulsava come non mai. Per il nuovo album ci eravamo imposti di raggiungere obiettivi nettamente più alti e di conseguenza ci stavamo impegnando il triplo rispetto al solito.

Nonostante l'allenamento fosse andato oggettivamente bene, il mio umore vacillava continuamente fra il nervosismo e una strana sensazione di bruciore al petto che non sapevo bene identificare.

<Tae, tutto bene?> disse di punto in bianco Jimin, leggendo la mia mente come un libro aperto.

<Mh, direi di sì. Perché?>

<Non mentire a te stesso. È da ore che stai guardando quella ragazz->

<Eppure lei non se ne è accorta per un singolo istante.> lo interruppi amaramente, portando per l'ennesima volta lo sguardo verso la sua direzione.

Mi ritrovai a studiarla molteplici volte quel giorno.
Volevo capirla, capire i suoi ragionamenti, i suoi pensieri...ma era come se ci fosse un blocco, un qualcosa che mi impedisse in tutti i modi ad accedere alla sua personalità.
La tensione tra noi due era particolarmente palpabile e mi sembrava quasi di star partecipando al gioco del silenzio.

Decisi di dare una svolta alla situazione quando con la coda dell'occhio la vidi uscire dall'aula prove.

<Ragazzi, vado fuori a prendere una boccata d'aria. Arrivo subito.>

T/N's POV
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Camminavo allegramente verso il ripostiglio dell'immensa azienda, alla ricerca di un mocio e di uno straccio per ripulire il pavimento che era stato precedentemente sporcato da un appiccicoso succo alla frutta. I corridoi periferici erano angusti, ma le luci che entravano dalle finestra creavano una piacevole illusione di spazio, che mi faceva in qualche modo sentire energica.

Una volta giunta a destinazione presi velocemente ciò che mi serviva, per poi ritornare tempestivamente nei miei passi.
Frattanto percepivo una strana sensazione, ma decisi di ignorarla colpevolizzando con sicurezza le mie paranoie. Tuttavia le mie certezze vennero ben presto smentite quando un'imponente ombra apparve davanti ai miei occhi.
Una voce incalzante dentro di me continuava ad ordinarmi di proseguire a camminare a capo chino, ma la curiosità ebbe la meglio su di me costringendomi ad alzare la testa.

Labbra carnose, occhi neri e ipnotici.

Il cuore mi schizzò in gola.

<Che coincidenza. Ciao anche a te, T/N.> esordì Taehyung con una voce dannatamente roca.

<C-ciao.> balbettai in risposta.
Ci guardammo entrambi in silenzio, mentre il tempo veniva scandito ripetutamente dalle lancette del piccolo orologio posizionato sul muro.

Un passo.
Il suo corpo si avvicinò al mio.
Non mi mossi di un centimetro.
Un altro passo ancora.
Perchè rimanevo lì ferma impalata ? Era una sensazione inusuale da quella che solitamente provavo: non ero bloccata come le altre volte dalla paura o dall'ansia, ma era semplicemente la mia stessa volontà a impedirmelo.

Taehyung smise improvvisamente di avvicinarsi, guardandomi accigliato.
<Non mi stai evitando.> mormorò sorpreso.

<Perchè dovrei farlo?>

Le sue labbra si distesero accennando un piccolo ghigno. <Beh, è da questa mattina che lo fai.>

Raddrizzai la schiena, assottigliando lo sguardo.
<Il principino soffre di smanie di egocentrismo?>
Il mio orgoglio, mischiato al rancore che provavo a causa della giornata precedente, era entrato in gioco.

Mi doleva ammetterlo, ma ero rimasta alquanto ferita dal fatto che nel momento in cui Bang PD aveva raccomandato ai ragazzi di prendersi cura di me e della situazione, lui in risposta avesse semplicemente alzato le spalle per poi andarsene, lasciandomi sola come un cane abbandonato.

Il braccio di Taehyung si allungò, afferrando aggressivamente il mio polso.
<Come scusa?> scandì evidentemente infastidito

<Hai capito bene. Ora lasciami andare.> gli ordinai dispoticamente, con una voce che io stessa stentavo a riconoscere.

In risposta lui avanzò ulteriormente verso di me, annullando definitivamente le distanze. Potevo percepire nitidamente il suo caldo respiro accarezzare la mia pelle, mentre una serie di brividi si diramavano per tutto il corpo.

La mia attitudine autoritaria era andata definitivamente a farsi fottere e si poteva dire altrettanto di Taehyung, il cui sguardo si era dipinto pericolosamente di lussuria.

<Mmh. Il tuo corpo non sembra seguire lo stesso principio delle tue parole.>

Sentii le guance andarmi a fuoco.
Ero sempre stata una ragazza timida a differenza della maggior parte delle mie coetanee e potevo affermare con sicurezza di non essermi mai trovata in una situazione simile a quella che stavo vivendo.

Non sapevo come comportarmi.

La sua mano afferrò delicatamente il mio fianco, tirandomi ulteriormente verso di sè.
Le mie orecchie ronzavano e quando le sue labbra presero a baciare libidinosamente la mandibola per poi dirigersi lentamente verso il collo sentii la mia lucidità dissolversi gradualmente.

<È sbagliato Tae...> mugolai sommessamente.

Il moro alzò la testa, fissandomi maliziosamente.
<Non lo sai? Le regole sono fatte per essere infrante.>

•••

Eheheh.
Le cose iniziano a farsi interessanti.

Oggi ero particolarmente euforica e quindi ho deciso di concludere di scrivere ciò che avete appena letto.

Sto cercando di arricchire il più possibile la mia storia, ma non so se questo può risultare noioso...
sono un po' combattuta.

A voi piace il modo in cui ho scritto questo capitolo o risulta poco scorrevole?
Non ignoratemi please~ mi fa piacere sentire i vostro pareri uwu

Ci vediamo al prossimo aggiornamento💜

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