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10- Incomprensioni

T/N's POV
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Guardai ansiosamente l'orologio: ero in ritardo di un'ora.

"Tra 100 metri, girare a sinistra."

Maledii per l'ennesima volta quell'insopportabile voce robotica.

<Finalmente sei qui!> sbottò Jack, alzandosi dal marciapiede non appena mi vide svoltare l'angolo della stradina.

"Sei giunta a destinaz-"

Spensi rabbiosamente il navigatore che mi aveva fatto perdere per ben due volte lungo le strade di Seoul.

< Lo so, sono un po' in ritardo.>

<" Un po'"?!> ripetè ironicamente.

<Non è vero, diciamo che...>

<Che?>

Roteai gli occhi, alzando le mani in segno di resa.

<A quanto pare la principessina si è arresa alla virtù impareggiabile del giovane Jack. Così ti voglio!>

<Smettila o ti faccio fare seriamente la fine del Titanic.>

<C-r-u-d-e-l-e.>

<Dove mi porti oggi di bello?> domandai tutto d'un fiato, ignorandolo palesemente.

<Ti fidi di me?>

Non riuscii a trattenermi.
< ...Sto volando Jack~ >

<AHIA!> urlai dopo aver ricevuto un piccolo schiaffo sulla schiena.

<Che cinica che sei! Ti ho a malapena colpita.> mi rimproverò il castano trascinandomi successivamente  a braccetto tra le lussureggianti vie di Seoul.

La prima tappa fu l'imponente Seoul Tower.
<Wow! - esclamai una volta che fummo arrivati in cima - il panorama è qualcosa di stupendo!>

Silenzio.

<Jack?>

Mi voltai verso la sua direzione, vedendolo accasciato pesantemente alla parete.

<P-penso di non sentirmi molto bene...> sussurrò con il viso imperlato di sudore.

[...]

<Certo che sei proprio stupido!>

<Vuoi farti sentire da tutta Seoul?> borbottò, intimandomi di stare in silenzio .

<MAGARI! - esclamai rabbiosamente - come cavolo ti può venire in mente di accompagnarmi in un monumento della bellezza di 236m, se soffri di vertigini?!>

Lo aiutai ad alzarsi dal marciapiede, sorreggendolo con un braccio.

<La tua faccia è ancora bianca come una sottiletta - contestai - che ne dici di andare in un bar? Magari mangiando o bevendo qualcosa ti riprenderai più velocemente...>

Jack sollevò fiaccamente il pollice.
<Il bar più vicino è a circa un chilometro da qui, tuttavia è un po' costoso. Ti va bene lo stesso? Altrimenti- >

<Tranquillo, piuttosto che vederti morire davanti ai miei occhi preferisco spendere qualche Won in più.>

[...]

Strabuzzai gli occhi non appena entrammo nel locale: degli imponenti e lussuriosi lampadari illuminavano le pareti dorate in tutta la loro lunghezza mentre dei raffinati divanetti nero opaco contornavano il tutto.

<E tu questo lo definisci "un po' costoso" ? Dio mio Jack, è più grande della mia casa in Italia.>

Nel frattempo un cameriere si avvicinò a noi, invitandoci a sedere in un piccolo tavolino, per poi prendere i nostri ordini.

Perché ci aveva squadrati altezzosamente per tutto il tempo?

La risposta la ottenni poco dopo, quando iniziai ad analizzare attentamente le persone presenti nel bar: tutti i maschi erano vestiti in giacca e cravatta mentre le ragazze indossavano vanitosamente degli immensi abiti, degni di una vera e propria sfilata di Gucci.

<Forse è meglio che ce ne andiamo - mormorò il moro tenendosi fortemente la pancia dall'ansia - ci stanno tutti guardando dall'alto al basso,  come se fossimo dei miserabili barboni.>

<Non dirlo nemmeno per scherzo. Non ci faremo mettere i piedi in testa da questi figli di pa- >

Tutto d'un tratto dei feroci applausi echieggiarono per tutto il locale, sovrastando ogni altro minimo rumore.

<ED ECCO A VOI I NOSTRI OSPITI DI ONORE.> urlò eccitato il dj, facendo partire al massimo volume "Mic drop".

<Grazie per l'ospitalità ragazzi! È un piacere essere qui con voi!> usclamò allegramente il leader, seguito dagli altri sei ragazzi.

<OH MERD->
tappai la bocca di Jack ad una velocità attribuibile a quella delle auto di Fast and Furious.

Ci stavamo entrambi per alzare affannosamente dalla sedia, impazienti di correre a di fuori dall'edificio, quando il cameriere arrivò con il cibo precedentemente ordinato.

<Scusatemi, dove avete intenzione di andare?>

<I-io, uhm,  n-noi abbiamo avuto un i-impegno imprevisto e->

<È una giustificazione irrilevante signorina. Ormai il vostro ordine è stato eseguito e conseguentemente dovete pagare, indipendentemente dal fatto che mangiate o no.> disse freddamente il cameriere per poi andarsene sbuffando.

<Se solo avessi seguito il mio consiglio di andarcene, a quest'ora non saremmo bloccati in questo schifosissimo bar mentre tentiamo di nasconderci dalla band coreana più famosa al mondo!>

<Temo di non star capendo bene. Mi stai per caso attribuendo la colpa indirettamente?> sussurrai, strabuzzando gli occhi.

<Proprio così!>

<Ma cosa, smettila di scherzare>

<Ma che cazzo stai dicendo? Ti sembra che io stia scherzando?>

Feci un respiro profondo, implorando tutti i santi di concedermi in quell'istante la capacità di mantenere il sangue freddo.

<È inutile che fai quella faccia da culo.>

<Jack, puoi cortesemente smetterla di provocarmi?>

<È colpa tua se siamo qui, e te ne assumi automaticamente le conseguenze. Ma guarda te, sti italiani di mer->

<ASCOLTAMI UN PO' PEZZO DI...BUONA DONNA, NOI SIAMO QUI PERCHÉ TU STAVI LETTERALMENTE  MORENDO A CAUSA DELLA TUA PAURA DELLE ALTEZZE. SCUSAMI SE MI SONO PREOCCUPATA PER TE. LA PROSSIMA VOLTA TI LASCIO DISTESO MORENTE NELLA STRADA, VA BENE? BIPOLARE CHE NON SEI ALTRO.>

Nel bar cadde totalmente il silenzio.
La missione del non-farsi-notare era decisamente andata a quel paese, ma onestamente non me ne importava nulla.

<Hai qualcos'altro da aggiungere? Perché se la tua risposta è negativa, andrei volentieri a pagare> aggiunsi con freddezza.

Jack era rimasto impalato a guardarmi: probabilmente non si aspettava una reazione del genere, ma avere il coraggio di definire gli italiani una merda di fronte a tutti non era stata decisamente una mossa intelligente.

<Vai pure.> sussurrò, abbassando la testa verso il pavimento.

<Bene.>

Mi avviai verso la cassa, sotto gli occhi di tutti.

Fantastico. Ora oltre a considerarmi una poveraccia penseranno sicuramente che io sia una pazza.

Con mia grande sorpresa una voce nel frattempo parlò, spezzando l'atmosfera tombale.

<Ma è l'italiana di ier- EHY T/N!>

Mi girai di colpo, ritrovandomi davanti allo sguardo divertito di Yoongi.

<Così si fà! Vedi? - disse tirando una gomitata a Hobi - ora capisci perché ho sempre adorato gli italiani? Sono dei boss stilosi.>

Delle frasi scompigliate iniziarono a levarsi tra le persone lì presenti.

"I BTS la conoscono?"

"Chi è quella stracciona?"

"Oddio, che sia anche lei famosa?"

"I BTS notano quella e non me? Ew"

<C-ciao Yoongi!>

<Ei, non serve che ti imbarazzi così tanto! Non vogliamo mica mangiarti.>

I restanti membri annuirono energicamente, o almeno tutti tranne uno: Taehyung non mi stava degnando di uno sguardo.

Perfetto.

<T/N? Ci sei?> ridacchiò Namjoon.

<Oh, scusatemi.> sussultai, uscendo dalle teorie complottiste elaborate dal cervello per giustificare il menefreghismo di Taehyung.

<Ti avevo chiesto come stavi.>

<Tutto bene dai.>

<Non si direbbe dalla reazione che hai avuto prima - mormorò Namjoon, facendosi improvvisamente serio - se hai bisogno di aiuto noi siamo qui.>

<Tranquillo, diciamo che ci sono state delle piccole incomprensioni, tutto qui. Grazie mille per esserti preoccupato.> dissi onestamente.

<Figurati!>

Dopo aver salutato tutto il gruppo andai finalmente a pagare, entrando probabilmente in banca rotta a causa dei prezzi decisamente inadeguati per il mio misero status sociale.

Prima di uscire dal bar ne approfittai per recarmi in bagno: mi stavo tranquillamente lavando le mani quando la porta della stanza si spalancò di colpo.

Un intenso profumo di menta e liquirizia si diffuse per tutto l'ambiente.

<Che ci fai qui?> mormorò burberamente una voce fin troppo familiare.

E che diamine, non poteva essere possibile.

<Cosa vuoi?>

Non avrei mai immaginato di pensarlo, ma in quel preciso istante era l'ultima persona al mondo che desideravo di vedere. La mia giornata era stata essenzialmente rovinata per colpa del comportamento inspiegabile di Jack, ma il mio subconscio era fin troppo consapevole del fatto che, per qualche ignaro e fastidioso motivo, anche Taehyung facesse parte delle cause che avevano provocato il mio malumore.

<Cos'hai?>

<Nulla - risposi freddamente - e ora se me lo vuoi concedere, me ne vado da questo posto infernale. Addio.>

Taehyung non si spostò di un centimetro.

<Ti vuoi spostare? Purtroppo non riesco ancora ad attraversare le person->

Improvvisamente la mia schiena si scontrò bruscamente alla bianca parete del bagno.

<Che s-stai facendo?!> balbettai con un filo di voce.

<Non ti capisco! - ringhiò il moro, bloccandomi al muro - non capisco per quale cazzo di motivo ti comporti così! Passi dal dirmi che sono il tuo bias mentre sei quasi sul punto di piangere dalla felicità di avermi visto almeno una volta dal vivo, all'evitarmi totalmente!>

<Ma se sei stato il primo ad ignorarmi palesemente!>

<Disse colei che si è quasi nascosta sotto il tavolino per non farsi vedere!>

<Pensi che la mia vita ruoti attorno a te?! Beh, mi spiace deluderti, ma non è così!>

Sapevo benissimo che la ragione era dalla sua parte, ma avrei preferito morire piuttosto che dargliela vinta.

<È facile affermare tali puttanate guardando vigliaccamente per terra.>

Taehyung portò le dita sotto il mio mento, costringendomi a guardarlo dritto negli occhi.

<Ripeti quello che hai detto guardandomi in faccia e ti crederò.>

<La mia v-vita n-non ruota a-attorno...> la mia voce si affievolì sempre di più, fino a spegnersi.

<Come immaginavo.> ghignò trionfante, mentre i suoi occhi presero a risplendere di luce propria.

Forse avevo fatto bene a mentire: quello non era assolutamente uno spettacolo di tutti i giorni.

Rimanemmo a fissarci silenziosamente, mentre una fin troppo evidente sensazione di eccitazione iniziava a pervadere il mio corpo.

Le mie pulsazioni aumentarono disumanamente quando Taehyung portò lo sguardo alle mie labbra.

Se è un sogno non svegliatemi.

RIIIING RING.

Entrambi fummo scaraventati precipitosamente alla realtà.

L'idol tirò fuori di malavoglia il cellulare dalla sua tasca.

<Cosa c'è? - sbottò per poi sbiancare tutto in un colpo  - va bene. Troverò un modo. > sussurrò per poi terminare la chiamata.

<È successo qualcosa?>

< Assolutamente no. Scherzi? Ci sono solamente una cinquantina di paparazzi che hanno fatto irruzione nel bar e mi stanno aspettando fuori dal bagno. Per il resto tutto apposto.> rispose ironicamente.

<Allora me ne vado. Stai attento a non farti male.>

Taehyung mi afferrò strettamente il polso, guardandomi come se fossi una pazza.

<Forse non hai capito, ti spiego meglio: al di fuori di quella porta ci sono dei paparazzi, p a p a r a z z i, ovvero persone specializzate nel rovinare la carriera altrui.>

<Ma io non sono famosa e->

<Ma non ci arrivi seriamente o mi stai prendendo per il culo? Sei nel bagno dei maschi T/N! Fai 2+2 su cosa potrebbe pensare la gente dopo aver visto le foto che ci scatteranno quelle bestie di satana.>

Assurdo.
Ero così presa dall'essere arrabbiata con il mondo intero che non mi ero nemmeno accorta di essere entrata nel bagno sbagliato.

TAEHYUNG's POV
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Panico.
Ecco cosa si leggeva negli occhi di T/N.

<Eiei, calmati. Non stiamo per assistere alla fine del mond->

<Facile dirlo! Tu sei abituato ad essere famoso, io n-non voglio apparire su titoli e titoli di giornali, trovandomi delle minacce di morte da quelle innamorate di te e- > altre parole incomprensibili uscirono dalla sua bocca.

La situazione stava diventando ingestibile, quando mi venne in mente un piano folle.

<T/N, ho un'idea.>

<Illuminami!> esclamò istericamente.

<Farai finta di essere un membro dello staff del mio gruppo.>

Questa volta fu lei a guardarmi come se fossi uno psicopatico appena evaso da un manicomio.

<Certo...perché di solito il tuo staff ti accompagna in bagno per accertarsi che non vieni risucchiato dal wc! Chissà come ho fatto a non pensarci prima! >

Quello che mi era venuto in mente era un piano indubbiamente folle e insensato: ne ero ben conscio, ma cercai in ogni modo di mascherare il mio nervosismo.
<Farò finta di stare male e tu mi assisterai, tutto qui.>

T/N smise improvvisamente di camminare nervosamente attorno alla stanza.

<Sai che ti dico? Fanculo, facciamolo.>

•••

Buondì😳
Mi credete se vi dico che è stato un p a r t o scrivere questo capitolo?
Solo Dio sà quanti "blocchi dello scrittore" mi sono venuti.

Pensate che avevo iniziato a scrivere questo aggiornamento un bel po' di settimane fa.
E allora voi mi chiederete: perché stra cavolo ci hai messo così tanto ad aggiornare?
Easy: i miei prof mi hanno fatto perdere la voglia di vivere, interrompendo 83920201 volte la scrittura di ciò che avete appena letto.

Un p a r t o  pt.2.

Comunque grazie mille a tutti coloro che stanno continuando a leggere questa storia, nonostante la lentezza dei miei aggiornamenti💗

In questo mese sono successe un bel po' di cose...
•Agust- D (madonna miabdnsksoa)
•Corona virus che non ci molla mai 🙃 però dai, le cose stanno un po' migliorando
•George Floyd e tutte le cose abominevoli che stanno succedendo in America.
Ne approfitto per diffondere anche qui l'hashtag #BlackLivesMatter.

E in questa atmosfera un po' tetra vi saluto.
Al più presto possibile!
I 💜 you.

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