72. Gossip news
Passo il resto della settimana ad accumulare giornali sulla mia scrivania: cerco e raccolgo ogni articolo che riguardi Stephanie, con la morbosa attenzione del cacciatore di autografi. Peccato che quello non sia il mio intento: sono spinto da due sentimenti molto diversi tra loro, che però mi trascinano nella stessa direzione. Da una parte sono orripilato per tutto quello che leggo scritto sui rotocalchi, dall'altra non riesco a resistere alla tentazione di poter scoprire di più sul conto della mia amica.
Mercoledì acquisto tre riviste differenti e tutte hanno in copertina la sua figura impegnata, in pose diverse, a suonare il violoncello. A caratteri cubitali leggo tre varianti diverse della stessa frase: La musicista più promettente di The Musician ha lasciato? Ecco tutti i voti della scelta.
Giovedì mattina scovo un magazine di gossip che spergiura di possedere un'intervista esclusiva con qualcuno molto vicino a Steph. Quando apro e leggo, scopro che si tratta di uno degli altri musicisti, tale Clark, che millanta di aver avuto un mezzo flirt con lei. Quel giornale finisce dritto nella differenziata: è impossibile credere che sia la verità, conoscendo Steph. Io non so in che relazione precisa sia con Rory, ma ho quasi il malvagio desiderio di attendere una sua reazione. Che so, che gli righi il fianco della macchina. O che gli infili la tromba su per il retto. Sì, sarebbe decisamente un'azione alla Rory.
Venerdì mi convinco della mia definitiva e inguaribile malattia mentale: decido quindi di finirla con il decoupage di notizie, ma quando passo davanti all'edicola non resisto e acquisto un nuovo numero del settimanale più chiacchierato di sempre e finisco per fare centro: un'intervista ai genitori della mia amica. Mi butto su un sedile vuoto della metro in direzione dell'università e azzecco la pagina giusta al secondo colpo: in primo piano la foto dei Miller, Olga e Austin. Sono una bella coppia sulla sessantina, con quelle tipiche facce anonime del perfetto vicino di casa americano: lui che taglia l'erba in maniche di camicia, lei che siede in veranda a ricamare. Niente di più, niente di meno. Ripenso ad alcuni racconti brevi di Stephen King, che lessi durante la mia carriera universitaria: rabbrividisco al pensiero di quello che potrebbero celare, dietro quei loro volti così poco interessanti.
Leggo avidamente quello che hanno da dire su Stephanie, ma l'unica cosa che scopro di interessante è la loro ammissione riguardo al fatto che non è loro figlia biologica. Al giornalista raccontano che hanno adottato Steph quando era poco più di una bambina cinquenne e di averla amata, cresciuta e protetta con tutto il loro cuore. Per essere più credibili, aggiungono qualche episodio in cui, con mio orrore, riconosco la mia amica: le prime botte a scuola, la prima sigaretta, il primo ragazzo.
Mi rendo conto quasi alla fine della seconda pagina che il messaggio che traspare da queste righe è uno e uno solo soltanto: Stephanie è una stronza.
I Miller sembrano la famiglia perfetta e lei una teppistella ingrata. No, no: di sicuro così non va bene.
"Si faranno tutti un'idea sbagliata di lei." Sibilo contrariato, mentre il signore accanto a me alza un sopracciglio guardandomi storto. Quando arrivo alla mia fermata scendo nello stesso momento in cui estraggo il cellulare.
Hai letto?
Ben risponde dopo un paio di minuti.
Che?
Quello che scrivono di Steph.
Oh??? No, letto niente. Che diocno?
*dicono
Che è una stronza ingrata e che i suoi l'hanno cresciuta a pane e amore.
Lui, che stava già scrivendo, si blocca. Quando riparte, il messaggio arriva nel giro di due secondi.
Ke???? Quello che go visto l'altra sera diceva tutto il contrario!!!!
*ho
Ma oggi sei dislessico?
Sono occupato a lavorare
Allora? Che dicono? Dove hai letto quella roba?????
Su un giornale scandalistico. Hanno intervistato i suoi genitori adottivi. A quanto pare è con loro da quando aveva cinque anni.
Non ne sapevo niente cazzo
Stephanie mi deve un pò di spiegazioni
E poi cosé sta storia dell'adozione
Io avevo capito che era solo scappata di casa
Dai suoi suoi
Non dai suoi falsi
Sospiro davanti allo stillicidio di messaggi sgrammaticati. Ben è così: quando si agita, scrive a gragnuola. Chissà cosa sta facendo al locale, poi. Me lo immagino a spostare casse di birra e sbuffare come un toro.
A quanto pare la situazione è più complicata di così.
Ma ora????
Ora... aspettiamo.
Se oggi Steph passa, glielo chiedo
No! Evita! Potrebbe chiudersi a riccio!
Ma quindi cosa faccio???
Finta di niente???
Come???
Viene qui a casa
Non posso mica far finta di niente
E non fare conversazione
No????
Questa conversazione spezzata mi sta uccidendo. Decido di aver fatto la mia buona azione avvisando Ben. Faccio per salutarlo, quando mi rendo conto di non aver considerato un piccolo particolare.
Scusa, perché Steph viene a casa tua?
Mi dà una mano con Stella oggi
Non ha voluto andare all'asilo
Ma io ho i fornitori
Ah, ok.
Ora vado
Che ho da fare
Tentero di stare zitto
Ciao!!!!!
Ciao
Mentre chiamo l'ascensore per arrivare al lavoro, mi chiedo se non stia sottovalutando molto cose.
Ma ho davvero poco tempo per pensarci: domani è sabato.
Il sabato del Bat mitzvah.
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