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Epilogo

Era in una stanza spartana, arredata solo da due anonimi letti a castello, un triste armadio di alluminio e una scrivania di metallo con la sua cupa sedia squadrata. Era una gran bella schifezza, ma almeno una schifezza in cui si poteva dormire senza montare la guardia tutta la notte e provvista di materassi.

Seduta sul suo letto, Madison si alzò la maglietta e tirò via il nastro che teneva insieme la fasciatura, scoprendo uno strato di pelle rosata che spiccava enormemente sul suo fianco pallido, tenuto insieme da un paio di punti veri e propri, non quelli che Carol le aveva cucito addosso alla meglio dopo che Ben le aveva sparato. Quelli erano precisi, netti e professionali, già parzialmente assorbiti, ma il dottor Cordova aveva detto che le sarebbe comunque rimasta la cicatrice. Poco male, non era poi un grosso problema. Se non altro era viva... almeno lei.

Mentre si contorceva come una biscia nel vano tentativo di guardare il foro d'uscita alle sue spalle, qualcuno aprì la porta della stanza senza bussare.

- Maddie!- esclamò Day, esasperata - Perché ti sei tolta le bende? Cordova aveva detto...-

- Mi annoio!- protestò Madison - Non ho più la febbre, ma non mi fanno andare in giro!-

- E pensi che te lo lasceranno fare se continui a fare i capricci?- sospirò lei, andando a stendersi - Siamo qui da due mesi e non hai fatto altro che lamentarti.-

- Perché non ho niente da fare.- rispose Madison, incrociando le braccia - Tu hai i tuoi esami, Alex si è rimesso a fare il soldato, Amy è con gli altri bambini, Kevin sta aiutando a gestire il magazzino, Carol da una mano nell'infermeria...-

- Potresti fare qualcosa anche tu. Perché non vai ai magazzini con Kevin, quando ti danno il via libera?-

Lei sbuffò, liquidando la discussione con un cenno della mano. Solo a quel punto guardò bene Day, vedendo che era un po' più tesa del solito.

- Cos'hai?- le chiese, scendendo dal letto e avvicinandosi a lei - Va tutto bene?-

Day annuì, girandosi sul fianco e dandole le spalle.

- Sai che mi sentivo un po' strana, ultimamente? Che mi giravano le scatole e avevo mal di testa?-

- Sì, perché, a me no?- ridacchiò amaramente Madison - Siamo tappate in una dannata montagna da un secolo, e poi è successo... quello che è successo. Anche io sono irritabile.-

- Cordova ha voluto farmi qualche altro esame.- disse Day - E mezz'ora fa ha detto che ha capito cosa non va.-

- Cosa?-

Day si rigirò di nuovo sulla schiena, e un sorrisetto un po' triste le attraversò il volto.

- Aspetto un bambino.-

Madison rimase imbambolata accanto a lei per un momento, sgranando gli occhi come se fossero fanali. Day pensò che si fosse ibernata per un istante ma, non appena accennò a muoversi, ebbe una qualche reazione.

- Oh mio Dio!- esclamò, indietreggiando - Oh mio Dio, divento zia! Oh mio Dio! Divento zia! Divento zia! KEVIN! KEVIN, STO PER DIVENTARE ZIA!-

Corse fuori dalla stanza senza scarpe e con un lembo delle bende che ancora le uscivano da sotto la maglia, strepitando che stava per diventare zia.

Day, suo malgrado, si concesse una risata, accarezzandosi inconsapevolmente il ventre.

- Sì, quella è la zia Maddie.- ammise - Abituati a lei, J.J... è matta.-

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