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Respiravo quell'aria fresca, godendomi il momento in cui la notte cede il posto al giorno. Lì, sul Promontorio del Merlo, non ero mai stata così felice. Quella era la mia oasi di pace, con dinnanzi il mare calmo e dietro di me i verdi campi del Devon, che in primavera erano pieni di vita come non mai. Oggi per di più avevo un altro motivo per essere felice: la settimana dopo sarebbe arrivato il ragazzo. Già, quel ragazzo, il ragazzo che avremmo tenuto per un anno, in modo da decidere se adottarlo o no. Era da tanto che Letty e Mark ci pensavano: mi sa che io e James non siamo bastati loro. Volevano allargare la famiglia e cos'è meglio di un diciassettenne orfano?
Ovviamente, per una quattordicenne come me era solo una motivo di eccitazione, ma per James mi sa che la questione era: chi sarà il migliore? Già mi immaginavo lui e... qualsiasi fosse il nome del ragazzo, litigare per qualsiasi cosa, però dipendeva anche da come sarebbe stato lui. Esatto, era ormai da tre mesi che fantasticavo sul suo aspetto e mi chiedevo come sarebbe stato, se avrebbe avuto i capelli marroni come i miei, o neri come Jamie; se avrebbe avuto i suoi occhi color del mare o i miei azzurro-grigi, colore della tempesta. Fantasticavo su queste cose senza nemmeno prendere in considerazione che sarebbe potuto essere completamente diverso da noi. "Perché", pensavo, "dopotutto sarà nostro fratello, ci dovrà assomigliare almeno un pochino!". In quel momento, lì, sul mio Promontorio preferito, non mi era neanche lontanamente passato per la mia mente di adolescente quello sarebbe successo nella seconda settimana di maggio. No, in quel momento pensavo ad altre cose: quel poco di buono di Adam McLee aveva di nuovo cercato di tirarmi su la gonna! Minnie diceva che lo ha fatto perché sono una gran bellezza, ma, anche fosse, non giustificherebbe un diciottenne che cerca di fare cose inappropriate nei confronti di una ragazzina indifesa. O almeno, all'inizio ero indifesa, ma poi è arrivato il peggio, cioè mio fratello: Jamie è decisamente iperprotettivo nei miei confronti e in casi come questi non è un male, fino a quando non si arriva alle botte. Il problema è che ogni volta che Adam fa qualcosa in cui c'entro anche io, si arriva alla zuffa. Quindi ricapitolando: Adam e James sono finiti entrambi in punizione, ma mio fratello è stato maggiormente rimproverato perché, essendo più grande, non avrebbe dovuto risolvere la situazione con un pugno sulla mascella di McLee, anche se ormai lui ci era abituato; Minnie è andata avanti per tutta la giornata a dirmi che anche lei avrebbe voluto che qualcuno cercasse di tirargliela su, la gonna, così almeno sarebbe significato che a qualcuno lei interessava, ma io non ero molto convinta di questa teoria e lo sono ancora meno adesso. In conclusione, a fine scuola mi sono beccata pure Lydia O'Connor, che continuava a sostenere che avrei dovuto sposare quel McLee una volta per tutte, per evitare lo scandalo che prima o poi, a sua idea, sarebbe scoppiato e per salvare la reputazione dei poveri Castleford, costretti ad avere una figlia sgualdrina e un figlio che fa a botte! Ma io non avrei mai sposato Adam McLee, perché anche se era di bell'aspetto era una persona da disprezzare per il modo in cui si comportava e per di più non avrei dato ascolto a sua cugina, che faceva di tutto per farsi notare da lui. Ero ancora assorta nei miei pensieri, quando mi accorsi che il sole era già tramontato e che Letty sarebbe stata in pensiero se non fossi corsa immediatamente a casa, quindi mi affrettai verso il nostro piccolo cottage in mezzo ai prati, Flowers' Cottage, nome dato dai precedenti proprietari della casa e che le calza a pennello. Salutai Cassie, la cuoca, entrando dalla porta sul retro e corsi di sopra a cambiarmi, perché avevo ancora addosso l'uniforme scolastica. Quando arrivai in camera mi accorsi che il pesco di fronte alla finestra era fiorito e che alcuni di quei bellissimi fiori erano caduti sul pavimento di legno della mia stanza. Li raccolsi e li misi in un vaso pieno d'acqua sopra la mia toeletta, erano veramente belli. "La primavera quest'anno ha fatto proprio un bel lavoro!" pensai, "Speriamo che sia presagio di qualcosa di buono!". Poi mi vestii, mi raccolsi i capelli con un nastro e scesi per la cena. Quando arrivai in salotto Letty stava rimproverando Jamie per la rissa con Adam scoppiata quella mattina, quindi mi sembrò giusto intervenire: << Mamma, non sgridarlo, è colpa mia, dovrei stare più attenta quando Adam è nei paraggi e poi lui l'ha fatto solo per difendermi, sai che non voleva fargli del male>>, dissi, perché sapevo che altrimenti lei lo avrebbe messo in punizione e lui non sarebbe potuto andare in città con i suoi amici; ma quel testone di mio fratello si intromise dicendo: << Volevo fargli del male eccome, e giuro che se prova a toccarti un'altra volta, sorellina, io...>>, Letty interruppe lo sproloquio di Jamie, <<Ho sentito abbastanza James, domani dopo scuola torni subito a casa e se tardi anche solo un minuto per dire qualcosa a quel McLee te la vedrai con me. Comunque domani parlerò con la signora McLee per chiarire la faccenda>>. Jamie stava per ribattere, ma lei gli lanciò uno sguardo infuocato che lo fece zittire seduta stante; in quel momento, compatii la madre di Adam, che il giorno successivo si sarebbe presa una bella batosta da una certa Letitia Castleford, donna famosa perché bellissima eppure temuta da tutti gli uomini dei dintorni. Il resto della serata passò velocemente e dopo cena mi sedetti in veranda con Mark. Mio padre era un tipo silenzioso, come me, invece Jamie aveva preso da Letty: era esuberante, chiacchierone e voleva far valere la sua opinione, spesso un po' più di quanto avrebbe dovuto; per questo Letty sapeva di non poterlo rimproverare duramente, perché anche lei da giovane era così e un po' lo è ancora adesso. Credo che i miei si siano innamorati anche per il fatto che sono come due metà di un intero, che unite si completano e combaciano alla perfezione: lei è il tipo "esprimi le tue emozioni!", lui pensa sempre prima di parlare, è meticoloso e attento, ma questo non vuol dire che sia noioso; non credo che mamma avrebbe mai sposato un ragazzo noioso, lei ha sempre voluto rischiare e vivere la vita come viene, quindi se Mark l'avesse trattenuta del tutto, lei gli sarebbe scivolata dalle mani. <<Ehi, pettirosso,>>, Mark mi chiamava così da quando ero piccola, per ragioni note solo a lui, <<non ti è mai passato per la mente di sposarlo, quel tuo McLee, un giorno?>> Ero incredula: mio padre, che pensa sempre a tutti i rischi di qualsiasi cosa e le cui parole devono essere accolte come una cosa rara, apre la bocca per chiedermi se vorrei unirmi in matrimonio con l'ultimo ragazzo sulla faccia della Terra con cui vorrei solo avere a che fare? <<Papà, stai parlando sul serio? Allora è vero che voi maschi certe volte non capite proprio niente!>>. Dopo tutti i commenti che la gente aveva fatto sull'ennesima bravata di Adam, quello era il colmo e fu la goccia che fece traboccare il vaso: stanca e frustrata, scoppiai in lacrime e corsi in camera mia, dove caddi stremata sul letto ancora vestita e lasciai che le lacrime sgorgassero, fino a quando la stanchezza non si fece sentire e piano piano scivolai in un sonno senza sogni; mi accorsi appena di mia madre che mi baciava affettuosamente sulla fronte e mi rimboccava le lenzuola, ma quello fece sì che il mio fosse un sonno tranquillo.
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