Lucas and the much awaited shot
HARRY.
«Bruce mi puoi dire cos’è successo?» dissi avvicinando e stringendo più a me Faith.
La mia respirazione iniziò ad accelerale e con lei anche il mio petto che faceva su e giù velocemente.
Che cazzo voleva Coleman ora? Qualcuno l’aveva interpellato? Non credo proprio.
«Bruce parla!» esclamai alzando il tono della voce.
«Calmati Harry, non è successo niente di preoccupante.» sussurrò la ragazza affianco a me per riuscire a calmarmi.
«Bruce se non ti decidi a parlare, vengo lì e ti ammazzo di botte.» lo minacciai alzandomi da dove ero seduto.
«Okay Harry… quando mi hai mandato a cercare la ragazza…» disse guardando il pavimento.
«Continua e guardami in faccia quando mi parli.» dissi prendendo con un dito il suo mento.
«Stava quasi per venir picchiata da Coleman.» aggiunse.
La rabbia incominciò a possedere il mio corpo e tirai prima un pugno debole a Bruce per non avermelo detto prima e poi fulminai Faith, ma con lei ne avrei parlato dopo con calma appena saremmo andati in classe.
«Come cazzo ti permetti di toccare la mia ragazza?» dissi avvicinandomi a Coleman che come tutti del resto iniziò ad indietreggiare lentamente.
«Harry no, Harry lascialo stare!» esclamò Faith tirandomi l’avambraccio e facendomi girare verso di lei.
«Faith lasciami o ti faccio male.» la minacciai guardando Zayn che capì immediatamente quello che doveva fare.
«Non gli fare male, per favore!» disse stringendo la mia mano, prima che Zayn la prese e la portò lontano da me.
Cercò di dimenarsi, ma non ci riuscì poiché il moro era molto più forte di lei.
«Sei fortunato ad avere una puttanella come lei che ti sta sotto.» disse Coleman sorridendo non sapendo cosa gli aspettasse.
Mi avvicinai a lui pericolosamente e prima che si potesse allontanare lo presi per il braccio e gli diedi un calcio nello stomaco facendolo piegare in due. Mi tirò un pugno che scansai facilmente e prima che potesse reagire una seconda volta, gli tirai un pugno sullo zigomo facendogli piagnucolare qualcosa che non riuscì neanch’io a capire.
«Spera per te che la prossima volta non ti veda con i miei occhi o sei morto.» dissi allontanandomi da lui e tornando da Faith.
La afferrai per un braccio e la trascinai via con me per andare in classe, ma quando vide Coleman accasciato a terra, si fermò a guardarlo.
«Come stai?» domandò con tono di voce dolce, ma anche preoccupato.
«Come devo stare secondo te?» domandò lui con una voce soffocata.
Lei si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, cosa che mi do un fastidio tremendo.
Si alzò e mi guardò con uno sguardo freddo, privo di emozioni, ma prima che potesse dir qualcosa, la strattonai fuori da quel luogo e la feci sbattere contro un armadietto lì vicino. A quel contatto lei emise una smorfia di dolore.
«Che cazzo fai?» sbottò lei.
Nei suoi occhi si poteva vedere la paura, la rabbia e la tristezza.
«La prossima volta voglio che sia tu a parlare per prima, non Bruce.» dissi stringendo i suoi polsi.
«Non mi è successo niente e poi non credo che ti riguardi tutto questo.» disse secca.
«E invece credo che tutto questo mi riguardi.» dissi guardandola dritta nei suoi occhi blu.
Qualcosa però interruppe la nostra conversazione o per meglio dire una canzone.
Quella voce proveniva dal teatro e afferrando per una mano Faith e con grande curiosità mi avvicinai alla porta ed entrai.
Well let me tell you a story
about a girl and a boy
He fell in love for his best friend
when she's around, he feels nothing but joy
but she was already broken, and it made her blind
but she could never believe that love would ever treat her right
but did you know that I love you? Or were you not aware?
You're the smile on my face
And I ain't going nowhere
I'm here to make you happy, i'm here to see you smile
I've been wanting to tell you this for a long while .
Era un ragazzo quello che cantava una cover di Justin Bieber: fall.
Who's gonna make you fall in love
I know you got your wall wrapped on all the way around your heart
you’re not gon' be scared at all, oh my love
But you can't fly unless it lets ya,
you can't fly unless it lets ya, so fall.
«Lucas!» urlò Faith fuggendo dalla mia presa e correndogli in contro.
Una rabbia s’impossessò del mio corpo... ero geloso? Sì.
«Faith!» disse lasciando la chitarra e abbracciandola.
In quel momento avevo una grandissima voglia di sfigurare la sua faccia di cazzo.
Camminai verso di loro e poggiai protettivamente un braccio intorno alla sua spalla, per poi ritornare a guardare il ragazzo difronte a me.
«Harry, lui è Lucas... Lucas, lui è Harry, un mio amico.» disse sorridendo.
«Lucas.» disse porgendomi la mano.
«Harry.» dissi stringendogli fortemente la mano fino a farlo piegare in due.
Ricevetti uno ‘ schiaffetto’ sul braccio da parte della ragazza accanto a me e dopo un po’ lasciai la presa guardando l’orologio dallo schermo del cellulare.
«Faith, noi dobbiamo andare a lezione.» dissi.
Sinceramente non m’importava di perdermi quest’ora di lezione, volevo solo farli stare lontani. Sono così fottutamente geloso, che se avrei potuto spezzare le ossa a quel biondo tinto, l’avrei fatto. Biondo tinto? Si vedeva che i suoi capelli erano tinti, quelli di Niall sono diversi dai suoi e se fosse stato lui al suo posto, forse l’avrei anche accettato, ma Lucas no.
«Vai tu io credo che mi fermerò con lui.» disse.
A quel punto non ci vidi più e prendendola dal braccio e salutando con un cenno biondo tinto la tirai fuori da quella maledetta aula.
«Chi è quel biondo tinto?» domandai.
«Il mio ex fidanzato, non che migliore amico.» disse lei.
«Non voglio più che lo veda.» dissi entrando in aula, dove fortunatamente non era ancora arrivato nessuno.
«E’ il mio migliore amico e lo vedrò quando e dove voglio, non ti dovrebbe interessare.» disse alzando il tono della voce.
«Finché ci sarò, io su questo mondo non lo vedrai.» dissi buttando lo zaino a uno degli ultimi banchi.
«Non sei mio padre Harry.» disse buttando i suoi libri su un banco qualsiasi.
«Non credo che se fossi tuo padre farei questo.» dissi avvicinandomi a lei e abbassando il capo in cerca delle sue labbra.
Le baciai il collo, prima di lavorare sulle labbra.
Inclinai leggermente la sua testa per poi lasciare dei baci lungo il suo collo prima di premere le mie labbra e succhiare ardentemente, per poi qualche volta picchettare con la lingua la parte ormai arrossata. Il suo profumo mi sballava più di ogni cosa io abbia mai bevuto e fumato. La sua pelle odorava di vaniglia e questo era una cosa che la faceva essere bella, è: il suo coraggio, la sua semplicità e la sua innocenza.
Si toccò il succhiotto color rosso lampone, ma ne tolse subito la mano... credo per il dolore.
Stava per parlare, ma mi fiondai avidamente sulle sue labbra chiedendo il permesso di accedere dentro la sua bocca.
Forse è stato quello il bacio più bello che avessi mai dato. I nostri cuori iniziarono a battere all’unisono, era una sensazione che non avevo mai provato.
Molte volte avevo baciato le ragazze senza neanche sapere il motivo, non era per attrazione, ma solo perché ne avevo voglia. Con lei era diverso, lo sentivo.
FAITH.
Non sapevo che cosa dire e neanche che cosa fare.
Mi guardai la parte del mio collo arrossata che ancora pulsava per il piccolo dolore.
Non era l’unico ragazzo che avevo baciato. Prima di lui c’è stato Lucas e per primo Ryan.
Vi sembrerà strano, ma il mio primo bacio l’ho dato allo stesso ragazzo che la notte prima stava per stuprarmi.
Era una sensazione strana e i nostri cuori battevano all’unisono, come se fosse un unico cuore.
Gli concessi il permesso di approfondire il bacio… sono una stupida, che diamine sto facendo?
Si staccò con riluttanza dalle mie labbra, perché iniziarono a entrare i vari studenti che vedendo noi e il mio compagno Spotty (il succhiotto, che bel nome ah?) ci guardavano con aria sorpresa.
Una di quelle era proprio Madison che ci fulminava.
«Avete molto da guardare ancora o volete un nostro autografo per ricordo?» ironizzò Harry e dal suo tono di voce era piuttosto infastidito.
Tutti senza dir niente si andarono a sedere, finché la Cooper non ruppe il silenzio.
«Evans togli i tuoi stupidi libri dal mio banco!» disse con la sua voce da oca viziata.
«Siediti accanto a me.» disse Harry con gli occhi dolci.
Come faccio a non resistergli?
Passai davanti a Madison che indietreggiò e spostai i libri nel banco affianco a quello di Harry.
«Io dopo quest’ora esco prima, evita i ragazzi e soprattutto se ti succede qualcosa, dimmelo.» mi sussurrò in modo che potessi sentire solo io.
«Stai attento, per favore.» dissi.
Tutti questo mi preoccupava, molto.
Lui capì subito quello che stavo pensando e mi strinse la mano per confortarmi, ma non ci riuscì anche se feci credere il contrario.
L’avrei seguito e se mi avesse scoperto, ne avrei passate le conseguenze. Non ho paura.
*
Quando la campanella suonò facendo capire che l’ora era finita, salutai Harry inventando la prima scusa che mi venne in mente e sgattaiolai senza farmi vedere dai suoi amici fuori la scuola, dirigendomi verso la Range Rover nera e guardando prima a destra e poi a sinistra cercai di aprirla.
Dopo averla aperta usando una molletta per capelli entrai nel bagagliaio e lo chiusi in fretta quando sentì delle risate, erano le loro.
Pregai con tutta me stessa che non mi scoprisse e quel giorno dio mi ascoltò, visto che si sentì solo il motore dell’auto accendersi.
Senza rendermene conto poggiai una mano su una grande borsa nera e visto che la curiosità dominava nella maggior parte delle volte, senza far molto rumore tirai lentamente la cerniera e ne
presi dal suo interno una pistola.
Una pistola? Che cazzo ci faceva gli esplosivi, le pistole in quella merda di borsa? Faith calmati, Faith calmati.
La macchina si fermò e con essa si spense anche il motore.
Qualcuno aprì il bagagliaio, Louis. Quel ragazzo mi è sempre stato simpatico, quel suo sorriso, i suoi bellissimi occhi e per non parlare del suo carattere... se esci con lui, arrivi a casa ancora in lacrime per quante risate ti hanno causato le sue battute.
«Oh amico, abbiamo una dolce compagnia.» disse rivolgendosi sicuramente a Harry.
Sentii chiudere lo sportello del guidatore e quando si avvicinò, aggrottò le sopracciglia.
«Che cazzo ci fai qui?» urlò prendendomi il polso stringendolo.
Lui non era Louis, Lui era Harry.
I suoi occhi erano gelidi e il suo sguardo era più incazzato di quanto potessi mai immaginare.
Non parlai, mi mancavano le parole per farlo.
«Harry calmati.» disse Liam poggiandogli una mano sulla spalla.
«Calmarmi? Le avevo detto di rimanere a scuola, ma neanche per un cazzo.» urlò. «Deve far sempre di testa sua.»
«Siamo venuti qua per James, non per lei.» disse Zayn. «Chiudila in macchina lì starà al sicuro.» Aggiunse.
«Voglio venire con voi.» dissi per poi abbassare lo sguardo per non incontrare quello di Harry.
«Ehi…» disse Niall avvicinandosi a me. «Resta in macchina è pericoloso, ti promettiamo che ne usciremo vivi.» continuò con il solito suo tono dolce.
Annuii.
Il riccio mi prese dolcemente il braccio e mi portò allo sportello della sua macchina e quando lo aprì, mi ci scaraventò dentro.
«Noi due facciamo i conti dopo.» mi sussurrò richiudendo lo sportello per poi con il pulsante automatico chiudere la macchina.
*
Era più di mezzora che si trovava con la sua banda dentro quel magazzino e non si sentiva nient’altro oltre il silenzio.
Accesi la radio e mi lasciai cullare dalle note di Ed Sheeran – Give me love, finché uno sparo non mi fermò il cuore. Che avessero sparato a Harry?
#Spazio me
Mi dispiace lasciarvi così, ma non pubblico il prossimo capitolo se questo non otterrà nessun preferito. L'autrice se lo merita perchè è molto brava. :)
Baci
Grace <3
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro