Jane p.o.v.
Jaff era svenuto e io gli somministrai le sostanze di cui il suo corpo necessitava per sopravvivere,subito dopo apparve Laughing Jack,aveva un coltello,il mio coltello e me lo conficcò nell'addome facendomi cadere a terra,io ero immobile mentre mi tenevo la ferita e lentamente finii in una pozza di sangue,il mio sangue.
Iniziai a non vedere bene a mi risultava difficoltoso respirare e lentamente svenni mentre venivo portata via.
Quando mi svegliai mi trovavo in una piccola stanza buia e umida,l'unica fonte di luce era una candela consumata che era posta sopra ad un vecchio e logoro tavolino in legno,di fronte ad esso vi era una sedia dello stesso materiale e accanto era posizionato un vecchio materasso,in un angolo era posizionato un congelatore da viaggio e di fronte ad esso si potevano intravedere, nonostante l'oscurità, le due sagome di Jaff e Laighing Jack che discutevano,la testa mi girava e mi sentivo debole a causa di tutto il sangue che avevo perso.
Mi guardai il punto nel quale ero stata pugnalata,con mia sorpresa,vidi una medicazione eseguita perfettamente.
Laughing Jack si avvicinò a me,mi prese il volto fra le mani.
LJ:
Mi dispiace ma questa è la mia vendetta per il fatto che sei entrata nel mio territorio.
Io feci una smorfia e scostai il volto,lui sorrise e poi sparì,Jaff era in piedi e non si muoveva.
Lentamente si avvicinò a me con il suo coltello e si posozionò davanti a me.
Jaff:
Ciao Jane,non sei contenta di essere così bella?
Io girai il volto dalla parte destra disgustata alla vista del ragazzo che mi aveva strappato via le uniche persone delle quali veramente mi importasse,i miei genitori.
Il ricordo era come una lama nell'anima che bruciava senza pietà, con tutta la forza che avevo impedii a me stessa di mostrare un qualsiasi segno di debolezza mentre cercavo di liberarmi senza dare nell'occhio.
Lui si piazzava puntualmente ovunque facessi vagare lo sguardo,finché non finii a guardarmi l'addome,lo sentii sospirare,con la mano nella quale non teneva il coltello mi costrinse a guardarlo negli occhi,il suo tocco era delicato e nei suoi occhi non riuscivo a distinguere quello sguardo sadico che lo identificava,era uno sguardo che nessuno mi rivolgeva da tanto tempo,uno sguardo dolce che mi fece rabbrividire.
Jaff:
Mi odi ancora Jane?
Io mi limitai a guardarlo con astio.
Jaff:
Loro non mi capivano Jane,loro non mi volevano felice Jane, tu mi capisci Jane?
Sentire il mio nome pronunciato dalle sue labbra mi provocò una strana sensazione.
Io certo che lo capivo,era triste,lo ero anche io,lui era triste e invidioso di chi aveva una vita felice e anche io lo ero,era uno dei motivi per i quali uccidere aveva iniziato a piacermi.
Lui si mise a cavalocioni su di me e fece scorrere la lama dell'arma lungo il mio volto fino al mio collo senza lasciarmi segni,accarezzava la mia pelle dolcemente,questo non era il Jaff che mi aveva fatto del male,non era quello che io volevo morto.
Jaff:
Tu mi capisci vero Jane?
Chiese abbassando gradualmente il tono di voce rendendola calda,dolce e profonda.
Io non risposi,lo capivo ma non lo avrei perdonato,lo avevo giurato.
Improvvisamente la luce venne meno e io sentii qualcosa di umido e piacevole sul collo,poco dopo svenni mentre sentivo la voce di Jaff sussurrarmi  delle frasi che non fui capace di comprendere, il mio corpo era ancora debole e mi abbandonai all'idea di essere indifesa di fronte a lui .