88| Lizzie, James & the first match of the season
Sia la squadra di Quidditch di Serpeverde che quella di Grifondoro avevano perso pezzi importanti del loro team con la fine dell'anno precedente. I primi avevano dovuto dire addio al loro capitano, Jack Stewart, e ad uno dei loro Battitori. Mentre i Grifoni avevano, ovviamente, perso Sirius a seguito dello scherzo e Fred Bale, il Portiere.
Per fortuna, le selezioni erano state abbastanza buone e tutte e due le squadre erano riuscite a ricavare qualcosa. Lizzie Greenway era stata eletta a capitano ed ora lottava in tutto e per tutto contro il suo ragazzo.
Erano entrambi capitani ed erano entrambi Cacciatori, che volevano di più?
Inoltre, stando a quanto James le aveva confidato, diverse squadre di Quidditch del campionato maggiore avevano messo gli occhi su di lui. Lizzie era fierissima! Non appena gliel'aveva detto, lei gli era saltata addosso e l'aveva stretto così forte da frantumargli le costole!
<<Pronta, ma belle?>> le domandò James, a bordo della sua scopa e posizionato di fronte a lei, facendole un occhiolino <<Dovrai faticare abbastanza, chérie, ho intenzione di vincere quest'anno!>>
<<Oh, mon cœur, come potrei mai non lasciarti vincere?>> replicò lei ironicamente, beccandosi un'occhiataccia dal fidanzato e facendo ridere i suoi compagni di squadra. Marlene scosse il capo, mimandole un "Sei sempre tu" con le labbra.
<<Divertente>>
<<Potter, Greenway, avete finito?>> li richiamarono <<La partita sta per iniziare!>>
<<Sì!>> esclamarono in coro i due, sistemandosi meglio ai loro posti.
Il fischio iniziale arrivò neanche dieci secondi dopo.
I Cercatori delle due squadre si misero subito all'opera, tentando di recuperare il boccino d'oro, mentre tutti gli altri diedero vita ad una delle partite più belle che si fossero mai viste ad Hogwarts.
Se quella maledetta sfera dorata non si faceva vedere, a dare spettacolo ci pensava la pluffa. I Cacciatori sfrecciavano da una parte all'altra del campo ed i bolidi che rischiavano di colpirli venivano ricacciati indietro dai Battitori.
Era un duello memorabile, proprio come l'ultima partita dei Grifondoro dell'anno precedente, quando James aveva dato prova di tutto il suo grande talento.
Le scope di James e Lizzie collisero l'una con l'altra, rallentando entrambe le loro avanzate per via dell'attrito. La pluffa era nelle mani della strega, che fece il possibile per smarcarsi dalla marcatura del ragazzo.
<<Amore? Se mi lasci passare, giuro che ti faccio un regalo!>> affermò Lizzie, costringendo James a sorridere istintivamente.
<<Anche due fammene>> replicò l'altro, dandosi una spinta e sbattendo ancora di più contro di lei. La pluffa le scivolò via dalle mani coperte dai guanti e lei perse l'equilibrio, finendo giù dalla scopa.
Il Grifondoro, piuttosto che recuperare la pluffa, si affrettò a sporgersi ed afferrò il braccio destro di Lizzie. Strinse i denti, con la testa inclinata verso l'alto. Il collo gli si riempì di vene visibili mentre la tirava su e la rimetteva a cavallo della scopa.
<<È la terza volta in una partita, James!>> si lamentò lei, fulminandolo <<Alla prossima uso te come pluffa e ti scaravento contro gli anelli!>> lo minacciò, ricominciando a sfrecciare.
<<Voglio proprio vedere!>>
Da quel momento in poi, la partita divenne più che altro uno scontro tra James e Lizzie. Lei pareva essere l'unica capace di stargli al passo. Non riusciva sempre a capire che cosa lui avrebbe fatto ma era in grado di leggere i suoi movimenti e quello era sufficiente.
L'addestramento con la dama del lago aveva dato i suoi frutti. I sensi della strega erano profondamente aumentati, così come la sua percezione della magia. Era diventata davvero, davvero veloce soprattutto!
<<Dai, fammi passare, amore mio>> le diceva lui ogni tanto.
<<Ma neanche se cascasse il mondo!>>
Il duello tra loro, che aveva come ricompensa la pluffa, durò per almeno dieci minuti, prima che i Cercatori riuscissero ad individuare il boccino. Intanto che loro tentavano di acchiapparlo, c'era bisogno di segnare quanti più punti possibili!
Sia James che Lizzie portarono alla propria squadra altri cinquanta punti a testa. Sugli spalti in verde ed in rosso c'era il delirio puro. Ad ogni azione dei rispettivi compagni si innalzavano urla di approvazione ed incitamenti collettivi.
Alla fine, nonostante tutti gli sforzi dei giocatori di Serpeverde, il Cercatore di Grifondoro afferrò il boccino, decretando quindi la vittoria della sua squadra.
La stanchezza era così tanta che James a momenti nemmeno esultò come al solito. Gli facevano male le braccia da morire e sentiva tutti i muscoli in tensione, Lizzie lo stesso. Entrambi si asciugarono il sudore dalla fronte, rivolgendosi un'occhiata.
Per un attimo, il mago temette che si fosse arrabbiata per la sconfitta, che i nuovi tratti della sua personalità avessero preso il sopravvento sul suo solito animo gentile, ma poi... poi però lei lo guardò davvero e, nonostante la fatica, gli sorrise.
Subito, il cuore del Grifondoro tornò in vita, battendo più velocemente del solito.
<<Forza, dai>> gli disse, respirando affannosamente <<Festeggia. Sei stato bravo>>
<<Ma Lizzie...>>
<<Dai, su>> ripeté lei, annuendo <<Te lo meriti, avete vinto. Siete stati bravi>>
Subito, le sfrecciò accanto e le schioccò un bacio sulla guancia, prima di volare insieme ai suoi compagni per esultare.
Lizzie si riunì a membri della sua squadra per fare a ciascuno di loro i complimenti. Non era semplice senza Stewart, visto che era un giocatore straordinario, e ci sarebbe voluto ancora un po' di tempo per adattarsi, tuttavia avevano giocato bene e bisognava riconoscerlo.
Così l'Incantatrice, seppur fosse delusa per aver perso, spese parole gentili e soddisfatte per ciascuno dei suoi ragazzi. Per lei fare il capitano era un onore e soprattutto era un dovere. Giurò che da quel momento in poi avrebbe preso il suo compito ancora più seriamente.
Fece per stringere la mano ai Grifondoro, che le si erano comunque avvicinati - visto che metà squadra praticamente era sua amica, ma il suo nuovo udito sopraffino ed il suo sensore per la magia captarono un movimento sospetto.
Si sollevò dalla scopa e, fluttuando perfettamente in aria, parò soltanto con una mano l'incantesimo che altrimenti l'avrebbe colpita a tradimento alla schiena. Qualcuno cacciò un urlo, Lizzie non riuscì ad individuare chi fosse.
I suoi occhi di ghiaccio erano fissi sull'uomo che aveva lanciato il colpo, che cavalcava una scopa esattamente di fronte a lei. Dalle sue maniche tirate su fino al gomito si riusciva ad intravedere una cosa soltanto. Inconfondibile, oscuro. Devastante. Il marchio nero.
I professori scattarono in piedi ma la magia di Liz li ricacciò tutti quanti seduti, senza nemmeno dover pronunciare un incantesimo.
<<So già perché sei qui>> fece a gran voce. Con un cenno della mano, comandò a tutti coloro che volavano dietro di lei di andare, di mettersi al sicuro. Solo James le rimase accanto. Lizzie sapeva che non ci sarebbe stato verso di mandarlo via, per cui non protestò nemmeno <<Dimmi, mio caro Mangiamorte, come sta il tuo signore?>>
A quelle parole, un brusio di terrore si generò dagli spalti. Mangiamorte... com'era possibile?!
Gli studenti del primo anno iniziarono a tremare. Beh, tutti iniziarono a farlo. Tranne alcuni dei Serpeverde, che rimasero impassibili, e gli amici di Lizzie. Avevano fiducia in lei, sapevano che non avrebbe mai permesso che succedesse niente a nessuno!
<<Dunque sai perché sono qui, ragazzina. Abbiamo fatto molte ricerche su di te. In attesa di capire cosa fare con il tuo personaggio... alquanto scomodo>>
<<Ohh>> replicò lei, passandosi la lingua sui denti. La sua bocca si stirò istintivamente in quel sorriso gelido che i suoi amici avevano visto con la dama del lago. Marlene trattenne il fiato, sperava soltanto che non succedesse niente di troppo grave <<Sono davvero curiosa di sapere che cos'avete deciso>>
<<La prendi con molto divertimento, vedo!>>
Eliza rise freddamente, ancora a mezz'aria <<Oh sì, in effetti è la cosa più divertente che abbia sentito in tutta la settimana>>
<<Il Signore Oscuro...>>
La strega sospirò, annuendo <<Il Signore Oscuro qui, il Signore Oscuro lì... è già, ehm, il terzo avvertimento che mi date? Non lo so, ho perso il conto ormai!>>
<<È il momento dell'ultimatum>> sentenziò il Mangiamorte, passandosi una mano tra i capelli neri come corvi <<Questa è la tua ultima possibilità, Eliza Greenway. Unisciti a noi e combatti accanto al Signore Oscuro, o... muori>>
<<Ah aspetta, avevo detto una cosa al tuo collega della scorsa volta che mi era piaciuta tanto. Cos'era? Ah sì, accetto l'offerta. E il tuo amico era rimasto sorpreso. "Il Signore Oscuro non pensava avresti accettato l'offerta!" mi aveva risposto. Beh... è stato bello vedere la sua faccia quando gli ho chiesto se Voldemort pensasse davvero che mi sarei unita a lui!>>
<<Non è divertente, Eliza Greenway>>
<<No?>> domandò lei <<Peccato, pensavo di sì. Fammi pensare ad una cosa divertente da dire... mh... oh sì certo!>> si infilò le mani nella tasche dei pantaloni stretti della divisa <<Stifling>> sibilò. Quando gli altri capirono che cosa quella ragazza immensamente potente avesse fatto, era ormai troppo tardi.
Il Mangiamorte tentò di difendersi, convinto che in qualche modo avrebbe potuto fermare l'incantesimo che Liz aveva lanciato così, come se fosse una passeggiata.
Inutile dire che fallì miseramente. Era bastato un colpo, uno soltanto per ostruirgli le vie respiratorie. E dire che l'incantesimo non era stato lanciato nemmeno al massimo della potenza,
Se Liz avesse voluto sul serio fargli male, l'avrebbe ucciso in meno di un secondo.
Prese il controllo del corpo del Mangiamorte e lo comandò con gli occhi, rimasti ancora del loro colore naturale - secondo gli altri, era ancora più inquietante non vedere le sue iridi diventare azzurre! Se lo avvicinò e poi fece una domanda strana <<Perché ogni volta che volete parlarmi lo fate in pubblico? Cos'è, avete paura di non trovare supporto?>>
Ma il Mangiamorte non riusciva a respirare e Liz lo lasciò agonizzante per diversi minuti.
Quando lo liberò, lui tentò di colpire il pubblico con un semplice Crucio, il colpo sbatté contro la barriera che l'Incantatrice aveva eretto proprio in quel momento. Lo scudo della ragazza, trasparente, brillò per qualche secondo di un azzurro intenso.
<<Ripeterò la mia domanda una sola volta. O mi rispondi tu o mi troverò le risposte da sola. Ma ti avverto, farà molto male>> minacciò la strega, lanciando un'occhiata alla McGranitt. James capì che le stava comunicando qualcosa mentalmente ed infatti, pochi secondi dopo, la donna scattò in piedi, puntando la bacchetta contro il Mangiamorte.
Subito, Liz allungò una mano davanti a sé ed un flusso di magia più potente di quanto gli altri avessero mai visto raggiunse la mente dell'uomo. Questi iniziò ben presto ad urlare dal dolore e, una volta finito, la ragazza spedì il suo corpo verso la professoressa.
Poi roteò su sé stessa, notando come tutti, TUTTI, la stessero guardando con la paura negli occhi. Non erano terrorizzati per via del Mangiamorte, beh sì, anche per quello, ma avevano visto che cosa il potere di Liz significasse sul serio.
Le avevano sentite le urla di dolore dell'uomo.
<<Ascoltate bene tutti quanti>> annunciò, la voce impassibile. James le posò delicatamente la mano sulla schiena, come per dirle che presto le cose sarebbero andate per il verso giusto <<Quello che avete appena visto è stato un duello veloce. Avrei potuto annientarlo soltanto battendo le palpebre, eppure non l'ho fatto. Quest'uomo ora tornerà da dove è venuto e porterà un messaggio al suo caro Signore>>
Tutti trattennero il fiato.
<<Io non mi unirò mai e poi mai a Voldemort>> sentenziò <<E so per certo che non torneranno ad attaccare Hogwarts. Farò in modo che nessuno possa avvicinarsi al Castello e così sarà>>
<<Ma se...>> gridò qualcuno.
<<Come facciamo ad esserne sicuri?>> fece un altro.
<<Volete un'altra dimostrazione?>> gli occhi di Lizzie... James li guardò e vi trovò gelo puro. Era davvero come con Nimue <<Bene>> anche la sua voce si fece tagliente, mentre allargava le braccia fino a circa l'altezza del cuore.
<<Ma che vuole fare?>>
<<Cosa...>>
Le voci degli studenti e persino dei professori divennero ben presto un brusio di sottofondo, un rumore talmente esile da non essere quasi percepibile.
Il cielo si scurì, riempiendosi di nuvole nere e coprendo totalmente quel sole che era comparso miracolosamente quella mattina. Un tuono squarciò l'aria, fendendola. Un forte vento si levò, travolgendo tutti quanti.
Dal corpo di Lizzie si generò un alone azzurro, che la circondava interamente, dalla testa ai piedi. Il vento sembrava riunirsi tra le sue mani a formare una sfera grigio scuro di raffiche.
<<Lizzie, che stai facendo?>> le urlò James, venendo ricacciato indietro dalla corrente. Fece il possibile per restare a cavallo della scopa ma la fatica e la stanchezza erano comunque immense.
La voce della ragazza non sembrava più la stessa, quasi più somigliante ad un eco antico che al suono normale a cui tutti erano abituati <<Ma come... non è ovvio?>>
Tutto sembrò quietarsi, ma poi...
Liz gridò, così forte che persino le creature della Foresta riuscirono a sentirla, e l'aura azzurra che aveva intorno scivolò in fretta verso la sfera di raffiche che aveva continuato a modellare per quei minuti.
La sfera si dissolse nel momento esatto in cui l'ultimo brandello di magia la penetrò e i venti saettarono al loro posto... quella volta, però, del colore della magia della ragazza.
Il grido terminò e con esso tornò il sole, le nuvole sparirono, quel temporale che si stava avvicinando venne sostituito. E ancora più occhi fissarono l'Incantatrice.
Lei fece crocchiare le dita della mani, guardando nuovamente tutti gli studenti <<Siatene contenti adesso. Nessuna creatura o persona non autorizzata varcherà i confini di Hogwarts. Volevate una garanzia? Eccovela>>
Il silenzio regnava tombale. Nessuno emetteva un suono, tutti troppo spaventati per muoversi anche solamente di un millimetro.
Solo una persona si alzò in piedi, Emily Sharp. La ragazzina incominciò ad applaudire <<Grazie!>> urlò <<Ci hai salvati tutti>>
L'espressione di Liz si addolcì immediatamente. Sembrava proprio che, alla fine, quella streghetta insopportabile fosse cambiata sul serio.
Marlene si unì all'applauso, così come il resto dei Malandrini e Lily ed Alex. Nell'arco di pochi secondi, l'intero stadio stava battendo le mani.
Perché ancora una volta, Eliza Greenway aveva salvato tutti quanti.
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