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84| How you get the girl back

James Potter non era mai stato un tipo che si arrendeva, anzi. Fin da piccolo, aveva sempre fatto del suo meglio per riuscire a spiccare e in caso di fallimento ci riprovava fino allo sfinimento. Forse quella era una delle caratteristiche che aveva fatto innamorare Eliza Greenway.

E forse era sempre quella che avrebbe consentito al mago di riprendersi la sua ragazza.

Fin da quando l'aveva rivista, il giorno del compleanno di Marlene, James si era messo in testa un'idea: avrebbe messo a ferro e fuoco il mondo pur di tornare a riabbracciare la vecchia Lizzie. Sapeva perfettamente che non sarebbe stato un compito facile, che avrebbe faticato da morire, ma ci sarebbe riuscito.

Se avesse continuato in quel modo, utilizzando tutta quella magia, il corpo di Lizzie non avrebbe resistito a lungo. Certo era che più lei cresceva e cambiava fisionomia e più riusciva a controllare meglio il flusso di potere, ma era ancora una ragazzina. Non aveva ancora la predisposizione adatta per sopravvivere a quella forza.

Euphemia era rimasta sconvolta. Non tanto per la richiesta ricevuta da parte della strega ma per il suo comportamento rigido. In qualche modo, quei sorrisi freddi che faceva le ricordavano tanto quelli di Bellatrix Black, che aveva conosciuto diversi anni prima.

<<Sono tanto preoccupata per lei>> gli aveva detto sua madre, facendogli stringere lo stomaco <<Sembra tanto triste>>

<<Ha scelto lei di allontanarsi, mamma. Io... sono terrorizzato per lei quanto te. Anzi, anche peggio. So che cosa significhi tutto quel potere per lei e temo che possa fare una sciocchezza>>

<<Sciocchezza di che tipo?>>

<<Una volta Lizzie mi ha detto che dopo che le disintegrai la lettera della madre lei tentò di diventare ancora più forte. Forte per... riportare Isabelle in vita. E adesso... è potente come non lo è mai stata, come nessuno lo sarà mai>>

Le parole di James avevano spezzato il cuore di Euphemia <<Credi che ci riuscirebbe?>>

<<Probabilmente sì. Perché ci proverebbe anche fino alla morte. L'unica cosa che ha sempre voluto è un abbraccio di sua madre. E adesso ha la possibilità di farcela. Ho paura che si faccia del male. Devo assolutamente fare qualcosa!>>

Così un piano si era formato nella sua mente.

Un piano che richiedeva l'aiuto di tutti i ragazzi, che accettarono.

Se c'era una cosa su cui concordavano era che senza Eliza loro non erano un vero gruppo. Era uno dei perni fondamentali, era il motivo per cui Marlene, Lily e Alex si erano uniti. Era la ragione per cui Sirius e Remus stavano insieme. Era quella che rendeva meno aspra la battaglia tra Serpeverde e Grifondoro.

Era necessario che stesse lì. Con loro.

Già solo perché si trattava di lei.

Il piano di James era piuttosto semplice: avrebbero raggiunto Dozmary Pool e poi avrebbero dato il tutto per tutto. Avrebbero dato fondo ad ogni loro risorsa pur di riuscire a toccare l'animo della strega, per risvegliare la ragazza dolce e tenera che era.

Mancavano pochi giorni all'inizio della scuola, all'inizio del loro sesto anno e quella poteva essere la loro ultima occasione.

L'avevano sentita tutti, Liz, quando a casa Potter aveva dichiarato di non avere più bisogno di Hogwarts. Certo, i suoi G.U.F.O erano stati eccezionali, aveva preso il massimo in tutto ed aveva persino ricevuto un attestato onorario, una specie di lode, che si andava ad aggiungere ai suoi voti perfetti. Avrebbe potuto lasciare tranquillamente la scuola, ma...

Ma Liz... il solo pensare che forse non sarebbe tornata ad Hogwarts bastava per ferire James a morte.

<<Sei pronto?>> gli chiese Sirius, poggiando una mano sulla sua spalla <<Fratello, stai bene?>>

James abbozzò un sorriso, annuendo <<Sì, non preoccuparti. Sto bene>>

Ci era voluto un po' per perdonare Sirius per quello scherzo, James doveva ammetterlo. Soprattutto per Remus. Il lupo mannaro aveva trascorso parte di giugno, dopo la luna piena, a casa dei Potter e Black aveva fatto di tutto, di tutto, per scusarsi.

Alla fine, l'affetto di James nei suoi confronti e l'amore che Remus provava per lui avevano avuto la meglio ed era scattato il perdono. Ovvio, non facevano finta che non fosse successo niente, anzi, però le cose andavano relativamente bene.

<<Ma quando arriva Aimee?>> si sentì Marlene sbuffare, incrociando le braccia al petto ed aggrottando le sopracciglia con preoccupazione. Stavano aspettando che la maggiore delle sorelle Greenway si presentasse a casa Potter perché li portasse a Dozmary Pool.

<<Non avere fretta>> le consigliò Lily, con Alex che le sorrideva <<Dobbiamo restare tutti quanti calmi. Liz farà di tutto per provocarci e farci innervosire, tenterà di farci utilizzare la magia. Sappiamo tutti bene che non possiamo. Aimee e Mike sono gli unici che possono aiutarci. Ascoltiamoli ed andrà tutto bene>>

<<Io non ne sono così sicuro>> borbottò Peter, attirando su di sé l'attenzione <<Pensate davvero che Lizzie sia disposta ad ascoltarci? Avete visto come ci ha guardato l'ultima volta?>>

<<Io...>> fece Remus, interrompendosi per buttare fuori un colpo di tosse <<Penso che a me ascolterà. Tu dici che vi ha guardati male, Pete, è vero. A me no, però. Se le parlassi io, forse... forse qualcosa potrei riuscire a fare. Glielo devo, è sempre stata un'amica migliore di quanto meritassi. Avrei potuto...>>

Alex lo tranquillizzò <<Non prenderti colpe che non hai. Lizzie non è sempre perfetta, sbaglia anche lei>>

La voce di Aimee bloccò tutte le loro riflessioni, lei e Mike erano arrivati, a quanto sembrava <<Ha sbagliato anche in questo caso, ma non quanto voi pensiate. Mia sorella... ha un trauma dalla morte di mamma. Ha pensato che l'errore commesso... potesse in qualche modo allontanare voi da lei. Vi vede come fratelli, l'ha detto lei stessa. È terrorizzata dal pensiero di poter perdere un altro membro della sua famiglia. Non giudicatela per non aver mai superato la perdita di mamma...>>

James sentì il cuore stringere <<Forza dai, andiamo. Non possiamo perdere altro tempo>>

Mike sguainò la sua bacchetta, rivolgendo un saluto gentile a tutti gli amici della cognatina <<Sei pronta, love?>>

<<Prontissima, andiamo love>>

La materializzazione collettiva era molto faticosa e richiedeva molta molta forza. Infatti, non appena arrivati nei pressi di Dozmary Pool, Aimee e Mike si accasciarono a terra, sorreggendosi a vicenda per recuperare fiato.

<<State bene, ragazzi?>> si affrettarono a domandare James e Remus, avvicinandosi per sostenere la coppia.

<<Sì, sì, non preoccupatevi per noi. Possiamo resistere ancora a lungo>>

<<Siete...>>

<<Sì>> fece Mike, annuendo. Si tirò su per primo e poi tese la mano alla moglie, che la afferrò e gli sorrise <<Davvero. Siamo sicuri. Lizzie è la nostra priorità. Non perdiamo altro tempo>>

Mai tragitto fu silenzioso come quello che i ragazzi percorsero fino alle rive del lago. Nessuno si azzardò a parlare, forse in ansia per quello che stava per accadere. O forse speravano di cogliere di sorpresa due delle creature più potenti mai esistite.

Nel secondo caso, fu un fallimento.

Nimue li attendeva, fluttuando sopra le acque del lago che la ospitava. Sembrava uno scudiero pronto a difendere la sua sovrana. Esattamente così, visto che Eliza Greenway se ne stava seduta sul suo trono. Le mani erano ferme sui braccioli dorati mentre le dita tamburellavano una specie di melodia.

<<Ma guarda chi si vede>> mormorò la strega, gli occhi più maligni di quanto non fossero mai stati <<Siete stati carini a venirmi a trovare>>

<<Che le hai fatto?>> urlò Aimee a Nimue <<Un tempo mia sorella non era così! Era sempre gentile, era dolce, era persino simpatica qualche volta!>>

Un incantesimo partì da Liz senza neanche un minimo preavviso e colpì Aimee dritta al petto. L'Auror non riuscì a schivarlo e cadde sulle ginocchia <<Uno schiantesimo... non pensavo che...>>

<<Non pensavi cosa, cara sorella? Che non ti avrei colpita? Sbagliavi>>

Mike lanciò un'occhiata di fuoco a Liz e si passò il braccio di Aimee attorno alle spalle <<Come puoi colpire tua sorella?>>

<<Ah giusto, lei non fa mai niente senza di te. Dunque...>> un altro schiantesimo. Quella volta contro di lui, che venne colpito malamente. Mike riuscì a resistere in piedi pur di non far cadere nuovamente Aimee e Liz sembrò accorgersene <<Oh, ma che carini che siete!>>

<<Questa non sei tu!>> le urlò Marlene, distogliendo la sua attenzione da Aimee e Mike <<Lo sappiamo di averti ferita, ciascuno a suo modo. Ma non è giusto che questo dolore ti abbia cambiata! Sirius... sappiamo che lo scherzo a Severus ti ha delusa tanto, eppure...>>

<<Sta zitta!>> con un solo flebile gesto della mano, un'onda si innalzò dalle acque del lago e avvolse Marlene, iniziando a congelarsi. La Grifondoro tentò di liberarsi, ma fu inutile. Così, la strega divenne un pezzo di ghiaccio.

<<No!>> Lily corse subito al suo fianco, tentando di rompere il ghiaccio con le mani <<Lizzie, liberala, ti prego! Sai di non essere così!>>

<<Io sono questa, e voi non avete mai capito niente!>> ben presto, anche l'altra Grifona fece la stessa fine. Alex, cha aveva tentato di salvare Lily, si ritrovò con il braccio sinistro completamente ricoperto di ghiaccio ed il resto del corpo libero. La sensazione era orribile.

<<Liz>> allora si fece avanti Remus, cosa che fece tintinnare l'Incantatrice. James lo vide perfettamente il cambio di espressione <<Ti prego, ascoltami. Voglio solo parlare con te!>>

La Serpeverde allora si alzò in piedi ed anche lei fluttuò sopra l'acqua. Fece alcuni passi avanti ed ogni volta sembrava lasciare un'impronta sull'aria, che creava una specie di circonferenza intorno alla sua scarpa.

<<Parla, Remus, allora. Ti ascolto>>

Tutti trattennero il fiato, in attesa che il lupo mannaro aprisse bocca. Lui prese un bel respiro e si fece avanti <<Quello che è successo con lo scherzo è stato deplorevole. È stato così disgustoso che non ho guardato Sirius in faccia per almeno un mese. Mi sono sentito tradito, ferito, deluso. Pensavo "come può qualcuno che dice di amarmi fare questo?" e non riuscivo a darmi una spiegazione. Poi ci ho riflettuto sopra...>>

<<E che cos'hai capito, dunque?>>

<<Ho capito che per quanto Sirius volesse fare uno scherzo di merda a Severus, il suo piano non era quello di farmi del male. E tu ci sei rimasta male... sia perché non credevi che lui potesse fare qualcosa del genere e sia perché James lo ha difeso, seppur avesse completamente sbagliato!>>

Le parole di Remus parevano veramente fare centro, perché Liz lo ascoltava. E non aveva nemmeno usato la magia.

<<Quello che vogliamo dirti è che... che ci dispiace per non aver capito prima quanto questo facesse male anche a te. Ti abbiamo lasciata indietro pur non volendolo, ed è particolarmente colpa mia. Io più di tutti avrei dovuto capire. Tu mi sei stata accanto sempre, mi hai aiutato anche quando non me lo meritavo, ed io non ho ricambiato. Mi dispiace da morire, Lizzie. Davvero>>

Gli occhi della ragazza si fecero lucidi <<Non... è colpa tua...>>

<<Non è colpa mia, è vero. Ma avrei potuto fare di più per te, perché non sei solo mia amica. Anzi, non sei solo la mia migliore amica. Sei anche mia sorella. Ed io ti voglio bene, Lizzie. Per questo motivo ho bisogno di te. Ho bisogno che tu torni da noi. Capisci? Io ho bisogno di te. Avrei dovuto capire quanto l'errore di Sirius ti abbia ferita, quanto ti abbia ricordato traumi passati. Invece non ne sono stato in grado e ti chiedo perdono. Ti chiedo scusa, Lizzie>>

Una lacrima scese per la guancia della ragazza e tutto il ghiaccio intorno a Lily e Marlene iniziò a crepare, mentre il braccio di Alex si liberò totalmente.

Quando le due Grifondoro furono libere, toccò alla Battitrice parlare. La McKinnon si portò le mani sopra al cuore e non poté trovare parole più toccanti di quelle che usò <<Anche io ho sbagliato. Profondamente. Ti ho nascosto la verità su me e Dorcas, lo so. Ho commesso un errore enorme. Io... non te l'ho detto perché... perché avevo paura. Paura di perderti. Non per quanto riguarda il mio stare con una ragazza, perché sapevo che in ogni caso mi avresti supportata. Però... tu stavi sempre con James ed io non volevo interferire. Volevo che aveste il vostro tempo, che poteste stare insieme e divertirvi senza che tu sentissi l'obbligo di stare con me. Lo ammetto, ero gelosa del tempo che voi due trascorrevate insieme. Volevo che tornassi ad essere la mia metà e quindi... ho tenuto questa cosa solo per me, credendo ingenuamente che in quel modo avrei potuto sentirmi 'meno sola'. Perché se non lo sapevi tu, non volevo che lo sapesse nessun altro. So di aver sbagliato e so di averti tradita, so anche che pensi che le amiche non si debbano tenere nascoste cose del genere e... e dunque ti chiedo perdono. Lo farò in ginocchio se necessario...>>

<<Io...>>

<<No aspetta, fammi finire, per favore. Ti chiedo perdono per non essere stata la migliore amica che ti meriti, per averti mentito e per averti ferita quando hai scoperto tutto, ma... ma ti prometto che, se tornerai, non ti deluderò mai più. Solo... rivoglio la mia migliore amica. Rivoglio le nostre chiacchierate, le nostre risate, le nostre prese in giro ai capelli dei ragazzi. Rivoglio te, Lizzie! Ti prego!>>

La strega lasciò che un'altra lacrima le scivolasse sul viso e lentamente ruotò la testa verso Nimue, che le sorrideva con dolcezza. Era la prima volta da quando avevano iniziato ad addestrarsi insieme.

<<Te l'ho detto, giovane strega, non puoi allontanare gli amici>> le disse, invitandola a raggiungere tutto il gruppo <<È stato un onore, per me, donarti ciò che avevo da offrire. Lascia che ti dica che sei l'allieva migliore che abbia mai avuto. Sei la strega più potente che esisterà mai ed hai un grande futuro davanti. Hai il potenziale per fare tutto quello che vuoi, Eliza Greenway. Non sprecarlo, e soprattutto non lasciarti buttar giù. Sii sempre pronta. Adesso sei una strega ancora più completa, sei l'orgoglio di tutti gli Incantatori che sono venuti prima e che verranno da te in poi. Mi raccomando>>

Liz scattò verso Nimue e la abbracciò di colpo. La dama del lago le carezzò la schiena con la mano sinistra e con la destra le scompigliò i capelli affettuosamente.

<<Grazie per tutto quello che hai fatto per me, Nimue. Non lo dimenticherò mai. Per qualsiasi cosa... sarò sempre pronta ad aiutarti>> sussurrò Liz, tenendo la mano ferma sulla spalla dell'altra <<Grazie>>

<<L'hai già detto, giovane strega. Anzi... credo sia il caso di cambiare soprannome, giusto?>>

<<Avevi detto che...>>

<<Quando sarebbe stata l'ora della tua gloria, avrei iniziato a chiamarti con il tuo nome. E, a quanto sembra, la tua gloria è arrivata molto prima del previsto, Eliza>>

<<Lizzie, allora, no?>>

<<Sì>> annuì Nimue <<Lizzie>>

Mentre le due streghe parlavano, gli altri tenevano il fiato sospeso. C'erano riusciti davvero... avevano convinto Liz a tornare da loro!

James era quello che sorrideva più di tutti, sembrava un maledetto ebete. Però era anche quello che aveva pianto di più nell'arco di quei mesi, quello che aveva dovuto resistere con tutte le sue forze per non crollare con il cuore spezzato, quella che aveva tenuto tutto il gruppo insieme con i suoi scherzi e le sue battute. Se la meritava, un po' di pace.

Fece un passo avanti quando Liz abbandonò la stretta di Nimue per dirigersi verso di loro. Non sorrideva veramente, però non aveva più quell'espressione vuota ed era già sufficiente.

Allungò la gamba, ricoperta da un lungo paio di pantaloni neri come il carbone e stretti, per oltrepassare il confine del lago quando un'improvvisa corda d'acqua avvolse la sua caviglia e quella di Nimue e le trascinò al centro del forte vortice che si era creato.

Una colonna d'acqua divenne sempre più alta di fronte a loro e si congiunse alle nuvole scure che avevano coperto il cielo. L'aria si fece pesante.

<<Accidenti!>> si sentì gridare Liz, mentre si pareva davanti alla dama del lago <<Nimue, ma che succede?>>

<<Il lago... sembra che voglia dirci qualcosa!>>

Il vortice d'acqua attaccò le due streghe e Liz si affrettò a creare uno scudo abbastanza resistente da respingere il colpo <<Dobbiamo fare qualcosa!>>

<<Sembra una premonizione!>> intuì Nimue <<L'ultima volta che è successo qualcosa del genere... hanno predetto la morte di Artù Pendragon>>

<<Il grande re...>> bisbigliò l'Incantatrice, ricacciando indietro un altro colpo <<Che dobbiamo fare?>>

<<Lasciami contrastarlo! Il lago mi appartiene, io posso controllarlo!>>

<<No! Ti proteggerò, te lo devo!>>

La dama del lago indietreggiò leggermente e James riuscì a vederla mentre caricava un colpo. Sembrava una specie di boomerang di luce quello che aveva creato. Credette che l'avrebbe scagliato contro il vortice per fermarlo ma sgranò lo sguardo subito dopo.

L'incantesimo di Nimue colpì Liz alle spalle e la scaraventò via dal lago con una velocità impressionante. Il corpo della strega saettò sopra le teste dei suoi amici e finì a sbattere contro la prima collinetta di terra che incontrò. Sembrava incosciente.

E lo scudo che aveva eretto per Nimue crollò in quel preciso istante.

James decise di non curarsi per nulla di ciò che stava succedendo e corse subito da Liz. La trovò con gli occhi chiusi e con un'espressione a metà tra la paura e il coraggio. Riuscì a sollevarla, passandole un braccio sotto alle ginocchia, e lentamente si incamminò verso gli altri.

Il vortice d'acqua era finito e di Nimue non c'era traccia.

<<Cos'è successo?>> chiese, preoccupato. Sapeva che la prima cosa che Liz avrebbe chiesto non appena avrebbe aperto gli occhi sarebbe stata 'Dov'è Nimue?' e voleva tanto avere la risposta pronta.

Peter, che si era appoggiato a Sirius pur di non venir spazzato via dal vento, fece per aprire bocca e rispondergli ma le acque del lago si aprirono di nuovo.

La potente dama ansimava profondamente e gli occhi sbarrati si posarono subito su Alex, che percepì una sensazione assurda intorno alle ossa. Non aveva mai provato niente del genere, sembrava quasi... morte.

<<Prendetevi cura di lei>> disse però Nimue <<Tutti voi, promettete di starle accanto. Fare cose giuste, sbaglierà, cadrà e si rialzerà... ma ha bisogno di sostegno, perché in questo momento la sua mente è più fragile di quello che sembra>>

<<Che cosa hai visto, Nimue?>> domandò Sirius, accostandosi a Lily e Marlene e stringendosi a loro, visto che tremavano come due foglie. Davanti a lui, Aimee e Mike, ancora doloranti a causa dei colpi presi, si tenevano per mano e cercavano di tenersi in piedi.

La dama del lago scosse il capo <<Interferirà con il futuro. Non posso dirvi niente. Mi dispiace>>

<<Succederà qualcosa ad uno di noi, vero?>> fece Alex, stringendo la mano a pugno e sentendo le dita di Lily sfiorare il tessuto della sua giacca.

<<Non posso dirvi nulla, mi dispiace>>

<<Ma...>>

<<Ragazzi>> li richiamò Aimee, portandosi una mano al petto e deglutendo <<Non potete farci niente. Purtroppo è così>>

<<Ha ragione lei, giovani maghi. Tornate a casa, e promettete che vi prenderete cura di lei>>

<<Lo promettiamo>>

<<Allora andate. Buona fortuna>>

Poi Nimue schioccò le dita e una luce chiara avvolse tutto il gruppo, che si ritrovò a casa Potter, esattamente nel punto in cui erano partiti la prima volta.

Per poco non prese un colpo ad Euphemia e Fleamont, che cacciarono un urlo ma poi si precipitarono ad aiutare i ragazzi. Aimee e Mike, in particolare, vennero fatti stendere. Erano sicuramente quelli messi peggio.

La signora Potter fece per sollevare Liz dalle braccia di James ma il mago si rifiutò.

<<Ci penso io a lei>>

<<Ma figliolo...>>

<<Non la lascerò mai più andare via, mamma>> sentenziò deciso, lanciando uno sguardo al viso ormai rilassato della ragazza <<Mai più>>

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