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4| Lizzie, James & Slughorn's Potion

Io odio James Potter.

Quattro parole che Liz Greenway continuava a ripetersi mentalmente mentre si incamminava dal suo dormitorio verso l'aula di Pozioni. Il borioso, così aveva deciso di chiamarlo, la aspettava lì per iniziare a lavorare sulla pozione che dovevano realizzare.

Avevano nove giorni di tempo per cominciarla e finirla, e dovevano mettere da parte le proprie divergenze per ottenere un buon risultato.

Sì, beh, più facile a dirsi che a farsi.

<<Hey, Liz>> la salutò James, non appena lei si fece viva, usando appositamente il suo soprannome per stuzzicarla.

<<Greenway, per te>>

<<Sì sì, come vuoi, Liz>>

La strega roteò gli occhi, aprendo il libro di testo che lei e Severus stavano aggiustando insieme. Il suo amico aveva deciso di farglielo usare per quel compito, seppur avessero concordato di non mostrarlo ancora a nessuno, forse più per pietà che per altro. Senza quel libro, probabilmente James avrebbe fatto qualcosa che avrebbe rovinato il lavoro.

<<Potter, va a prendere la lavanda e le bacche>> comandò, chinata a leggere e con gli occhi fissi sulle pagine ruvide <<E che siano bacche, stavolta>> aggiunse, acidamente.

Il Malandrino sospirò, stringendo i denti per non risponderle male e farla innervosire. Prese gli ingredienti richiesti e tornò da lei, appoggiandoglieli vicino.

<<Eccoli>>

<<Mh>> gli rispose con un mugugno affermativo <<Adesso regola il fuoco e mettilo al massimo. L'acqua deve essere parecchia e soprattutto bollente>>

<<Il mio libro dice che non deve esserlo, invece. Il tuo è speciale?>> chiese ironicamente lui, incrociando le braccia al petto e fissandola da dietro gli occhiali tondi. Liz alzò lo sguardo di scatto, portandolo in quello di James.

<<Prego?>>

<<Il mio libro dice che l'acqua non deve essere bollente>> ripeté, scandendo bene le parole <<Il tuo no?>>

<<Le bacche sono congelate, almeno questo l'hai visto no? Mettendole in acqua bollente manterranno la loro forma perché ne raffredderanno la temperatura e quindi non avranno tempo di trasformarsi in porridge. Se invece le lasciassi fuori dall'acqua a scongelarsi diverrebbero un qualcosa di schifoso>> gli spiegò, abbastanza pazientemente <<Il libro si sbaglia>>

<<Non sapevo che i libri sbagliassero...>>

<<Non si tratta solo di sbagliare una cosetta. Il "porridge" rovinerebbe l'intera pozione e bisognerebbe ricominciare da capo, perché serve che le bacche siano intere>>

<<Come fai a sapere così tante cose?>> James non riuscì a trattenersi e glielo chiese <<Sì, insomma, riuscire a correggere persino il libro non è da tutti. Non lo fa nemmeno la Evans!>>

Liz era talmente concentrata che gli disse la verità senza pensarci nemmeno <<Avevo bisogno di una distrazione e così me la sono data con lo studio>>

<<Distrazione da cosa?>>

Essendosi resa conto di aver parlato a sproposito, la Serpeverde scosse il capo e fece schioccare la lingua <<Dobbiamo mettere altra acqua, questa non basta. Non serve farla bollire, basta scaldarla con la magia>>

James eseguì. Non aveva bisogno di far arrabbiare Liz, anzi. Gli serviva che lei rimanesse calma e fosse più o meno disponibile ad aiutarlo.

Quando si voltò per porgerle altra lavanda da mettere in acqua, la trovò con la testa leggermente china di lato e con un'espressione pensierosa, mentre si teneva il mento e guardava la pozione.

<<Tutto bene?>> le chiese, confuso.

<<Sì, però c'è qualcosa che manca ancora...>> mormorò la strega, con le sopracciglia aggrottate <<Devo provare una cosa...>>

Afferrò un libro dallo scaffale, controllandone prima l'inutilità, poi tirò fuori la sua bacchetta dal braccialetto e la puntò sulla copertina rigida e rovinata <<Snuffifors!>> lanciò l'incantesimo e quel mucchio di carta si trasformò in un topolino.

James la guardò a bocca aperta <<Ma che stai facendo?>>

Liz prelevò un po' di pozione e la fece ingerire all'animaletto, che cominciò a contorcersi per il dolore. La strega annuì soddisfatta e annullò in fretta tutti gli effetti <<Vulnera Sanentur>>

<<A che ti è servito torturare quel topo?>>

<<Quello che manca in questa pozione, Potter, è una zanna di serpente. Una sola>>

<<Ma come fai a dirlo?>>

<<Anche Severus si era accorto della mancanza di qualcosa, prima che voi branco di idioti ci faceste saltare la pozione. Solo che non aveva ancora capito cosa. Questa pozione dovrebbe essere letale per i topi all'istante, invece questa bestiolina non è morta. Significa che manca un ingrediente che amplifichi l'effetto della pozione di poco, dato che i dolori nel topo sono già presenti. Mi segui o è troppo difficile per te?>>

<<Credo di aver capito... e l'ingrediente quindi è la zanna di serpente>>

<<Esatto>>

<<Wow...>> sentenziò James, stupefatto <<Sapevo fossi brava, Greenway, ma così superi le aspettative>>

<<Quale credi che sia il mio obiettivo?>>

<<Essere la migliore?>>

<<Proprio quello. E non si può essere i migliori se si smette di avere assi nella manica>> gli occhi glaciali di Liz erano fermi in quelli del Grifondoro.

<<Perché è proprio questo il tuo obiettivo? Ci sono cose centinaia di volte più semplici>>

<<La semplicità è banale>> disse, sincera, alzando le spalle e tornando a concentrarsi sulla pozione <<Ma tu questo lo sai, no?>>

<<Beh...>>

<<Togliti quel sorrisetto dalla faccia, non è un complimento>>

<<Per me lo è>>

<<Potter, letteralmente quattro mesi fa tu e Black avete fatto esplodere le tubature dei bagni delle ragazze. E guarda caso, una era in quel periodo del mese. Non è una bastardata?>>

<<Quello non era calcolato!>> si difese subito lui, alzando le mani <<Dovevano solo saltare i tubi. Che poi Mosé abbia aperto il mar rosso è un altro paio di acque!>>

Liz si interruppe, roteando il busto e fissandolo con un sopracciglio alzato <<Questa sorta di battuta che hai fatto non solo era penosa, ma anche disgustosa>> commentò <<E ti dirò di più. Non solo quella ragazza è morta dalla vergogna, ma si è pure rifiutata di farsi vedere in giro fino alla fine dell'anno. Tutti, e dico tutti, l'hanno presa in giro fino allo sfinimento per colpa vostra>>

<<Io non...>>

<<Non venirmi a dire che non lo sapevi, Potter, perché non ci credo>>

<<Io non lo sapevo sul serio!>> affermò James, con il viso che sembrava rabbuiato. Liz colse quell'ombra improvvisa e capì che forse si era sbagliata, che forse lui non sapeva degli insulti e dei commenti ricevuti dalla ragazzina <<Chi è stato? Chi ha iniziato a prenderla in giro? Andrò a risolvere la questione personalmente!>>

Eliza si irrigidì. James il demente Potter ora non sembrava più uno stupido esaltato, ma una persona pronta a difendere chi in difficoltà.

Era quasi... nobile.

<<Non devi farlo, c...>>

James la interruppe, non lasciandola finire di parlare <<Invece sì, è colpa mia se quella ragazza si vergogna a farsi vedere. Io non so nemmeno chi sia, è stato un errore di calcolo. Pensavamo che non ci fosse nessuno in bagno, dovevamo controllare!>>

<<Se mi lasciassi finire, Potter, sapresti che non c'è bisogno che tu lo faccia perché ci ho già pensato io>> fece, versando le bacche nel calderone e osservandole rimanere della stessa forma come previsto <<Li ho schiantati personalmente uno ad uno i tre responsabili delle prese in giro>>

<<Chi sono?>>

<<Uno è Mulciber, gli altri due non so come si chiamino. Li ho colpiti e poi ho cancellato loro la memoria, se ti interessa saperlo. Si ricordano di aver subito un incantesimo e il motivo per cui è successo, ma non chi l'ha fatto>>

<<Sei forte, Greenway>>

<<Credo soltanto che tutti meritino giustizia>> fece, parlando francamente <<Pensate tutti che io sia una bastarda senza cuore e priva di alcun tipo di autocontrollo, beh sorpresa. Anche io provò pietà per le persone>>

<<Non penso che tu sia una bastarda senza cuore>>

<<Ah no?>>

<<No. Sei solo un po' stronza a volte, cioè... la maggior parte del tempo. Però sei una brava persona>>

<<Non sembravi pensarla così in infermeria l'altro giorno>> replicò Liz mescolando la pozione, ora totalmente concentrata ad ascoltare ciò che James le stava dicendo <<Sì, beh, hai detto proprio quello>>

<<Non lo penso sul serio. Però tu sembri essere una delle poche persone ad Hogwarts a cui non piaccio e vorrei sapere perché>>

<<Non ti riguarda sapere perché non mi piaci>> decretò la strega, sicura <<Però voglio darti un aiuto, mi hai fatto qualcosa. Qualcosa per cui ti odierò per sempre>>

<<Ti ho ammazzato il gufo?>> James non sapeva che dire. Avrebbe dovuto stare zitto e cogliere l'indizio in silenzio, ora lo avrebbe ammazzato!

Con sua somma sorpresa, però, la Serpeverde sorrise, in un misto tra il gelo e il calore <<Si>>

<<DAVVERO?!>>

<<No>>

<<Ah>>

<<Torna a lavorare. Entro stasera dobbiamo finire almeno i passaggi principali, così domani sera verrai qui e aggiungerai la polvere di cedro. Poi basterà farla riposare per un po'. Chiaro?>>

<<Chiaro tutto, tranne una cosa>>

<<Mi pareva troppo bello che tu capissi al volo, Potter!>> commentò Liz, roteando gli occhi <<Che cosa?>>

<<Perché hai detto Verrai e non Verremo?>>

<<Perché domani non ci sarò, quindi toccherà a te completare il lavoro. Oh, lascia perdere. Chiederò a Severus di passare a finire, non mi fido di te. Non sei sufficientemente responsabile per lasciarti un lavoro così importante>>

<<Prima cosa, che tu ci creda o no, io mi ricordo delle cose importanti. Seconda cosa, non mi serve l'aiuto di Pivellus!>>

<<Cose importanti, eh? Sì, come no>>

<<16 marzo>> disse allora James, fermo. Il suo corpo era teso, appoggiato al muro e girato in direzione dell'altra studentessa.

<<Che...>>

<<È il giorno del tuo compleanno, no? Bene, questa è una cosa importante. Quindi me la ricordo. Sirius, Remus e Peter? 3 novembre, 10 marzo e 9 settembre>>

Liz rimase zitta, non trovando nient'altro da dire. Si limitò ad alzare le spalle e solo dopo qualche secondo esordì <<Perché ricordi il mio compleanno?>>

<<Perché mi piace fare gli auguri alle persone>>

<<A me non li hai mai fatti, per lo meno>>

<<Te li ho fatti, invece, ogni anno>>

<<Ehm, no? Me ne ricorderei, perché non li avrei accettati!>>

<<Quel mazzo di fiori gialli che trovi sempre in camera...>> rivelò <<Quello è mio. Te lo spedisco dentro con la magia in anonimo>>

Il cuore della Serpeverde prima fece una capriola e poi si fermò <<Perché lo fai?>>

<<Te l'ho detto, mi piace fare gli auguri alle persone. E poi... tu potrai anche odiare me, ma io non odio te>>

James giurò di aver visto, seppur per un solo secondo, le guance della più fredda degli studenti in verde diventare rosse.

Vide le labbra di lei tentare di aprirsi e poi richiudersi. La osservò allibito.

<<G...>>

Un primo suono.

<<Gr...>>

Il Malandrino si aprì in un sorriso. Aveva capito.

Le impedì di continuare a faticare e si avvicinò, posandole una mano sulla spalla <<Prego>>

Liz, forse nervosa o forse indispettita per avergli dovuto dire 'grazie', scattò e gli voltò la schiena, lavorando a testa bassa. James trattenne una risata divertita.

Da quando l'aveva vista in condizioni pietose, le cose tra loro due erano come cambiate. Per la Greenway era come se Potter custodisse il più temibile dei suoi segreti.

<<Non l'ho detto a nessuno>> bisbigliò il ragazzo, giocherellando con il coltellino per tagliare gli ingredienti.

<<Cosa?>> rispose l'altra, massaggiandosi gli occhi prima di ricominciare ad affettare la zanna di serpente.

<<Di te>>

Liz si immobilizzò <<Lo so>>

<<Non è brutto che gli altri pensino che tu non abbia debolezze? Sì, forse ti rende invincibile ai loro occhi, ma... ma non ti lascia al tempo stesso da sola?>>

<<Non ho bisogno di amici...>>

<<Stupidaggini!>> obiettò James, allargando le braccia <<Nessuno sta bene senza amici, così come nessuno sta bene senza la propria famiglia. Tua madre è una Purosangue, no? Avrà sicuramente studiato i testi che parlano di questo!>>

Eliza percepì un brivido lungo la schiena <<Mi stai dicendo che non lo sai?>>

<<Sapere cosa?>>

<<Mia madre è morta>>

James impallidì, sentendo improvvisamente il freddo penetrargli nelle ossa. Se gli occhi di Liz avessero potuto uccidere, lui era certo che sarebbe morto trapassato all'istante.

<<Oh, Liz, io non...>>

<<Già, mia madre è morta. Durante il primo anno>>

<<Ed ecco qual è la distrazione di cui parlavi prima...>> mugugnò il mago, chinando la testa e sentendosi improvvisamente in colpa.

Quando si trovava con Eliza, in un modo o nell'altro, non riusciva mai a fare davvero battute o a ridere come faceva con Marlene, per esempio. Era come se la Serpeverde riuscisse a mettergli in moto le sinapsi e a spingerlo a controllarsi. Forse era il desiderio di imparare a conoscere quell'algida strega.

O forse era solo il suo istinto di sopravvivenza.

<<Ascolta, Potter, non mi interessa se sai o meno della morte di mia madre o di tutto quello che mi succede. Quello che voglio è completare questa pozione e tornarmene al dormitorio>> incominciò a dire lei, tornando al suo solito tono semi-altezzoso <<Quindi, muoviamoci. Non ho intenzione di saltare nessun passaggio fino a questo punto qui. O domani rischi di rovinarmi tutto>>

<<Credi che io sia stupido? Sono capace di seguire delle istruzioni!>>

<<E come posso sapere che non la saboterai?>>

<<Sono un Malandrino, non un coglione>> contestò il Grifondoro, leggermente offeso. Le strappò il libro dalle mani per costringerla a guardarlo <<Non sei solo tu l'unica in grado di comprendere cose. Non sono stupido, Liz, so seguire delle istruzioni! Tu ce l'hai con me per qualcosa e voglio sapere di cosa si tratta. Qui, ora. Poi potrai anche non rivolgermi mai più la parola>>

La Greenway strinse la sua bacchetta nel pugno. Non aveva intenzione di usarla o di lanciargli qualche incantesimo, però la faceva sentire più al sicuro.

<<Ti ho già detto che non sono affari tuoi>>

<<Dimmelo>>

<<No>>

<<Tu ora me lo dici! Non ti lascerò uscire da questa stanza fino a quando non mi dirai la verità>>

<<Pff, come se avessi problemi a batterti in un duello magico, Potter. Potrei mandarti al tappeto in nemmeno dieci secondi>>

<<Scommettiamo? Se riesci a battermi, puoi tenerti il tuo segreto. Se io batto te, me lo dici>> le propose, tendendole la mano.

Liz esitò per un istante ma poi ricambiò il gesto e si alzò in piedi <<La pozione deve bollire per venti minuti. Possiamo tranquillamente scontrarci in corridoio, basterà lanciare qualche incantesimo di silenziamento. Tanto i prefetti non passeranno prima di un'ora>>

<<Perfetto>>

Applicati i dovuti incantesimi, il duello tra i due maghi poté iniziare. Precisarono fin dal primo momento che non sarebbero state apprezzate scorrettezze e che si poteva usare un qualsiasi incantesimo conosciuto. Anche i più pericolosi - tranne le Maledizioni Senza Perdono.

Il primo colpo spettò a James, che aveva vinto a testa o croce.

<<Artis Tempurus!>> si generò un vortice di fuoco, che si scagliò contro la strega in verde.

Prontamente, Liz lo respinse con un semplice <<Protego!>> poi toccò a lei <<Rictusempra!>>

<<Un incantesimo del solletico, Greenway? È questo il meglio che sai fare?>> commentò lui, difendendosi con facilità.

Non l'avesse mai detto.

<<Excelsiosempra!>> gridò allora la ragazza e James riuscì a proteggersi all'ultimo <<Bombarda!>>

<<Impedimenta!>>

<<Serpensortia!>> un serpente prese vita dopo l'incantesimo di Liz, dandole il tempo di schivare il colpo di Potter e di caricarne uno a sua volta <<Immobilus!>>

Con sua somma sorpresa, la sua magia non funzionò. Anzi, si rifletté contro una barriera. Un Protego Totalus senza dubbio, era lo stesso tipo di incantesimo che aveva usato anche lei quando James aveva tentato di trasformare la sua testa e quella di Severus in due mongolfiere.

<<Bastardo>> sibilò, passandosi la lingua sulle labbra ed inumidendole. Si mise in guardia <<Visibula Noctambulus>> mormorò, prima di spegnere con un solo colpo tutte le candele presenti. Riuscì ad individuare Potter grazie alla vista notturna.

James stava tentando di difendersi e di trovarla nell'oscurità, ma evidentemente non conosceva lo stesso quantitativo di incantesimi di Liz.

Non fu difficile per la strega più abile mai esistita dopo Priscilla Corvonero distruggere lo scudo del Grifondoro senza che lui se ne accorgesse.

<<LEVICORPUS!>> scagliò.

E James si ritrovò appeso per le caviglie. Le candele si riaccesero all'improvviso, facendogli trovare davanti una Eliza Greenway vittoriosa e con un sorrisetto.

<<Te l'avevo detto, Potter, che non puoi vincere contro di me>> gli disse, con quella sua faccia da schiaffi <<Però devo riconoscertelo, non hai fatto pena. Anzi. Sei il primo che riesce a tenermi testa>>

<<Quale onore...>>

<<E ti dirò di più. Ho deciso di dirti lo stesso, anche se hai perso, che cosa mi hai fatto>> a quelle parole, James drizzò le orecchie, seppur comunque a testa in giù a mezz'aria.

<<Sono curioso, Greenway... ma prima, puoi tirarmi giù?>>

<<No, ora mi ascolti. Volevi sapere cosa mi hai fatto? Bene, eccoti la storia dal mio punto di vista>> Liz si chinò per riuscire a farsi guardare meglio e il suo parlare divenne un sibilo <<Hai distrutto l'ultima lettera scrittami da mia madre, Potter. Te la ricordi quella busta rossa a cui appiccasti le fiamme? Proprio quella>>

James spalancò la bocca, sentendosi un emerito bastardo.

<<Era l'ultima lettera scritta da mia madre prima di morire. Io non l'avevo letta. Non l'avevo fatto, non avevo trovato il coraggio. E tu l'hai distrutta>>

<<Greenway...>>

Gli occhi di Eliza fecero per diventare lucidi, ma la strega lo impedì con tutte le sue forze. Odiava parlare di sua madre, la rendeva vulnerabile e fragile.

Con un colpo di bacchetta, James fu libero e tornò a guardare Liz da una prospettiva normale. Ora gli non sembrava più di parlare con un'insensibile strega ma con una persona labile e ferita.

Teneva lo sguardo basso, non era da lei.

Il ragazzo trattenne il fiato per un momento, sapeva che sarebbe morto in quell'esatto frangente... tuttavia doveva provarci.

Fece alcuni passi avanti e si fermò davanti a Liz. Si allungò in fretta e la strinse in un abbraccio. Le braccia di lei erano stese lungo i fianchi, bloccate da quelle di James.

<<Che stai facendo? Togliti!>> urlava e si dimenava. Eppure il Malandrino non si mosse, rimase lì a tenerla. E a confortarla.

<<Sfogati>> le sussurrò all'orecchio, facendola irrigidire all'istante <<Coraggio, grida. Colpiscimi. Butta fuori tutto quanto>>

Seppur titubante, Liz non se lo fece ripetere due volte. Sfruttando il potere dell'incantesimo di silenziamento precedentemente lanciato, urlò. Fu un lamento disperato, una dimostrazione di sofferenza. Un dolore che non aveva mai mostrato a nessuno, nemmeno a suo padre o a sua sorella.

James non la lasciò andare mai, neanche quando lei prese a colpirlo e a prendergli a pugni il petto. Probabilmente si sarebbe svegliato la mattina seguente con la pelle a chiazze ma non gli importava.

Liz Greenway finalmente aveva mostrato un sentimento.

E l'aveva fatto proprio con lui.

Pian piano che i minuti passavano, la strega si affievolì e si concesse di essere cullata solo per qualche minuto. Con le dita, afferrò la larga manica del mantello di James e la strinse.

<<Volevo solo leggerla>> mormorò, la voce tremava.

<<Lo so>> le rispose lui, carezzandole i capelli e provando un senso di vuoto che gli fece mancare la terra sotto i piedi <<Lo so>> ripeté.

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