32| Lizzie, James & her last match
L'ultima partita di Quidditch dei Serpeverde era stata rimandata dopo che un temporale violentissimo a fine aprile aveva distrutto alcuni degli anelli di gioco. Normalmente, si sarebbe dovuta giocare ad inizio maggio, quella volta si disputò con più di due settimane di ritardo.
Liz era tremendamente in ansia, dovevano assolutamente vincere! Si sfregò le mani, saltando a bordo della propria scopa. Modellò con le dita una piccola fiamma e cominciò a giocherellarvi, per calmarsi.
Non aveva mai avuto ansia da prestazione ma in quel momento si sentiva pervasa da strane sensazioni. Era come se il suo corpo le dicesse di non giocare.
Cercò di non dare troppo peso a quel "timore" e si voltò per discutere con i suoi compagni delle strategie di gioco.
Il piano era semplice, banale, praticamente ovvio e scontato: fare quanti più punti possibili e distrarre al meglio il Cercatore di Tassorosso per permettere a quello delle Serpi di trovare il boccino.
<<Siete pronti?!>> strillò il capitano in verde, battendo il cinque a tutti i suoi compagni.
<<SÌ!>>
Le due squadre uscirono contemporaneamente, sistemandosi ciascuno nella propria posizione. Le espressioni mostravano tutta la concentrazione degli studenti.
Dagli spalti, Marlene e Lily sventolavano uno striscione che recitava "Lizzie" con tanto di cuore verdi e argento. La strega sorrise leggendolo. Poi spostò lo sguardo su James, che stava esultando insieme a Sirius e Peter. Remus, come al suo solito, se ne stava buono buono durante le partite, chiaramente poco interessato al Quidditch.
La partita ebbe inizio ed i giocatori cominciarono a sfrecciare per tutto il campo.
<<Liz Greenway segna i primi dieci punti della squadra dei Serpeverde!>> gridò il commentatore, facendo battere le mani agli studenti in verde ed esultare la diretta interessata.
<<Brava Lizzie!>> strillò la voce familiare di James, costringendola quasi a sorridere. Era carichissima! Tutta la sua ansia pareva essersi dissolta nel momento stesso in cui l'incontro aveva avuto inizio.
<<Liz!>>
La strega ricevette la pluffa, tentando nuovamente di segnare ma venendo fermata. Quel bestione di portiere che i Tassorosso si erano trovati era un incapace cronico però era talmente grosso che riusciva a coprire un intero anello.
Doveva assolutamente inventarsi qualcosa.
Tornò indietro, passando la pluffa ad una sua compagna. Si fermò a riflettere, era quella la sua specialità, no? Trovare una soluzione ad un problema toccava a lei. Poteva farcela anche quella volta.
Si ricordò di quello che James le aveva detto una volta e la soluzione le si formò chiara in mente. McStingy è grosso ma non ci vede bene.
Richiamò a raccolta i suoi compagni, chiedendo un time-out. Spiegò loro la sua strategia <<Voi Battitori tenete lontani i bolidi e fate in modo che nessuno si posizioni in mezzo a noi Cacciatori>>
<<Che vuoi fare, Liz?>>
<<McStingy non ci vede bene>> dichiarò <<E lo so per certo>>
<<Quindi vorresti dire...>>
<<Dobbiamo fare in modo che i suoi occhi si confondano. Noi ci passeremo la pluffa il più velocemente possibile e quando vedremo che non saprà più dove guardare tireremo. Semplice, no?>>
Il capitano sorrise, posandole le mani sulle spalle e scrollandola giocosamente <<Sei un genio, Greenway!>> dichiarò <<Ma come fai a sapere che McStingy non ci vede?>>
La strega rivolse un'occhiata rapida verso le tribune, verso quella di Grifondoro per essere precisi. Non riuscì a non curvare le labbra verso l'alto <<Conosco persone con un grande spirito di osservazione>>
Incrociò lo sguardo di James, che pareva domandarle Stai bene?. Lei annuì, mimando un Okay con le dita.
<<Forza, riprendiamo a giocare!>> dichiarò il capitano, accorgendosi perfettamente dello strano sguardo della sua Cacciatrice.
La strategia di Liz funzionò per più o meno per metà del tempo previsto. Poi qualcuno di Tassorosso si rese conto di cosa stessero facendo le Serpi e riuscì ad intercettare la pluffa, segnando agli avversari.
<<Maledizione>> sbottò la Greenway. Non si aspettava che riuscissero a capire il suo piano così in fretta, soprattutto perché erano stati attenti a variare i movimenti delle loro azioni (e soprattutto perché gli avversari non erano di Corvonero, quelli sì che si curavano di ogni minimo dettaglio).
James la vide infastidirsi e sorrise, notando quanto competitiva lei fosse. Ci teneva sul serio a vincere.
Uno dei suoi compagni le passò la pluffa e lei per prenderla non si rese conto del bolide che stava sfrecciando verso il suo braccio destro. Questo la colpì pienamente, riuscendo a respingerla indietro per la violenza.
Il crack che l'osso radio fece mentre si rompeva risuonò per tutto lo stadio. La strega trattenne un grido di dolore, sorreggendosi il braccio mentre si voltava verso la McGranitt <<Posso usare la magia per sistemarmi l'osso o è contro il regolamento?>>
<<Teoricamente dovresti essere medicata, Greenway>>
<<Non posso smettere di giocare!>>
Il capitano osservava la scena in preda al panico. Senza Eliza a fare strategie sarebbero stati in grande, grande difficoltà.
<<Poppy!>> la professoressa si rivolse all'infermiera della Scuola che fece cenno alla studentessa di scendere e farsi medicare.
<<Ma professoressa!>>
<<Greenway, scendi o perdete la partita a tavolino per infrazione delle regole>>
La ragazza fu costretta ad abbandonare il gioco però prima sfrecciò accanto al capitano e gli sussurrò all'orecchio una nuova strategia. Poteva funzionare anche senza di lei. O almeno così sperava.
<<Coraggio ragazzi!>> incitò i suoi compagni, prima di scendere da Madame Pomfrey. Saltò giù dalla scopa, grugnendo di dolore. La donna le fasciò l'avambraccio, costringendola ad assumere una pozione per alleviare la sofferenza.
<<Dovresti lasciare la partita, signorina Greenway>> le annunciò l'infermiera <<E tenere questa fasciatura finché la pozione non farà effetto. Ci vorrà massimo mezz'ora, ma non so se la partita durerà altrettanto>>
<<Posso guarire!>>
<<Il braccio è rotto! Devi tenerlo fermo!>>
Liz sbuffò, tirandosi indietro e puntando la mano sinistra sull'osso rotto <<Brachium Emendo>> schioccò le dita e la frattura guarì all'istante, sotto lo sguardo stupito della donna <<Professoressa, per favore>>
<<Accidenti a te, ragazzina>> mormorò Madame Pomfrey, tornando al suo posto. C'era qualcosa che quella ragazza non sapeva fare con i propri poteri? La strega saltò a bordo della scopa, raggiungendo di nuovo il campo e notando con piacere il netto vantaggio dei Serpeverde.
<<Ma non dovevi smettere di giocare, Lizzie?>> le urlò divertito James dagli spalti, beccandosi una fulminata dall'Incantatrice.
<<Ricordati che le ossa posso guarirle ma posso anche spezzarle!>> rispose ironicamente, sfrecciandogli davanti per recuperare la pluffa. Lui fece finta di tremare.
L'incontro terminò pochi minuti dopo, decretando le Serpi vincitrici. I vari piani ideati da Lizzie avevano sortito l'effetto voluto: erano riusciti a distrarre i Tassorosso a sufficienza per fare quanti più punti possibili.
La squadra in verde scese dalle scope e sollevò Eliza, cominciando a tirarla in aria. Ultimamente ci avevano fatto tutti l'abitudine a vederla uscire e passare il tempo con i Grifondoro ed avevano quindi smesso di romperle le scatole.
Lei sorrise, protestando <<Ragazzi, se mi fate cadere vi maledico uno ad uno!>>
<<Sì sì>>
I festeggiamenti delle Serpi continuarono fino a tarda serata, con tanto di alcolici e coriandoli magici. La musica sparata a palla risuonava per tutta la Sala Comune, impedendo ogni altro tipo di attività.
La strega era contenta di essere inclusa nel gruppo ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di staccare un po' la spina.
Così, senza farsi vedere da nessuno, sgattaiolò fuori dal dormitorio, avvolta in una vecchia coperta di lana di quando Aimee frequentava ancora Hogwarts.
Si appoggiò alla parete, chiudendo gli occhi e gustandosi il silenzio. I vari incantesimi silenziatori lanciati avevano sortito l'effetto sperato, a quanto sembrava. Non si sentiva il minimo suono.
Una leggera folata d'aria la costrinse a scattare. Accanto a lei c'era James, che stava cercando di togliersi il Mantello dell'Invisibilità di dosso senza provocarsi troppi danni ai capelli.
<<Hey>> esclamò sorpresa, salutandolo <<Che ci fai qui?>>
<<Volevo vedere come stessi... immaginavo che prima o poi avresti avuto bisogno di una pausa. Quindi ho aspettato qui...>>
<<Aspetta, sei davvero qui da quando la festa è cominciata?>>
<<Beh, sì>>
<<James, sono quattro ore che va avanti! Sei stato qui per tutto questo tempo?>> l'espressione di Lizzie sarebbe stata da incorniciare tanto era stupefatta <<Ma sei pazzo?>>
<<Possiamo dire così>> mormorò lui, sorridendo mestamente <<Ti va di fare due passi? Non dovresti nemmeno avere problemi con il freddo dato che sei imbacuccata come mia zia Giuseppina che vive in Italia dal 1834>>
<<Strozzati>> bisbigliò Liz in risposta, sorridendo e facendogli cenno di cominciare a camminare. Senza nemmeno accorgersene, si ritrovarono nel cortile della Torre dell'Orologio. Si sedettero al muretto, vicini, ad osservare la meravigliosa luce della luna.
<<Sei stata brava, oggi>> le disse James, infilandosi le mani in tasca e rivolgendo una rapida occhiata all'amica <<Hai giocato benissimo, le tue strategie sono state brillanti. Non sono riuscito a capirle fin quando non c'è arrivato quel Tassorosso! Fregare McStingy? Geniale!>>
Lizzie arrossì ma per fortuna il buio mascherava tutto <<È merito tuo. Se tu non mi avessi detto che quel bestione non ci vede, probabilmente non avrei ideato nessuna strategia efficace>>
<<Tra amici ci si aiuta, no?>>
<<Me l'hai detto di proposito?!>> Liz era ancora più sorpresa <<Sapevi che non me n'ero accorta e me l'hai fatto notare. Avresti potuto stare zitto e avreste mantenuto il primo posto fino alla vostra di partita!>>
Sentì James sorridere e il cuore le salì fino in gola <<Forse non te ne sei accorta, Lizzie, ma sei molto più bella quando ridi per la gioia della vittoria che quando ti arrabbi per la sconfitta>>
La strega roteò leggermente la testa, fermandosi ad osservare il ragazzo. Esitò qualche secondo prima di rispondere <<Grazie>> sussurrò sottovoce.
Il Malandrino ricambiò lo sguardo per un solo istante <<C'è una cosa che volevo dirti... in realtà sono un paio di giorni che volevo farlo ma non c'è mai stata l'occasione...>>
<<Dimmi tutto>> fece lei, cercando di ricomporsi e di far sparire il rossore dalle sue guance. Se James se ne fosse accorto, l'avrebbe presa in giro per il resto dei loro anni ad Hogwarts! <<C'è qualche problema? È successo qualcosa?>>
<<Vedi, qualche giorno fa mamma mi ha spedito la posta e allegata c'era anche una lettera per me da una mia vicina di casa...>>
<<Okay? Non ti seguo, James...>>
<<Questa ragazza... perché lo è, una ragazza dico... vedi...>> era raro vedere James Potter ingarbugliarsi in quel modo. Prese un bel respiro prima di ricominciare a parlare e addirittura si voltò totalmente verso l'amica <<Io piaccio a questa ragazza>>
Liz ci rimase un attimo, forse metabolizzando quanto sentito. Non disse una parola, intuendo dove quel discorso volesse andare a parare.
<<Mi stai chiedendo se...>>
<<No, no, non volevo chiederti niente... era solo per farti sapere che durante l'estate forse proverò a darle una possibilità. Ecco tutto...>>
<<James, non devi dirmi niente. Lo sai...>>
<<Certo, lo so... è solo che ti ho detto che mi piaci tanto, Lizzie, ed io ci sto mettendo tutto me stesso per cercare di smettere di vederti in quel senso. Quest'estate ho intenzione di uscire con tutti voi, proprio come a Natale, ed ho immaginato che sarebbe stato strano se avessi presentato questa ragazza senza dire niente>>
Capendo cosa lui volesse farle intuire, Lizzie annuì e gli fece un dolce sorriso largo <<Va bene...>> mormorò <<Non farti problemi, James. È giusto che tu viva la tua vita al meglio>>
<<Dici che sarà strano? Voglio dire, se ci sarà anche lei, non potremo parlare di magia o di Hogwarts>>
<<Possiamo sempre far finta di essere degli studenti che si sono immedesimati un po' troppo in un gioco di ruolo>> suggerì lei, scrollando le spalle e provocando un sorriso al ragazzo.
<<Dovrei iniziare a piacerle sul serio, non farla scappare via terrorizzata. Questo ti è chiaro, no?>>
Liz annuì, divertita <<Lasciamo perdere gli scherzi, James...>> fece, tornando seria e posandogli la mano sul braccio <<Se vuoi uscire con questa ragazza, fallo! Non preoccuparti di noi! Sai che non ti giudicheremmo mai, in nessun caso!>>
<<È babbana...>>
<<Anche Lily lo è, ma non per questo le diciamo niente. Se la tua amica è una brava persona, il suo status di sangue o il suo avere o no magia non deve importare>>
<<Sei straordinaria, lo sai, vero?>>
<<Certo che lo so!>>
<<E sei anche davvero, davvero modesta>>
<<So anche questo>>
Dopo quello scambio di battute, si zittirono e non pronunciarono più altra sillaba. Rimasero lì, uno accanto all'altra, a farsi compagnia. Non avevano mai avuto bisogno di parole per capirsi ed anche in quel caso non erano necessarie.
Tutto ciò di cui avevano bisogno era tranquillità. Ma non una tranquillità qualsiasi: quella che solo l'altro era in grado di regalare.
Sirius pensava che James scherzasse quando lui gli diceva di come Liz riuscisse a calmarlo davvero, ma non era una battuta. Era la pura verità. Non c'era legame comparabile a quello che avevano loro due.
Forse erano anime gemelle o forse no, però l'unica cosa di cui James era certo era che l'ultima cosa che voleva era perdere la sua migliore amica. Il loro rapporto era troppo bello per essere messo da parte.
<<Rientriamo?>> propose alla fine lei, spezzando il silenzio. Era strano sentir parlare dopo tanti minuti di apnea <<Comincia ad essere davvero freddo>>
<<Sì, certo. Andiamo>>
Il tragitto verso i sotterranei fu ricco di occhiate e di sguardi complici. Pur non parlando si erano fatti una promessa: qualsiasi cosa succeda, io sarò qui pronto ad ascoltarti.
E sarebbe stato così.
Nel bene o nel male, si sarebbero sempre supportati.
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