31| Lizzie, James & the little child
Il mese di aprile era filato liscio come l'olio, senza nessun evento in particolare. I Malandrini in realtà erano finiti in punizione circa sette/otto volte per uno dei loro soliti scherzetti ma per il resto niente.
Maggio invece aveva riservato una grande sorpresa alla strega. Era sempre stato il mese preferito di Lizzie Greenway. Era primavera inoltrata, tendente all'estate, le piante erano fiorite, il tempo era più "normale" e soprattutto... il compleanno di Isabelle Greenway cadeva nelle idi del mese. Che poteva esserci di più bello?
Il 15 maggio era stato, fino a due anni prima, il giorno preferito dell'Incantatrice. Poi, con la morte della madre, tutto era cambiato. Quella data era diventata quasi impronunciabile e veniva considerata tabù. O almeno, fino a quel momento.
<<Tutto bene?>> chiese James, notando lo sguardo perso dell'amica. Lei annuì, facendogli cenno di continuare. Si stava ancora esercitando per diventare Animagus e per ora non stava andando per niente male.
Non riusciva a trasfigurarsi completamente ma le braccia e le gambe si trasformavano perfettamente. Per fortuna c'era Lizzie a riportarlo in forma umana!
<<Sei sicura?>> ansimò lui, respirando affannosamente. Dopo ogni tentativo, l'amica lo costringeva a farsi una corsetta per sciogliere i muscoli ritrasformati, per questo stava morendo <<Hai un'espressione strana>>
<<Oggi è il 15 maggio...>>
<<Ieri era il 14 e domani sarà il 16, sì. Brava Lizzie, sai leggere il calendario>>
<<Stupido>> commentò lei sorridendo <<Il 15 maggio era il compleanno di mia madre>>
<<Oh>> James si diede dello stupido mentalmente, precipitandosi subito ad abbracciarla <<Mi dispiace, Lizzie>>
La strega avvolse le braccia intorno alla sua vita, lasciandosi stringere. Dopotutto, un po' di conforto non le avrebbe fatto per niente male.
<<Dai>> mormorò lei, adesso più serena <<Riprendi ad allenarti! Siamo sempre più vicini all'obiettivo!>>
<<Sono sette mesi che ci lavoro, Lizzie, ci mancherebbe anche!>> commentò lui, sbuffando. La ragazza rise, divertita.
<<Stai andando benone!>>
<<Se lo dici tu!>>
Senza proferire altra parola, James sollevò la propria bacchetta e lanciò l'incantesimo. Quella volta, oltre alle gambe e alle braccia, anche il busto si trasfigurò. Ormai era chiaro che l'animale in cui si stava trasformando fosse un cervo.
<<Sì!>> esultò Liz, correndo subito verso di lui e sorridendogli <<Bravo James! Mancano pochi sforzi! Per settembre penso che riusciremo tranquillamente a farti trasformare!>>
<<Settembre? Non è troppo?>>
<<Ricordati che in estate voi maghi comuni non potete usare la magia!>>
<<Abbiamo fino alla terza settimana di giugno!>>
<<Adesso non allargarti più di tanto, caro mio. Sei bravo, sì, ma non sei Silente!>> controbatté la strega ironicamente. James, per tutta risposta, le diede un colpo con il suo corpo mezzo-trasformato e riuscì a buttarla a sedere per terra.
<<Ben ti sta!>>
Liz fece per ribattere qualcosa ma si interruppe. Le sue pupille si dilatarono completamente, coprendo anche le iridi. Una luce dorata scaturì dal suo avambraccio sinistro, coperto dalla propria divisa. Vi portò subito la mano, gridando di dolore.
James, che non riusciva a ritrasformarsi, non poteva fare niente se non assistere alla scena impotente.
<<Liz!>> gridava <<Liz, hey!>>
Ma era inutile, perché la strega pareva non riuscire a fermare il dolore. Che c'entrassero nuovamente Voldemort ed i suoi seguaci?
Poi, finalmente, la luce si interruppe e cessò così anche la sofferenza della ragazza. Si affrettò a tirarsi su la manica sinistra, notando come le fosse comparso uno spesso segno totalmente nero circa al centro dell'avambraccio. Era una stella.
<<Aimee...>> sussurrò, rendendosi conto di che cosa quel simbolo volesse dire. Scattò in piedi, puntando la bacchetta su James e facendolo tornare nuovamente umano.
<<Hey, che succede?>>
<<Aimee sta partorendo!>> annunciò, ancora incredula.
<<Cosa? Ma pensavo che la scadenza fosse il nove giugno!>>
<<Fidati, James, sta partorendo adesso. Questo è l'effetto dell'incantesimo che ho creato per collegarci, gliel'ho lanciato durante le vacanze di Pasqua senza che lei se ne accorgesse. Devo andare!>>
<<Cosa? Ma non puoi andare via così!>>
<<Coprimi allora! Ti prego, James. Devo andare da mia sorella!>>
Accidenti a te ed io che mi rovinerei solo per farti felice, pensò James maledicendosi. Non riusciva a dire di no ai suoi occhioni dolci.
<<Vengo con te>> sentenziò, tendendole la mano e aspettando che lei la afferrasse <<Non fare quella faccia, non posso lasciarti andare da sola>>
<<Sai che sono la strega più potente al mondo, vero?>>
<<Sai che stiamo perdendo parecchio tempo, vero?>> rispose lui, ironicamente. La vide titubare un po', ma poi intrecciò le loro dita e chiuse gli occhi.
Borbottò qualcosa sottovoce ed improvvisamente i loro corpi si smaterializzarono. Riapparvero di fronte ad un ospedale ma nascosti in una parte più buia.
<<Dove siamo?>> le chiese James sottovoce. Si guardò intorno, alla ricerca di qualche cartello che potesse indicare la loro posizione <<Pensavo che una persona potesse materializzarsi in base al posto, non in base alla posizione di qualcuno!>>
<<Ricordati sempre con chi stai parlando, James>> mormorò Liz, continuando a guardare davanti a sé <<Per me le leggi della magia sono inutili. Il mio potere non può essere diviso in parametri, non ci sarebbe alcun criterio di contenimento>>
<<Mi racconti dopo di te e del Ministero, adesso dobbiamo trovare tua sorella>> fece Potter, inginocchiandosi e tirando giù anche Lizzie quando alcuni babbani passarono a pochi metri da loro. Non dovevano assolutamente essere visti da nessuno all'infuori di Aimee e Mike <<Quella tua specie di incantesimo funziona anche come localizzatore?>>
<<Non possiamo semplicemente entrare in quell'ospedale e chiedere di Aimee?>>
<<Sì, e che gli raccontiamo? Prima cosa, non sappiamo nemmeno dove ci troviamo. Seconda cosa, siamo ragazzini. Gli inglesi normali a quest'ora sono ancora a scuola! Se ci vedono, tenteranno di chiamare i nostri genitori>>
<<GENITORI>> esclamò Liz <<Sei un genio, James. Devo localizzare mio padre! Sarà sicuramente insieme ad Aimee>>
<<Per fortuna tuo padre è un pezzo di pane. Se fossi stato io a farmi vedere, mia madre mi avrebbe impiccato>>
Liz si sfilò un anello dalla mano sinistra, porgendolo a James e dandogli determinate istruzioni: avrebbe dovuto posizionare le mani a coppa e tenere il cerchio argenteo esattamente al centro.
Lei poi prese un bel respiro, muovendo le dita sopra l'anello. Una piccola luce arancione schizzò verso l'alto, segno che l'incantesimo era riuscito.
<<Bingo!>> James le batté il cinque, lanciandole l'anello e osservandola mentre se lo rinfilava al dito.
<<Andiamo!>> prima di uscire dal loro nascondiglio, Lizzie schioccò le dita e rese sé ed il suo compagno invisibili.
Seguendo la luce arancione, riuscirono a trovare Simon Greenway in fretta. Certo, dovettero farsi tre rampe di scale di corsa, ma comunque subito.
Liz lasciò crollare l'incantesimo di invisibilità e per poco non fece venire un infarto a suo padre. L'uomo si portò la mano al petto, indicando i due ragazzi <<E voi che ci fate qui? Tesoro, sei impazzita?>>
<<Scusa papà, non volevo spaventarti>> rispose lei, indossando la sua migliore espressione tenera e facendo gli occhi dolci <<Volevo solo venire da Aimee e Mike>>
<<Tu come fai a sapere che tua sorella sta...?>>
La ragazza alzò il braccio sinistro, mostrando il segno che le era comparso <<Magia di legame, papà>>
<<Lo sapevo di averti fatto intelligente, figliola, ma non pensavo così tanto>> commentò Simon, facendo ridere James. Tale padre tale figlia (Aimee, in realtà).
<<Papà?>> chiamò la Serpeverde <<Da quanto è dentro?>>
<<Da circa quattro ore, ma il travaglio vero e proprio è iniziato circa mezz'ora fa. Immagino che tu l'abbia ben percepito se ti è comparso quel marchio>>
La minore delle due sorelle annuì <<Quanto ci vorrà?>>
<<Adesso, non è per dire eh, per carità... ma se quella bambina ha preso da tua sorella, allora sarà un parto lunghissimo. Sai quanto ci ha messo tua madre per far nascere Aimee? Sedici ore, doglie incluse ovviamente>>
<<L'ha anche concepita, nel mentre?>> si azzardò a dire James, notando il sorriso malinconico sul viso del signor Greenway.
<<A proposito, e lui che ci fa qui? Non mi dire che ti sei portata la comitiva, figliola!>>
<<No, papà. C'è solo James. Stavamo studiando insieme e ha visto tutto. Quindi me lo sono portata dietro>> spiegò Liz, avvicinandosi al padre e abbracciandolo <<Beh, non ci resta che aspettare>>
Soltanto un'ora e mezza dopo la fine del travaglio fu permesso a Simon, Lizzie e James di entrare nella stanza di Aimee e Mike.
I due neo-genitori se ne stavano seduti nel letto, con lo sguardo completamente rivolto alla loro bambina. Sembravano ammaliati, incapaci di provare altro sentimento all'infuori di amore incondizionato.
<<Hey!>> salutò Lizzie dolcemente, attirando l'attenzione della sua famiglia <<Ciao!>>
<<Lizzie! Papà! Oh James, ci sei anche tu!>> Aimee sorrise a trentadue denti <<Che piacere vedervi! Venite, venite!>>
La bambina, che profumava di vaniglia, aveva un'espressione tenerissima e stava sonnecchiando con gli occhietti chiusi. Quando Liz la prese in braccio per poco non scoppiò a piangere dall'emozione.
<<Amore della zia!>> bisbigliò, baciando la manina della nipote e guardandola dolcemente <<Come ti chiami, piccolina?>>
<<Stavamo decidendo il nome proprio quando siete entrati voi!>> rispose Mike, carezzando la spalla della moglie e riprendendo sua figlia in braccio <<Avevamo pensato di darle due nomi...>>
<<Diteci!>> Simon era entusiasta. Era la sua prima nipotina e non riusciva a contenere l'euforia. Si vedeva che avrebbe fatto di tutto pur di rendere felice quella bambina così tenera.
<<Si chiamerà Aurora>> annunciarono insieme i coniugi Hannigan <<Dal secondo nome di Aimee>>
<<Aurora Hannigan, suona bene>> si complimentò James, sorridendo ai due <<Ma avete detto due nomi, qual è il secondo?>>
<<Beh...>> Aimee stirò le labbra, piantando lo sguardo sulla sorellina <<Avevamo pensato di chiamarla... Aurora Seshat Hannigan>>
Liz rimase a bocca aperta, portandosi la mano alla bocca. Ora sì che scoppiò in lacrime <<Mi stai prendendo in giro, vero? Aimee, se è uno scherzo, ti giuro che non è per niente divertente! Hai capito, vero?>>
<<Perché dovrei prenderti in giro, sorellina?>> anche Aimee iniziò a piangere, tirandosi su per quanto possibile e tendendo le braccia verso Liz. Si strinsero in un abbraccio lunghissimo, sussurrandosi parole di affetto reciprocamente.
<<Aurora Seshat Hannigan>> rifletté Mike, annuendo <<Non avremmo potuto trovare nome migliore!>> allungò una mano, carezzando i capelli della cognata. Liz gli rivolse uno sguardo grato e carico di gioia.
James era l'unico a non aver capito che cosa quel nome significasse ma non si azzardò a dirlo. Non voleva rovinare il dolce momento di famiglia. Era la prima volta che vedeva Liz veramente felice, voleva godersi l'attimo al meglio.
Lei, però, si accorse subito del suo stato di confusione e gli si sistemò accanto <<Seshat è il mio secondo nome>> gli spiegò, osservandolo realizzare <<È il nome della dea egizia della saggezza, della conoscenza e della scrittura>>
Potter annuì, bisbigliando parole che solo l'amica sentì. È perfetto per te. La Serpeverde sentì le proprie guance tingersi di rosso, incapace di trattenersi.
<<Non ci hai mai detto di avere un secondo nome, però>>
<<Né io né Aimee ci presentiamo come Aurora o Seshat per il semplice motivo che da piccole li consideravamo nomi inutili. Diciamo che è una sorta di patto tra di noi, vero sorellina?>>
<<Verissimo!>>
<<E dire che io e vostra madre ci siamo impegnati a sceglierli!>> commentò Simon, divertito. Adesso Aurora era tra le sue braccia.
<<Sono belli, papà, eh!>> si affrettò a dire Liz <<Però, come spiegarlo, Aimee ed Eliza sono più carini, ci suonano più naturali!>>
<<L'unica cosa che suona naturale a te e tua sorella, Lizzie, è la paraculite>>
James scoppiò a ridere insieme a Mike. Entrambi vennero fulminati dalle due sorelle ma non accennarono a fermarsi. Ben presto, anche le ragazze li seguirono.
<<Sì, non ti preoccupare. Ci pensiamo noi a coprirvi con la McGranitt e Lumacorno! A dopo, James>> l'immagine di Sirius sparì dal piccolo vetro che Potter reggeva.
<<Che cos'era?>> la voce di Liz lo fece trasalire ma bastò incrociare i suoi occhi per tornare a respirare.
<<Era Sirius, l'ho avvertito del fatto che torneremo tardi. Mi ha detto che ci copriranno lui, Remus e Peter con i professori. Se ti stai chiedendo cos'è quest'affare, beh... è una sorta di specchio magico, lo usiamo io e lui per comunicare quando siamo separati durante uno scherzo>>
<<Bello>> mormorò lei, accomodandosi accanto all'amico.
Aimee si era addormentata e Mike e Simon erano andati a prendere un caffè insieme, portandosi dietro la bambina. Erano rimasti solo loro due, che avevano preso posto fuori dalla stanza.
<<Tua nipote è davvero bellissima>> fece James, appoggiando la testa contro il muro e chiudendo gli occhi. Era stanco morto, ma cercava di fare del suo meglio per non crollare.
<<Lo so>> rispose Liz, sollevando le gambe e distendendole sulle altre sedie. Poi buttò indietro la testa, posandola sulla sua spalla di James <<Devo ringraziarti, JP>>
<<Non ho fatto niente di speciale>>
<<Mi hai accompagnata, è tantissimo invece!>>
<<L'ho fatto con piacere>> le disse, sfiorandole involontariamente le dita della mano destra. Il suo cuore per poco non cessò di battere quando lei le intrecciò alle sue, rilassando il proprio corpo.
<<Sono stanchissima>> borbottò Lizzie, sospirando <<Tu sicuramente lo sarai anche più di me. Se vuoi puoi tornare ad Hogwarts. Posso cavarmela da sola!>>
<<Devo ricordarti che solo tu, e devo capire ancora come fai, puoi materializzarti nei confini della Scuola? Ti avviso, Lizzie, ti voglio bene, ma io dei chilometri a piedi adesso non me li faccio!>> il tono esasperato con cui James glielo disse fece ridere Lizzie, che annuì.
La strega tirò giù le gambe, curvandosi più verso l'amico ed appoggiandosi meglio <<Che dici se dormiamo un po' qui, allora?>>
<<Dico che... a me... va bene...>> nel parlare, il ragazzo sbadigliò <<Buonanotte, Li>>
<<Buonanotte, JJ>>
Cinque minuti dopo, quando fecero ritorno dalla caffetteria insieme ad Aurora, Simon e Mike trovarono i due studenti addormentati. Avevano le mani intrecciate e sui loro visi troneggiava un'espressione pacata e tranquilla.
<<Qualcosa mi dice che si piacciano...>> sussurrò il signor Greenway, rivolgendo uno sguardo ad Eliza.
<<Anche secondo me. Lui è cotto di lei, per lo meno. È tua figlia il problema!>> scherzò Mike, facendo apparire una coperta con la magia e posandola sopra i ragazzi. Stampò un bacio sulla guancia della cognata, prima di tornare a rivolgersi completamente a Simon <<Direi di lasciarli dormire un po'. Poi li svegliamo quando anche Aimee non avrà più sonno, va bene? Io intanto vado dentro>>
<<Va benissimo! Adesso ti raggiungo anche io>>
Simon tuttavia non riusciva a distogliere l'attenzione da Liz e James. Erano così carini, in quel momento, che era impossibile non avere la tentazione di immortalare il momento. Così scattò loro una foto magica, facendo apparire la propria macchina fotografica e stando attento a non svegliarli.
Non poté fare a meno di notare come le loro vite fossero cambiate. Aimee si era sistemata, aveva trovato l'amore, aveva una famiglia, aveva un bellissimo lavoro. Eliza, invece, era ancora solo una studentessa ma era straordinariamente proiettata verso il futuro.
Desiderava per le sue figlie il meglio e sperava vivamente che questo meglio per la sua meravigliosa Incantatrice in un modo o nell'altro comprendesse anche James. Si vedeva chiaramente l'affetto che c'era tra i due!
Simon sorrise, alzando lo sguardo al cielo attraverso l'enorme finestra <<Buon compleanno, Isabelle>> sussurrò, massaggiandosi il petto all'altezza del cuore.
Per un attimo, ebbe l'impressione che una stella brillasse più delle altre.
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