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26| Lizzie, James & Finn's jealousy

Lo spettacolo era stato, stando a quanto detto dai professori e dal capo-redattore del giornale di Hogwarts, un vero e proprio successo. Beh, almeno chi aveva assistito si era divertito! Almeno loro...

Perché Liz Greenway, Marlene McKinnon e Lily Evans avevano odiato quelle due ore come poche cose al mondo. Le tre ragazze erano state caricate di insulti rivolti ai loro personaggi per tutto il tempo, ma erano insulti così velati e mirati che i professori non se n'erano nemmeno accorti - tutti personali, tutti carichi di un forte valore emotivo.

Certo, i Malandrini avevano fatto il possibile per evitare quelle battute così acide e le avevano modificate al meglio, pur alle volte non sapendo a che cosa le frasi si riferissero, ma non erano attori professionisti... e si vedeva chiaramente che stavano combinando qualcosa.

Poi, su richiesta delle ragazze, avevano ripreso senza cambiare più niente. Non erano fragili, potevano sopportarlo. Si erano ripromesse che non avrebbero ascoltato, che sarebbero andate avanti: non avrebbero dato a quelle tre arpie la soddisfazione di vederle colpite.

E così era stato un successo.

Era stato anche divertente, per Liz per lo meno, recitare accanto ai suoi migliori amici. James soprattutto... ormai erano diventati sempre più stretti. Si confidavano persino le cose; bastava un'occhiata e sapevano con certezza che dall'altro non sarebbe uscita nemmeno una parola. C'era una fiducia sconfinata tra loro due.

Questo, però, non piaceva a Finn. Proprio per niente.

Ed era proprio l'argomento James Potter l'oggetto del litigio che Liz e il suo ragazzo stavano avendo in quel momento, in quel due di marzo. Piantati fuori dalla Scuola, se ne stavano a discutere ed urlare a pochi metri dal Lago.

<<Ma che problemi hai?>> strillò la strega, furiosa. Persino l'incantesimo silenziatore intorno a loro a momenti non era sufficiente, tanto le loro voci erano alte. Era quasi sicura che un cane sarebbe riuscito a percepire alla perfezione tutto quanto.

<<Che problemi ho? Io? IO CHE PROBLEMI HO, dici?!>>

<<Sì, tu! Non dirmi cazzate, Finn, per Merlino. Hai una faccia da morto fin da quando abbiamo fatto quello spettacolo di merda! Vuoi dirmi che ti prende, per favore?!>>

<<Ah, chissà come mai! Non ti viene in mente niente?>>

<<No? Forse potresti fartele due domande, Finn, no? Pensaci... se sapessi per quale motivo stai così, secondo te, starei qui a perdere tempo?!>>

<<Stiamo seriamente perdendo del cazzo di tempo?!>>

<<Sì, stiamo perdendo del cazzo di tempo! Perché mi rispondi così anziché prendere una domanda e rispondere a quella! Maledizione, devo usare la Legilimanzia? Vuoi che faccia quello? Lo sai che non ho problemi, ma vedi di darmi una cazzo di spiegazione!>>

<<Vuoi la spiegazione? Vuoi sapere qual è il problema?! È il tuo nuovo caro migliore amico il problema!>>

<<Che ti ha fatto James di male ora?!>> sbottò lei, allargando le braccia. Finn non si era accorto di quelle piccole fiaccole azzurre che le spuntavano ogni tanto dalle dita e soprattutto non poteva sapere che si trattasse di emanazioni del suo potere.

<<Sapevi addirittura di chi stessi parlando! Non ho dovuto nemmeno specificare!>>

<<Oddio!>> gridò lei, alzando gli occhi al cielo <<Con chi altri dovresti avere problemi, scusa? Sirius? È un attaccabrighe niente male, lo so, ma sicuramente non è lui quello di cui parlavi. Remus? Altro che se vuole può innalzare polveroni, ma non litigherebbe mai con te perché mi vuole bene. Peter? No, Pete è troppo buono. Chi resta allora? Zio Giuseppe che vive in Italia dal 1884? È lui il problema? Perché se è così gradirei davvero saperlo, così magari gli mando una strillettera di lamentele!>>

<<Non fare battute, Eliza, perché non c'è niente da ridere!>>

<<Oh ma guarda! Non avevo capito che fossimo seri!>>

Finn alzò la mano e la indicò con l'indice <<Non fare l'ironica, Eliza. Te lo ripeto, non è divertente>>

<<Perché sennò che mi fai?>> replicò lei, gli occhi gelidi. Le braccia ora erano incrociate al petto, si era accorta di star per perdere nuovamente il controllo. Non poteva rischiare così tanto.

Perché la sua àncora non era lì, perché la sua àncora era in punizione per uno scherzo alla Sproute.

Però...

<<Non provocarmi, Eliza>> ora Finn si era gonfiato, proprio come una palla. L'avevano avvertita, Marlene e Lily, ma lei non aveva ascoltato e ora si ritrovava nella stessa esatta situazione che le sue amiche le avevano fatto immaginare tanto per scherzo.

<<Oh, che paura che mi fai, Finn. Davvero>> sentenziò lei, annuendo acidamente. Il Serpeverde allora alzò l'altra mano, come a minacciare di volerla colpire <<Non provarci nemmeno per un secondo>> sibilò.

Senza spostare un dito, con il solo movimento degli occhi, lo mandò in ginocchio per terra, incapace di muoversi. Craig la guardava, a metà tra il furibondo e il panico <<Vedi di sciogliere quest'incantesimo di merda!>>

La strega si chinò leggermente in avanti <<Capisci, ora? Se volessi, potrei estrarti ogni singolo frammento di verità dalla mente. Non dovrei nemmeno sprecare magia. Però ti sto dando la possibilità di essere sincero con me, quindi preferisci dirmi tutto quello che c'è da dire o vuoi che lo capisca da sola? La scelta è semplice, Finn. La mia fiducia in questo momento, te lo dico, è completamente inesistente nei tuoi confronti>>

<<Vaffanculo, Eliza>>

<<Ah, beh, vedo che non vuoi parlare. Okay...>> Liz si tirò su e le sue labbra si stirarono in un sorriso freddo <<Allora che dici di rimanere qui per un bel po'? Non è nemmeno così freddo qui fuori oggi. È una bellissima giornata, non trovi?>>

<<Che vuoi insinuare con queste frasine del cazzo?>>

<<Ciao, Finn>> lo salutò, camminando per rientrare al Castello. L'unico suono che si sentiva, oltre alle grida del ragazzo, era quello dei suoi anelli che battevano uno contro l'altro.

<<Hey!>> le urlò dietro lui, tentando di tirarsi su ma fallendo miseramente. Le sue gambe parevano incollate al suolo gelido <<Liberami! Ti ho detto di liberarmi>>

<<Ultima possibilità, Finn, parla ed io ti libero. Perché non prendo ordini da te, se le cose non ti fossero sufficientemente chiare>>

Da lui non uscì nemmeno un suono. Proprio come la strega aveva previsto.

<<Come vuoi>> rispose lei, annuendo <<Un'oretta così direi che può bastare>>

E sparì all'interno della Scuola. Si aspettava di provare dolore, tristezza, rabbia... eppure, per qualche strano ed incredibile motivo, lasciarlo lì mentre se ne andava non fece nemmeno troppo male.

Attraversò i corridoi velocemente, fino a finire alla Torre di Astronomia. Lì, lasciò che un'ondata di potere scaturisse. Aveva bisogno proprio di sfogarsi. A quell'ora tutti gli studenti erano nelle proprie stanze, quindi nessuno vide il suo scaricare la magia.

Nessuno tranne James, che se ne stava con la Sproute a spazzare il pavimento..

Il ragazzo lasciò andare la scopa, che cadde a terra con un frastuono. La professoressa seguì il suo sguardo e sgranò gli occhi. Anche lei era a conoscenza di quella luce azzurra.

<<Professoressa, è Lizzie...>>

<<Vai, Potter. Ora>> comandò la donna <<VAI!>>

<<Torno qui dopo>>

<<La punizione è annullata>>

James corse, veloce come il vento. Rischiò di sfracellarsi contro le pareti almeno tre o quattro volte, ma non si fermò mai. Doveva raggiungere Eliza, prima che fosse troppo tardi e i sensi di colpa la aggredissero. Non poteva lasciarla al suo destino, no?

<<Lizzie!>> gridò, trovandola in ginocchio per terra, appoggiata alle grate. Le corse vicino, gettandolesi a sedere accanto <<Hey!>>

Lei sollevò la testa, rivelando le mani nuovamente bruciate. Stava tremando, sembrava un pulcino indifeso. James le prese le dita delicatamente e se le appoggiò sulle ginocchia, ruotando il proprio corpo verso Lizzie. Estrasse la bacchetta, guarendole. Osservare Madame Pomfrey curare Remus dopo le lune piene alle volte serviva proprio tanto!

Poi, si allungò e la afferrò. Se la tirò addosso, non lasciandole il tempo di provare a resistere. La strinse, abbracciandola e le sussurrò all'orecchio parole di conforto <<Va tutto bene, nana. Va tutto bene>>

Il dolore che la ragazza provava alle mani era immenso, anche se lui le aveva guarito le ferite. Silente le aveva già spiegato che per fermare il dolore doveva imparare a controllare la magia, ma nemmeno lo scoprire il motivo della morte di sua madre aveva fermato quel flusso. Era come se non dipendesse da lei.

<<J-James...>> deglutì, aggrappandosi alla sua divisa e stringendo forte il tessuto tra le dita.

Lui le carezzò i capelli, respirando profondamente in modo da aiutarla. Il preside gli aveva detto, quando lei non stava ascoltando, di provare a respirare rumorosamente: doveva fare in modo che Eliza potesse provare a calmarsi e quella pareva essere l'unica tattica.

<<Hey, sta tranquilla...>> mormorò James, tirando leggermente indietro la schiena in modo da poterla guardare in faccia <<Bellissima, che è successo?>>

<<Finn... noi abbiamo... abbiamo discusso pesantemente ed io... io ho rischiato di... Dio, James, ho rischiato di...>> non riusciva a parlare per quanto si era spaventata.

<<Pff>> sbuffò lui, pizzicandole le guance dolcemente <<Sempre detto che Craig è un idiota>>

Quell'affermazione riuscì a strapparle un sorriso: piccolo, certo, ma comunque tale <<James, dai...>>

<<Vuoi dirmi che ti ha fatto quell'idiota?>> le domandò, sporgendosi e stampandole un bacio sulla guancia <<Così almeno ho una scusa per tagliargli quei capelli di merda una volta per tutte!>>

Liz si lasciò scappare una risata <<Ci ho già pensato io a vendicarmi. Ho usato la magia per lasciarlo bloccato fuori in ginocchio per terra per almeno altri cinquanta minuti>>

<<Ma tu sei un idolo, Lizzie!>> esclamò James, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro <<Sei ufficialmente diventata la mia persona preferita nell'intero universo!>>

Le guance della strega si fecero rosse <<Buono a sapersi. Perché, prima in che posizione ero?>>

<<Seconda, molto molto vicina ai miei genitori e i ragazzi!>>

<<Mh, posso accettarlo>>

Il Malandrino le fece un occhiolino, dietro le lenti tonde dei suoi occhiali. Era riuscito un po' a distrarla, era stato bravo <<Stai un po' meglio adesso?>> le domandò, con lo stesso tono con cui un tempo gli parlava sua madre dopo che aveva fatto una marachella e preso un pugno dal suo vicino di casa.

Lei annuì, con gli occhi ancora leggermente ancorati al suolo <<Grazie, JP>>

<<Non ho fatto altro che comportarmi da me stesso, Lizzie>> le tirò un buffetto sul naso, per spingerla a rispondere.

Dai, coraggio, Lizzie.

Non demoralizzarti per uno come Craig.

<<Che è un modo carino per dire che hai fatto l'idiota!>> ribatté l'altra, mascherando la piccola risata che non era riuscita a trattenere <<Sto scherzando, JP, non fare quella faccia!>>

Ma James fece comunque finta di essersi offeso, mettendo il broncio e lasciando andare Eliza. Che stranamente percepì il gelo avvolgerla. Un brivido le corse lungo le braccia, facendole venire la pelle d'oca.

<<O mi chiedi scusa o ti mollo qui!>>

La strega sbuffò <<È una constatazione!>>

<<Non mi interessa. Voglio delle scuse!>>

<<Sognatele!>>

James si voltò ancora di più, ma sul suo viso troneggiava l'ombra di un sorriso. E lo illuminava, lo faceva brillare di luce pura.

Liz rimase a guardarlo per un istante di troppo, normalmente non si sarebbe mai concessa una cosa del genere.

Finn era bello, certo... ma James era James. E Craig non avrebbe mai potuto vincere contro di lui, né in bellezza né in simpatia.

Perché James le aveva mostrato colori che ora lei non riusciva a vedere con nessun altro.

E non importava quanto a lungo ci provasse, era come se tutto il resto del mondo per lei fosse solo una macchia di daltonismo.

Dopo qualche minuto di scherzo, Potter si voltò. Mai come quella volta il cuore di Liz scoppiò. E si rese conto della cosa più dolorosa della sua relazione con Finn: non provava per lui quello che lui provava per lei.

<<Non capisco perché stai con lui, Liz>> le sussurrò, scrollando le spalle <<Se ti fa stare così male>>

<<Perché è stato la prima persona disposta ad azzardare ad amarmi. C'è stato fin da quando ero ancora insopportabile. Io... gli sono legata>>

<<Non è una motivazione forte, Lizzie...>>

<<E se non trovassi più qualcuno disposto a... a rischiare?>>

<<Il mare è pieno di pesci, Liza Minelli. Devi solo imparare ad aprire gli occhi>>

Dopo quelle parole, nessuno dei due proferì parola per almeno dieci minuti. Era come se non riuscissero a smettere di pensare a ciò che si erano detti. Non doveva essere stato facile per Liz vivere in quel modo e soprattutto con quella convinzione di non essere degna d'amore.

<<A proposito, dato che siamo in tema, che cosa vuoi per il compleanno?>> fece James d'un tratto, spezzando il silenzio, tirandosi su e porgendole la mano per fare lo stesso <<Alla fine, è solo tra pochi giorni! Oggi è il due, no? Beh, manca troppo poco per non sapere che cosa regalarti!>>

<<Oh, non c'è bisogno di farmi niente! Sto bene così! Mi basta avervi come amici, JP, è questo il regalo più bello che potessi mai ricevere!>>

Quella volta fu il turno del ragazzo di arrossire un po'. Si sistemò gli occhiali sul naso, allungandosi e appoggiando una mano sulla spalla di Liz per fermarla <<Senti...>> sospirò <<Ho bisogno che tu mi prometta una cosa. È davvero importante, Lizzie>>

<<Cioè? Dimmi, dai>>

<<Se darai un'altra opportunità a Craig... se dovesse far di nuovo qualcosa di male, che ti provocherebbe dolore intendo, dimmelo. Dimmelo, va bene? Dimmelo e gli spaccherò la faccia in due metà così perfette che in confronto Giotto disegnava un cerchio storto!>>

Il tono ironico e cinico con cui lo disse fece scoppiare a ridere Eliza, che annuì. Gli porse il mignolo, che lui intrecciò al suo <<Te lo prometto>> confermò <<Possiamo dire che, anche se non ne ho bisogno, mi farai da cavaliere dalla scintillante armatura>>

<<Possiamo dire così>> poi James si chinò leggermente e sussurrò <<Le ragazze amano gli eroi, forse dovrei spargere la voce!>> si portò la mano al mento, facendo finta di riflettere. Liz gli tirò uno scappellotto sul collo, spingendolo fuori dalla torre mentre ridevano.

<<Non guardarmi così, Lizzie!>>

<<Sta zitto e cammina!>>

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