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22| Lizzie, James & the public combat

<<Lizzie!>> urlò James Potter a gran voce, facendo voltare tutti gli studenti. Attraversò di corsa il cortile, con in mano la sua scopa e con la sua uniforme indosso, raggiungendo Eliza Greenway, che se ne stava seduta su una panchina a leggere.

La strega staccò gli occhi dal suo libro e portò l'attenzione sull'amico <<Hey!>> lo salutò con un sorriso, che poi svanì dal suo viso <<Che succede?>> si accorse subito dell'espressione preoccupata del ragazzo, tanto che si alzò in piedi e lasciò perdere la lettura.

<<C'è un ragazzo che nessuno ha mai visto sul campo di Quidditch e sta discutendo con il vostro capitano>> la informò <<O meglio, litigando. E il tuo nome è uscito fuori un paio di volte>>

<<Accidenti!>> sbuffò lei <<E tu che ci facevi sul campo? Voi non avevate alcun allenamento oggi, o mi sbaglio? Dovevi pensare a finire di organizzare le cose per la festa di Lily di stasera!>>

<<L'ho fatto lo stesso. Volevo esercitarmi>> sentenziò velocemente Potter, afferrando Liz per il braccio e cominciando a correre <<Muoviti ora!>>

Tutti li guardavano, tutti li seguivano. Che cosa poteva portare James Potter a correre così in fretta per richiedere l'aiuto di Liz Greenway?

Per raggiungere lo stadio di Quidditch ci volevano almeno un paio di minuti, che però alla strega in verde sembravano eterni. Soprattutto perché James non esitava a rallentare e lei era stata colta così di sorpresa da non aver avuto nemmeno il tempo di prendere fiato.

Con un ultimo sprint, entrarono nel campo. Ed effettivamente quello che le aveva raccontato il suo amico era vero: il capitano delle Serpi e un ragazzo vestito di nero abbastanza elegante stavano discutendo animatamente.

<<Che sta succedendo?>> si affrettò a chiedere Liz, intromettendosi. Il suo compagno di Casa sembrò rianimato: era bianco come un cencio, ma non appena la vide riprese colore <<Mi è stato detto che qualcuno mi stava cercando, che succede?>>

<<Eliza Greenway...>> fece il ragazzo, che non dimostrava più di vent'anni, con un sorriso <<Finalmente ci incontriamo, a quanto pare>>

<<Chi sei? E che vuoi da me?>>

Le persone avevano riempito lo stadio, evidentemente interessate a seguire l'avvenimento. Non capitava tutti i giorni che succedesse una cosa del genere e soprattutto con Liz come protagonista.

<<Mi chiamo Perseus Long>> annunciò lui, sistemandosi la cravatta al collo e fissando freddamente la studentessa <<E sono delegato del Ministero della Magia>>

A quelle parole, sia Liz che James sudarono freddo. Non potevano aver scoperto che cos'era successo settimane prima! Era impossibile! Silente aveva giurato loro di aver nascosto ogni traccia rimasta.

<<Che vuole il Ministero da me?>> si affrettò a chiedere allora lei, confusa. Spostò per un secondo l'attenzione sull'ingresso allo stadio, dove c'era Finn insieme a Marlene e Sirius.

Maledizione, si ritrovò a pensare, che cos'è successo?

<<Immagino che tu sappia, cara Eliza, del potere in aumento di Lord Voldemort, giusto?>> il gelo con cui pronunciò quella frase ricordò a tutti gli studenti il vecchio tono che usava la stessa Serpeverde.

<<Sì, lo so>> mormorò, facendo un passo avanti e facendo in modo di pararsi davanti a James in caso di problemi <<Ma non vedo che cosa c'entri questo con me>>

Tutti gli studenti avevano il fiato sospeso.

Il Ministero della Magia era lì, per Eliza.

E c'entrava Voldemort.

Non poteva essere niente di bello.

<<Il Ministero teme che tu stia collaborando con lui>> sentenziò, alzando il mento e fissando la ragazza dalla testa alla punta dei piedi con evidente disgusto.

<<Che cosa?!>> sbottarono contemporaneamente James, Sirius e Marlene, attirando l'attenzione di Perseus Long su di loro. Liz sentì il proprio cuore fermarsi. Amici. Erano suoi amici, e ancora non se ne rendeva conto.

<<Proprio così. Per cui sono qui per informarti, signorina Greenway, che il Ministero richiede un controllo magico sulla tua mente con il Veritaserum. E dovrai venire con me, ora>>

Liz allora indietreggiò, arrivando a pochi centimetri da James e continuando a dargli le spalle. Bisbigliò sottovoce qualche istruzione per lui <<Corri da Lumacorno e digli di portare il suo Veritaserum, so che ce l'ha. È urgente, per cui muoviti. Fai più in fretta che puoi, ho bisogno del tuo aiuto>>

<<Ma Liz...>>

<<Al mio segnale, vai>>

<<Che state bisbigliando, voi due?>> il delegato del Ministero sembrava così spazientito che Liz non poté aspettare oltre.

Allungò il braccio di fronte a sé e sfilò la bacchetta dal suo braccialetto, assumendo la sua tipica posizione di difesa <<Io non vengo da nessuna parte!>> affermò <<ORA!>> poi gridò a James, che partì in fretta e furia a cavallo della scopa. Fu così veloce che Long non riuscì a fermarlo.

<<Ragazzina, non puoi infrangere gli ordini del Ministero!>>

<<Non sto infrangendo gli ordini!>> ribatté lei, la bacchetta ben salda nella mano destra <<Sto evitando che un gruppo di pazzi possa pensare che una ragazzina di 14 anni sia coinvolta con i piani di un criminale!>> sputò velenosamente.

<<Dovrai venire con me, Eliza Greenway. Non hai speranze di vincere in un duello con il sottoscritto!>>

<<Una persona tanto importante per me mi ha insegnato che c'è sempre una speranza per cui lottare!>> controbatté la strega, a gran voce <<Io non vengo da nessuna parte>> ripeté a denti stretti.

<<L'hai voluto tu!>>

Il mago cominciò a scagliarle contro una serie di incantesimi non-verbali. Era veloce, accidenti se lo era!

Eliza si ritrovò a difendersi sempre duramente e all'ultimo secondo. Doveva essere uno di quegli sbruffoni del Ministero, uno di quei ragazzi prodigi che venivano elogiati da tutti.

I suoi incantesimi paravano i colpi ma molto più lentamente del normale, così si ritrovò a dover usare formule magiche più antiche e potenti. Fu solo allora che riuscì a tenersi in equilibrio sulla fune di quel combattimento.

Era un'Incantatrice, lui non avrebbe MAI potuto batterla.

Non soprattutto se era furiosa. Ed in quel momento lo era davvero tanto.

<<ARDEMONIO>> gridò la Serpeverde, evocando così le immense fiamme inarrestabili. Queste assunsero la forma di un drago enorme e maestoso, che era controllato dalla ragazza alla perfezione - attaccava solo il suo avversario, e nessun altro.

Quello fece fatica a proteggersi, così si ritrovò ad usare lo stesso incantesimo - le sue fiamme quella volta diventarono una chimera.

Liz si fece scappare un ghigno soddisfatto, mentre dall'altra mano (quella che non teneva la bacchetta) faceva scaturire un secondo vortice di fiamme che potenziò la sua creatura.

Il drago sconfisse facilmente la chimera, costringendo Perseus ad inginocchiarsi, ferito con delle scottature piuttosto gravi.

Fu nel momento stesso in cui James e Lumacorno fecero ritorno che l'inviato del Ministero le scagliò contro un Imperio.

La Maledizione Senza Perdono viaggiò in aria, diretta contro di lei.

Perfetto, pensò, Speravo che facessi proprio questo, caro Perseus.

La strega non si scansò, né provò a fermarla. Anzi. Gettò la bacchetta a terra e camminò verso di essa, lasciandosi colpire. Marlene lanciò un grido di terrore, con Finn che accanto a lei prese a tremare.

L'incantesimo la travolse in pieno petto e le iridi dei suoi meravigliosi occhi si colorarono di un azzurro intenso. Lo stesso che James aveva visto scaturire dalle sue mani quando aveva perso il controllo.

Solo che in quel momento quel potere pareva averla completamente protetta.

Liz sorrise maliziosamente, mostrando la schiera di denti perfetti e fissando con gli occhi azzurri Perseus Long. Scoppiò in una risata fredda, recuperando la bacchetta e facendola restringere, riattaccandola al braccialetto.

<<Mi dispiace, Perseus>> fece, fintamente triste <<Ma le tue Maledizioni non funzionano su di me. Sono un'Incantatrice, mio gentile avversario. La prima da Priscilla Corvonero e la più potente strega che l'universo magico abbia mai visto e vedrà mai. Per cui, sappi che vincere con me è impossibile>> decretò, gelidamente.

Tutti gli studenti e Lumacorno, che stavano osservando la scena, avevano i brividi e non riuscivano a muoversi, paralizzati. Era difficile vantare un controllo del genere e soprattutto era difficile resistere in un modo così perfetto ad una Maledizione come l'Imperius.

<<Professor Lumacorno>> lo chiamò Liz, facendogli cenno di avvicinarsi e portare così il siero. I suoi occhi erano tornati di colore normale, per fortuna.

James percepì il proprio stomaco contorcersi. Era possibile far avere a quella ragazza un po' di pace? A quanto sembrava, proprio no. Prima ci si metteva Silente con la verità su sua madre, che l'aveva distrutta anche se lei ormai faceva finta di niente, poi un tipo vestito a pinguino che la sfidava a duello per conto del Ministero!

<<Ti darò la possibilità di ammettere i tuoi sbagli, Long>> sibilò la Serpeverde, chinandosi e fissando il delegato dall'alto <<Prenderò il Veritaserum del professore e ti concederò una sola domanda. Chiaro?>>

<<Chiaro>> rispose l'altro, sconfitto. L'aver perso quel duello bruciava. Il suo orgoglio ne era rimasto profondamente ferito: in tutti gli anni passati come prodigio del Ministero non era MAI stato sconfitto, ed ora la prima strega che passava lo batteva senza problemi.

Eliza strappò dalle mani di Lumacorno la provetta e trangugiò tutto il liquido in un solo secondo.

<<Ponimi la tua domanda, allora>>

<<Collabori con Voldemort? Conosci i suoi piani? Sei in contatto con lui?>>

<<Avevo detto una sola domanda>> ribatté Liz, acidamente <<Ma sarò clemente, data la tua cocente sconfitta, ti risponderò chiaramente. No, a tutte e tre le domande. Non sono una sua collaboratrice, non conosco i suoi piani e soprattutto non sono in contatto con lui>>

<<Bene>>

<<Ora sparisci>> mormorò la strega, voltandogli le spalle e cominciando a camminare verso l'uscita dello stadio. Poi si fermò e tirò fuori la bacchetta di nuovo. Scagliò un incantesimo non-verbale su tutti quanti, meno che su James, Finn, Sirius e Marlene. Anche Perseus Long non ne sembrava intaccato. Poi ne fece un altro, e tutti (meno che loro) sparirono.

Marlene corse subito verso di lei, buttandolesi addosso ed abbracciandola <<Oddio, ero così preoccupata per te! Che diamine hai fatto con quest'incantesimo?>>

<<Ho lanciato un Oblivio su tutti quanti. Nessuno ricorderà niente di questa faccenda>> affermò, decisa. Poi si rivolse al suo avversario <<Ora sai la risposta alle tue domande. Sparisci e non tornare mai più da me. Ah, e un'ultima cosa, nessuno deve sapere che cos'è veramente successo qui. È chiaro?>>

<<Cristallino>>

Nessun saluto, e quello si smaterializzò.

Liz si buttò per terra, distendendosi sul terreno del campo. Teneva gli occhi chiusi e le braccia larghe <<È mai possibile che succedano tutte quante a me?>> sospirò, giocherellando con il pollice con gli anelli della sua mano sinistra.

James e Marlene si affrettarono a buttarlesi accanto, uno alla sua destra e l'altra a sinistra.

<<A quanto pare, no>> le rispose il primo, osservando l'amica aprire un solo occhio e fissarlo con quello <<Però dai, le cose andranno meglio con il tempo!>>

<<Tu dici?>>

<<No>>

<<Grazie per il conforto>>

Sirius scoppiò a ridere, piegandosi in avanti e afferrando le mani di Liz. La strega si lasciò tirare senza opporre resistenza: aveva proprio bisogno di farsi una bella risata e Black l'aveva capito.

Ballò insieme a lei in una sorta di valzer scomposto, inciampando ogni due per tre. Però la stava aiutando a svagarsi, e Liz lo apprezzava tantissimo.

Non erano mai stati troppo legati, si divertivano a prendersi a punzecchiate ogni due per tre, però si volevano bene. E si vedeva in momenti come quelli.

Sirius era una brava persona, nonostante tutto quello che la sua famiglia affermava. Narcissa stessa, sua cugina, lo riteneva un disgraziato, un caduto della famiglia. Ma era tutto meno che uno stupido, anche se si atteggiava ad esserlo.

La strega rise di gusto quando Black cadde a sedere per terra, scatenando l'ilarità in Marlene. Ben presto, anche James e Finn li seguirono.

<<Ragazzi>> Liz richiamò l'attenzione di tutti quanti, tornando seria per un momento <<Grazie>>

<<E di cosa!>> replicò la Battitrice di Grifondoro, con un sorriso gigante sul viso. Era proprio una ragazza dal cuore d'oro, Marlene.

<<Dico sul serio>> evidenziò la Greenway, annuendo con la testa e spostando lo sguardo tra tutti <<Scusatemi se non sono in grado di restituire tutto l'affetto che mi date. Scusate se non ci riesco alla perfezione, ma ci provo. Non è facile per me volere bene alle persone e voi tutti... voi siete miei amici. Vi voglio bene, ragazzi>>

Marlene saltò addosso alla sua migliore amica, gettandole le braccia al collo e stringendola talmente forte da riuscire a buttarla per terra. Ben presto anche Sirius e James si unirono all'abbraccio, mentre Finn rimaneva fermo a guardare la scena con un sorriso tenero.

Sei fortunata, Lizzie, pensava lui, Hai degli amici straordinari.

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