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Capitolo 51 "Problemi"

*perdonatemi se mi sono concentrata un po' troppo su Robert e Jamie negli ultimi capitoli.

Jamie's Point of View:

Quando realizzai ciò che era appena successo, il mio corpo iniziò a tremare. Non potevo credere che Robert lo avesse davvero fatto.

"Vedo che funziona ancora. Quindi Mark ti trattava come un vero e proprio schiavo."

Sentii gli occhi pizzicare. Come aveva potuto farlo? Perché rinfacciarmi il passato, sapendo che la ferita era ancora aperta?

"P-Perché...?" riuscii a mormorare.

Sentii dei passi alle mie spalle, ma rimasi in ginocchio, incapace di muovere anche un solo muscolo.

"Hai deciso di farti usare da quel bastardo, invece di accettare il mio amore." disse, con voce fredda. "Alzati."

Io scossi la testa e strinsi i pugni.

"Ho detto di alzarti!"

Mi alzai lentamente e chiusi gli occhi, cercando di rimanere calmo. Cosa aveva in mente? Cosa voleva da me?
Sentii le sue labbra sfiorarmi il collo da dietro ed ansimai quando una sua mano andò a massaggiarmi l'intimità, attraverso i pantaloni.

"Vuoi che ti scopi?" sussurrò lui, con voce calda e roca.

Santo cielo, ma dov'era finito il Robert di un tempo?

"Dimmi Jamie, mi vuoi dentro di te?" continuò, senza smettere di massaggiarmi.

"R-Robert...no..." mugolai, preso da un'eccitazione improvvisa.

"La tua bocca dice una cosa, ma il tuo corpo non sembra essere d'accordo."

"Cosa vuoi, esattamente? Perché stai facendo tutto questo?" riuscii da dire.

Lui ridacchiò e strinse la mano sulla mia intimità, facendomi gemere.

"Perché sono incazzato con te, Jamie, e voglio scoparti così forte da farti pentire di avermi rifiutato in quel modo."

Quelle parole mi fecero eccitare ancora di più. Mi morsi il labbro inferiore ed abbassai lo sguardo.

"Allora, bocca o fondoschiena?" continuò lui.

Sospirai. Ormai ero in trappola: Robert non mi avrebbe lasciato andare senza aver ottenuto ciò che voleva. Non che a me dispiacesse, infondo. Presi un respiro profondo e risposi.

"Fondoschiena."

-

Jake's Point of View:

Era venerdì pomeriggio. Tra meno di tre ore si sarebbe tenuto il ballo scolastico e Sarah era in una piena crisi isterica.

"Sarah, tesoro, questo vestito e bellissimo, non so quale sia il problema." disse Helen, cercando di mantenere la calma.

Sarah fece un verso che era molto simile ad un ringhio, poi buttò il vestito bianco a terra.

"Io sono il problema. Guardami, sembro una balena incinta! Sono orribile!"

Alzai gli occhi al cielo e mi diedi un colpetto in fronte, per poi sbuffare.

"Voi donne siete così complicate..." mormorai, ignaro di essere stato sentito.

Helen e Sarah iniziarono a fissarmi in cagnesco e quando me ne accorsi, mi accigliai.

"Che c'è? È la verità!" mi giustificai.

Sarah prese un cuscino dal suo letto e me lo lanciò dritto in faccia.

"Non sei d'aiuto, Jake!" esclamò, per poi incrociare le braccia al petto. "E comunque, io non ci vado al ballo. Rimarrò a casa a mangiare schifezze e guardare la replica di Grey's Anatomy."

"Sarah! È l'ultimo ballo scolastico che passeremo insieme ai nostri ragazzi! Come puoi dire una cosa simile?" la ripresi.

Lei urlò frustrata, mentre io ed Helen ci tappavamo le orecchie. Sentimmo qualcuno bussare alla porta.

"Ragazzi, tutto okay là dentro?" chiese la madre di Sarah.

Io ed Helen ci guardammo ed iniziammo a gesticolare tra di noi, in cerca di una soluzione. Poi Helen aprì la porta a metà e sorrise a trentadue denti alla donna.

"Sì, sì, va tutto bene!" rispose la bionda.

Sarah fece per dire qualcosa, ma io le tappai la bocca con una mano, mentre lei si dimenava.

"Ma ho sentito urlare." continuò la donna, alzando un sopracciglio.

"Oh, no, quello...era solo..." iniziò Helen, per poi guardarmi, in cerca d'aiuto.

"Stiamo facendo la ceretta a Sarah." intervenni io, sorridendo forzatamente.

La madre di Sarah ci guardò confusa, per poi voltarsi ed iniziare a camminare.

"Adolescenti... chi li capisce è bravo." mormorò tra sé e sé, prima di rientrare in camera sua.

Io ed Helen tirammo un sospiro di sollievo, poi lei chiuse la porta. Sarah mi morse la mano ed io la tolsi dalla sua bocca, imprecando.

"Voglio parlare con Cassie." se ne uscì.

"Ma che diavolo ti prende? Non vediamo Cassie da giorni e probabilmente non verrà nemmeno. Il ballo è uno dei suoi ultimi problemi in questo momento." dissi.

Sarah si sedette sul letto ed incrociò le braccia al petto, guardandoci con sguardo di sfida.

"O mi fate parlare con la mia Cass o io non mi muovo da qui."

-

Cassie's Point of View:

Isaac mi aveva invitato nel suo appartamento per passare una serata tranquilla a guardare film e mangiare pizza. Il programma perfetto. Non avevamo intenzione di andare al ballo per non dover rispondere ad eventuali domande poste dagli altri. Il giorno dopo avremo semplicemente preso il nostro volo per New York e saremo spariti. Niente addii, niente ripensamenti, niente lacrime inutili.
Ora stavamo seduti sul divano ed Isaac se ne stava sul telefono, mentre io cercavo di seguire il film. Lanciai un'occhiata allo schermo del suo telefono e sorrisi, guardando la foto della sua home.

"Quello non è Ian? Quel tipo che stava con Blane..." dissi, con tono vago.

Lui spense il telefono e mi guardò: era arrossito!

"Sì, è lui."

"Ti piace."

Esitò un po', poi guardò davanti a sé e sospirò.

"Ormai tanto non ha più importanza. Non ci vedremo mai più."

Appoggiai una mano sulla sua gamba e sorrisi.

"Penso che dovresti almeno salutarlo, prima di andartene."

"Sarebbe solo una perdita di tempo, ma sopratutto, molto doloroso. È meglio così, credimi."

In quel momento il mio telefono prese a squillare. Guardai il nome sullo schermo: "Jake :)". Risposi ed aspettai che lui parlasse.

"Ehi Cassie, come va? È da un po' che non ti fai vedere e non eri nemmeno alla cena, ieri sera..."

Il suo tono di voce era nervoso.

"Ho avuto da fare. Allora, che volevi dirmi?"

Ci fu un momento di silenzio, in cui lui sospirò.

"Sarah vuole parlare con te."

"Okay, passale il telefono."

"N-No, lei...vuole vederti, adesso."

Risi e morsi un pezzo di pizza, per poi scuotere la testa.

"E perché?"

"Stiamo per andare al ballo, ma lei sta avendo una crisi isterica e dice di essere grassa...di essere una balena, ha urlato e... Ah! Cassie, vieni e basta! Siamo a casa sua."

"E che centro io?"

"Ti prego, sei l'unica che può farla ragionare..."

Guardai Isaac e ci riflettei un attimo. Forse avrei anche potuto fare un'eccezione. Io ed Isaac saremmo potuti andare al ballo, così lui avrebbe avuto anche l'occasione di salutare Ian.
Sospirai e mi passai un mano tra i capelli.

"Dammi trenta minuti e sono da voi."

-

Jake's Point of View:

Quando andai ad aprire la porta e vidi Cassie, sospirai di sollievo. Indossava un vestito verde acqua.

"Quel vestito ti sta davvero bene." dissi.

"Grazie, era di mia madre." rispose.

Sorrisi in modo un po' triste, ma poi sgranai gli occhi quando vidi Isaac avvicinarsi.

"Cosa ci fa lui qui?" chiesi.

"È con me." rispose lei, per poi superarmi ed entrare in casa.

Cassie andò da Sarah e si chiuse in camera con lei, mentre io, Helen ed Isaac aspettavamo al piano di sotto.
Dopo una decina di minuti sentimmo dei passi provenire dalle scale e Sarah apparve in tutta la sua bellezza. Indossava il vestito bianco, ma soprattutto, aveva un bel sorriso stampato in faccia.
Cassie si avvicinò a me.

"Mi ringrazierai più tardi, adesso andiamo." sussurrò.

Sorrisi. Quella ragazza era unica.

Spazio me:

Perdonatemi per eventuali errori. Ricontrollo sempre prima di pubblicare, ma ho dubbi a volte.
Vorrei ricordare che ho pubblicato  "1945", una storia d'amore tra un soldato inglese e uno tedesco (È una storia breve). Se vi va passate a leggerla.
A presto♡

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