Jonas mi aveva lasciato appena davanti al campus, il mio dormitorio era poco lontano dal suo quindi immaginai di poter tornare a casa senza essere disturbato. Non mi aveva rivolto la parola per tutto il tragitto, sicuramente anche lui sospettava del comportamento fin troppo magnanimo di Noel Roman nei miei confronti.
Io non feci nessuna domanda, preferii far finta di nulla almeno per una sera. Non mi ero pentito di aver provato ad entrare in una confraternita ma sicuramente avevo capito che non era facile come avevo previsto.

Non appena intravidi il palazzo del mio dormitorio l'unica cosa che riuscii a fare fu una smorfia di disgusto, non era lì che volevo essere.
Impiegai un secondo a girare i tacchi e andarmene.

Fissai la sua casa per almeno venti minuti, sperando forse che la porta si aprisse da sola e lei ne uscisse perché sentiva di volermi vedere. Insomma, immaginai una scena da film che alla fine non meritavo nemmeno di vivere.
Era ormai mezzanotte e forse suonare a casa sua era da maleducati ma non potevo più resistere, anche se in maniera carina le avevo detto di stare lontana da me.

Suonai.

MARION'S POV:

<<Chi sarà a quest'ora?>> chiese papà mentre sistemava il suo letto per la notte.

<<Non lo so.>> scrollai le spalle <<Vado a vedere.>>

Arrivai giù e guardai dall'occhiolino prima di aprire.
"Mattia?"

<<Allora?>> chiese papà scendendo <<Chi è?>>

<<Un amico. Esco un secondo a parlare con lui ok?>>

<<Va bene, ma resta qui davanti.>> assunse un espressione di fastidio ma mi lasciò uscire senza problemi.

Quando aprii la porta Mattia mi stava fissando negli occhi.
Sembrava triste, non riuscii nemmeno a cacciarlo via come avevo pensato di fare.
Senza dire una parola uscii fuori e lo invitai a sedersi sul muretto del mio giardino, dove avremmo potuto parlare.

<<Ciao...>> disse una volta seduto.

Io risposi con un semplice cenno della mano.

<<Scusa per l'orario ma non avevo voglia di andare casa..>>

<<Hai... Insomma, è andata bene la storia del sacrifico?>>

<<A dire il vero no. Quando ti ho lasciata a casa sono andato subito da tuo fratello e lui mi ha dato una mano con Noel. È venuto con me e alla fine non ho dovuto uccidere nessun cinghiale.>>

<<Ah quindi sei riuscito a parlare con lui.>>

<<Già.. Questa è stata una giornata maledettamente lunga.>> sospirò <<A proposito io ti devo le mie scuse. Non dovevo parlarti in quel modo oggi e..>>

<<Va tutto bene Mattia.>> lo fermai prima che potesse dire altre cose stupide. <<Mi importa solo del fatto che tu stai bene e che Noel non ti abbia fatto fare cose di cui probabilmente ti saresti pentito in futuro.>>

<<Ero pentito prima ancora di farlo.>> si grattò la testa imbarazzato e sorrise. Era proprio un bel tipo.

<<Hai per caso detto a mio fratello che sono qui? Insomma, lo sa che ci conosciamo?>>

<<No! Assolutamente no, so che devi essere tu a dirglielo. Io so stare al mio posto.>>

<<Grazie.>> sorrisi.

<<Marion non riesco più a tenermelo dentro, io so tutto.>> tirò fuori quelle parole come se se le tenesse dentro da una vita.

<<C-che vuoi dire? Io non capisco..>>

<<So di Scott.>>

Non risposi a questo, mi limitai ad abbassare la testa.

<<No.>> disse accompagnando la mia testa di nuovo su con la mano <<Non devi vergognarti di nulla, lui deve vergognarsi. Odio quello che ti ha fatto e odio che lui sia ancora vivo. Saperlo mi ha fatto capire perché mi hai mentito e voglio che tu sappia che non ho motivo di essere arrabbiato con te.>>

<<Te lo ha raccontato Jonas?>>

<<Noel..>>

<<Immaginavo.>>

<<Adesso che ci sono io non ti succederà mai più una cosa del genere o altre cose che potrebbero farti stare male. Te lo prometto.>>

Eravamo così vicini che sentivo il suo cuore battere all'impazzata per me.

<<Tu...hai detto che fra noi non può mai succedere nulla.>>

<<Ne dico tante cose stupide. Troppe.>> disse abbassandosi verso di me per stamparmi un dolce bacio sulle labbra.