Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 3

Mattia restò nella mia mente per giorni. Non pensavo al momento in cui avesse davvero parlato con Jonas perché sembrava una di quelle persone che non trovavano mai il coraggio. Forse mi piaceva proprio questo.

Papà mi portò a comprare qualcosa per la mia stanza, le principesse Disney ormai erano solo un lontano cliché.
Feci ridipingere tutto, così almeno avrei potuto sentirmi più adulta nella mia stanza, visto che per mio padre ero l'eterna bambina violentata.

<<Puoi smetterla di trattarmi così?>> dissi spazientita.

<<Così come tesoro?>>

<<Come una bambina di undici anni che ha subito una violenza!>>

Lui abbassò la testa e non alzò più lo sguardo verso di me, era imbarazzato e anche un po' infastidito. Anche se ero stata lontana per tanto tempo, sapevo ancora decifrare ogni sua espressione.

<<Scusami tesoro, ma ci penso sempre.>>

<<È per questo che mi hai mandata in Italia per due anni? Perché non vedermi era più facile?>>

<<Cosa? No!>> urlò <<Io ti ci ho mandata perché volevo darti la possibilità di cambiare vita. Io in questi due anni senza te e Jonas mi sono perso, non ne vado fiero, ma l'ho fatto. Adesso che sei voluta tornare spontaneamente non ti nego che ci penso ogni volta che ti guardo, ma allo stesso tempo penso che sei cresciuta benissimo nonostante tutto e che sono davvero felice e orgoglioso di te.>>

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai forte.

<<Papà io sto bene. Come ti ho detto, ho dimenticato.>>

<<Lo vedo bambina mia, lo vedo.>> disse stringendomi più forte.

La mattina seguente uscii presto da casa per andare a comprare le ultime cose. In centro c'era ogni giorno un fantastico mercato in cui si poteva trovare praticamente di tutto, era bello vedere che certe cose non erano cambiate.

<<Marion?>> sentii dietro di me.

<<Mattia!>> gli sorrisi e andai a salutarlo. <<Che ci fai qui?>>

<<Faccio due commissioni per mia madre. Tu che fai?>> il suo sguardo, il suo sorriso, era un mix di tenerezza e bellezza.

<<Sto ristrutturando la mia stanza e mi servono alcune cose per completare.>>

<<Davvero? Se vuoi ti do una mano!>>

<<Ah, sì, beh, tranquillo! C'è papà!>>

<<Mi fa piacere!>> disse insistendo <<Passo più tardi?>>

Lo guardai qualche secondo imbarazzata e poi cedetti. <<Ci vediamo più tardi.>>

Bastò un semplice gesto con la mano per salutarmi, tanto ci saremmo visti fra qualche ora.
Il mio cuore non smise più di battere all'impazzata e mi si fermò pure un magone sullo stomaco. Credo fosse ansia.

Più tardi, a casa, disfai le buste piene di roba che avevo comprato e andai a fare una doccia veloce. Legai i capelli, mangiai qualcosa e poi aspettai. Papà come al solito era a lavoro e io invece di restare da sola a girarmi i pollici, ero felice di aspettare Mattia.
Non gli avevo raccontato di lui perché avrebbe pensato chissà cosa, preferii tenerlo per me.

Intorno alle quattro del pomeriggio suonarono alla porta, così andai ad aprire.

<<Ciao!>> disse non appena mi vide <<Volevo portare qualcosa, ma non sapevo cosa.>> si toccò i capelli con imbarazzo, questo mi fece sorridere.

Non sorridevo così tanto da...anni.

<<Vieni, entra!>> lo invitai. <<Non vorrai rimanere sulla porta tutto il giorno.>> Risi.

<<No, spero di no.>> rise con me e poi entrò in casa.

Avevo sistemato tutto. Credo che non avevamo mai avuto casa così ordinata.
Lo portai a vedere la mia stanza e fui grata alla mia idea di togliere le principesse dai muri. Era ancora spoglia, dovevo aggiungere i mobili e le mensole per i libri.

<<I muri Bordeaux piacerebbero a mia madre.>> disse dolcemente <<Anche se quei brillantini in casa mia non entreranno mai.>>

<<Sono carini!>>

<<Sono femminili.>>

<<Tua madre è femminile!>>

<<Ma vorrei invitare gli amici a casa.>> rise.

<<Stupido!>> Risi anch'io.

Iniziammo a montare i mobili, tra uno sguardo e un'altro. Non ne ero certa, ma credo che anche lui iniziava ad interessarsi a me.

<<Poi sei riuscito a parlare con mio fratello?>> chiesi, anche se conoscevo già la risposta. Se gli avesse parlato, avrebbe sicuramente accennato al fatto che non ci vediamo da due anni. Jonas glielo avrebbe sicuramente detto.

<<Ho cercato per tutto il dormitorio, nessuna traccia. Poi ho chiesto a dei ragazzi e mi hanno detto che stava suonando ad una festa con la sua band. Capo di giorno, capo di notte.>> disse fiero.

<<Ha sempre avuto la passione per il canto.>> era vero, cantava sempre. In ogni mio ricordo c'era sempre lui che cantava.

<<Per fortuna domani è sabato. Magari passo di nuovo per parlare con lui.>>

<<Certo.>> dissi io. Non potevo esordire dicendogli "Hey ti ho mentito! Non verrai mai."

<<E anche questo è fatto!>> annunciò contento alzandosi da terra. <<Dove lo metto?>>

<<Credo lì.>> indicai uno spazio vuoto vicino al mio letto.

<<Lì?>> fece una smorfia. <<Vabbè, faccio di testa mia!>>

Gli tirai uno strofinaccio addosso per questa presa in giro, ma poi risi. Era divertente, bello, saggio, non gli mancava proprio nulla.

<<Credo che piacerò a tuo fratello sai?>>

<<Credi?>>

<<Si. Sono volenteroso.>>

<<Non capisco perché aspiri a diventare anche tu un suo servo. È solo un ragazzino che va al liceo.>>

<<Nessuno diventare servo di nessuno, Marion. Al campus o sei con loro o sei contro di loro, funziona così. Io preferisco essere con loro.>>

<<E può entrare chiunque in queste bande?>>

<<Solo uomini. Mi hanno detto che per entrare però c'è una specie di prova da superare.>>

<<Prova?>> corrucciai le sopracciglia <<Che tipo di prova?>>

<<Non conosco i dettagli, però so che non mi fa paura questa storia. Voglio entrare negli Ultra Kappa e non mollerò fino a quando non sarò entrato.>>

<<Sembri più che determinato!>>

<<Lo sono!>>

Il pomeriggio passò senza più parlare di Jonas o di bande o di scuola. Ridemmo tanto, così tanto che la pancia iniziò a farmi male. Stavo bene quando lo vedevo e questo mi faceva anche un po' paura. Poteva la mia felicità dipendere da un'altra persona?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro