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Capitolo 6: Spionaggio al Quadrato

Che faceva? Spiava Ive Lestrange che spiava un tipo incappucciato.

Una normale giornata da apprendista Auror, insomma. Yeaker si appoggiò con la guancia sul palmo della mano, inclinando la schiena verso il tavolo di Lestrange e Tonks nel modo più naturale possibile. Lanciò un'occhiata al suo 'maestro', il capoauror Hawkins. Aveva scelto lui di rischiare tutto e sedersi nel tavolo subito accanto a quello del loro obiettivo "Tanto non dobbiamo parlare di affari nostri o del Ministero, dobbiamo solo ascoltare, non avranno modo di sospettare di noi» aveva detto « E se dovrò comunicarti qualcosa che dovrai fare useremo il codice»

In ogni caso le due ragazze erano troppo concentrate su un tizio, incappucciato fino alla punta del naso, che se ne stava da solo ad un tavolo più in là, coperto di fogli di pergamena fittamente appuntati e ritagli di giornale. Era un tipo tranquillo, aveva detto detto Tom il barista a Hawkins un paio di giorni prima quando, sempre sotto copertura, lo aveva intervistato, uno di quelli che ogni tanto se ne vanno al bar e si siedono in silenzio in compagnia di qualche bicchiere, senza fare baldoria con gli altri clienti abituali... a dire il vero senza parlare per niente. Abitava in fondo a Diagon Alley, in quella stradina secondaria dove se ne stavano schierate una decina di villette. Yeaker, alle spalle di Hawkins, aveva sorriso. Al primo anno di tirocinio era quasi sempre lì di sorveglianza (nonostante ogni settimana pregasse tutti gli dei perché gli facessero fare un compito più interessante si ritrovava sempre a fare avanti e indietro sull'acciottolato aspettando... che so? Che qualche mostro incredibile sbucasse dallo spazio tra i mattoni della case e ci fosse davvero bisogno di lui per qualcosa) e aveva fatto amicizia con le anziane coppiette di maghi che abitavano lì.

Chissà perché Lestrange e Tonks lo stavano spiando. Hawkins gli aveva detto che probabilmente Lestrange aveva qualcosa di losco in mente, che era anche la ragione per cui loro erano lì. Ma non riusciva a capacitarsi di come Tonks potesse essere in combutta con una persona del genere. L'aveva conosciuta ai tempi del corso per diventare Auror, lei era ormai all'ultimo anno, mentre lui era ancora al primo e erano stati messi a lavorare in coppia. Lei avrebbe dovuto essere una sorta di 'tutor' ma era un vero disastro. Inciampava ovunque e si dimenticava le cose e faceva tutto senza progettare, come capitava. Yeaker era talmente convinto che non sarebbe riuscita a diventare a diventare un Auror di nessun tipo che era rimasto non poco sorpreso quando aveva ricevuto il diploma ed era stata presa come apprendista da niente di meno che Alastor "Malocchio" Moody in persona. Ed era rimasto ancora più sorpreso quando per la prima volta l'aveva vista con Lestrange. Era imbranata, certo, ma tendenzialmente buona. O almeno così gli era sembrato.

«Sembra stia aspettando qualcuno» le sussurrò Lestrange «Lo avevamo sempre visto da solo»

In effetti il tizio incappucciato da quando era arrivato, poco prima delle due ragazze, non aveva smesso di picchiettare le dita sul legno del tavolo e lanciare occhiate verso la porta, né di ordinare Acquaviole (attualmente era alla settima) per sorseggiarle mentre prestava poca attenzione ai fogli sul tavolo. Il tutto sempre con il volto rigorosamente coperto dal cappuccio scuro.

Proprio in quel momento la campanella sullo stipite della porta tintinnò. Il tizio incappucciato alzò di scatto la testa, Lestrange e Tonks si voltarono verso l'ingresso e anche lui seguì il loro sguardo. Il barista Tom stava salutando amichevolmente un uomo alto e ricurvo con capelli e baffi radi e spettinati. Erano bianchi e questo lo faceva sembrare un vecchietto un po' matto, ma dal viso sembrava avere poco più di vent'anni. Si sistemò la camicia di un giallo-verde smorto mentre ordinava qualcosa. Si diede un occhiata intorno finché non individuò il tizio incappucciato, che non aveva smesso nemmeno un secondo di fissarlo intensamente.

«Quello è il tizio che mi ha fatto l'identità falsa» sussurrò Lestrange a Tonks «l'amico di Charlotte... per Merlino, come si chiamava? Aveva un cognome strano»

Hawkins tirò fuori un taccuino e scribacchiò con fare vago, borbottando qualcosa su delle tasse da pagare. In realtà stava segnando dell'identità falsa, constatò Yeaker, un'altra accusa da aggiungere alla lista.

L'uomo si avvicinò al tizio incappucciato.

«Ehy Connor, amico mio» fece un sorriso amichevole, un po' da ubriacone, si sedette accanto a lui e gli tirò una consistente pacca sulla spalla «Come va?»

Il tizio con il cappuccio, Connor, lo studiò per qualche secondo. Testerweel attendeva tremolante la risposta.

«Mi prendi in giro?»

Lo disse mascherando con la calma un'evidente irritazione.

«Ehm, Connor caro, cosa posso fare per te?»

«Continui a prendermi in giro» stavolta non mascherò un bel niente, si alzò di colpo e sbattè una mano contro il tavolo, poi sembrò rendersi conto che diversi clienti lo stavano guardando e si sedette, riprendendo il tono calmo «Lei non era dive mi hai detto che sarebbe stata.» Testerweel tremolò più forte «Ma questo lo sapevo già» Connor si prese un secondo per ammirare la sua espressione confusa «Come sapevo che lei sarebbe stata dove tu saresti andato a controllare che stesse bene pensando che io fossi cascato nella tua trappola.» poi la sua voce si indurì «Ma lei non c'era, e c'erano dei Mangiamorte»

«Ehm... non so di cosa tu stia parlando»

«Testerweel!»

«Sul serio, Connor, l'indirizzo è l'identità che ti ho comunicato erano quelli giusti»

In un attimo Testerweel fece un volo per quasi metà locale atterrando ai piedi del loro tavolo. Yeaker se lo ritrovò davanti, lo sguardo terrorizzato e i baffi tremanti.

«Ancora non hai finito di trattarmi da deficiente»

Tuonò Connor. Yeaker percepì subito l'occhiata di Hawkins che gli ordinava "Non intervenire. Comportati da comune cittadino". Lestrange e Tonks non la pensarono lo stesso modo. Si alzarono di scatto e le loro sedie stridettero contro il legno del pavimento.

«Fermo dove sei» disse fermamente Lestrange «Adesso ci spieghi cosa hai in mente»

Che idiote

Disse la coscienza di Yeaker, con una voce molto simile a quella di Hawkins.

Adesso lo faranno scappare.

...

Eh niente alla fine ho pubblicato pure questo oggi.

Che è una cosa abbastanza masochista se contiamo che così ho solo altri due capitoli pronti... però l'ho riletto ed era abbastanza corto, troppo corto per pubblicarlo da solo. E quindi lo accorpo a quello prima.

Tenete bene a mente questo Yeaker perché avrà un ruolo importante 👀

Questo è il primo (secondo in mi sa in realtà) di tanti bei capitoli con POV diverso rispetto a quello di Ive e non so se mi piace questa cosa di mettere tanti pov però mi sa che in questa storia mi serve per forza. Che ne pensate voi?

E niente

Bye

boskowj

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