Capitolo 35: Oltre Il Velo
All'Ufficio Misteri si arrivava attraversando uno stretto corridoio buio in uno dei piani più bassi del Ministero della Magia. Lei, Sirius, Remus, Tonks, Kingsley e Moody si ritrovarono in una stanza circolare con una decina di porte e su alcune c'era una grossa X rossa.
«Un'idea di Hermione, probabilmente» rifletté ad alta voce la Serpeverde e gli altri la fissarono interrogativi «Nessuno di loro sarebbe così intelligente!»
Si giustificò.
«Dove andiamo?»
chiese Tonks. Malocchio fece scattare la bacchetta e una delle porte si aprì, lui cominciò a camminare cercando di far sentire il meno possibile il forte rumore della gamba di legno. Entrare nella Stanza delle Profezie era come immergersi sott'acqua, o forse come viaggiare nello spazio, Ive non avrebbe saputo dirlo, ma c'era quel senso di sospensione e di galleggiamento che lo rendeva un posto quasi rilassante. Rilassante se non ci fossero state tutte quelle sfere di vetro infrante e interi scaffali caduti a terra. Evidenti segni di battaglia.
«Dividiamoci» sussurrò Malocchio «Tonks tu rimani qui vicino, sei troppo imbranata per non inciampare in qualche aggeggio. Remus, Sirius a sinistra. Ive Kingsley a destra.»
Ive e Kingsley raggiunsero la fila novantasette, era lì che si trovava la Profezia su Harry e Voldemort.
«Io controllo qui, che è più probabile ci siano Mangiamorte nascosti. Tu vai avanti.»
le disse l'Auror e lei annuì procedendo e facendo attenzione a camminare nell'ombra. Era quasi alla fine della stanza quando sentì un rumore provenire da una piccola porta.
«Credi davvero di potermi sfuggire ragazzina?»
una risata fredda, familiare. Si sentirono diversi "Stupeficium" urli e... risate? Ma non quelle dei Mangiamorte, era Ron! Ive non perse tempo e spalancò la porticina.
«Stupeficium!»
L'uomo all'interno si voltò con il volto spigoloso contratto in un'espressione sorpresa. Il suo amico accanto a lui però fu abbastanza veloce e lanciò un Incantesimo Scudo. Dietro di loro Ron si sbellicava dalle risate con qualcosa di nero che gli colava dall'angolo della bocca, Luna e Ginny invece erano addossate ad una parete, la prima in piedi con un'espressione apatica sul volto (sembrava paralizzata), la seconda era seduta a terra e si teneva dolorante una caviglia.
«Expelliarmus!»
gridò la Corvonero disarmando uno dei due Mangiamorte e Ive lo pietrificò prima che potesse muoversi per recuperare la bacchetta.
«Impedimenta!»
esclamò poi contro l'altro che immediatamente, colpito da una luce arancione cominciò a muoversi più lentamente. Ive stava per aprire la porta per ricongiungersi con l'Ordine ma sentì delle voci che sicuramente non erano quelle dei membri dell'Ordine.
«Accidenti» mormorò «Andiamo di qua, Luna aiuta Ginny.»
Indicò un'altra porta prima di afferrare Ron per un braccio e spingerlo nella stanza accanto. Poi fece passare le altre due e infine li raggiunse chiudendo la porta a chiave.
«Ron!» esclamò Harry vedendoli arrivare «Ginny... state tutti...?»
Il rosso scoppiò nell'ennesima risata.
«Harry! Eccoti qua... ah ah ah... come sei buffo, tutto in disordine...»
«Ginny?» disse Harry preoccupato «Cosa è successo?»
Ginny scivolò contro un muro, per tornare a stringersi la caviglia dolorante.
«Dev'essersela rotta, credo» intervenne Luna «Erano in quattro, ci inseguivano e poi ci siamo ritrovati in una stanza buia piena di pianeti, un posto stranissimo... e galleggiavamo nel buio!»
«Abbiamo visto Uranio da vicino Harry!» Ive si batté una mano sulla fronte quando rose prese l'amico per le spalle, scuotendolo «Capisci? Uranio!»
«Poi uno ha afferrato Ginny per un piede.» riprese Luna «Ho lanciato una maledizione Reductus per fargli esplodere Plutone in faccia, ma...» indicò Ginny con la testa «Poi siamo entrati in un altra stanza, e due di loro ci hanno seguiti. Per fortuna è arrivata Ive che ci ha aiutati.»
«Che ci fai tu qui?»
chiese Harry alla Serpeverde.
«Lunga storia» tagliò corto lei «Cosa hanno fatto ad Hermione?»
La Grifondoro infatti era priva di sensi appoggiata a Neville.
«Non sappiamo cosa l'abbiano colpita»
Rispose il corvino sconsolato.
«Stessa cosa per Ron»
disse invece Luna.
«Dobbiamo andare via di qui» affermò decisa Ive «Avverto l'Ordine»
Posò lo sguardo sulla propria mano in cerca dell'anello di Piton, ma non c'era. Doveva averlo perso mentre combatteva.
«Di qua»
decise Harry trascinando Ron verso una porta ma nemmeno il tempo di raggiungerla che se ne aprì un'altra. Sulla soglia comparvero tre Mangiamorte guidati da Bellatrix Lestrange. Ive non perse tempo e lanciò uno Schiantesimo verso di loro, mentre Harry spediva Ron in una delle stanze e aiutava Neville a trascinarci Hermione. Anche Luna, Ginny e Ive riuscirono a mettersi in salvo e Harry chiuse loro la porta alle spalle. Si sentirono i corpi dei Mangiamorte che battevano contro il legno della porta e la voce di un uomo.
«Non importa, li abbiamo in pugno. Ci sono altri modi per entrare!»
Subito Harry si precipitò a chiudere tutte le porte di quella stanza, aiutato da Ive e Luna. La stanza in cui erano finiti aveva delle enormi vasche piene di cose mollicce che somigliavano a cervelli. Ive fece una smorfia disgustata. Luna gridò. Cinque Mangiamorte erano riusciti ad entrare. La Corvonero scivolò lungo un tavolo atterrando dalla parte opposta e, come Hermione, perse i sensi.
«Prendete Potter!»
esclamò Bellatrix Lestrange. Mentre Harry tentava di tenere buono Ron, Ive lanciò una serie di Schiantesimi che però i Mangiamorte riuscirono a schivare.
«Reducto!»
esclamò allora puntando verso una vasca, molto vicina e due dei seguaci di Voldemort. La vasca andò in frantumi e schegge di vetro aggredirono i due uomini che si ritrassero doloranti.
«Stupida Mezzosangue!»
ringhiò Bellatrix.
«Stupeficium!» Bellatrix lo schivò facilmente. Ive allora decise di giocare d'astuzia e fare esplodere uno scaffale dietro la Mangiamorte «Bombarda!»
Ci sarebbe voluto ben altro per fermarla, Ive lo sapeva, ma il quel momento Harry attirò l'attenzione di tutti i Mangiamorte correndo al centro della stanza con una sfera di vetro ben stretta nella mano. La Profezia. Non avrebbero osato fargli niente finché facendolo avrebbero potuto romperla. Cominciarono tutti ad inseguirlo, senza lanciare incantesimi. Il Grifondoro corse verso l'unica porta aperta, con i Mangiamorte alle calcagna. Ive si affrettò a raggiungerli. Si ritrovò in cima ad una scalinata circolare che scendeva verso una antico arco crepato, al centro della stanza illuminata da una fioca luce grigia.
Ai cinque Mangiamorte della Stanza dei Cervelli se ne erano aggiunti altri. Ive si nascose dietro una colonna.
«La corsa è finita Potter» Non le ci volle molto per riconoscere la voce strascicata di Lucius Malfoy, nonostante fosse parecchio che non lo vedeva. «Dammi la profezia, da bravo»
«Lasciate andare gli altri e ve la consegnerò!»
Urlò Harry, disperatamente. La mora dovette ammettere che un po' lo invidiava, lui avrebbe dato la vita per i suoi amici. Lei probabilmente non si sarebbe sacrificata, probabilmente avrebbe combattuto per salvarli. Lucius ghignò
«Non sei nella posizione di contrattare, Potter» ribatté «Noi siamo dieci e tu uno solo... o Silente non ti ha insegnato a contare?»
«Non è sciolo!» Neville comparve dalla Stanza dei Cervelli «Ci sciono angh'io»
Ive si sbatté una mano sulla fronte, silenziosamente. Doveva fare qualcosa. Harry non poteva farcela da solo e la Serpeverde dubitava che Neville potesse essere d'aiuto. Stava per intervenire quando una mano le si posò sulla spalla. Si voltò pronta a scagliare una Fattura Stendente ma la vista del volto di Sirius la fece rilassare, dietro di lui c'erano anche tutti gli altri.
«Mi hai fatto prendere un colpo!» esclamò a bassa voce «Stanno tutti bene» aggiunse «Luna, Hermione e Ginny sono svenute e Ron è stato aggredito da un cervello.»
«NODDAGLI GNENTE!» stava gridando Neville mentre Bellatrix gli si avvicinava ghignando e rigirandosi la bacchetta tra le mani. «NODDAGLIELA HARRY!»
«Crucio!» la formula uscì sibilante dalle labbra scarne della Mangiamorte mentre Neville cadeva a terra in preda ad un dolore che faceva soffrire solo a vederlo dall'esterno. Poi Bellatrix abbassò la bacchetta. «Questo era solo un assaggio. Allora Potter: o ci consegni la Profezia o vedrai il tuo amico morire nel peggiore dei modi»
Harry aveva già teso la mano per porgere la sfera cristallina ai Mangiamorte quando Malocchio fece segno di attaccare. Tonks non perse tempo e colpì Lucius con uno Schiantesimo mentre Harry si metteva fuori tiro scendendo dalla piattaforma con l'arco. Ive corse da Neville, per aiutarlo a rialzarsi e lo trascinò fuori dalla mischia. Schivando un raggio di luce rossa, Harry li raggiunse.
«Stai bene, Neville?»
chiese.
«Scì»
rispose Neville tentando di rialzarsi.
«Per quanto possa stare bene uno che è appena stato cruciato malissimo dalla peggior Mangiamorte...»
Borbottò Ive. I due Grifondoro le lanciarono uno sguardo da "ti sembra il momento?". Lei non ebbe il tempo di rispondere che un'esplosione colpì il pavimento sotto di loro. Ive venne scaraventata via mentre un Mangiamorte afferrava Harry per il collo. Prima che potesse raggiungerli Neville infilò la bacchetta dritta in un occhio dell'uomo, liberando Harry che non perse tempo a Schiantarlo. La Serpeverde nel frattempo non si era accorta di essere al centro della battaglia, tra Tonks e Bellatrix e Kingsley e Rockwood. Rotolò su un fianco e si apprestò ad aiutare la cugina.
«Reducto!»
esclamò polverizzando il gradino sotto i piedi della madre. La Mangiamorte perse l'equilibrio e Tonks ne approfittò per uno Schiantesimo. Ma, in qualche modo, Bellatrix riuscì a rialzarsi in poco tempo. Ive tentò con un Incantesimo Ostacolo, ma sembrava impossibile fermarla.
«Expulso!»
Tonks venne colpita da una forte scarica elettrica e rotolò lungo la scalinata.
«Pietrificus Totalus!»
Ma Bellatrix, chissà come, riusciva a schivare qualsiasi incantesimo. Poi delle funi uscirono all'improvviso dalla bacchetta della Mangiamorte e intrappolarono Ive contro una colonna. Bellatrix ghignò soddisfatta. Era un ghigno terribile il suo, non c'era nemmeno una punta di gioia era un ghigno di pura malvagità e soddisfazione.
«Ma guarda un po' chi abbiamo preso...» ridacchiò con una voce talmente acuta da fare invidia alla Umbridge. «La nostra piccola traditrice.» Ive spalancò gli occhi sorpresa da quella affermazione e il ghigno di Bellatrix si allargò «Credei davvero che non ti avessi riconosciuta? Cissy mi ha mostrato molte tue foto quando mi ha raccontato di te» scoppiò in una risata amara e selvaggia che fece nascere una serie ti terribili brividi lungo la schiena di Ive. Il cuore di Ive prese a battere all'impazzata mentre sua madre si avvicinava lentamente. «L'Oscuro Signore lo aveva detto.» mormorò la Mangiamorte «In realtà un po' tutti lo sapevamo. Dopotutto basta vedere da dove vieni e per quanto mia sorella e il suo detestabile marito ti possano avere allevata secondo i sacri ideali della nostra famiglia, il sangue di una traditrice si tramanda e non ci si può fare niente.» Ormai le stava sussurrando quelle parole quasi nell'orecchio, con il volto a meno di dieci centimetri da quello di Ive. «E tu... piccola sudicia impicciona traditrice, farai la sua stessa fine... Crucio!»
Ive inarcò la schiena per il dolore. Era come se centinaia di coltelli le perforassero la spina dorsale. Come se cinque dei grossi pugni di Millicent Bulstrode la colpissero contemporaneamente in faccia. Come se una decina di Avvincini le stessero divorando il corpo. Sentiva le viscere torcersi su se stesse, ogni singola parte del corpo ridursi ad una polvere e il dolore scoppiare nel petto come un corno di Erumpent. Ive non si rese nemmeno conto delle rabbiose lacrime che ribollivano sulla sue guance. Poi, così com'era iniziata, la tortura finì e per Ive fu come risvegliarsi ansimante da un brutto sogno, fredde gocce di sudore che colavano lungo la schiene, il cuore a mille e piccoli respiri irregolari che smuovevano alcune ciocche fuoriuscite dalla coda e ricadute davanti agli occhi.
«Stupida ingenua» ridacchiò ancora bellatrix con la cattiveria iniettata negli occhi scuri, il volto scarno piegato in una malefica smorfia di soddisfazione. «Hai avuto l'occasione di valere qualcosa. L'occasione di essere la migliore. E guarda come l'hai sprecata. Sei una codarda, ti sei tirata indietro, ti sei pentita. Sei debole. Solo una stupida troppo accecata da un sentimento inutile come l'amore per fare ciò che veramente deve fare. Avresti potuto essere invidiata da tutti i maghi e rispettata dall'Oscuro Signore e invece dove ti ritrovi? A combattere con quel babbanofilo di Silente e con il suo stupido club degli struzzi di fuoco per difendere una manciata di ragazzini Grifondoro troppo ficcanaso. A combattere al fianco delle Sanguemarcio e ad essere addirittura loro amica. Altro che invidiata... sei solo una delusione, proprio come...»
Bellatrix dovette interrompersi quando per poco non venne colpita da una luce rossa proveniente dallo scontro tra Moody e Rebastan Lestrange. In quella frazione di secondo in cui la madre era distratta Ive riuscì ad allungare leggermente il braccio e ad afferrare la bacchetta che le era caduta quando le corde l'avevano sbattuta contro la colonna.
«Diffindo» mormorò tagliuzzando le funi Bellatrix riprese il controllo e cominciò ad avvicinarsi. Ive riuscì a sgusciare sotto il suo braccio (per una volta essere una "Nanerottola" le era utile a qualcosa) e ad allontanarsi «Impedimenta!»
Tentò di rallentare la Mangiamorte con piccole esplosioni, invano. Un fiotto di luce verde uscì dalla bacchetta di Bellatrix, Ive si abbassò velocemente e la Maledizione passò appena sopra la sua testa volando verso il centro della stanza mancando Sirius e Harry di poco. Poi, mentre Ive riprendeva a combattere contro Bellatrix aiutata da cugino, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto tentava di fuggire insieme a Neville ( che ballava a causa di un'Incantesimo) tenendo stretta la Profezia.
Poi una figura bianca e imponente comparve sulla gradinate. Ive smise di combattere, lasciando soli Sirius e Bellatrix, e si voltò a guardare Albus Silente che scendeva verso la piattaforma, la bacchetta levata e il volto pallido e furente. La Serpeverde si lanciò un'occhiata intorno, tutti si erano fermati a osservare l'ex-preside di Hogwarts. Tutti tranne due che continuavano a lanciarsi Maledizioni e Fatture senza pietà.. Sirius e Bellatrix.
«Avanti, puoi fare di meglio!»
ridacchiò il Grifondoro con la voce che echeggiava nell'ampia sala, dopo aver schivato un lampo rosso di Bellatrix. La risata non gli si era ancora spenta quando un'altro incantesimo lo colpì in pieno petto. Sul volto affascinate nonostante l'età gli occhi ancora ridenti si persero in un'espressione apatica, il sorriso malandrino e canzonatorio perse qualsiasi segno di emozione mentre, con una lentezza esasperante, il corpo di Sirius attraversava l'arco cadendo oltre il velo.
˜˜˜
HOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
*piange disperata*
Il nostro carissimo Sirius è morto.
ho deciso di lasciare il titolo originale perché secondo me è bellissimo.
*pausa per un altro pianto*
Che ne pensate del capitolo?
Come chi morirà Ive secondo Bellatrix? Aspetto le vostre teorie come sempre. Stupitemi!
Spero che questo capitolo vi piaccia (se non ve lo fate piacere lo stesso perché ci ho messo due giorni a scriverlo)
A parte gli scherzi, è stato davvero difficile perché non sappiamo molto dell'ufficio misteri di come è fatto e di quello che succede mentre Harry e Co scappano dai Mangiamorte perciò ho dovuto inventare molti particolari e trovare un modo per inserire l'arrivo di Ive che avesse senso.
A presto con un nuovo capitolo ♥︎
bye
_silvia
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