Capitolo 34: La Traditrice è Svenuta
Ive seguiva la Umbridge in silenzio intuendo che si stavano dirigendo nell'Ufficio di Difesa Contro le Arti Oscure. I ragazzi del quinto anno avevano terminato l'esame di Storia della Magia e adesso giravano nei corridoi, la maggior parte diretti verso le loro Sale Comuni.
«Signor preside! Signora preside!» Gazza si avvicinò con aria impaziente e la Umbridge gli rivolse uno sguardo di superiorità «Quel maledetto Poltergeist sta oscurando tutte le lenti dei telescopi con l'inchiostro!»
Esclamò il custode indignato. La Umbridge scosse la testa.
«Ci sarà bisogno di dargli una bella lezione, magari cacciarlo... ma ci pensi lei Argus, in questo momento ho una cosa urgente da fare»
disse indicando Ive con la testa infiocchettata.
«Ma... professoressa...»
La Umbridge gli lanciò un'occhiata che non ammetteva repliche e lui si voltò andandosene a testa bassa. Avevano ripreso a camminare da appena due minuti quando incontrarono "l'esercito privato di Serpeverde" della Umbridge.
«OH salve, Draco. Com'è andato l'ultimo G.U.F.O.? Bene immagino, per come sei intelligente»
Ive alzò gli occhi al cielo.
«A proposito di esami» intervenne rivolta alla Preside «Io domani ne ho uno molto importante e dovrei studiare, perciò se si sbriga a dirmi ciò che mi deve dire mi fa un piacere»
«Come osi rivolgerti alla nostra illustre Preside con quel tono?»
Scattò Pansy Parkinson staccandosi una volta tanto dal braccio di Draco che sembrava essere diventato il suo pastone da passeggio.
«Non importa, Pansy. Stia tranquilla. Andiamo nel mio ufficio signorina Lestrange»
Ive non sapeva cosa l'avesse stupita di più, se la notevole differenza di tono con cui aveva pronunciato le due frasi (la prima con una dolcezza quasi materna e la seconda con puro disgusto) o il fatto che la Umbridge non le stesse urlando contro per quella sua risposta schietta.
Sta volta nemmeno ebbero il tempo di riprendere il loro percorso verso l'ufficio che qualcun altro li interruppe.
«Professoressa» esclamò la voce di Ron Weasley affannata dalla corsa «Pix sta facendo casino nel Dipartimento di Trasfigurazione»
Ive si batté una mano sulla fronte esasperata. Che stavano combinando?
«Uhhh» ridacchiò Draco alle sue spalle «I tuoi amichetti sono nei guai, la Umbridge non aveva detto che Gazza si stava occupando di Pix sulla Torre di Astronomia?»
La Serpeverde cercò di lasciarlo perdere.
«Ah davvero?» chiese sorridendo falsamente la Umbridge, mentre sollevava un sopracciglio «Perché Gazza mi ha detto che invece stava oscurando con l'inchiostro i telescopi della scuola» Ron spalancò gli occhi terrorizzato a quelle parole. «Prendetelo. E andiamo a controllare cosa sta combinando la sua stupida combriccola. Charles tu prendi Weasley, Warrington tu invece vedi di tenere ferma la signorina Lestrange, stai attento che non si liberi e non sottovalutarla»
disse secca la Preside. Così Ron e Ive, immobilizzati, vennero trascinati verso il corridoio dove si trovava l'Ufficio di Difesa Contro le Arti Oscure.
«Che cosa state combinando?»
mormorò la Serpeverde, facendo attenzione a non farsi sentire dai due ragazzi che li trascinavano.
«Harry... Ha visto una cosa, come quella volta con mio padre... Felpato, Tu-Sai-Chi l'ha preso!»
Ive sbatté più volte le palpebre scioccata.
«Cosa?» esclamò in un sussurro «Ma non è possibile... Grimmauld Place...»
«Si, ma pensiamo che Felpato sia uscito perché era stufo di essere rinchiuso...»
«Certo che siete proprio degli idioti...»
«Anche Hermione la pensa così»
«La vostra compagnia le fa male» Ron la guardò di traverso e Ive sbuffò alzando gli occhi al cielo «Sirius non è un bambino, Ron, sa perfettamente quello che deve fare. E poi sentiamo, cosa vorrebbe Voldemort da Felpato?»
Il rosso rabbrividì sentendo il nome del Signore Oscuro.
«Sta torturando Felpato per fargli prendere l'arma, quella cosa di cui l'Ordine a parlato a Harry, lo ha portato nel posto dove è nascosta. Harry l'ha visto»
Se Warrington non le avesse tenuto le mani immobilizzate dietro la schiena Ive si sarebbe colpita nuovamente la fronte.
«Questo è impossibile.»
si limitò a dire con i denti stretti
«Ma Harry lo ha visto...»
«Harry ha la mania di voler are l'eroe»
«Lo diceva anche Hermione, per questo loro due stanno cercando di contattare Felpato dal camino della Umbridge»
mormorò l'ultima frase molto a bassa voce, non potevano permettere che Warrington ed Emeraude li sentissero. L'esasperazione di Ive aumentò quando vide Ginny Weasley e Luna Lovegood ai due capi del corridoio che ospitava l'ufficio della Umbridge. Stavano dicendo a tutti che era pieno di Gas Strozzante.
Tutta la Squadra di Inquisizione (tranne i due che tenevano ancora fermi Ron e Ive) saltò all'attacco per prendere anche loro. Tuttavia avevano dimenticato che ne Luna ne Ginny erano tanto incapaci nel duello, sopratutto dopo tutte le esercitazioni che avevano fatto con l'ES. La Weasley non perse tempo a schiantare Blaise Zabini mentre luna pietrificava Tiger e Goyle. Warrington si era distratto a osservare stupito la scena e Ive colse l'occasione per pestargli un piede e liberarsi le mani con uno strattone. Riuscì a recuperare la bacchetta che il Serpeverde le aveva rubato e lo immobilizzò a terra con una Fattura Stendente
«Sai forse l'altra volta eri tu che avevi sottovalutato me» Disse ironica rivolgendosi a Charles Emeraude, pronta ad affatturare anche lui. «Stupeficium!»
Lei e Ron corsero a dare una mano a Luna con un paio di Serpeverde che la stavano circondando.
«Dismundo!»
Esclamò la Corvonero facendo cadere Montague a terra, in preda ai suoi peggiori incubi. Ive stava per lanciare una fattura pungente alle spalle a Pansy Parkinson, ma Millicent Bulstrode fu più veloce e senza nemmeno farsi aiutare dalla magia la immobilizzò contro un muro facendole anche cadere la bacchetta a terra. Le tirò anche un pungo in pieno volto, forse sperando di farla svenire così sarebbe stata buona. Ma Ive era ancora in parte cosciente anche se vedeva un po' sfocato e sentiva un rivolo di sangue attraversarle lo zigomo destro. Riuscì ad intravedere Neville (sbucato da chissà dove) che disarmava Draco e subito dopo si stringeva nelle spalle spaventato dall'avanzare minaccioso di Benjamin. Con grande stupore notò che Edward non aveva preso parte a quell'azzuffata o forse era semplicemente in un punto dove Ive non riusciva a vederlo a causa dell'imponente figura di Millicent davanti a sé. Nel frattempo qualcuno aveva risvegliato Charlese Blaise e de-pietrificato Tiger Goyle e Warrington. Pansy aveva afferrato Luna e la teneva ferma con la bacchetta puntata contro il collo. Blaise tentava di tenere buona Ginny che continuava a divincolarsi dalla sua presa. Tiger invece stringeva Neville così forse che avrebbe potuto strozzarlo da un momento all'altro.
Ive rovistò alla svelta nella sua mente in cerca di qualche idea per liberarsi. Chiuse lentamente gli occhi dopo l'ennesimo pugno di Millicent e si lasciò cadere sul pavimento, doveva recuperare la bacchetta. Anche se non la vedeva, avrebbe giurato che la Bulstrode stesse sorridendo soddisfatta. La mora alzò leggermente le palpebre per assicurarsi che si fosse voltata e prese a tastare il pavimento con movimenti impercettibili finché non sentì sotto le dita il legno di Tasso intarsiato con disegni circolari.
«La traditrice è svenuta» stava comunicando Millicent a Warrington «Ci penso io a portarla dalla Umbridge Tu occupati di Weasley»
Warrington annuì e Ive esultò silenziosamente, non sarebbe stato difficile ingannare quella stupida megera starnazzante con il piccolo cervello che si ritrovava. Si sentì sollevare e strinse saldamente la bacchetta nascondendola nella manica. Stavano procedendo con una lenta marcia verso l'ufficio e Ive ne approfittò per lanciare un po' di Polvere Buiopesto Peruviana. Glie l'avevano regalata Fred e George e l'aveva dimenticata nella tasca del mantello per tutto quel tempo. Immediatamente nel corridoio scomparve ogni sorta di illuminazione e la Serpeverde ne approfittò per correre il più lontano possibile. Uscita dal corridoio non perse tempo e corse nei sotterranei, doveva avvertire Piton. Arrivata nei sotterranei prese a bussare impaziente alla porta del suo ufficio.
«Professore!»
Gridò più volte, ma evidentemente o Piton non voleva vederla oppure non era lì. Pochi minuti dopo una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
«Signorina Lestrange, cosa...?»
Per quella che era forse la prima volta, fu felice di sentire il tono freddo e coinciso del professore di Pozioni.
«Professore devo parlarle urgentemente»
Lui asserì con la testa facendola entrare nello studio.
«Allora, dimmi signorina Lestrange. Cos'è tanto urgente da spingerti a quasi distruggere la porta del mio studio»
«Io, ecco... Harry ha...»
Ma non ebbe il tempo di dire altro perché qualcun altro bussò.
«Professore...» Draco «Ho un messaggio per lei!»
Ive si affrettò a nascondersi dietro la scrivania mentre Piton andava ad aprire, non prima di averle lanciato un'occhiata stranita.
«Lunga storia»
aveva mormorato lei.
«Professore.» disse di nuovo Draco «La signora preside ha chiesto di lei, nel suo ufficio»
Ive sentì la porta sbattere, segno che se ne erano andati. Uscì dal suo nascondiglio e si sedette aspettando Piton. Non ci volle molto.
«Potter crede che il Signore Oscuro abbia preso quel rognoso Black?»
Ive annuì
«Crede che voglia costringere Sirius a prendere l'arma. Ma è impossibile, no? Sirius non può prenderla, e se Voldemort è all'Ufficio Misteri può prendersela da solo»
Sta volta fu Piton ad annuire.
«Adesso ti manderò a Grimmauld Place, per esserne sicuri nel frattempo terrò d'occhio Potter e gli altri.»
Le porse un anello con una grossa pietra blu.
«A cosa serve?»
«Ha un Incanto Proteus, lo useremo per comunicare
Ive annuì mentre Piton creava una Passaporta con una vecchia ampolla vuota.
...
Solo mezz'ora dopo Ive era a Grimmauld Place con Silente, Remus, Tonks, Moody, Kingsley e ovviamente Sirius.
«Sirius, lo vuoi capire che sei un latitante? Non puoi entrare al Ministero come se nulla fosse!»
Inveì la Serpeverde contro il cugino
«E tu sei una ragazzina di diciassette anni» ribatté lui «Come la mettiamo»
«Io non rischio di ricevere il bacio del Dissennatore e di passare il resto della mia vita ad Azkaban senza un'anima»
«Smettetela» ringhiò Moody interrompendoli «Sembrate una coppia sposata. Black è un adulto e decide da solo se vuole o non vuole venire»
Ive sbuffò ma non disse altro. Era sinceramente preoccupata per Sirius, ma lui era così testardo che non si sarebbe arreso. Dopo la sua solita ramanzina pre-missione («Vigilanza costante») Moody consegnò una scopa a ciascuno di loro. Tutti avevano lo stesso anello che Piton aveva dato a Ive nel caso avessero dovuto dividersi. Dopo essersi nascosti con un Incantesimo di Disillusione salirono nel cielo di Londra, diretti al Ministero.
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Hoooooooooooooooooooooooooooooolllllllllllllllllllllllaaaaaaaaaaaaaaaa!
Volevo mettere questo capitolo ieri sera, ma non sono riuscita a finirlo.
Che ne pensate?
Bye
_silvia
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