Capitolo 11: Che Problemi Hai?
Alla fine ad essere prefetto non era Harry ma Ronald. Anche se non voleva darlo a notare il corvino ci era rimasto un po' male. Alla fine si era tirato su quando Sirius gli aveva raccontato che ne lui ne suo padre erano mai stati prefetti. Il resto delle vacanze procedette tranquillamente, senza troppe difficoltà (a parte per la signora Weasley, che dovette vedersela con il Molliccio nello scrittoio in salotto.)
La mattina dell'undici settembre si svegliarono tutti molto eccitati e volenterosi di tornare ad Hogwarts. O almeno così era per Ive, avrebbe rincontrato i suoi amici non aveva potuto scrivergli per tutta l'estate e aveva il presentimento che la loro reazione non sarebbe stata... piacevole. Da una parte le dispiaceva anche per Sirius che sarebbe rimasto solo (se non contava Kreacher) in quella vecchia casa ammuffita piena di cose della famiglia che aveva sempre odiato.
Ive era abituata ad alzarsi presto, perciò fu la prima ad essere pronta con il mantello indosso e il baule appoggiato su uno dei muri del corridoio. Dovette aspettare gli altro talmente a lungo che decise di sedersi sul baule appoggiandosi con il mento sulla mano. Vide due bauli fluttuare lungo le scale, probabilmente quelli di Fred e George, e colpire Ginny facendola rotolare giù.
«Tutto ok?»
le chiese dandole una mano a rialzarsi, lei annuì mentre la signora Weasley cercava i gemelli al piano di sopra, furiosa.
«...POTEVATE FARLE MALE SUL SERIO, IDIOTI!» stava urlando, ma le sue grida furono sovrastate da quelle della madre di Sirius. «VOLETE SCENDERE TUTTI QUANTI PER FAVORE?» disse ancora, dopo aver curato le ferite di Ginny. «Harry tu devi venire con me e Tonks... lascia qui il baule, ci pensa Alastor... Oh per l'amor del cielo! Sirius! Silente ha detto di no...»
Si voltò a guardare il grosso cane nero affianco ad Harry.
«Non riuscirai a convincerlo a rimanere qui»
commentò Ive.
«Oh, insomma...» sbottò la donna esasperata «Beh... la responsabilità te la prendi tu!»
Dovevano raggiungere King's Cross a piedi, il che impiegava circa venti minuti, ma con Sirius che faceva cose buffe felice di quella poca libertà che gli era concessa il viaggio fu piuttosto piacevole. Arrivati alla stazione si appoggiarono uno ad uno alla barriera tra i binari nove e dieci, cercando di non farsi notare dai Babbani. Ive fu la prima così avrebbe avuto il tempo di allontanarsi per non destare sospetti: sarebbe stato strano per qualsiasi studente di Hogwarts vederla con Harry Hermione e i Weasley. Corse svelta verso il treno e si sistemò nello scompartimento in cui lei, Edward e Benjamin passavano il viaggio fin dal primo anno. Era lì che si erano conosciuti.
...Ive era con Edward alla ricerca di uno scompartimento (i due infatti si conoscevano da quando erano molto piccoli perché il padre di Edward era molto amico di Lucius) Ne avevano aperto uno credendo che fosse vuoto e vi avevano trovato un ragazzino dal volto rotondo e pallido. Aveva i capelli di un biondo scuro e gli occhi verde acceso. Si erano seduti di fronte a lui e avevano iniziato a chiacchierare e ridere. Lui continuava a urlare contro i due perché stava cercando di leggere e loro lo disturbavano. Nonostante diversi battibecchi alla fine il viaggio era stato divertente e furono contenti di ritrovarsi tutti e tre nella stessa Casa una volta arrivati ad Hogwarts...
Quello scompartimento aveva una sorta di valore affettivo, però quando posò il baule nello spazio apposito e libero Tetra si sentì come fuori posto. C'era un'atmosfera fredda e pesante, Ive aveva tutti i muscoli tesi mentre si sedeva. Si guardò intorno come se qualcosa potesse sbucare dallo spazio tre i due sedili e aggredirla. Poi la porta che si spalancava la fece sobbalzare. Era Edward, ma era strano anche lui. Per la prima volta in vita sua Ive lo vide in un luogo pubblico con i capelli disordinati e il solito sorriso da rubacuori era scomparso lasciando posto ad uno sguardo burbero. Le lanciò un'occhiata prima di sistemare anche lui il suo baule e di sedersi di fronte a lei.
«Sai dov'é Ben?»
chiese Ive tranquillamente.
«Nello scompartimento dei prefetti, ora è Caposcuola»
rispose acido lui.
«Si può sapere che problemi hai?»
sbottò Ive dopo qualche minuto che stavano in silenzio e Edward alzò lo sguardo. Si fissarono intensamente negli occhi per qualche secondo.
«Beh...» disse con un sorriso amaro «Non sono certo io che sono scomparso chissà dove per tutta l'estate! Non sono io che non mi sono nemmeno di scrivere mezza lettera!»
«Ed... io...»
ma Edward non la fece parlare.
«Non chiamarmi "Ed" come se non fosse successo niente! Sono venuto pure a cercarti a Villa Malfoy e non c'eri!»
«Senti Edward... io»
«Tu cosa...eh? Eri troppo depressa per la morte di Cedric per scrivermi?» non stava urlando, era un tono più... amareggiato «Beh credo proprio di no, visto che tu ne sei una delle cause principali!»
Quelle parole furono una grossa botta. Come se un pugnale le si infilasse nel pezzo con uno scatto, ma allo stesso tempo con lo stesso dolore che avrebbe provocato se fosse stato infilato lentamente. Scoccò un'occhiata incredula all'amico.
«Tu...?»
non c'era bisogno che finisse la domanda.
«Si, so tutto e di certo non grazie a te!» esclamò Edward mentre lei abbassava lo sguardo «Perché è stato mio padre a dovermi raccontare come la mia migliore amica è stata per tutto l'anno al servizio del Signore Oscuro! O meglio quella credevo fosse la mia migliore amica, perché non so se posso ancora fidarmi!»
Le si alzò e si sedette accanto a lui
«Edward, perfavore...» la spinse via, contro il finestrino «Edward, lasciami spiegare...»
«NON LE VOGLIO SENTIRE LE TUE SPIEGAZIONI!» tuonò il moro «NON LO CAPISCI COME MI SONO SENTITO QUANDO MIO PADRE MI HA RACCONTATO TUTTO? EVIDENTEMENTE NO, NON PUOI CAPIRE COME MI SONO SENTITO QUANDO NON RISPONDEVI NEMMENO ALLE MIA LETTERE!»
«Lei forse non può capirlo, ma io si» intervenne un'altra voce prima che Ive potesse ribattere «Anche io sono rimasto senza informazioni della mia migliore amica per tutta l'estate»
Benjamin si sedette accanto ad Edward.
«Ben io...»
ma anche Benjamin la interruppe prima che lei potesse dargli qualche spiegazione.
«Eppure non mi sembra...» disse in tono tranquillo «Che io le stia urlando contro»
I due si voltarono a guardarla.
«Sentite» sbuffò Ive «Io ve l'avrei detto però... non era come o prendere in giro qualcuno o fargli delle piccole fatture, era una cosa grossa pericolosa e c'era di mezzo Vol...il Signore Oscuro e...»
«E non ti fidavi di noi per un compito così importante. Oppure non volevi che ti aiutassimo perché volevi tutto il merito?»
«Edward»
lo rimproverò Benjamin con un'occhiataccia ma lui non gli diede peso.
«Beh nel secondo caso mi sembra che tu ci sia riuscita, no? Sei la prediletta del Signore Oscuro»
«Edward...»
«Sei felice?»
«NO!» sbottò Ive «NON SONO FELICE! PERCHÈ CEDRIC È MORTO, PERCHÈ TU MI STAI URLANDO CONTRO! PERÒ GRAZIE PER AVER PROVATO A CAPIRE LA MIA POSIZIONE!»
uscì dallo scompartimento sbattendo la porta. Si ritrovò a vagare per il treno in movimento. Si bloccò quando vide un ragazzo biondo che non avrebbe potuto non riconoscere affacciato alla porta insieme ai suoi due amici Serpeverde (che sembravano più scimmioni che studenti)
«Sii educato, Potter, o dovrò metterti in castigo!» stava esclamando Draco «Perché io al contrario di te sono un Prefetto»
«Cosa?» si intromise Ive fingendosi sorpresa «Potter non è prefetto? E chi allora... Ohhh»
Il cugino fece un cenno verso la spilla dorata di Harry. Oltre a lui Ron, Hermione e Ginny nello scompartimento c'erano anche Neville Paciock e una ragazza di Corvonero bionda dall'aria trasognata che leggeva la rivista "Il Cavillo" al contrario.
"Probabilmente è la figlia di quel pazzo del proprietario" pensò Ive "Nessun altro leggerebbe quella spazzatura"
Hermione nel frattempo guardava la Serpeverde esterrefatta. Così Ive le fece un occhiolino per farle capire che stava facendo finta, cercando di non farsi vedere da suo cugino.
«Come ci si sente ad essere secondo a Weasley?»
Ghignò Draco
«Male suppongo!»
aggiunse Ive con una risatina malvagia. Lanciò un'occhiata ad Harry e vide la rabbia nei suoi occhi verde smeraldo. Probabilmente non avrebbe esitato ad aggredirla se Hermione non si fosse avvicinata a lui sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
«Cosa gli hai detto... eh, Granger?» sputò malevolo Draco «Che anche se il prefetto è Weasley tu amerai sempre lui»
Tiger e Goyle sghignazzarono.
«Questa era buona!»
«Beh dopotutto ad una Sanguemarcio può andar bene chiunque»
rincarò la dose Ive. Stavolta era Ronald che si era alzato e stava per affatturare tutti e quattro i Serpeverde ma Harry lo trattenne per un braccio, facendogli capire che non era il caso.
«Taci, Malfoy!»
sbottò Hermione.
«E anche tu Lestrange!»
aggiunse Harry scoccandole un'occhiata.
«Uhh... ho toccato un tasto dolente?»
disse Ive con un ghigno.
«Beh... stai attento Potter, perché io ti starò addosso come un segugio aspettando che tu faccia un passo falso»
Aggiunse il cugino
«FUORI!»
urlò a quel punto Hermione. E Draco sogghignando uscì dallo scompartimento con i suoi due cagnolini. Ive uscì per ultima, non troppo presto per sentire il "saresti una grande attrice tra i Babbani" sussurratole da Hermione. Uscita di lì riprese a vagare per il treno. Era nel terzo vagone quando sentì dei singhiozzi provenire da uno scompartimento sulla sinistra. Con cautela aprì la porta e rimase parecchio sorpresa...
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Holllaaaaaa!!!!!!
Come avete iniziato questa settimana?
Ci voleva un po' di suspense dopo tutti quei capitolo che finivano in maniera normale non trovate?
Chi sarà la persona misteriosa che piange nello scompartimento?
Che ne pensate della lite tra Ive e Edward? Chi ha ragione secondo voi? Da quale parte si schiererà Benjamin?
fatemi sapere se vi piace il capitolo nei commenti ★♥︎
bye
_silvia
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