Capitolo 10: L'Udienza
Scese circa un quarto d'ora dopo, quando sentì dei rumori di passi e un vociare provenienti dalla cucina. C'erano la signora Weasley che stava porgendo del pane a Harry e Remus, Tonks, Sirius e il signor Weasley che parlavano.
«Che cosa dicevi a proposito di Scrimgeour?»
stava chiedendo Remus a Tonks (che quella mattina aveva i capelli biondi e ricci)
«Oh... si, beh... dobbiamo stare attenti» rispose lei con uno sbadiglio «Ha fatto delle domande a me e a Kingsley»
«Buongiorno»
disse Ive e probabilmente la sua stanchezza si notava parecchio perché la cugina ridacchiò.
«A quanto pare non sono la sola ad aver passato la notte insonne...» Ive scosse la testa «Cosa ti ha tenuta sveglia?»
«Pensieri»
rispose semplicemente sedendosi tra Sirius e Remus.
«Io lavoro, troppo... dovrò dire a Silente che domani non posso fare il turno di notte... sono troppo st-sta-stanca...»
disse Tonks sbadigliando ancora.
«Ti sostituisco io» intervenne il signor Weasley «Sto bene, e comunque devo finire una relazione...»
La Serpeverde notò che era vestito da Babbano, ma evidentemente non doveva essere quello che i Babbani definivano "vestirsi bene" perché Harry lo stava guardando accigliato.
«Come ti senti»
chiese Ive al ragazzo. Lui scrollò le spalle.
«Presto sarà tutto finito» tentò di rassicurarlo Remus, ma si vedeva che anche lui era preoccupato «Tempo di poche ore e sarai scagionato»
Harry non rispose.
«L'udienza è al mio piano, nell'ufficio di Amelia Bones. È il Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, ed è lei che condurrà l'interrogatorio.»
Spiegò il signor Weasley
«Amelia Bones è una a posto» aggiunse Tonks «Onesta, ti ascolterà fino a fondo»
«Non perdere il controllo» raccomandò invece Sirius « Sii educato.»
«Sentì chi parla...» commentò Ive borbottando guadagnandosi un'occhiata dal cugino «Che c'è? È vero, sappiamo tutti quanto tu sia impulsivo Sirius!»
«Ah come se tu non fossi quella che si è messa ad urlare contro uno che sapeva essere un pazzo pluriomicida!»
Ive stava per ribattere.
«Basta...»
li rimproverò Remus. Mentre gli altri ridevano.
«Ah... fatti i fatti tuoi, Remus!»
sbottò Sirius.
«A parte il fatto che Ive ha ragione...» Lei fece una linguaccia al cugino mentre Remus scuoteva la testa coprendosi il volto con una mano «Stavamo facendo un discorso serio... La legge è dalla tua, Harry. Anche i maghi minorenni sono autorizzati ad usare la magia in caso di pericolo di morte.»
«Ma non stanno mai giù?»
chiese la signora Weasley passando tra i capelli di Harry un pettine bagnato. Lui scosse la testa.
«Andiamo» disse il signor Weasley dopo aver guardato l'orologio « Siamo un po' in anticipo, ma starai meglio al Ministero che qui a ciondolare»
«D'accordo»
Il tono del Grifondoro era sommesso.
«Andrà una meraviglia, Harry»
esclamò Tonks.
«Buona fortuna» aggiunse Remus «Sono sicuro che andrà tutto bene»
«In bocca la drago»
disse invece Ive mentre Harry e il signor Weasley uscivano dalla cucina.
Quella giornata fu veramente straziante. Ive e Remus erano i più calmi, stravaccati sul divano. Sirius era uscito dalla stanza da un po', probabilmente era da Fierobecco. La signora Weasley aveva lucidato almeno trenta volte lo stesso bicchiere. Alle dieci, circa, scesero di sotto anche Fred, George, Ginny, Ronald ed Hermione. Presero tutti a camminare in cerchio ovunque inciampando anche spesso e facendo inciampare la signora Weasley che continuava a pulire ostinatamente.
...
«Lo sapevo!» esclamò Ronald facendo sobbalzare Ive «Te la cavi sempre!»
«Dovevano assolverti!» sorrise Hermione «Non c'erano argomenti contro di te»
«Sembrate piuttosto sollevati, però, considerando che sapevate già che ce l'avrei fatta..»
Obbiettò Harry con un sorriso sommesso. Ive ridacchio, mentre la signora Weasley si asciugava il volto nel grembiule e Fred George e Ginny improvvisavano un balletto canticchiando "Ce l'ha fatta, ce l'ha fatta, ce l'ha fatta!"
«Basta!» li zittì il padre e nonostante fosse felice anche lui che Harry non fosse stato espulso, sembrava avere qualcosa di serio da dire «Ascolta, Sirius, Lucius Malfoy era al Ministero...»
Ive si rabbuiò, era strano pensare che l'uomo che l'aveva cresciuta ora era il suo nemico. Aveva sempre borbottato insulti contro lo zio per gli evidenti privilegi che dava a Draco ma mai l'aveva considerato un vero e proprio nemico.
«Che cosa?»
Esclamò Sirius.
«Si, l'abbiamo visto parlare con Caramell» disse il signor Weasley dopo aver zittito ancora i figli che continuavano a canticchiare «al Nono Livello, poi sono saliti insieme nell'ufficio di Caramell. Silente deve saperlo.
«Assolutamente» dissero Ive e Sirius contemporaneamente «Glie lo diremo, non si preoccupi»
aggiunse lei. Il signor Weasley uscì di casa per tornare a lavoro mentre sua moglie portava da magiare.
«Adesso basta... Fred... George... Ginny!» al terzo richiamo i tre si fermarono «Harry vieni a sederti, caro, mangia qualcosa... non hai fatto colazione stamattina»
Ive cercò di finire il pranzo il più in fretta possibile mentre gli altri si rilassavano e chiacchieravano.
«Tutto delizioso, signora Weasley» disse lasciando il piatto e le posate nel lavandino «Adesso devo correre al lavoro, il signor Genner mi ha messo il turno di pomeriggio oggi»
Detto questo uscì frettolosamente issandosi la borsa in spalla. Quando raggiunse il negozio al bancone c'era un ragazzo dai capelli rossastri e il naso particolarmente a punta che non aveva mai visto. Probabilmente era quel Kyle che arrivava sempre in ritardo...
«Salve, come posso aiutarti?»
chiese cordialmente.
«Oh... no, in realtà io lavoro qui. Ive, piacere.»
si presentò stringendogli la mano prima di scomparire dalla porta del retro. Lasciò in fretta la borsa e il mantello e uscì mentre Kyle entrava. Si mise seduta sulla vecchia sedia in mogano e prese alcune scartoffie delle ordinazioni per riordinarle. Pochi minuti dopo il signor Genner uscì dal magazzino.
«Kyle... quella signora di stamattina ha dimenticato.. oh Ive! Menomale che ci sei tu! Non sai cos'é successo a Martha, è scomparsa la madre! Lei era un Indicibile del Ministero, la stanno cercando nell'Ufficio Misteri ma è da ormai due giorni che non si vede...»
«Oh terribile...»
disse Ive ricominciando a sistemare gli ordini. Doveva riferire tutto all'Ordine. L'Ufficio Misteri era il luogo dove erano tenute le profezie, compresa quella che Voldemort voleva rubare. Magari c'era lui dietro la scomparsa della madre di Martha (gli indicibili erano quelli che lavoravano nell'Ufficio Misteri).
Quelle ore d lavoro furono noiose e pesante e emise un silenzioso sospiro di sollievo quando finì il turno. Recuperò le sue cose e uscì dal Paiolo Magico. Doveva ammettere che le strade di Londra erano piuttosto spaventose al buio quando sapevi che un assassino poteva essere dietro l'angolo. Anche se Voldemort non attaccava direttamente, metteva comunque una grande ansia sapere che era vivo e in libertà.
Arrivata a Grimmauld Place entrò cautamente cercando di non svegliare la signora Black, sonnecchiante dietro le tende scure che coprivano il quadro. Mentre appendeva il mantello sentì la canzoncina "Ce l'ha fatta..." ancora risuonare nella cucina e la Signora Weasley ancora tentare di zittire i figli. Entrò nella stanza e tutti sembravano piuttosto allegri, forse non voleva rovinare quell'atmosfera con la notizia della scomparsa di un Indicibile ma doveva farlo.
«Come hai detto che si chiama?»
le chiese Sirius dopo che Ive ebbe raccontato a lui, Remus e ai signori Weasley quanto accaduto.
«Adele Terkynts» rispose Ive «Suo marito è morto di Vaiolo di Drago qualche anno fa, anche lui lavorava al Ministero»
aggiunse.
«Vedremo»
mormorò il signor Weasley.
«Pensate sia stato Voldemort... per prendere la...» abbassò la voce «La profezia»
«È molto probabile» convenne Remus «Ma abbiamo bisogno di qualche informazione in più»
Quella sera non ne parlarono più e decisero di godersi la pace di quei pochi giorni prima di tornare a scuola, per la cena erano arrivati anche Tonks, Kingsley e stranamente anche Malocchio. Infatti era piuttosto che quest'ultimo di unisse a qualsiasi tipo di "perdita di tempo" come le chiamava lui. All'inizio pensavano che fosse un Mangiamorte travestito, così gli avevano fatto mille domande per controllare.
La fine delle vacanze si avvicinava e le lettere con la lista arrivarono. Ive, Hermione e Ginny erano in camera (la Serpeverde si era spostata con le altre due) Mentre apriva la sua Hermione tutto a un tratto balzò in piedi sul letto.
«Hey Hermione!» esclamò Ginny preoccupata «Ti senti bene?»
Lei sembrava stare più che bene, aveva un grosso sorriso stampato in faccia e stringeva in mano qualcosa di dorato e luccicante.
«Sono un prefetto!»
disse euforica.
«Wow! Fantastico»
Ginny spalancò gli occhi avvicinandosi a lei che si stava risedendo. Per Ive non era poi così emozionante come cosa. Dopotutto, che facevano i prefetti? Niente di particolarmente interessante a parte togliere punti a proprio piacimento, probabilmente. Di solito erano dei guasta feste, per esempio Percy Weasley: ad Hogwarts era stato il solito prefetto perfetto e poi era diventato il cagnolino di Barty Crouch al Ministero, rimanendo oltretutto implicato nella faccenda del Torneo Tremaghi perché era stato accusato di non essersi accorto che a scrivergli lettere non era Crouch. Poi i prefetti dovevano anche sprecarsi a fornire informazioni ai primini e a dare il buon esempio. Meglio goderseli a pieno quei sette anni di scuola, no? Beh a quanto pareva per Hermione non era così.
«Oddio che bello! Vado dai ragazzi, sicuramente anche Harry sarà prefetto! Insomma, chi potrebbe esserlo se non lui?»
Scomparve oltre la porta mentre Ive e Ginny si lanciavano un'occhiata e scoppiando a ridere.
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Hooollaaaa!
Che ne pensate del capitolo? E della misteriosa scomparsa della madre di Martha?
Lasciatemi una stellina o un commento!
bye
_silvia
p.s. scusate per l'orario
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