Capitolo 5: Lezioni
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La mattina dopo quando Ive, Edward e Benjamin entrarono nella Sala Grande Draco era impegnato a intrattenere un folto gruppo di Serpeverde con una storia molto divertente. Si esibì in una ridicola scena di uno svenimento che fece scoppiare tutti a ridere. Ive stava per chiedere cosa stesse succedendo, ma non fece in tempo. In quel momento anche Potter e i suoi amici stavano passando lì davanti e Pansy Parkinson ne approfittò per girarsi verso il ragazzo occhialuto e urlargli:
«Ehi Potter! Potter! Stanno arrivando i Dissennatori. Potter! Uuuuuuu!»
Potter si lasciò cadere su una sedia al tavolo dei Grifondoro accanto a George Weasley
«Perché ridevate?»
chiese Ive al cugino
«Potter è svenuto ieri sul treno, a causa di un Dissennatore!»
« Cosa?! Ma sul serio?!- esclamò poi si voltò verso il ragazzo seduto al tavolo dietro di lei - Sei veramente svenuto Potter?!»
gli chiese tentando di non scoppiare a ridere. Lui abbassò la testa, mentre i suoi amici gli sussurravano all'orecchio di stare calmo. Ive lo prese come un si. Si voltò di nuovo verso i suoi compagni Serpeverde e cominciò anche lei a fare finta di svenire.
«Lasciala perdere, Harry, è solo un'idiota..»
sentì dire da uno dei gemelli Weasley
«Come scusa Weasley? Puoi ripetere che non ti ho sentito bene?»
esclamò fissando intensamente il rosso
«Beh dicevo che sei un'idiota... si insomma, perché prendertela con i più piccoli? Potresti prendertela con me che, senza offesa, sono molto più figo di loro!»
rispose il ragazzo.
«No, nessuna offesa...»
borbottarono Potter e il suo amico
«Perché Weasley, sei svenuto anche tu?»
ghignò Ive
«No... però non mi darebbe fastidio essere preso in giro da una bella ragazza come te...»
Ive lo guardò storto
«E poi sarei io l'idiota?!»
disse al ragazzo, lui alzò le spalle.
«Su George, smettila di flirtare con Lestrange! Tanto non otterrai niente. Pensa a prendere il tuo orario»
disse l'altro gemello. Ive alzò gli occhi al cielo e tornò rivolta verso il suo piatto. Fissando l'orario che Piton le aveva appena consegnato.
«Prima ora: Difesa Contro le Arti oscure assieme ai Grifondoro, con il nuovo professore!»
annunciò Benjamin
«Chi? Lupin? Quello che ha l'aria di aver litigato con un branco di lupi mannari?»
chiese Pansy
«Si lui..»
rispose Ive, pensierosa.
Lupi Mannari?
«Ma certo!»
esclamò
«Cosa?»
alzò un sopracciglio Edward
«Niente! Benjamin oggi pomeriggio vieni con me a fare una ricerca?»
chiese al biondo
«Certo, ma che...»
provò a chiedere lui, ma Ive lo interruppe subito
« No fare domande, te lo spiego dopo. Adesso andiamo a lezione»
...
«Buongiorno ragazzi!»
esclamò il professor Lupin entrando nell'aula
«Buongiorno»
risposero in coro i Grifondoro e i Serpeverde
«Allora ragazzi quest'anno voi avete i G.U.F.O., i G.U.F.O. che prenderete influenzeranno fortemente la scelta dei vostri M.A.G.O. e di conseguenza del vostro lavoro. Perciò questi esami non sono da sottovalutare, perché l'anno prossimo potrete continuare soltanto le materie in cui avrete preso il voto richiesto al G.U.F.O. I voti che vengono dati al gufo sono: E (eccellente), O(oltre ogni previsione), A(accettabile), S(scadente), D(desolante) e T(troll). Io personalmente richiedo almeno una "O" per poter frequentare la mia materia al sesto anno, ma ogni professore decide per sé. Adesso però basta chiacchiere e cominciamo la lezione»
Ive non ascoltò molto del discorso, osservava le cicatrici sul volto di Lupin dalla sua postazione all'ultimo banco
«Allora, oggi parleremo di Inferi e Zombie . Dato che non possiamo portare un Inferius in classe faremo teoria. Qualcuno sa dirmi cosa è un Inferius?»
qualche mano si sollevò, il professore stava per dare la parola ad una Grifondoro seduta al primo banco, ma Ive lo precedette:
«Anche un neonato sa cos'è un Inferius! Insomma... sono le storie che ci raccontavano da piccoli per farci addormentare senza capricci!»
esclamò
«E, visto che ritieni la risposta così semplice, perché non ce la dici Ive?»
«Un Inferius è un cadavere rianimato da un mago oscuro»
«Sai dirmi qual'è il suo aspetto?»
«Ha la pelle bianchiccia, putrescente, il fisico scheletrico e gli occhi resi opachi da una nebbiolina bianca che dimostra l'assenza di vita»
«Di cosa si nutrono?»
«Non si sa»
«Quali sono le loro capacità?»
«Perché devo rispondere io?- il professore la guardò interrogativo - voglio dire ha una classe di venti alunni a cui fare il terzo grado e tutte le domande le chiede a me!»
«Oh...- diede uno sguardo alla classe - Hai ragione... Emily, invece di chiacchierare con i signori Weasley dietro te che ne dici di rispondere alla mia ultima domanda?»
Tutta la classe si voltò verso la sorella di Edward
«Ehm... professore io... ehm, non lo so...»
i Serpeverde scoppiarono a ridere
«Silenzio perfavore! Allora, intanto assegno cinque punti a Serpeverde per le eccellenti risposte della signorina Lestrange.- Ive esultò mentalmente. -Qualcuno sa rispondere?»
Alicia Spinnet alzò la mano
« Gli inferi sono capaci di uccidere un essere umano a mani nude»
rispose la Grifondoro dopo che il professore le ebbe dato la parola
«Fred, sai in che modo si può sconfiggere un Inferius?»
chiese ancora il professore
«Beh... perché dovrei sconfiggerli? Se è l'Inferius di una ragazza affascinante come Lestrange, le chiedo di uscire, comunque sono Geroge»
Lupin rise a quelle parole
«Scusa George, la conosci la risposta?»
«Glie l'ho detto, la invito a cena e evito di farmi uccidere!»
ridacchiò il rosso
«Si, e inviterai a cena anche l'insegnate dei G.U.F.O. quando ti farà questa domanda?»
chiese il professore
«Se è carina...»
«George!»
«Ok... scusi»
«Allora ragazzi per la prossima volta farete un lavoro in coppie. Dovete fare una ricerca sugli Inferius, sugli Zombie e sui fantasmi e sulle differenze tra i tre, di almeno trenta centimetri. Ci sono domande?»
Angelina Johnson alzò la mano
«Si, Angelina?»
«Possiamo sceglierle non le coppie?»
chiese la Grifondoro
«No ragazzi, sceglierò io le coppie così vi mischio anche con compagni di altre case»
un boato di disaccordo riempì l'aula. Ive si limitò a sbuffare, incrociando le dita per sperare di non capitare con qualcuno di insopportabile
«Professore, la preghiamo in ginocchio, non ci separi!»
esclamarono i gemelli Weasley inginocchiandosi davanti alla cattedra con le mani giunte
«No ragazzi, le regole valgono per tutti»
uno dei due provò a ribattere
« Ma...»
«Niente ma George, anzi, visto che hai una certa ammirazione verso Ive farai coppia con lei»
«Cosa!»
esclamò la Serpeverde
«Comunque io sono Fred»
disse invece il rosso
«Chiunque tu sia, farai la ricerca con Ive»
Il professore continuò a formare le coppie, ma Ive non lo ascoltava era troppo impegnata a pensare alla disgrazia che gli era capitata. Poi finalmente l'ora terminò e tutti gli studenti si alzarono avviandosi verso la lezione successiva.
«Ehy Lestrange»
era uno dei gemelli Weasley
«Senti Weasley, già dobbiamo passare ora a fare quella stupida ricerca sui morti non morti. Quindi vedi di lasciarmi in pace e di non disturbarmi con le tue battute idiote!»
lui la squadrò con un sopracciglio alzato
«Primo io sono George, secondo non ho intenzione di disturbarti»
«A sì? E cosa vuoi dirmi?»
«Beh... io volevo... ehm...»
si gratto la nuca imbarazzato Ive dovette fare uno sforzo enorme per non ridere, George Weasley imbarazzato? Lo stesso ragazzo che ha sempre la battuta pronta imbarazzato?
«Volevo chiederti... se.... ti andava di venire al lago nero con me, oggi dopo le lezioni»
«Mi stai chiedendo di uscire, Weasley?»
«NO! Cioè.... si, ma non in quel senso! Non come hai pensato... o almeno quello che penso tu abbia pensato... Cioè uscire, ma non...»
Ive lo interruppe
«No»
rispose secca
«Cosa..?»
chiese un po' spaesato il rosso
«No, non voglio uscire con te»
«Ma... perché? Lo so che mi odi... ma perfavore...»
«Ti interrompo subito, è inutile che mi scongiuri tanto non avrò pietà, non esco con un ragazzo perché mi fa pena. Niente di personale, e poi oggi pomeriggio ho da fare»
lo liquidò subito la Serpeverde, per poi girarsi e avviarsi verso la lezione di trasfigurazione.
«Allora ragazzi quest'anno voi avete i G.U.F.O., i G.U.F.O. che prenderete influenzeranno fortemente la scelta dei vostri M.A.G.O...»
Ive la interruppe
«Con tutto il rispetto, Professoressa, ma ci ripeterete questo discorso ogni volta che entriamo in classe. Il professor Lupin ci ha già parlato durante l'ora precedente dell'importanza dei G.U.F.O.»
disse in tono mellifluo, ma la professoressa la ignorò e continuò a spiegare
«...e di conseguenza del vostro lavoro. Perciò questi esami non sono da sottovalutare, perché l'anno prossimo potrete continuare soltanto le materie in cui avrete preso il voto richiesto al G.U.F.O....»
«Professoressa mi ha sentito?»
intervenne di nuovo la ragazza, venendo però ignorata ancora dalla professoressa
«... I voti che vengono dati al gufo sono: E (eccellente), O(oltre ogni previsione), A(accettabile), S(scadente), D(desolante) e T(troll). »
Ive alzò gli occhi al cielo
«Ma nessuno si è accorto che è lo stesso identico discorso che ha fatto Lupin? Cos'è Silente vi ha dato a tutti un foglietto da imparare a memoria?»
disse, rivolta ai suoi compagni
«Signorina Lestrange, grazie ai suoi preziosi interventi Serpeverde perde 10 punti. Se dalla sua bocca esce ancora una sola parola la caccio dalla classe e la metto in punizione»
Ive sbuffò
«Vecchia gatta raggrinzita»
borbottò
«Come prego, signorina Lestrange?»
Ive spalancò gli occhi, l'aveva sentita...
«Vada fuori Lestrange!»
ordinò la professoressa facendo un cenno verso la porta
«Ma non ho fatto niente!»
ribatté Ive
«Fortunatamente non ho ancora perso l'udito, signorina Lestrange e ho sentito benissimo ciò che ha detto»
«Certo... fortunatamente»
borbotto ancora la Serpeverde
«Vada fuori, e la voglio nel mio ufficio per la punizione sta sera dopo cena»
le ripeté la professoressa e lei sbuffò alzando gli occhi al cielo per poi andarsene.
Una volta uscita dall'aula si diresse verso il giardino. Non appena varcò la soglia dell'enorme portone di quercia un goccia d'acqua le bagnò il viso. Pioveva. Ive adorava la pioggia. I suoi amici la avevano sempre paragonata ad una pioggia estiva, una di quelle leggere che ti accarezzano piacevolmente con le loro dolci gocce, quelle piogge piacevoli e rinfrescanti che però solo pochi sanno apprezzare. Una pioggia come quella che in quel primo settembre bagnava i prati verdi di Hogwarts. Percorse velocemente il perimetro del castello fino a raggiungere la facciata posta di fronte alla Foresta Proibita.
Si appoggiò al muro con la schiena e si lasciò scivolare fino a toccare terra. Lasciò cadere la borsa dalla spalla e avvicinò le ginocchia al petto, nascondendoci il volto dentro, mentre le goccioline di acqua piovana le bagnavano i capelli appesantendoli. Rimase così per un tempo indeterminato. Poi sentì un rumore accanto a lei.
«Hey»
disse una voce conosciuta. Ive alzò lo sguardo e incontrò il volto di Cedric, col suo solito sorriso stampato sulle labbra.
«Ciao Cedric»
rispose abbozzando un sorriso
«Che ci fai qui tutta sola?»
«La McGranitt mi ha cacciata dalla classe..»
il ragazzo spalancò la bocca
«Wow... cosa hai combinato»
chiese
«Potrei averla chiamata "gatta raggrinzita"»
rispose lei e il ragazzo scoppiò a ridere.
«E tu invece? Come mai non sei a lezione?»
chiese a sua volta Ive
«Beh.. essere del sesto anno ha i suoi vantaggi. Non ho continuato tutte le materie e astronomia, ovvero la materia che avrei avuto adesso, è tra queste»
rispose lui
«Wow, quindi l'anno prossimo non dovrò più fare trasfigurazione!»
esclamò lei
«Perché odi così tanto trasfigurazione?»
«Non è che odio trasfigurazione, più che altro odio la McGranitt e poi non penso che sia una materia importante per il lavoro che voglio fare...»
«E dimmi... che lavoro vuoi fare?»
«O l'Auror o un qualsiasi altro lavoro al Ministero..»
«Ma trasfigurazione allora è fondamentale!»
esclamò il ragazzo facendo ridacchiare Ive
«Tu invece, che lavoro vorresti fare?»
il ragazzo si grattò la nuca
«Beh... vorrei o lavorare nell'ufficio per il controllo delle creature magiche, come mio padre, o diventare un insegnate qui ad Hogwarts..»
rispose
«Ma se impazzito o cosa?! Voglio dire, sei intelligentissimo sei un asso nel Quidditch e, con tutto quello che potresti fare i tuoi sogni sono di regolare il comportamento di stupidi elfi o di startene chiuso in questo buco di scuola insieme a stupidi ragazzini!»
«Mi piacciono le cose semplici..»
I due restarono a chiacchierare finché il brusio delle voci degli studenti e il rumore delle loro voci, che echeggiavano dentro i corridoi del castello, annunciarono la fine dell'ora. Allora i due si separarono, ognuno diretto verso la propria lezione, ma entrambi con ancora impresso nella mente il sorriso dell'altro, ancora inconsapevoli di quello che sarebbe successo.
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