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Capitolo 18: Lei Sa Tutto?

Sirius era steso a terra, aveva Tetra sul petto, quasi a proteggerlo da Potter che si stava scagliando contro di lui stringendo convulsamente la bacchetta e puntandogliela contro.

Weasley era accasciato sul letto con una gamba sanguinante e il suo topo stretto al petto.

Granger invece era in piedi, paralizzata dalla paura, con in mano due bacchette e fissava il suo gatto rosso tirare a morsi la giacca di Potter tentando di allontanarlo da Sirius.

In tutto questo il Professor Lupin che era fermo sulla soglia della porta, guardava la scena con l'aria di chi era appena arrivato. Infilò la mano in tasca, probabilmente per afferrare la bacchetta. Ma Ive fu più veloce.

«Expelliarmus! »

urlò verso Potter e la bacchetta del Grifondoro le volò in mano.

«Expelliarmus!»

la imitò Lupin ma rubando le due bacchette che teneva in mano Granger. Il Professore avanzò verso Sirius, che aveva ancora Tetra sopra al petto a difenderlo, senza mai smettere di fissarlo. Ive lo raggiunse.

«Dov'è, Sirius?»

disse Lupin con una voce alterata nella quale emergeva un'emozione repressa. Potter sembrava non capire. Ive invece aveva capito benissimo. Spostò lo sguardo verso il topo che Weasley teneva stretto nella giacca come se ne valesse la sua vita.

Il volto di Sirius era privo d'espressione. Per qualche secondo non si mosse.Poi, molto lentamente, alzò la mano e indicò il rosso, ancora sul letto della stanza e lentamente gli sguardi confusi di tutti i presenti si spostarono su di lui che aveva ancora un'aria completamente inebetita.

«Ma allora...» mormorò Lupin, guardando Sirius così intensamente che sembrava volesse leggergli nella mente, «perché non si è mai rivelato finora? A meno che...» gli occhi del professore si allargarono all'improvviso, come se vedesse qualcosa che nessun altro poteva vedere...«A meno che no fosse lui.... a meno che non vi siate scambiati... senza dirmelo?»

Molto lentamente, senza levare i suoi occhi infossati dal viso di Lupin, Sirius annuì.

Nel frattempo Ive si era avvicinata a lui e gli aveva teso la mano per aiutarlo ad alzarsi, facendo cadere Tetra a terra.

«Tutto bene Sirius?»

sussurrò all'orecchio del cugino, che annuì.

«O ma era ovvio!» intervenne poi Potter ad alta voce.

«Cosa?»

brontolò Sirius.

«Come potevi tu, Lestrange, non esserti alleata con lui? Dopotutto, sei Serpeverde, sei malvagia e mi odi! Ci avrei scommesso che vuoi aiutarlo, dopotutto anche tu vuoi uccidermi. Sei praticamente l'essere più malvagio di questa scuola!»

«Bada a come parli Potter!»

Ive si stava avvicinando a lui con la bacchetta tesa ma Sirius la fermò.

«Stai calma...»

le posò una mano sulla spalla

«Per quanto sarebbe un piacere vederti morto, in una bara, con quella boccaccia che ti ritrovi chiusa, ti sbagli...»

Disse Ive in tono più pacato.

«Professore» Potter si rivolse a Lupin «che cosa...?»

Anche il professore aveva abbassato la bacchetta. Un momento dopo era al fianco di Sirius e lo abbracciava come un fratello.

«NON CI CREDO!»

gridò Granger alzandosi da terra.

«Hermione...»

«...Lei e lui»

«Hermione, calmati...»

«Non l'ho detto a nessuno!» strillò lei «Le ho parato le spalle...»

«Hermione, ascoltami, ti prego!» gridò Lupin. «Posso spiegare...»

«Io le credevo» urlò improvvisamente Potter come se si fosse reso conto solo in quel momento di cosa era successo « e lei è sempre stato suo amico!»

«Ti sbagli» disse Lupin. «Per dodici anni non sono stato amico di Sirius, ma ora lo sono... lascia che ti spieghi...»

«No!» gridò Granger ancora «Harry, non credergli, ha aiutato Black a entrare nel castello, anche lui ti vuole morto... è un lupo mannaro!»

Scese un silenzio carico di tensione. Gli occhi di tutti erano fissi su Lupin, che sembrava straordinariamente calmo, anche se era piuttosto pallido.

«Questa volta non sei all'altezza di te stessa, Hermione» disse «Ne hai azzeccata una su tre, temo. Non ho aiutato Sirius a entrare nel castello e di sicuro non voglio vedere Harry morto...» uno strano tremito gli attraversò il viso «Ma non negherò che sono un lupo mannaro»

A quel punto Weasley fece l'eroico sforzo di rialzarsi, ma ricadde immediatamente con un gemito i dolore, che strappò un sorriso a Ive.

Lupin gli si avvicinò preoccupato, ma scosse il capo

«Stai lontano da me, lupo mannaro!»

esclamò respirando affannosamente. Il professore si fermò di colpo. Poi, con evidente fatica, si voltò verso Granger

«Da quanto tempo lo sai?»

«Da un secolo» sussurrò lei «Da quando ho fatto il tema per il professor Piton...»

«Solo?» intervenne Ive ridacchiando «Mi stupisci Sanguemarcio, ti ho battuto sul tempo! Io lo sospetto dal primo momento che l'ho visto! E poi dicono che sei la strega più brillante della tua età...»

«Ne sarà felice» disse Lupin freddamente, senza badare troppo alle parole di Ive «Ha assegnato quel tema nella speranza che qualcuno capisse cosa significavano i miei sintomi. Hai controllato il calendario lunare e hai capito che ero sempre ammalato quando c'era la luna piena? O hai capito che il Molliccio si trasformava nella luna quando mi vedeva?»

«Tutt'e due le cose»

disse piano Granger. Lupin scoppiò in una risatina forzata.

«Per la tua età, sei la strega più brillante che abbia mai conosciuto, Hermione.

«Ehy! Ci sono anche io qui! Ma non avete sentito quello che ho detto....!»

esclamò Ive ma venne di nuovo ignorata.

«No» sussurrò ancora la piccola Grifondoro «Se fossi stata un po' più sveglia, avrei detto a tutti che cosa è lei!»

«Ma lo sanno già» disse Lupin. «Almeno i mei colleghi lo sanno»

«Silente l'ha assunta anche se sapeva che era un lupo mannaro?» disse esclamà Ron sbalordito «Ma è matto?»

«Alcuni miei colleghi erano di questo avviso» disse Lupin «Ha dovuto faticare parecchio per convincere certi insegnati che sono affidabile...»

«E SI SBAGLIAVA! LEI LO HA SEMPRE AIUTATO!»

urlò Potter indicando Sirius, che all'improvviso andò verso il letto e vi sprofondò, il volto nascosto da una mano tremante. Tetra e il gatto della Sanguemarcio gli balzarono accanto, facendo le fusa. Weasley, invece, si ritrasse trascinando la gamba ferita.

«Adesso basta!» esclamò Ive sbuffando scocciata « Smettetela di ripeterlo! Il professor Lupin non ha aiutato Sirius a fare un bel niente! Se c'è qualcuno che lo ha aiutato quella sono io! Io gli racconto per filo e per segno quello che succede nel castello, io gli porto da mangiare una volta al giorno e gli faccio compagnia e io ho fatto in modo che ottenesse il foglio con le parole d'ordine della vostra stupidissima Sala Comune! E Potter, ficcatelo in quel piccolo cervello che ti ritrovi: nessuno qui vuole ucciderti, se non Voldemort! Perciò adesso tappatevi quelle vostre graziose boccucce e ascoltate quello che hanno da dirvi!»

«Come facciamo a fidarci di voi?»

chiese Potter, alzando un sopracciglio

«Guardate...» restituì a Granger e Weasley le loro bacchette, poi fece cenno a Ive di fare lo stesso con quella di Potter. Lei alzò gli occhi al cielo e obbedì, per poi imitare il professore e infilare anche lei la propria bacchetta nella cintura. «Allora, voi siete armati, noi no. Ora volete ascoltare?»

«Lei sa tutto?»

chiese Lupin, rivolto al suo amico. Sirius annuì.Potter invece cominciò a squadrare i tre come se sospettasse in un tranello.

«Se non l'ha aiutato» disse infine «come faceva a sapere che era qui?»

«La mappa» rispose tranquillamente Lupin «La Mappa del Malandrino. Ero nel mio studio a guardarla...»

«Sa come farla funzionare?»

chiese Potter sospettoso

«Ma certo che sa come farla funzionare!» esclamò Ive «Ha contribuito disegnarla»

«Esatto!» annuì Lupin «Io sono Lunastorta: i miei amici mi chiamavano così, a scuola.»

«Lei l'ha disegnata...?»

«La cosa importante è che stasera la stavo guardando attentamente, perché sospettavo che tu, Ron e Hermione avreste cercato di sgattaiolare fuori dal castello per andare da Hagrid prima dell'esecuzione del suo Ippogrifo. E avevo ragione vero?» aveva cominciato a camminare avanti e indietro, guardando i tre Grifondoro. Nuvolette di polvere si alzavano ai suoi piedi. «Era probabile che avresti usato il vecchio mantello di tuo padre, Harry...»

«Come fa a sapere del Mantello?»

«Non sai quante volte ho visto James sparire lì sotto...» disse Lupin agitando la mano impaziente «Il fatto è che sulla Mappa del Malandrino ti si vede anche se indossi un Mantello dell'Invisibilità. Vi ho visto attraversare il parco ed entrare nella capanna di Hagrid. Venti minuti dopo, vi siete congedati da Hagrid e siete tornati al castello. Ma con voi c'era qualcun'altro»

«Cosa?» esclamò Potter «No, non è vero!»

«Ma quanto ti costa stare zitto e lasciarlo parlare?»

ribatte Ive, guadagnandosi un'occhiataccia dal moro in risposta.

«Non riuscivo a creder ai miei occhi» disse Lupin senza smettere di camminare avanti e indietro, ignorando l'interruzione «Credevo che la Mappa fosse difettosa. Come poteva trovarsi con voi?»

«Non c'era nessuno con noi!»

disse Potter.

«E poi ho visto un altro puntino che si spostava in fretta verso di voi, ho visto che trascinava due di voi dentro il Platano Picchiatore...»

«Uno di noi!»

esclamò Wealsey rabbioso.

«No, Ron» disse Lupin « Due». Si era fermato, gli occhi puntati su Weasley. «Credi che potrei dare un'occhiata al tuo topo?»

«Cosa?» disse lui «Che cosa centra Crosta?»

«Tutto»

Disse Lupin

«Dagli quello stupido topo, Wealsey!»

ordinò Ive, ma non venne ascoltata.

«Posso vederlo, per favore?»

aggiunse Lupin, in tono pacato. Wealsey esitò, poi si infilò la mano sotto gli abiti. Ne emerse il topo grigio, che si vincolava disperatamente; Weasley dovette afferrarlo per la lunga coda pelata per impedirgli di fuggire. Il gatto rosso e Tetra soffiarono, alzando la testa. Lupin si avvicinò a Weasley.

«Cosa?» disse ancora il rosso, tenendosi vicino il topo spaventato «Che cosa centra il mio topo con tutto il resto?»

«Quello non è un topo!»

sbottò Ive

«Che cosa vuol dire... ma certo che è un topo...»

«No che non lo è» ribatté Lupin piano. «è un mago».

«Un Animagus» precisò Sirius «che si chiama Peter Minus».

Le facce sbalordite dei tre Grifondoro riflettevano quello che pensavano.

«Siete pazzi, tutti e tre».

disse Wealsey

«È ridicolo!»

lo sostenne Granger debolmente.

«Peter Minus è morto!» disse Potter. «L'ha ucciso lui dodici anni fa!»

Indicò Sirius che rispose con una smorfia.

«Avrei voluto» borbottò« ma il piccolo Peter se l'è cavata... non questa volta però!»

Sirius si scagliò contro il Wealsey per afferrare il topo. Il rosso urlò di dolore quando lui si appoggiò di peso sulla gamba rotta.

«Sirius, NO! » gridò Lupin, mentre lui è Ive si avvicinavano per allontanare Sirius da Wealsey «ASPETTA! Non puoi farlo così... devono capire... dobbiamo spiegare...»

«Possiamo spiegarglielo dopo!»

ringhiò Sirius cercando di liberarsi dalla loro presa con una mano, mentre con l'altra tentava di afferrare Codaliscia che urlava graffiando Weasley.

«Hanno...il...diritto...di...sapere...tutto!» ansimò Lupin «Era l'anima letto di Ron! Ci sono dettagli che non capisco nemmeno io! E Harry... a Harry devi la verità, Sirius!»

Sirius si tranquillizzó, ma sempre con gli occhi infossati fermi sul topo.

«Allora d'accordo, ma fai in fretta Remus...»

«Ne ho abbastanza, me ne vado!»

esclamò Weasley, cercando di alzarsi sulla gamba sana.

«Ora mi ascolterai fino alla fine Ron..» disse Lupin tranquillamente, puntando la bacchetta contro Coldaliscia « Ma ricorda di tenere stretto Peter mentre parlo»

«NON È PETER È CROSTA!»

urlò Weasley cercando di rimettere il topo in tasca, ma lui si agitava troppo.

«C'erano dei testimoni che è hanno visto Peter Minus morire» disse Potter «Una star intera»

«Non hanno visto quello che credevano di vedere!»

sbottò Sirius.

«Tutti hanno creduto che Sirius avesse ucciso Peter Minus!»

Intervenne Ive

«Io stesso ne ero convinto...» aggiunse Lupin « Finché stasera non ho visto la mappa. Perché la Mappa del Malandrino non mente mai... Peter è vivo. C'è l'ha in mano Ron.».

Fu la Granger a parlare per prima

«Ma professor Lupin... Crosta non può essere Minus... non può essere vero, lo sa che è non è possibile...»

disse cercando di controllare la voce tremula.

«Perché non può essere vero?»

chiese il professore tranquillamente.

«Perché lo saprebbero tutti se così fosse. Quando abbiamo studiato gli Animagi sono andata a fare una ricerca in biblioteca... il Ministero li tiene sotto sorveglianza in un registro. Ci sono stati solo sette Animagi in questo secolo e Peter Minus non è tra loro.»

«Hai ragione un'altra volta Hermione» rise Lupin «Ma il Ministero non ha mai saputo che esistevano tre Animagi non classificati che si aggiravano a Hogwarts»

«Bene» intervenne Ive «Io conosco già questa storia e i miao amici mi stanno aspettando, dobbiamo studiare per i G.U.F.O. e se non vado mi ammazzano, perciò se non vi dispiace tolgo il disturbo, ciao Sirius»

detto questo uscì dalla porta. Le sembrò di sentire dei passi, ma probabilmente era Lupin che continuava a camminare in cerchio mentre raccontava la storia. Si rese conto che non era il professore quando andò a sbattere contro qualcosa... qualcosa di invisibile.

Tese la mano davanti a se e le sembrò di toccare un tessuto, ma non ebbe il tempo di realizzare che subito venne afferrata da una mano mentre un'altra le tappava la bocca. Le bastò alzare di poco lo sguardo per riconoscere gli occhi neri gelidi, il naso adunco e i capelli unticci del professore di pozioni.

La vista di Piton la allarmò. Conoscendo l'odio che c'era tra lui e Sirius, sapeva che il professore non avrebbe esitato neanche un secondo per consegnarlo ai Dissennatori.

Solo quando i due entrarono di soppiattò nella stanza da letto senza cc e nessuno lo notasse, Ive si accorse che erano sotto un mantello dell'invisibilità.

«Io so solo come è cominciata...» stava dicendo Lupin quando il cigolio della porta lo interruppe. «Non c'è nessuno qui...»

avvisò dopo aver controllato dietro la porta. Ive si divincolava nella speranza sei vincere la forza del professore e liberarsi, ma niente.

«Questo posto è stregato!»

sbottò Weasley.

«No» disse Lupin, guardando la porta con aria perplessa «La Stamberga Strillante non è mai stata stregata... le urla e gli ululati che sentivano gli abitanti del villaggio erano opera mia»

Si scostò una ciocca di capelli ingrigiti dagli occhi prima di lanciarsi nell'intrepido racconto di come Sirius, James Potter e Peter Minus fossero diventati Animagi.

...

Venti minuti più tardi, mentre Ive era ancora nelle grinfie di Piton, Lupin stava raccontando di come si sentisse in colpa per non aver detto a Silente che Sirius era un Animagus.

«Per tutto quest'anno ho combattuto con me stesso, chiedendomi se dovevo dire a Silente che Sirius era un Animagus. Ma non l'ho fatto. Perché? Perché ero troppo vigliacco. Avrebbe significato ammettere che avevo tradito la sua fiducia quando ero qui a scuola, ammettere che avevo coinvolto altre persone..» disse riferendosi al fatto che lui e i suoi amici andavano in giro per Hogsmeade (trasformati) nelle notti di luna piena «E la fiducia di Silente ha significato molto per me. Mi ha fatto entrare ad Hogwarts da ragazzo e mi ha dato un lavoro da grande nonostante io sia un lupo mannaro. Così ho cercato di convincermi che Sirius era entrato ad Hogwarts con le Arti Oscure apprese da Voldemort, che il fatto di essere Animagus non c'entrasse nulla... quindi, in certo senso, Piton ha sempre avuto ragione sul mio conto».

Ive intravide il professore dietro di lei sogghignare, senza mai allentare la presa sulla sua bocca e sulla sua spalla.

«Piton?» chiese Sirius con voce rauca, distogliendo lo sguardo da Codaliscia. per la prima volta da quando il topo era entrato nella Stamberga «Che cosa c'entra Piton?»

«Insegna anche lui qui, Sirius...» disse Lupin con voce grave, per poi rivolgersi ai tre studenti di Grifondoro «Il professor Piton era a scuola con noi. Si è battuto molto, quest'anno, per che io non ricevessi la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. Ripeteva di continuò a Silente di non fidarsi di me... e aveva le sue ragioni. Quando andavamo a scuola Sirius gli ha fatto uno scherzo... uno scherzo che ha coinvolto anche me.»

«Se l'era meritato!» sbottò Sirius «Sempre a ficcare il suo grosso naso nei nostri affari e a cercare di capire che facevamo!»

Ive sentì Piton stringere la presa e conficcare le unghie della mano che le tappava la bocca nelle sue guance.

«Severus era molto curioso di sapere dove andavo una volta al mese» cominciò a spiegare Lupin «Eravamo nello stesso anno e... diciamo che non ci amava molto. Quello che gli piaceva di meno era James... con il suo talento per il Quidditch... comunque Piton mi aveva visto attraversare il parco con Madama Chips e Sirius aveva pensato che sarebbe stato.... ehm, divertente dirgli che sarebbe bastato premere un nodo sul tronco del Platano Picchiatore per seguirmi. Tuo padre per fortuna si rese conto dello scherzo e lo fermò in tempo... Piton però riuscì a vedermi e anche se Silente gli proibì di raccontarlo da allora lui seppe cos'ero...»

«È per questo che lei non piace a Piton...» disse Potter lentamente «perché crede che lei fosse complice dello scherzo?»

«Proprio così»

Rispose Piton con voce fredda sfilando i Mantello dell'Invisibilità del suo corpo e da quello di Ive, continuando a tenere stretta la Serpeverde, ma togliendo finalmente la mano dalla sua bocca per prendere la bacchetta e puntarla verso Lupin.

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Hola malandrini,

Questi capitoli sono abbastanza noiosi perché non cambia molto da Harry Potter originali, ma dopo saranno più interessanti.

bye 😘

_silvia.

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