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Capitolo 14: Al campo da Quidditch

Una volta rientrata dalla stessa porta dalla quale era uscita, Ive si nascose ancora dietro la stessa colonna esci sporse leggermente per controllare chi ci fosse.

Riuscì a intravedere Silente che si avvicinava a Percy Weasley.

«Qualche traccia di lui professore?»

gli chiese il rosso in un sussurro

«No. Qui tutto bene?»

«Tutto sotto controllo, signore»

«Bene. Ora è inutile spostarli. Ho trovato un guardiano temporaneo per il ritratto di Grifondoro. Domani potrai farlo trasferire».

«E la Signora Grassa, signore?»

«Si è nascosta in una cartina dell'Argyllshire al secondo piano. A quanto pare si è rifiutata di far entrare Black senza parola d'ordine, così lui l'ha aggredita. È ancora molto scossa, ma quando si sarà calmata chiederò al signor Gazza di restaurarla».

Poi la porta si aprì, facendo entrare la figura di Piton.

«Preside» disse «Tutto il terzo piano è stato perquisito. Non è lì. E Gazza ha ispezionato le segrete: anche la sotto niente».

«E la Torre di Astronomia? La stanza della professoressa Cooman? La Guferia?»

«Tutto controllato...»

«Molto bene, Severus,. Non che mi aspettassi di trovarlo.»

A Ive venne quasi da ridere. Loro che lo cercavano in lungo e in largo e lui che se ne stava tranquillo come un angioletto appisolato sul letto della Stamberga Strillante.

«Ha idea di come possa essere entrato, Preside?»

Proseguí poi Piton

«Parecchie, Severus, una meno probabile dell'altra».

Sbirciando da dietro la colonna Ive riusciva a vedere il volto tranquillo di Silente e il profilo arrabbiato di Piton, mentre di Percy vedeva solo la schiena dato che era di spalle.

«Si ricorda la nostra conversazione, Preside, appena prima... ah... dell'inizio del trimestre?»

chiese ancora Piton

Ma quando finiscono

pensò Ive, impaziente che se ne andassero per potersi infilare nel primo sacco a pelo e addormentarsi.

Forse sarei dovuta rimanere alla Stamberga, avrei potuto dormire lì....

«Si, Severus»

rispose Silente, con una nota d'avvertimento nella voce.

«Sembra.... quasi impossibile... che Black sia potuto entrare nella scuola senza un'aiuto dall'interno. Avevo espresso la mia preoccupazione quando lei ha assegnato...»

«Non credo che nel castello ci sia una sola persona che avrebbe aiutato Black a entrare» ribatté Silente, facendo capire che l'argomento era chiuso «Devo scendere dai Dissennatori» aggiunse poi il Preside «Ho detto che li avrei informati alla fine dell'ispezione»

«Non hanno offerto la loro collaborazione, signore?»

chiese Percy

«Oh, si» rispose Silente gelido «Ma temo proprio che nessun Dissennatore varcherà la soglia di questo castello finché io sono il Preside».

Poi il ragazzo uscì dalla sala rapido, mentre il professor Piton rimaneva a guardare il Preside con profondo rancore, per poi andarsene a sua volta.
...

«In questi giorni non si parla di altro se non di te!»

sbuffò Ive buttandosi sul letto della Stamberga Strillante.

«Wow! Sono una celebrità! Sono diventato addirittura più famoso di Mago Merlino!»

«Ma io sono seria!» ribatté Ive «stanno nascendo teorie su teorie su come tu possa essere entrato nel castello! Pensa che una Tassorosso va dicendo che nella nostra famiglia tutti sono in grado di trasformarsi in cespugli fioriti!»

La risata simile ad un latrato di Sirius riecheggiò nella stanza.

«Cespugli fioriti?»

«Già, assurdo. Però ci ha quasi azzeccato... per la cos a della trasformazione intendo...»

«Si peccato che io diventi un cane, non un cespuglio fiorito!»

fece il finto offeso, ma poi scoppiò a ridere trascinando Ive con lui.

«E la Signora Grassa?» chiese poi «L'hanno rimessa a posto?»

Ive scosse la testa

«No è ancora troppo spaventata... al suo posto hanno messo quel distratto del cavaliere che stava lungo le scale per la stanza della Professoressa Cooman... Sir Cardogan, mi sembra che si chiami. È divertentissimo, per i Grifondoro sta diventando impossibile entrare nella Sala Comune, infatti lui passa la metà del tempo a sfidarmi a duello e l'altra metà a inventare complicate parole d'ordine che cambia almeno due volte al giorno. Spesso mi metto sulle scale e li osservo per farmi qualche risata!»

«E Harry?»

chiese Sirius. Ive sbuffò.

«Ti ho già ripetuto mille volte che non lo seguo ovunque e non ho idea di quello che faccia, o di chi gli soffi il naso quando ne ha bisogno!» sputò acida «So solo che gli stanno sempre appiccicati, non lo lasciamo mai solo, con lui c'è sempre o un insegnante o Percy Wealsey»

«Ah ok... e invece il Quidditch? Tu giochi a Quidditch...no?»

«Si in teoria dovevamo giocare questo sabato ma Draco ha ancora il braccio rotto per colpa di quell'ippogrifo...» rispose Ive accennando a Fierobecco. In realtà sapeva che Draco stava benissimo, quella dell'infortunio era solo una scusa per non giocare col tempaccio di qual fine settimana. Ma questo non lo avrebbe detto a Sirius. «Perciò alla fine i Grifondoro sfideranno i Tassorosso...»

«Oh... e tu per chi tiferai?»

«Tassorosso! Ovviamente!»

«E perché ovviamente?»

«Primo: non tiferei mai per i Grifondoro. Secondo...»

Secondo tra i Tassorosso c'è il mio fidanzato ma non te lo dirò

«Secondo...?» la spronò lui «Ah no aspetta indovino io! Il ragazzo che ti piace?»

Ive scosse la testa

«Ci sei quasi...»

«E allora chi...» poi parve capire «Tu sei fidanzata e non me l'hai detto?! Come osi!»

esclamò quasi offeso

«E da quando sono tenuta a dirti tutto quello che faccio?»

«Beh... da quando sono il tuo cugino preferito! No?»

«E chi ti dice che sei il mio cugino preferito?»

«Che preferisci Draco- Falso Biondo- Antipatico-Vanitoso-Malfoy?»

«Ehy! Prima di tutto Draco è veramente biondo, poi prima di parlare di vanità vedi di guardarti!» esclamò in difesa del cugino «E comunque si! Preferisco lui!»

«Non ci credo.... adesso torniamo al tuo ragazzo. È quello con cui stavi ad Hogsmeade?»

«Si...» Ive arrossì leggermente al solo pensiero di Cedric, mentre Sirius scoppiava a ridere «Che c'è?»

«Senza offesa ma sembrava un po' un babbeo!»

«Ehyyyy!!!!! Non insultare il mio ragazzo!»

....

Il giorno prima della partita, il vento prese a ululare e la pioggia cadde più fitta che mai. Era così buio che nei corridoi e nelle classi furono accese torce e lanterne supplementari.

«Menomale che non abbiamo dovuto giocare in queste condizioni»

commentò Edward mentre i tre Serpeverde uscivano dalle serre per raggiungere l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure

«Già»

annuì Ive. Raggiunta la classe si sedettero ai loro soliti posti, dato che la lezione era con i Corvonero Edward si mise vicino a Summer, mentre Benjamin e Ive presero posto all'ultimo banco affianco alla finestra.

Quando la porta dell'aula Ive non si sarebbe mai aspettata di veder entrare la figura nera del professor Piton.

«Dov'è il professor Lupin?»

chiese scaltra al direttore di Serpeverde.

«Ha detto che oggi stava troppo male per fare lezione»

rispose lui con un sorriso storto. Ive lanciò un'occhiata a Benjamin accanto a lei

«Che cos'ha?»

chiese ancora poi. Gli occhi neri di Piton scintillarono.

«Niente di mortale» rispose ancora, con l'aria di chi desiderava che invece fosse così. Poi cominciò la sua lezione «Il professor Lupin non mi ha lasciato appunti sugli argomenti che avete affrontato finora...»

«Signore, abbiamo fatto i Blemma, gli Imo gli Smemir, gli Syphide» intervenne un Corvonero  dal secondo banco «e stavamo per cominciare gli...»

«Silenzio» lo zittí Piton gelido «Non ti ho chiesto informazioni. Stavo solo commentando la mancanza di organizzazione del professor Lupin...»

nessuno osò ribattere.

«Adesso, se nessuno a più niente da dire, possiamo cominciare la lezione. Oggi parleremo di Lupi Mannari»

...

«Non ha senso Ive!»

esclamò Benjamin.

«Invece si! Pensaci Ben! Piton vuole la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure e farebbe di tutto per averla! Anche mettere nei quali Lupin!»

Ive in realtà aveva la certezza che Lupin fosse un Lupo Mannaro, grazie a Sirius. Ma non poteva di certo dirlo a Benjamin. E smettere di fare ricerche avrebbe insospettito il suo amico.

...

Il giorno seguente, al campo da Quidditch, tirava parecchio vento. Ive si strinse nel mantello osservando i giocatori uscire dagli spogliatoi. Sorrise quando Cedric le alzò una mano in segno di saluto.

Dopo una trentina di minuti Baston chiese il time out. La squadra di Grifondoro si radunò al bordo del campo sotto un grosso ombrello. Poi Madama Bumb suonò il fischietto per la seconda volta e i giocatori tornarono in aria.

Ive, che aveva tenuto per tutto il tempo gli occhi su Cedric, rivolse uno sguardo a Potter. Era immobile che fissava qualcosa alle spalle di tutti.

La Serpeverde si voltò con la fronte corrucciata. Nella fila vuota di sedili più in alto, la sagoma scura di un grosso cane nero dal pelo ispido si stagliava contro il cielo.

Nel frattempo, dietro Potter, Cedric filava su per il campo, inseguendo la piccola sfera dorata che brillava nell'aria gonfia di pioggia.

Poi un silenzio lugubre cadde sullo stadio. Improvvisamente il vento non ruggiva più, come se qualcuno avesse spento l'audio.

Un'ondata di gelo terribilmente familiare invase l'aria. Poi eccoli lì, in mezzo al campo, con i loro mantelli scuri e le loro mani scheletriche. Dissennatori.

Ive non capì bene cosa stava accandendo, vide solo qualcuno cadere da un'altezza di circa quindici metri e un Silente molto, ma molto arrabbiato alzarsi dal suo posto delle tribune.

...

Quello che era successo lo apprese poco dopo. A cedere era stato Potter, mentre Cedric aveva preso il Boccino perciò Tassorosso aveva vinto la partita 150 a 50.

Ive aveva intenzione di festeggiare la vittoria con una bella passeggiata al Lago Nero. Così era davanti alla porta dello spogliatoio ad aspettare che il suo ragazzo ne uscisse.

Non dovette attendere troppo tempo, infatti dieci minuti dopo, il Tassorosso aveva finito.

«Andiamo?»

disse prendendo per mano la ragazza. Lei annuì semplicemente, cominciando a camminare.

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Hola Malandrini!
È da un po' che non aggiorno ma avevo delle idee per alcuni capitoli della fine del libro e ho preferito scrivere quelli prima che le idee svanissero.

Questo è un disegno fatto da mia sorella 

...

UWUUUUU

Che bello quando le mie sorelle ancora leggevano questa storia.

Cooooomunque, sto ritirando fuori il materiale per scrivere 'under the hood' e sto cercando di fare ordine (e soprattutto di capirci qualcosa) tra tutti gli appunti che mi ero presa prima di interrompere.

bye

_silvia

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