Capitolo 10: La Prima Uscita ad Hogsmeade
Difesa Contro le Arti Oscure divenne la materia più amata da tutti in poco tempo, da tutti tranne che da Ive. Oltre al fatto che non aveva dimenticato che per colpa sua era stata costretta a studiare assieme a Fred Weasley, la Serpeverde stava continuando la sua ricerca per la storia del lupo mannaro. Era certa di non sbagliarsi.
Poi c'era Draco che non perdeva occasione per criticare il suo abbigliamento paragonandolo a quello del vecchio elfo domestico dei Malfoy, Dobby.
Un altra persona che sembrava non sopportare quel professore così amato da tutti gli studenti era Piton. Ogni volta che durante la lezione di pozioni veniva nominato, Piton cominciava a sbraitare contro qualche Grifondoro con gli occhi che lampeggiavano minacciosi
Edward si lamentava di quanto fosse noiosa Cura delle Creature Magiche dopo l'incidente di Draco. Perlopiù Hagrid passava ore di lezioni a insegnare agli studenti come prendersi cura dei Vermicoli, che probabilmente erano le creature più noiose al
mondo.
All'inizio di ottobre però Ive ebbe altro a cui pensare, dato che la stagione di Quidditch era alle porte. La squadra di Serpeverde si riunì un sabato pomeriggio, Ive era reduce da una mattinata passata in compagnia di Sirius a giocare a sparaschiocco.
Era emozionata all'idea di tornare in campo, ma non prestò molta attenzione al discorso di Montague. Parlava e parlava di tattiche, di schemi e di allenamenti ma lo sapevano tutti che alla fine avrebbe barato per vincere.
Lei ed Edward tornarono insieme alla Sala Comune, quando entrarono un gruppo di Serpeverde era in cerchio attorno alla bacheca degli avvisi.
«Che succede?»
chiese Ive a Benjamin
«La prima uscita ad Hogsmeade!»
esclamò eccitato lui
«E allora?»
chiese Edward che comunque non riusciva a spiegarsi tutta l'eccitazione dei ragazzini che affollavano la Sala Comune.
«Quelli sono del terzo anno, sarà la prima gita ad Hogsmeade della loro vita!»
rispose Benji. Ive non pensava che una piccola
passeggiata in un villaggio potesse fare tutto questo effetto su dei tredicenni scatenati. Notò che in quel
gruppetto c'era anche suo cugino.
«Quando?»
chiese all'amico
«Halloween»
rispose lui.
Ive tornò in stanza con la voglia di sdraiarsi e dormire tutto il fine settimana dopo l'allenamento esaustivo che Montague aveva fatto fare alla squadra di Serpeverde.
Si distese a pancia in su, fissando il soffitto e cominciò. a pensare a quanto avrebbe desiderato che Cedric la invitasse ad andare con lui ad Hogsmeade. Alla fine la loro uscita di quel pomeriggio era andata più che bene, avevano passeggiato sulle rive del Lago Nero chiacchierando per lo più di Quidditch, ma anche di scuola di compiti e dei loro compagni.
Poi quella era stata solo la prima di tante, passavano quasi tutti i sabati assieme, tanto che Ive passava quasi più tempo con lui che con i suoi amici.
«Ci stai davvero snobbando per il Bambolotto!?»
aveva sbottato Edward uno dei pochi giorni in cui Ive non era con Cedric, mentre studiavano Artimazia in Sala Comune.
«Cos'è? Sei geloso per caso?»
lo aveva rimbeccato lei sorridendo
«E che non lo sapevi?»
aveva risposto Benjamin al posto suo, guadagnandosi un'occhiataccia.
«Non sono geloso! Però vorrei passarlo un po' di tempo con la mia migliore amica di tanto in tanto!»
Ive aveva letteralmente perso la testa per quel ragazzo.
È figo, campione di Quidditch e studente modello è perfettamente normale che tu sia attratta da lui!
Si ripeteva, ma non era così. La bellezza di Cedric l'aveva notata, dopotutto ci doveva essere un motivo se gli andava dietro mezza Hogwarts, ma non era quello ad attrarla, bensì i suoi modi di fare sempre dolci e il fatto che su di lui il cognome di Ive non aveva alcun effetto, che la trattava in base a quello che lei era e non al trascorso della sua famiglia.
Cedric era diverso, talmente diverso da tutti quelli che Ive aveva conosciuto fino a quel momento che poteva quasi dire che Cedric riuscisse a capirla. Perché anche è lei era diversa, esattamente come Cedric. La differenza tra i due? Cedric era diverso in senso positivo, Ive in senso negativo.
...
Alla fine Cedric la invitò al ballo. Era un caldo sabato pomeriggio, fin troppo caldo per il mese di ottobre, era uno di quei pomeriggi che i due passavano assieme. Erano seduti sulle rive del Lago Nero e Ive doveva terminare la sua mappa stellare, perciò aveva una pergamena e il libro di Astronomia posati sulle gambe. All'improvviso Cedric le aveva tolto tutto dalle mani e lo aveva poggiato a terra di fianco a lui. Poi aveva iniziato a boccheggiare, quasi le parole gli morissero in bocca.
«Hai sentito del... primo settimana ad Hogsmeade...»
aveva balbettato in fine.
«Si, ad Halloween se non sbaglio?»
il tono con cui Ive rispose era tranquillo agli occhi del ragazzo, ma lui non poteva immaginare come, dentro di se, Ive stesse urlando dalla gioia, eccitata dall'imminente invito del ragazzo
«Già... beh, mi chiedevo se... si, insomma... se magari... ti andava di venire con me?»
Ive non trattene uno smagliante sorriso, senza pensarci due volte annuì
«Certo che mi va!»
esclamò, facendo sorridere anche Cedric.
Adesso il grande giorno era finalmente arrivato. Era il trentuno ottobre e Ive era impalata davanti all'armadio maledettamente indecisa su cosa mettersi. Non aveva mai avuto problemi coi vestiti, nemmeno quando andava ad Hogsmeade. Ma in quel momento la sua testa era come in crisi.
Osservò le sue compagne di stanza che dormivano beatamente, ma le strane non erano loro bensì lei che si era svegliata quattro ore prima rispetto all'orario stabilito con Cedric.
«Santo Salazar!»
esclamò esasperata dopo un'eternità con lo sguardo perso nei meandri del mobile scuro. Si mise le mani nei capelli, lanciando un verso disperato. Poi sentì una mano posarsi sulla sua spalla e sussultò.
«Che combini alle 5 e 38 di mattina, Lestrange?»
chiese la voce squillante di Megan.
Ma come fa e urlare così anche appena sveglia?
si chiese Ive che appena svegliata aveva la voce di un troll col raffreddore.
«Niente.» rispose secca «E vedi di smetterla di urlare perché, come hai detto tu, sono a mala pena le sei di mattina!»
ma a quanto pare, da gallina quale era, la bionda non aveva alcuna intenzione di farsi i cavoli suoi.
«Ah ho capito!» disse con un sorriso terrificantemente malizioso sulle labbra «La nostra leonessa solitaria ha trovato un bel leone e vuole farsi bella per lui!»
«Io più che un leone direi un tasso..»
rispose al posto di Ive la voce assonnata di Charlotte, che adesso era seduta sul suo letto.
«Cosa?!»
chiese Megan spostando lo sguardo da una all'altra
«Che non l'hai vista con quello?»
«Quello chi?»
Pareva esterrefatta dal fatto che Ive potesse avere un qualsiasi tipo di relazione con un ragazzo che non fosse uno dei suoi amici o suo cugino
«Nessuno»
ribatté la mora guardando Charlotte in un modo che avrebbe potuto ucciderla
«Quello di Tassorosso... alto, castano sia di occhi che di capelli, bello. Il capitano della loro squadra di Quidditch... quello a cui mezza scuola va dietro... che è anche un prefetto...»
La bionda parve avere un'illuminazione
«Cedric Diggory?»
Charlotte annuì, mentre Megan cacciava un urletto
«Aspetta... tu esci con quel figo di Cedric Diggory e non me lo dici?!» esclamò facendo una faccia offesa «Adesso ci penso io a rendere quest'uscita la migliore di sempre!»
Ive era abbastanza spaventata all'idea di fidarsi di Megan ma lei non le diede nemmeno il tempo di controbattere che le aveva già lanciato uno dei suoi vestiti che sembravano magliette per quanto erano corti.
«Sbrigati, non vorrai fare tardi al tuo appuntamento!»
le intimò la bionda prima di rinchiuderla nel bagno.
Mezz'ora dopo Ive si ritrovò seduta su uno sgabello, con i capelli che ricadevano in due trecce sulle spalle, dandole un'aria troppo da santarellina per i suoi gusti. Megan era di fronte a lei e la stava truccando. Dopo averle messo talmente tanta cipria da farla tossire, passò a metterle un po' (troppo) di ombretto.
«Perfetto!» esclamò la bionda finito il suo lavoro «Adesso sei pronta per la passeggiata romantica con il tuo bel Tasso!»
...
Ive stava aguzzando la vista tra la folla alla ricerca del suo sguardo nocciolato. Andò a sbattere contro vari studenti mentre si muoveva assente nell'ingresso dove gazza stava raccogliendo i permessi firmati. Riuscì a scorgere Potter che salutava triste i suoi due amici
"Probabilmente quei luridi babbani rimbambiti che si ritrova come famiglia non gli hanno firmato il permesso!"
pensò, ghignando divertita.
«Ehy Ive!»
sentì poi esclamare da una voce conosciuta alle sue spalle.
Si voltò e....
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Hola....
Ecco il nuovo capitolo! Non ho niente in particolare da dire, quindi vorrei semplicemente chiedervi di lasciare dei commenti per farmi sapere se vi piace la storia o non, se pensate che ci siano cose che vanno migliorate o se volete potete anche dire che vi fa schifo e che dovrei smettere di scriverla( in quest'ultimo caso però vi risponderò che è tutto inutile e che se non vi piace tenetevelo per voi che tanto la mia storia non la cancello che a me piace scriverla). Mi farebbe piacere se commentaste anche solo per correggere un errore di ortografia o un commento divertente o qualsiasi altra cosa, però perfavore commentate così posso anche rendermi conto quali sono i capitoli che vi piacciono di più e farne di più di quel tipo.
Non so quanti di voi leggano lo spazio autrice, probabilmente non ve ne frega niente perché volete solo leggere la storia in pace, quindi probabilmente sto solo perdendo tempo. L'unica cosa che volevo chiedervi con tutto questo piena non programmato era di essere un po' più attivi così posso capire se questa storia è apprezzata o no.
Detto questoci vediamo al prossimo capitolo con l'uscita di Ive e Cedric,Bye Bye
_silvia
...
Eh niente quando ho copiato la vecchia versione su word mi sono dimenticata di mettere i titoli da questo in poi, quindi tirerò a indovinare.
bye
_lasilviadel2023
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