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«Yes. But I said no.»



Ho passato il weekend facendo i compiti di inglese e matematica. Inutile dire che ci ho messo pochissimo. Sembra che abbia preso il talento per i numeri e i calcoli da mio padre, che non a caso era un contabile. Per fortuna sono tutti argomenti che conosco e i numeri non cambiano da Nazione a Nazione. Ho ripassato tutti gli appunti che mi aveva fatto scrivere Noemi sui saluti e sulle presentazioni. Alla fine non è poi così difficile, come inizio. Devo dire "Ciao" se incontro Luke e "Buongiorno" un professore o un estraneo. Sinceramente sono curioso di sapere cosa mi insegnerà Martedì pomeriggio. Già, la prossima lezione è domani. Una scarica di eccitazione mi scuote da capo a piedi. Mi sembra di poter conquistare il mondo, ora che sto imparando una nuova lingua. So che è un pensiero infantile e, forse, anche un po' stupido, ma non posso farci nulla.

Al momento sto camminando verso la scuola. Canticchio "Live While We're Young" degli One Direction. Mi piace davvero molto quella band. Sono fenomenali. Poi amo la voce di Louis. È inconfondibile e i suoi assoli... Mmmh... I suoi assoli... Dio, non c'è nulla di più bello, intenso, fantastico, che doni dei brividi come le sue parti da solista. Ma sono etero e un Larry Shipper. Già, i loro sguardi sono chiari e limpidi come l'acqua cristallina di montagna. Sì può mentire con le parole, non con gli occhi. Ho sempre avuto molti amici a Sydney, ma non ho mai guardato nessuno nel modo in cui Harry scannerizza ogni particella del corpo di Tommo.

Lucas mi distrae dai miei pensieri, salutandomi. Io, tutto orgoglioso, gli dimostro i miei progressi:

« Ciao Lucas! Come stai?» so che l'accento australiano è molto forte, ma per ora questo è il massimo della mia capacità comunicativa.

Lui spalanca gli occhi stupito. Nonostante tutto sono migliorato, anche se so solo salutare e dire un paio di cose sul mio conto.

« Sto bene, grazie. E tu? Fatto i compiti di matematica?» pronuncia lentamente, scandendo bene le parole per permettermi di capire. Ricostruisco la frase e gli rispondo sorridendo.

« Sì! Facili!» intuisce ciò che voglio dire e apprezza lo sforzo. Incurva le labbra verso l'alto anche lui. Arriviamo a scuola e alla prima ora abbiamo inglese. Ottimo. Poi a seguire abbiamo informatica, storia e matematica. Sinceramente la materia che odio di più? Storia. È difficilissima, soprattutto spiegata in italiano. Poi io ho studiato la storia dell'Australia, dell'Oceania, non dell'Europa. È difficile, cavoli. Speriamo almeno che le interrogazioni o le verifiche siano il più lontano possibile. Anche perché sembra che la professoressa sia particolarmente fissata per i nomi e le date... Oddio, per le date ancora ancora, ma per i nomi... Pff, mi viene da ridere solo al pensiero!

Durante l'intervallo mi dirigo al bagno. Sento posarsi una mano sulla mia spalla prima che io possa varcare la soglia e mi volto, tra lo scocciato e lo stupito. Ero già così popolare da essere fermato per i corridoi? Penso sarcasticamente, mentre osservo distrattamente la biondina che mi si para davanti agli occhi. Non molto alta, ma con sotto almeno un tacco dodici. Magra, forse un po' troppo. Così come il trucco, che ritengo eccessivo. Per non parlare della scollatura. Tre a due che ha il reggiseno imbottito. È uno stecchino, non può portare la quarta, dai. Individuo dietro a lei un gruppetto di ragazze che fingono di parlare tra loro, ma in realtà continuano a lanciarci occhiatine. Ho capito cosa sta succedendo. La biondina, che ha detto di chiamarsi Jessica, ma che posso appellarla anche Jessie J, Jess o Je, ci sta provando con me. Sinceramente non mi piace il modo che ha di atteggiarsi. Ora che faccio mente locale, l'ho già sentita nominare sotto una "cattiva" luce. Si dice che abbia "conquistato" più ragazzi lei, che chiunque altro nella scuola e che ama sparlare della gente alle sue spalle. Non dico di non amare le avventure di una notte o una scappatella e via. Sono pur sempre un ragazzo di sedici anni, dopotutto. Ma se c'è una cosa che odio è il "prendere in giro" le persone, soprattutto se loro credono che non sia così. È una sorta di bullismo, alla fine, e io non lo tollero assolutamente. Per questo quando comprendo il suo invito a vederci dopo scuola, lo declino senza tanti complimenti. La sua faccia esterrefatta è quanto di più divertente io abbia mai visto. Probabilmente non è abituata a sentirsi dire di no. Infatti mi prende per le spalle e mi domanda in un inglese stentato:

« Did... did you... understand me?» (Mi hai capito?)

« Sì. E dico di no. Non voglio... andare fuori... te...» provo a risponderle, recuperando stralci delle parole della sua proposta. 

Poi, senza aggiungere altro, vado finalmente al bagno.



Sera ragazze!!!

Come state? Tutto bene?

Allora... non ho molto da dire, sinceramente... Ah sì! Una cosa da dire assolutamente c'è! GRAZIE A TUTTE! Siete magnifiche, tutti/e coloro che visualizzano, votano e commentano! Grazie di cuore, davvero!

Per tutte le directioners, me compresa, lascio il video della canzone sopracitata.

Se tornate indietro, inserirò anche lì il video delle/delle canzone/i citata/e!

Ci sentiamo! Vi lascio agli 1D!

BYEEE!

DR23.

https://youtu.be/AbPED9bisSc

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