Our first Italian lesson
Venerdì. Oddio. Non ci posso ancora credere.
Sono in Italia da meno di tre settimane, vado a scuola e oggi c'è la prima lezione con la prof d'italiano per le ripetizioni.
Sono spaventato. Da che cosa? Non lo so neppure io.
Mi vesto con le prime cose che trovo, faccio una rapida colazione e mi avvio verso l'istituto che frequento. Oggi ci sono due ore di arte, una di diritto ed economia, una di inglese e una di italiano.
Sbuffo. Non ho voglia di farmi due ore di una nuova lingua nello stesso giorno, ma sembra io non abbia altra scelta.
Incontro Luke che fischietta una canzone. Lo ascolto qualche secondo e riconosco il titolo: "I was made for loving you" dei Kiss. Amo quella canzone. Mi avvicino e lo saluto. Lui sussulta leggermente, ma ricambia con una mano.
« How are you?» (Come stai?) mi domanda e io apprezzo il tentativo da parte sua di comunicare. Sorrido e mi sforzo:
« B-Bene. G-Gr-Grazie.» lui mi scruta con le labbra incurvate verso l'alto.
Arriviamo a scuola e ci dirigiamo nel laboratorio di arte. La professoressa ci squadra dall'alto in basso, ma non ci bado. Mi siedo accanto al biondo, tirando fuori il materiale necessario per la lezione. Nonostante io non capisca nulla di quello che la prof dice, intuisco dalla composizione floreale posta sulla cattedra che è quello che dobbiamo ritrarre.
Torno a casa piuttosto stanco. Getto la cartella in camera e vado in cucina. Mia madre dovrebbero farla Santa! Sul tavolo trovo un panino con prosciutto e insalata. Non ci penso due minuti di troppo e lo addento, mugolando di piacere dopo il primo morso.
Sussulto vistosamente quando sento suonare il campanello. Mi devo essere appisolato sul divano dopo pranzo. Ancora un po' intontito, mi dirigo verso la porta. Mi stiracchio e, sbadigliando, apro la porta, trovandomi davanti una ragazza più bassa di me, con lo sguardo puntato alle sue Converse rosse. Mi ricordo solo in quel momento che ho lezioni supplementari di italiano. Sbuffo impercettibilmente, ma la saluto sorridendole. Oggi indossa una camicia rossa a quadretti neri, una maglietta larga nera e dei jeans con brillantini che formano un disegno in corrispondenza della caviglia. Tiene uno zaino sulle spalle, magari è appena tornata da scuola. Tra le mani il giubbotto viola che indossava quando l'ho vista per la prima volta.
« Hi!» (Ciao!)
« Hello, Ashton! How are you?» (Ciao Ashton! Come stai?)
Mettendo in mostra maggiormente le mie fossette ai lati della bocca, le rispondo:
« I'm fine, thanks. And you?» (Sto bene grazie. E tu?)
« I'm fine, thank you. ...So can we start our first Italian lesson?» (Bene, grazie. ...Quindi possiamo cominciare la nostra prima lezione di italiano?) mi domanda con un sorriso.
« Sure! Come in!» (Sicuro! Entra!) sono stato un vero maleducato! Non l'ho ancora fatta accomodare!
Chiudo la porta e la precedo in cucina. È abbastanza ampia e luminosa, ma soprattutto molto meno disordinata di camera mia, nella quale vagano ancora un paio di scatoloni del trasloco. Le indico di sedersi e lei, dopo aver tirato un piccolo sospiro, molto probabilmente per darsi la carica, almeno credo, mi chiede:
« Do you know any Italian words?» (Conosci delle parole italiane?)
« Sì, ciao! And grazie, too.» (Sì, ciao! E anche grazie.)
« Very well... If you don't understand anything, tell me it immediately, okay?» (Molto bene... se non dovessi capire qualcosa, dimmelo subito, okay?)
« Okay.»
« So... in our first lesson we're going to learn how introduce yourself to someone and how to say hello. Are you ready?» (Quindi... nella nostra prima lezione impareremo a presentarci a qualcuno e a salutarsi. Sei pronto?) posso giurare di aver visto un sorrisetto di sfida incurvare le sue labbra. Io annuisco.
Mi spiega che se mi devo rivolgere a un adulto, o comunque ad un estraneo, si dice "Buongiorno", "Buon pomeriggio" e "Buonasera" a seconda del momento della giornata, mentre quando incontro un amico posso dire "Ciao" oppure "Ehilà" o semplicemente "Hey". Ha detto che potrebbe capitarmi di sentirli tra i giovani d'oggi. Ho trattenuto a stento una risata. Parla come se lei non lo fosse! Mi riconcentro sulla lezione e apprendo che quando devo andarmene, devo dire "Ciao" oppure, nei contesti più formali, come con i professori, "Arrivederci".
« So... if you meet Lucas, what do you say to say hello to him?» (Quindi... se tu dovessi incontrare Lucas, cosa dici per salutarlo?) quando lei mi ha domandato se avevo già conosciuto qualcuno, io avevo risposto con « Lucas».
« Dico ciao.»
« Ottimo!» sorride lei, poi continua « And if you meet your teacher?» (E se incontri un tuo professore?)
« B-buongiorno.» balbetto incerto della pronuncia. Lei lo ripete ad alta voce, lentamente, di modo che io possa ascoltarne attentamente l'accento.
Imparo anche a presentarmi con poche semplici frasi. Insceniamo diverse situazioni, di modo che io associ la parola al contesto o a un determinato movimento. Noemi dice che può essere molto utile. Si sono fatte quasi le cinque e sono un po' stanco e affamato. Le domando se vuole qualcosa. Annuisce e mi chiede un bicchiere d'acqua. Dopo aver dato un paio di sorsi al bicchiere, mi fa i complimenti e mi chiede se sono troppo stanco. Io nego con la testa e dice che vorrebbe insegnarmi l'ultima cosa della lezione: ringraziare.
Nel frattempo che imparavo tutte quelle nuove parole, lei me le faceva scrivere con relativa traduzione in inglese.
Alla fine della lezione sono già le sei meno un quarto. Fuori la sera sta avvolgendo le case e la Luna già si vede splendere nel cielo. Accompagno Noemi alla porta e la saluto come ho imparato:
« Ciao!»
« Ciao Ashton!» la vedo avviarsi verso il marciapiede che costeggia la mia nuova casa e la seguo con lo sguardo. È pur sempre una ragazza, giovane ed indifesa che si aggira col buio. Quando si mimetizza definitivamente con l'orizzonte, rientro in casa, sospirando felice.
Non è stata così terribile come mi aspettavo, la prima lezione di italiano. E poi la mia insegnante non è severa o aggressiva. Spiega lentamente e fa esempi quotidiani, per farti entrare nel contesto. Inoltre parla anche piuttosto bene l'inglese e questo mi ritorna molto utile per le traduzioni.
Mia madre è rientrata appena in tempo per dare a Noemi i soldi che le spettavano, poi, scompigliandole leggermente i capelli l'ha salutata, dirigendosi in cucina.
Penso che andrò a fare una doccia adesso.
Note dell'autrice:
Hola chicas!!!
Come state? Todo bien? Sì, mi sono svegliata con la vena spagnola stasera... -.-'
Comunque! Cosa ne pensate? Vi piacciono i dialoghi in inglese? Vi piace il personaggio di Noemi? E Ashton che si sforza di parlare italiano non è maledettamente adorabile?!? ♥.♥
Ehm... Okay... Fangirl moment... Per ogni stellina e commento che lasciate è un'ora di sanità mentale in più per l'autrice!
Ah, e buona festa della donna a tutte, ragazze!
Buenas Noches, chicas!♥
Deepred23.
Ecco il video!
https://youtu.be/u7isxoTIeYM
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