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Mi sono svegliato a metà a tra l'eccitato e l'emozionato. Oggi ho la seconda lezione di italiano con Noemi! Non so spiegarmi cosa mi spinge ad essere così entusiasta. Insomma, è pur sempre studio supplementare, quello che faccio con lei. Non capisco cosa ci sia di così emozionante! Mi sento così strano... cosa mi sta succedendo? Metto da parte questi pensieri non appena tocco il legno dello sgabello dell'aula di arte. Abbiamo diverse ore di pratica, ma anche una buona parte di teoria. Certo, fosse stata in inglese, mi avrebbe appassionato di più, ma in italiano... ho bisogno di molto studio, non c'è altro da dire. 

Impugno la matita e inizio a scarabocchiare il primo schizzo, aiutandomi con delle linee guida precedentemente tracciate. È solo un abbozzo, c'è ancora molto da definire, eppure già si può intuire l'oggetto che si sta rappresentando. La professoressa ha disposto sul tavolo tre vasi completamente vuoti. Ha detto che dobbiamo riprodurre la composizione di natura morta e poi, per far sfogare la nostra creatività, dobbiamo aggiungere in ognuno di essi un mazzo di fiori con i colori che secondo noi andranno a rappresentare la nostra futura famiglia. Ha fatto l'esempio di un mazzo di tulipani gialli per il figlio, le rose rosse per la moglie e i fiordalisi per il marito. Il colore che meglio rappresenta noi stessi e quello che vorremmo vedere accanto a noi per tutta la vita. Luke si è gentilmente offerto di farmi un riassunto delle parole della prof e di spiegarmele con Google Traduttore. Che dire, abbiamo un'insegnante particolarmente romantica... 

Decoro i tre vasi con dettagli vari. Ho bisogno di ispirazione e adesso scarseggia un po'. Sembra che i prof ci vogliano programmare la vita. Come se fosse obbligatorio sposarsi e mettere su famiglia. Io non ci ho mai pensato prima di adesso e quindi mi trovo parecchio in difficoltà. È difficile scegliere un colore che ci rappresenti o che "simboleggi" la nostra futura donna. Per mia figlia, perché sì, mi piacerebbe un femminuccia, decido di disegnare delle margherite, alcune totalmente bianche, altre con delle screziature rosa, intervallate da rami di foglie verdi, come la speranza. Sì, spero siano una femmina e il bianco rappresenta il suo candore, la sua innocenza, la sua purezza. Vedendo le facce spaesate di alcuni di noi, la professoressa si è detta disponibile a prorogare la scadenza. Dovrà essere terminato e consegnato tra un mese.

Le altre ore di lezione passano tranquille. Mancava il professore di fisica, così ho potuto dedicarmi alla ricerca del significato dei colori e, perché no, mi sono detto, dei fiori. Arrivo a casa alle due e mezza di pomeriggio e trovo mia madre in cucina, intenta a preparare qualcosa, che intuisco essere biscotti al cioccolato.

« Come mai?» le domando perplesso riferito ai dolci.

« Perché ho trovato lavoro e poi mi sembrava un modo carino per ringraziare Noemi! Potrai offrirgliene un po' per merenda. Non trovi sia un'idea carina, caro?» mi risponde lei e io non posso fare altro che annuire, sorridendo delle sue trovate.

« Comunque non preoccuparti. Questo pomeriggio devo sbrigare delle commissioni e starò fuori casa. Non vi disturberò, tesoro!» arrossisco alle sue parole. Mi sembra di vedere un sorriso malizioso incurvarle le labbra. Magari sono io quello che ha troppa fantasia e vede sempre tutto con un secondo fine, ma ho l'impressione che mia madre stia facendo già troppi pensieri...

« Okay mamma.» vado a lavarmi le mani e finalmente posso sedermi a tavola, addentando il mio gustosissimo panino.

Alle tre e un quarto precise, mia mamma esce di casa e un quarto d'ora dopo sento suonare il campanello. Mi alzo dal divano, sul quale ero sdraiato pigramente, e, abbassando le cuffie, che mandavano ancora "November Rain" dei Guns N' Roses, mi dirigo verso la porta, aprendola ed esclamando:

« Hey mum, what did you forg-» (Hey, mamma, cos'hai dim-) mi blocco all'improvviso, sentendo un piccola risatina proveniente dalla persona davanti a me. Le mie guance si imporporano di botto e mormoro imbarazzato, passandomi una mano sulla nuca:

« Ah... Ehm... Noemi! ... Ehm... Hi!... no, no... Ops... Ciao!» la sua risata aumenta e riesce solo a dire:

« You're so cute, Ashton!» (Sei così carino/tenero, Ashton!) dopo essersi ripresa, aggiunge: « Comunque ciao! Come stai?»

« Bene! Tu?» metto in pratica gli insegnamenti della precedente lezione e vedo che lei è davvero contenta di questo.

« Bene, grazie!»

La faccio accomodare e subito tira fuori un dizionario e dei pennarelli. Non capisco le sue intenzioni finché non apre nuovamente bocca:

« Well, Ashton... In our second lesson we're going to talk about likes and dislikes. Are you ready?» (Bene, Ashton... Nella nostra seconda lezione parleremo di ciò che ci piace e ciò che non amiamo. Sei pronto?) il sorrisetto di sfida che le incurva le labbra mi dà una carica incredibile. Rispondo affermativamente.

« So... what's your favourite colour?» (Quindi... Qual è il tuo colore preferito?) mi domanda lei e, dopo averci pensato sopra qualche secondo, rispondo.

« I think it's green. But I also like orange and light blue.» (Penso sia il verde. Ma mi piace anche l'arancione e l'azzurro.)

« Well. Now let's draw a green stain and then we write the Italian translation next to it. Okay?» (Bene. Ora disegniamo una macchia verde e poi ci scriviamo vicino la traduzione italiana. Okay?)

Annuisco e inizio a colorare con i pennarelli. Accanto a "Green" mi fa scrivere "Verde". Continuiamo in questo modo sino a stilare un elenco dei principali colori. Mi spiega che per esprimere una preferenza o un'opinione, devo dire "Mi piace" oppure "Non mi piace". Iniziamo a creare delle frasi basi, che potrebbero capitarmi di usare più frequentemente. Mi propone anche situazioni comuni sinché non mi chiede:

« Have you got a girlfriend?» (Hai una ragazza?)

Timidamente nego con la testa e lei si alza in piedi, togliendosi la felpa verde acqua.

« Let's say I'm your girlfriend.» (Supponiamo io sia la tua fidanzata.) dopo quest'ultima frase, posso dire di non essere mai arrossito così tanto in una sola giornata.

« Tonight there's a party and I can't decide between my light blue dress and the purple ones. So, which do you prefer?» (Stasera c'è una festa e non so decidere tra il mio vestito azzurro e quello viola/porpora. Quindi, quale preferisci?) alza a turno la felpa in pile che prima indossava e la sua giacca viola, fingendo che siano i due vestiti tra i quali è indecisa.

« Mi piace quello azzurro.» lei sorride ed esclama un "Bravo!". Io ricambio il sorriso e mormoro:

« I've got a really good teacher...» (Ho davvero una brava insegnante...) lei deve avermi sentito e le sue guance prendono colore. Mi ricordo solo in quel momento dei biscotti di mia madre. Mi alzo sotto il suo guardo attento e vado a prendere la ciotola nella quale li aveva messi.

« Ti piace questo?» le mostro un cartone di succo all'ACE e lei annuisce.

« Succo di frutta.» dice piano, scandendo bene le parole. La guardo un attimo spaesato e lei aggiunge: « Quello si chiama succo di frutta. In inglese è "Fruit juice".» faccio un cenno affermativo con la testa e ritorno al tavolo con due bicchieri pieni di quel liquido arancione e dolce.

Dopo aver finito la nostra merenda, riprendiamo con un ripasso leggero di tutto quello che ho imparato oggi. Scopro anche qualcosa su di lei. Mi ha detto che le piacciono gli One Direction e altri cantanti italiani. A fine giornata, verso le sei e mezza, si congeda, consigliandomi di ascoltare qualche canzone dei Modà, un gruppo italiano.

Mi chiudo la porta alle spalle, dopo aver aspettato che Noemi sparisse all'orizzonte, e sospiro liberatorio. Sono stanco, l'italiano non è semplice, ma sono sicuro che riuscirò a imparare questa nuova lingua, tanto melodiosa quanto infingarda. 

Ho pur sempre una brava insegnante...



Note dell'autrice:

Hola ragazze! Ben ritrovate!

Come state? Tutto okay? Io benone!

Allora, ecco la loro seconda lezione di italiano. Cosa ne state pensando di questa storia? Vi piace? Me lo fareste sapere con un commento e un voto, per favore? THANKS♥

Comunque, questo che sto per dirvi è importante. Vi prego di ascoltarmi per solo un minuto.

Sicuramente avrete tutti sentito degli attacchi avvenuti in Belgio, a Bruxelles. 

Sono senza parole per la stupidità e la crudeltà umana. Davvero.

#PrayForBruxelles

So che non potrà far molto, ma l'importante è non zittire mai la propria voce a causa della paura.


A presto, bellezze♥

Byeee!

Deepred23.


https://youtu.be/8SbUC-UaAxE

November Rain dei Guns N' Roses

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