Mercoledì. Nuovo risveglio, nuova giornata.

Scendo le scale lentamente nel silenzio più assoluto. Il mio cervello, non ancora collegato, capisce che mi devo preparare da solo la colazione perché mia madre non è in casa, ma suppongo sia al lavoro. Non ho ancora capito bene di cosa si tratti, sinceramente. Ieri sera, durante la cena, mi ha riempito di domande stile interrogatorio per sapere come è andata la lezione con Noemi, se le avessi offerto i biscotti e se le fossero piaciuti. Dopodiché, mentre lei si rilassava sul divano, davanti a una di quelle telenovela internazionali, io mi ritiravo in camera, ricordandomi di dover completare due veloci esercizi di inglese. Prima di buttarmi sul letto, mi sono cambiato e ho acceso piano lo stereo. "Gotta Be Somebody" dei Nickelback ha invaso piano piano l'aria e poi la mia mente. Improvvisamente, tutti i pensieri, che fino a quel momento avevo tentato di reprimere, sono irrotti violenti, come un fiume in piena fuoriesce dagli argini, nella mia testa. Da quando sono arrivato in Italia, ho incontrato diverse persone. 

Primo tra tutti Lucas. 

Quel ragazzo dagli occhi di un azzurro indescrivibile è stato il primo a rivolgermi la parola nel mio primo giorno di scuola. Nel giro di poco tempo siamo diventati amici. Non migliori amici, per quello ci sarà tempo, spero, però in quei brevi momenti che passo con lui e tentiamo di conoscerci, nonostante l'ostacolo della lingua, sento di starmi affezionando a lui sempre di più. 

Ho conosciuto Jessica. 

Quella ragazza ha una sfacciataggine incontenibile. Neanche un mese di scuola e mi aveva già sotto tiro come un cecchino professionista. Fortunatamente sono riuscito a schivare il suo proiettile e da quel momento non mi parla più. 

Infine Noemi.

 Lei... Lei è lei. È semplice, non ha nulla di particolare, eppure c'è un qualcosa che non te la fa scordare. Forse è tutto l'insieme, magari non è una sola cosa di lei. Se penso a Noemi... beh, se penso a lei... mi viene in mente... credo, anzi, sì, sono sicuro che assomigli a un libro. Uno di quelli con la copertina vecchia e un po' logora, magari con le pagine ingiallite e polverose, spesso dimenticato in un angolo della libreria per anni. Però la storia che racconta è speciale, è bella, è interessante. Ogni pagina che leggi è una tentazione a proseguire, come quando ti immergi in un giallo e risali in superficie solo dopo aver scoperto chi è l'assassino. Sì, lei assomiglia a un libro giallo. È tutta da scoprire. Sono certo che dietro a quella facciata da brava ragazza si nasconda qualcosa in più. E non vedo l'ora di scoprirlo.

Esco di casa e mi avvio verso la scuola, sicuro di incontrare un faccino da angelo con un piercing al labbro ad aspettarmi lungo il tragitto. Lo vedo e gli vado incontro salutandolo allegramente. Vedo il suo viso teso e gli domando d'istinto, con una frase che sento spesso dire da Noemi quando mi vede dubbioso su qualcosa, se ci sia qualcosa che non vada.

« Ti devo dire una cosa importante.» il suo tono serio mi fa intuire la sua risposta detta in italiano.

Prende due o tre respiri profondi, poi dice:

« I'm fall in love with a... person, but it isn't who you think.» (Mi sono innamorato di una... persona, ma lei non è chi tu pensi che sia.) si deve essere preparato su questo discorso. Non capisco, la mia faccia confusa ne è una palese dimostrazione.

« Ashton... Io... I... I love... Michael... He's a boy that he attends at our school, but he's in 3rd.» (Ashton... Io... Io... Io amo... Michael... È un ragazzo che frequenta la nostra scuola, ma è in terza.) rimango scioccato per qualche istante, ma mi ricompongo velocemente. D'istinto lo abbraccio forte e lui, dopo un attimo per riprendersi, ricambia. Quando sciogliamo questo intreccio di mani e corpi, posso vedere i suoi occhi lucidi dall'emozione.

« He... He loves me, too. I'm his boyfriend, now. Thank you Ashton to have I happen me. I'm really happy!» (Lui... Anche lui mi ama. Sono il suo ragazzo, adesso. Grazie Ashton per avermi capito. Sono davvero contento!) una lacrima solitaria solca la sua guancia e il mio pollice va a levargliela immediatamente. Sono davvero felice per questo piccolo angioletto, ma un qualcosa dentro di me mi rende nervoso. Forse è perché non l'ho mai visto...

« Please... Promise me that you will introduce him to me.» (Per favore... promettimi che me lo presenterai.) lui annuisce e mi abbraccia di nuovo. Nonostante la sua promessa, non mi sento tranquillo. Reprimo irritato una vocina nella mia testa che insistentemente urla gelosia...

Note dell'autrice:

Buonasera a tutte ragazze! 

Devo chiedervi immensamente perdono per non essere riuscita ad aggiornare settimana scorsa, ma avevo i compiti sino alla gola... Insomma, non ho avuto il tempo libero necessario per comporre un capitolo decente e non credo che questo sia chissà cosa, eh... Che dite di farmelo sapere con un voto e un commento veloce? ♥

Ci tenevo a ringraziare tutte e ripeto TUTTE le persone che hanno letto, votato e commentato questa storia. Siamo arrivate a 223 visite, vi rendete conto?! Il prossimo traguardo è 300! Sono sicura che grazie a voi riusciremo insieme a raggiungerlo!

E nulla, vi lascio al video di Gotta Be Somebody dei Nickelback!

https://youtu.be/Q0VRj2uw9L0

Byeee!

DR23.

P.s. Ho intenzione di iniziare una storia... "particolare". Vi annuncio solo che ci saranno dei miei disegni. Vi piace come idea? :)