Hi, my name's Ashton
Sbadiglio, passandomi una mano sul volto. La luce che filtra dalle tende mi ferisce gli occhi, ancora chiusi. Non ho assolutamente voglia di alzarmi, ma le urla insistenti di mia madre, provenienti dal piano inferiore, mi fanno capire che dovrò mettere da parte la mia pigrizia almeno il primo giorno di scuola. Mi alzo intontito, rabbrividendo un poco e poggiando i piedi per terra. Mi guardo intorno per capire dove sono di preciso. Questa non sembra la mia camera. La mia aveva le pareti verdi, con un sacco di poster delle band, più o meno conosciute, attaccati, quasi come a farmi compagnia nei lunghi pomeriggi. Incerto, mi alzo, ma a stento trattengo un imprecazione quando il mio mignolino va a sbattere contro un qualcosa di duro: uno scatolone. Improvvisamente la nebbia si dirada dal mio cervello e ricordo che mi sono appena trasferito in Italia. Ricordo anche che, se avessi messo a posto la stanza ieri, liberandola dagli scatoloni, adesso non mi ritroverei a tirar giù il Rosario tenendo tra le mani il mio mignolino dolorante.
"Iniziamo bene..." non riesco a far a meno di pensare. Mi lavo la faccia e mi vesto, scendendo i gradini lentamente, neanche fossi una star... .
« Buongiorno tesoro! Allora, sei pronto per affrontare la tua nuova vita italiana?» chiede mia madre entusiasta.
Inizialmente la guardo come a domandarle "Stai scherzando, vero?", poi rifletto sulle sue parole e mi rendo conto di non saperle dare una risposta certa. Ero pronto? Neanche sapevo l'italiano, figuriamoci se ero in grado di affrontare un'intera giornata scolastica...
Mia madre era sempre stata una dal temperamento impulsivo. Difficilmente pensava prima di parlare o di agire; così, appena i miei divorziarono, lei decise che era meglio per tutti cambiare aria. Un giorno l'ho trovata davanti a un mappamondo e le avevo chiesto cosa stesse facendo. La sua risosta mi aveva lasciato basito: "Sto scegliendo dove sarà la nostra prossima casa!". Avevo pensato che era molto stressata in quei giorni. Aveva appena "vinto" una causa legale che durava già da diversi mesi, magari era solo un modo per "rilassarsi". Le piaceva tanto la geografia. Invece tutto quello non era uno scherzo, lei aveva davvero deciso di lasciare l'Australia per "tagliare" tutti i ponti col passato.
Mia madre mi riscuote dai miei pensieri, dicendomi che sto già facendo tardi il primo giorno di scuola. Sbuffo impercettibilmente, la saluto ed esco di casa. Mi dirigo verso quello che sarà il luogo che, bene o male, frequenterò per nove mesi all'anno.
Quando metto piede in classe, mi assale un nodo alla gola e le mie guance si imporporano. So parlare pochissimo l'italiano, a malapena so presentarmi... si prospetterà una giornata difficile...
« Ragazze e ragazzi, questo sarà il vostro nuovo compagno. Ashton Fletcher Irwin. Viene dall'Australia, mi raccomando fatelo sentire a proprio agio.» mi annuncia la professoressa di matematica.
Mi siedo vicino a un ragazzo sui sedici anni, biondo, due occhi azzurri spettacolari e un piercing al labbro inferiore. Niente male il tipo. Non mi dispiacerebbe conoscerlo, ma ci sarà tempo. Cerco di seguire la lezione alla bell'e meglio. I numeri, fortunatamente, sono internazionali e poi è un argomento che avevo già fatto al mio Paese. La giornata trascorre abbastanza in fretta, il mio compagno di banco si è presentato come Lucas Robert Hemmings. Mi ha raccontato che ha origini australiane anche lui, ma che non ha mai vissuto là, se non per i primi tre anni delle sua vita. Quando torno a casa, mia madre mi domanda subito com'è andata.
« Bene, ma sarebbe stato meglio se mi avessi dato più tempo per imparare almeno le basi dell'italiano... Non posso comunicare con nessuno, tranne con la professoressa d'inglese!» esclamo, forse con un po' troppa enfasi. Mia madre non fiata e io ho paura. Il suo cervello si è messo in azione e non ho idea di cosa si possa inventare questa volta. Decido di salire in camera mia per rilassarmi un po'. Metto le cuffie e inizio a canticchiare "Troublemaker" dei Green Day. Mi addormento così, venendo risvegliato solo per la cena, inconsapevole della folle pensata della donna che mi mise al mondo sedici anni prima.
Note dell'autrice:
Hello there!
Come state?
Quest'idea mi è venuta in mente per caso, ricordandomi di quando alle medie davo "ripetizioni" prima delle verifiche di matematica o scienze...
Mi fareste sapere cosa ne pensate, please? ♥♥♥
Mi serve motivazione per continuare la storia!
Ah, prima che mi dimentichi, ho creato con photoshop la copertina di questo "libro", come diavolo faccio a caricarla? Non me la legge... ç.ç
Grazie a tutte in anticipo!
Goodnight!
P.S.: Sììììììììì!!!!!!!!!!!! Ce l'ho fatta!!!!!!!!!! Ecco la copertina!!!! Che ne pensate?? ♥
Ecco qui il video!
https://youtu.be/p7bWJ7eFju4
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