Capitolo 40
How would you feel
If i told you i loved you?
Ed Sheeran
Il cuore accelera e sono sul punto di avere un attacco di panico. Non so nemmeno cosa stia succedendo accanto a me, sento il corpo bruciarmi, un suono continuo si insinua nei miei timpani e le mie palpebre non si muovono.
"Ally andiamo." Mi sento scuotere il corpo.
Sbatto più volte le palpebre, provando a riprendermi ed entro in taxi con il respiro affannoso.
"Chi era? Ally sei pallida." constata Lola, diventando improvvisamente oggetto di attenzioni di tutti, compresa Jenna.
"Voglio andare in comunità, subito." Dico solamente, guardando davanti a me.
"E' successo qualcosa?" Insiste Bella avvicinandosi per guardarmi.
"Per favore." Chiedo. Non ho la forza di parlare e tanto meno di spiegare una situazione della quale sanno meno di zero.
Jenna dice l'indirizzo al tassista e partiamo.
Ho una brutta sensazione addosso. Qualcosa mi porta a pensare che quella persona nell'altro capo fosse Ashley. Ma non può essere... Che senso avrebbe chiamarmi per poi attaccare subito dopo. E se fosse uno scherzo (di mal gusto) e mi sto preoccupando inutilmente? Non so cosa pensare sinceramente, non so cosa fare e come comportarmi dinanzi ad una situazione del genere.
Il tragitto del ritorno sembra anche più lontano della partenza e quando arriviamo, non perdo tempo ad aprire la portiera e correre verso l'entrata. La signora Bridgette si piazza proprio di fronte con il suo solito blocchetto fra le mani pronta a segnare gli orari di uscita e entrata.
"Siete in ritardo." Mi fa notare e le altre mi raggiungono. "Di dieci minuti."
Sospiro, non me ne frega niente di essere in ritardo. La supero non curandomi dei suoi richiami e salgo immediatamente al piano di sopra raggiungendo la camera.
Mi butto sul letto affrontando le peggiori sensazioni nel corpo. Non posso tenermi tutto dentro e ho bisogno assolutamente di chiarimenti.
"La Bridgette è andata dalla direttrice a comunicarle il nostro piccolo ritardo." Mi informa Lola, entrando tutte tre nella stanza.
"Non mi importa." Rispondo sgarbatamente.
Lola e Bella si guardano per un secondo e poi si siedono sul mio letto accanto a me.
"Ally, noi possiamo aiutarti. Però devi aprirti con noi." Mi suggerisce Lola, guardandomi.
Respiro quasi a fatica. Le guardo: so che sono sincere, non mi hanno mai dimostrato il contrario. Ma non ce la faccio e so che si tratta di me e non di loro.
"Prima... qualcuno mi ha chiamata e si sentivano solo dei respiri affannosi." Rivelo. "Era come se qualcuno stesse per chiedermi aiuto, ma non so."
"Non potrebbe essere uno scherzo telefonico?" Ipotizza Bella.
Potrebbe esserlo come no.
"Perché hai reagito così? Hai idea di chi potrebbe essere?" Domanda Lola.
Mi mordo il labbro.
"Ve l'ho sempre detto che quella ragazza è strana." Interviene Jenna, guardando il suo vestito.
Non posso darle torto.
"Ti pare opportuno?" La sgrida Lola ottenendo un sorriso da Bella.
Alza le spalle non curandosi minimamente di niente.
"Io penso di sì." Rispondo. "Ma non ne sono sicura."
"Ha a che fare con il fatto che sono venuti i tipi della polizia?" Chiede Bella.
Annuisco. "Cosa vuoi che facciamo? Posso provare a chiamare qualcuno?" Mi propone Lola.
Scuoto la testa. A chi lo dovrei dire?
Un sacco di persone, mi suggerisce la mia sporca coscienza.
"Dobbiamo andare giù a cena." Annuncia Jenna, per poi uscire senza aspettare nessuno.
"Io resto qui." Dico ad entrambe. "Non ho fame."
O almeno non ce l'ho più.
"Dopo ti porto qualcosa, sai.. se ti viene fame." Mi dice Bella capendo l'antifona.
Annuisco e sprofondo sul cuscino sbuffando. Guardo il mio cellulare e ricontrollo le ultime chiamate. Ho un senso di nausea e paura nel corpo che non riesco nemmeno a gestire.
Hanno ragione le ragazze... dovrei parlarne con qualcuno se proprio non devono essere loro.
Digito il numero di Dylan e lo chiamo. Ogni singolo suono della chiamata inoltrata mi fa sudare perché non so esattamente che reazione aspettarmi da lui.
"Pronto." Risponde, in tono freddo.
Quasi dimenticavo che dopo la discussione inutile su Kyle mi ha voltato le spalle non facendosi sentire per tre giorni di fila.
"Ciao." Rispondo, non sapendo come proseguire.
"Come stai?" Chiedo.
Lo sento sospirare "Bene." Dice, semplicemente per poi far susseguire un silenzio fastidioso.
"Ehm... sei ancora arrabbiato con me?"
"Importa?"
Ma che dice? "Certo che importa."
"Allora, se proprio lo vuoi sapere, la risposta è sì." Wow.
Sospiro. "Puoi venire qui e ne parliamo?" Chiedo, sperando in una risposta affermativa.
"Per favore." Aggiungo abbassando il tono della voce.
Ci mette un bel po' a rispondere ma alla fine, con la solita voce piatta, afferma: "Sarò lì fra venti minuti." Mi dice.
Lo saluto senza ricevere risposta e attacco la chiamata. Metto apposto la stanza e il vestito che ho comprato per ammazzare il tempo e nel mentre dei miei assidui pensieri, la porta viene aperta con un colpo secco facendomi prendere paura.
"Non.Puoi.Assolutamente.Capire." Bella fionda nella stanza con il fiatone addosso.
"Cosa? Mi hai fatto prendere uno spavento." Esclamo.
"La direttrice ci ha proibito di uscire e ricevere visite per due settimane. Ti rendi conto?"
Cosa?
"Stai scherzando, spero." Strabuzzo gli occhi.
Dylan dovrebbe arrivare a momenti...
"Sì, per dieci minuti di ritardo. Non sono normali!" Si lamenta e non posso darle torto.
Proprio oggi...
"Dylan dovrebbe arrivare fra un po', come diavolo faccio adesso?"
Alza le spalle.
Bene, davvero molto bene.
"Vi tocca farvi la videochiamata, oppure lo vedi domani a scuola." Mi suggerisce.
Scuoto la testa. Dobbiamo parlare, già siamo ad un punto critico della nostra relazione.
"Per finire in bellezza questa giornata hanno servito un minestrone da voltastomaco. Mezza mensa si è svuotata, hai fatto bene a non venire."
Lola e Jenna fanno la loro entrata anche loro provate dalla bellissima notizia sulle nostre uscite e molto probabilmente anche per andare a letto senza cena.
"Lola, andiamo da Lucky a farci fare dei panini?" Le chiede Bella trovando la sua approvazione.
In altri casi le avrebbe detto di non disturbarlo ma evidentemente ha fame pure lei.
"Jenna vieni con noi?"
Scatta dalla loro parte, titubante sul da farsi ma poi scuote la testa.
Non si farà mai avanti.
Nasce una tensione strana ogni volta che ci ritroviamo sole ma vengo salvata da una chiamata sul telefono.
"Sì?" Chiedo senza nemmeno aver visto chi fosse.
"Sono qui davanti al portone e quella vecchia del cazzo non mi fa entrare." Scatta Dylan in tono tutt'altro che carino.
Ecco la parte più difficile.
Sbuffo. "Oggi siamo arrivate in ritardo di dieci minuti dal tempo stabilito e ci hanno proibito di uscire e di ricevere visite." Dico frustrata.
"Mi prendi per il culo?"
Aggrotto la fronte. "No, non ti sto prendendo per il culo." Sento gli occhi di Jenna bruciare sul mio viso per quanto mi sta fissando.
"Facciamo una videochiamata?" Propongo e poi me ne pento.
"Eh? Non farò una cazzo di videochiamata per parlare di questa merda."
Il mio cuore fa un salto. Sta esagerando, ora.
"Grazie per chiamare la nostra relazione merda." Sputo ironica.
"E' chiaro che non mi riferisco a noi due, ma non pensi sia opportuno e da persone intelligenti vedersi di persona anziché tramite questi mezzi?" Domanda ironico.
"Sì, ma che vuoi che faccia? Non dipende da me."
Questa conversazione non ha senso.
"Allora ciao." Mi chiude la chiamata in faccia, lasciandomi basita.
Ma come diavolo si permette? Sono furiosa come non mai. Sto ancora guardando il cellulare a bocca aperta non realizzando che cosa ha appena fatto e il mio unico desiderio è quello di scaricare la mia rabbia scaraventandolo su un muro a caso.
"L'uscita di emergenza accanto alla nostra stanza rimane sempre aperta e puoi scavalcare con facilità un muretto grazie a un tettuccio." Dice la voce di Jenna facendomi voltare verso di lei.
Incrocia il mio sguardo. "La Bridgette è già a riposo a quest'ora."
Non sto credendo alle mie proprie orecchie...
"Sbaglio o mi stai aiutando?" Chiedo in caso di mio eventuale ritardo mentale.
"Ti sto solo dando un suggerimento. Lo fanno tutte della nostra ala femminile."
"E perché me lo stai dicendo?" Indago perché di lei non mi fido molto. Anzi, diciamo che non mi fido proprio.
"Invece di fare domande io mi avvierei, se ne starà già andando." Mi fa notare.
La guardo non molto convinta ma con lui ci devo parlare in ogni caso. Sono molto diffidente dal suo aiuto e per qualche ragione ho terrore che ci sia qualche fregatura dietro.
Guardo a giro per vedere se ci sono i telefoni delle ragazze e noto solo quello di Bella sul letto. In ogni caso, chiamerò loro se dovesse succedere qualcosa.
Seguo le indicazioni di Jenna guardandomi alle spalle per non farmi sgamare e mando un messaggio a Dylan dicendogli di stare fermo dov'è, per poi appoggiarmi su due scalini davanti al muretto e salirci sopra. L'altezza non è così ampia ma non abbastanza da non slegarsi qualche gamba. Menomale, infatti, che c'è il tettuccio menzionato da Jenna. Ci salgo sopra facendo attenzione a non rotolare da qualche parte e poi faccio un salto netto sentendo la pianta dei piedi vibrare.
"Cazzo." Impreco, muovendo in modo frenetico un piede e poi l'altro.
Alla destra noto una scala e sorrido. Non ce l'avrei fatta a salire di nuovo facilmente.
Cammino per tutto il fianco della comunità, arrivando finalmente vicino al cancello principale. Su un muretto è appoggiata una persona che fuma e man mano che mi avvicino noto il solito ciuffo ribelle sulla fronte e gli occhi azzurri con il bagliore del lampione.
"Adesso stai iniziando a fumare?" Gli chiedo attirando la sua attenzione.
Oggi ha una semplice tuta addosso senza quegli orrendi anfibi che indossa di solito. "Menomale che non potevi uscire." Commenta, inspirando la sigaretta.
"Sono scappata di nascosto se proprio è questo il punto di tutta la situazione." Incrocio le braccia.
Il suo sguardo incontra il mio alzando di poco la testa per far fuoriuscire il fumo e non buttarmelo in faccia.
Sono a mezzo metro di distanza. Il suo modo di fare gelido contrastante al calore dei suoi occhi è un impeto per il mio cuore.
"Ho scoperto la verità su Kyle." Gli rivelo facendolo sbuffare.
"Sì, la storia di lui che è super innamorato di te la conosco." I muscoli del suo viso si contraggono e con forza infila la sigaretta fra le labbra per fare un lungo tiro.
"Era lui ad inviarmi tutti quei messaggi inquietanti."
La sua testa scatta verso di me. "Cosa cazzo ha fatto?" Quasi urla.
Mi guardo intorno. "Abbassa la voce. Sì, volevo sapere cosa avesse da dire al riguardo e si è rivelato più meschino di quanto credessi."
"Lo ammazzo." Dice tra i denti, buttando la sigaretta oramai consumata.
"Non ne vale la pena. Io con lui ci ho chiuso definitivamente." Lo rassicuro.
Si è dimostrato di una tristezza infinta e questo non riuscirò mai a perdonarglielo.
Dylan continua a guardare davanti a sé non pronunciando nemmeno una parola e la cosa mi innervosisce.
"Cosa c'è?" Chiedo frustrata. "Perché questa cosa ti fa arrabbiare con me?"
"Tu hai provato qualcosa per lui? Vi siete mai baciati?" Chiede, svuotando finalmente il sacco.
"Era questo, allora?" Mi avvicino a lui arrivando a pochi centimetri dal suo corpo. "Non ho mai provato nient'altro che un forte sentimento di fratellanza per lui. Era la mia metà in tutto perché era l'unico amico su cui potevo realmente contare, ma non ho mai considerato il nostro legame come qualcosa che potesse arrivare all'amore. Mai." Gli dico sinceramente.
I tratti del suo viso si addolciscono ma la bocca rimane in una linea dritta. "Amo te. Solo te." Gli prendo il viso tra le mani costringendolo ad incrociare i miei occhi. Ho bisogno che mi creda.
"Ho solo paura di perderti." Ammette.
"Non succederà." Lo rassicuro.
Sono sempre stata io ad avere delle insicurezze sulla nostra relazione e vedere anche lui in questo ruolo mi fa capire che a volte anche la persona che ha più autostima di se stessa può avere delle incertezze.
Le sue mani si liberano dal muretto e le avvolge sulla mia vita, seppellendo il viso nell'incavo del mio collo.
"Non provare mai più ad attaccarmi il cellulare in faccia." Lo minaccio ricambiando l'abbraccio. Non mi è andata proprio giù quell'attitudine e ci tengo a chiarirlo.
"Ti amo anch'io." Ridacchia.
"Non sto scherzando, è fastidioso." Mi lamento.
Annuisce e mi lascia un bacio sul collo sentendo il contrasto metallico di un oggetto freddo. Mi stacco per guardarlo e solo ora noto con piacere che ha di nuovo il suo bellissimo piercing nero a circondargli il lato del labbro inferiore.
Non riesco a concepire a quanto ogni giorno diventi sempre più figo.
"Hai di nuovo il piercing" Esclamo, avvicinandomi per baciarlo ma mi ferma ridendo.
"Hai qualche strana ossessione per il piercing."
Sorrido. "No, io ho una qualche strana ossessione per il piercing sul tuo labbro." Lo correggo.
Scuote la testa e poi si avvicina prendendo il mio viso per poi unire le nostre labbra. Ha quel fastidioso sapore di nicotina e un retrogusto di menta che lo rende piacevole. Restiamo avvinghiati per diverso tempo tanto da farmi migliorare la serata. Non voglio rovinare niente, tanto meno il mio umore così lo saluto promettendogli di fargli vedere il vestito della cerimonia del diploma, il giorno dopo.
Ma ovviamente non succederà. Non ho mai amato essere eccessivamente femminile ma quel vestito mi ha fatta sentire per la prima volta una principessa.
Trovo meno difficoltà a salire grazie alla scala e come sono uscita, rientro in punta di piedi dissimulando quanto più silenzio possibile raggiungendo la stanza.
La luce è spenta e sono tutti a letto a dormire. Mi tolgo piano le scarpe e mi limito a togliere i pantaloni giusto per non dormire scomoda. Sono troppo stanca.
Non appena appoggio la testa sul cuscino una lampadina si accende nella mia testa creandomi ansia: non ho detto a Dylan della chiamata di oggi.
Non voglio rovinarmi l'umore ma andare a letto col sorriso. Mi ripeto.
Jenna si muove nel letto girandosi nell'altro fianco.
"Grazie." Sussurro, non sicura se è a dormire oppure è sveglia.
Chiudo gli occhi tirando le coperte sotto il mio mento per poi udire un lieve "Prego."
Oggi posso fare sogni tranquilli.
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GUYS.
IL PROSSIMO CAPITOLO E' L'ULTIMO DEL TERZO LIBRO. MI SENTO INVECCHIATA CON QUESTA STORIA, AIUTO.
MA TARATATATA VI ASPETTO CON IL QUARTO, QUINDI I DALLY ACCOMPAGNERANNO LE NOSTRE VITE ANCORA PER UN PO'! Non vedo l'ora!
Tra un po' pubblico il quarto volume con la didascalia e la copertina temporanea di wattpad ma intanto vi rivelo già il titolo: MAKE IT WORTH IT
Goodbye my beautiful bestfriends! ❤
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