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Capitolo 38

I will make you queen of everything

Twenty one pilots



La sto praticamente scongiurando con lo sguardo. Dio solo sa che sfuriata farà la precettrice se vedesse Dylan qui. Ho letto di sfuggita tra le regole di questa comunità che se dovessero beccare qualche individuo del sesso opposto nel dormitorio, verranno presi provvedimenti seri.

"Sto arrivando." Le dice a quasi un passo dall'entrare in camera.

Jenna mi guarda per un ultimo secondo e poi esce chiudendo la porta dietro di sé.

"Perché ci ha messo questo tempo?" La sento parlare aldilà della porta.

"Ho cercato una pasticca per Stewart, non si sente bene." Inventa e sento le loro voci allontanarsi. Faccio un sospiro di sollievo sentendo la fronte sudata.

"Non è poi così stronza come l'ha descritta." Commenta, facendomi girare per guardarlo.

"Non so perché mi ha coperto ma mi aspetto il peggio da lei." Mi metto le mani sui fianchi.

Il suo sorrisetto la dice abbastanza lunga e  ovviamente non mi fido di nessun favore che lei, nell'anticamera del suo cervello, potrebbe mai farmi.

Devo stare attenta e dopo, anche prima che possa farlo lei, devo parlarle.

"Devi andartene." Gli dico, prendendolo per la mano per poi aprire la porta. "Abbiamo già rischiato."

Guardo a destra e sinistra e ci avviamo verso le scale. Mi guardo attenta alle mie spalle e davanti e non appena siamo nella base sicura, ossia la porta principale mi sento un peso togliersi dal mio corpo.

"A domani, allora." Mi saluta prendendo il viso tra le sue mani per lasciarmi un bacio.

Si stanno costruendo muri sul tempo che trascorriamo insieme, ma non posso farci niente finché sono in questa prigione. Ho solo paura di non trovare abbastanza tempo per seguire mille di quelle cose che devo fare e non riuscire nemmeno a concluderne una. Non voglio che ci sia questa maledettissima cosa a separarci.

"A domani." Mi alzo sulle punte e gli do un ultimo bacio, prima di vederlo uscire dal grande portone.

"Allora?" Mi chiede con tono entusiasta Bella mettendosi a sedere accanto a me nell'ora di cena.

"Allora cosa?" Le chiedo, mentre osservo Jenna seduta al tavolo in fondo. Il suo sguardo incontra il mio e un sorriso si fa spazio nel suo viso da schiaffi.

"Non mi racconti cosa avete fatto tuo e il tuo cavaliere? Jenna mi ha detto che vi ha trovati in stanza insieme." Ammicca dalla mia parte facendo scattare la mia testa verso di lei.

Glielo ha detto? Il panico attraversa i miei occhi e per non parlare del mio corpo.

"Niente di quello che stai pensando. A proposito di Jenna, sono nella merda con lei." La avviso.

"Perché?"

"Per un pelo non ci beccava la signora Bridgette, e Jenna era lì. Mi ha coperto ma dallo sguardo che mi rivolge ultimamente, le sue intenzioni sono altre."

"Davvero? Che culo! Una volta beccarono Thomas, un ragazzo dell'ala est nella camera delle ragazze e hanno vietato sia a lui che alle altre di uscire per due mesi e sono tutt'ora vigilati, non sono nemmeno liberi di andare in bagno che la Bridgette li aspetta fuori." Mi racconta.

Beh, sì, ma con Jenna che mi guarda in quel modo non la definirei così tanto fortuna.

"Non penso abbia intenzione di dirlo, l'avrebbe già fatto senza battere ciglio."

Sarà? Non la conosco, ma non mi fido della sua bocca e della sua bontà nei miei confronti.

"Devo parlarle." Le dico lo stesso.

Lei non sembra convinta e noto che da quando sono tornate né lei né Lola accennano a parlarsi a vicenda. Avranno litigato? Bella era arrabbiata con lei per via di Jenna, ma non credo non si stiano parlando per questo, a meno che Bella non le abbia detto qualcosa.

La mia curiosità è così forte, ma decido di lasciar perdere. Potrei scatenare una lite e non sono psicologicamente pronta.

Finita la cena, salgo subito in camera solo per lavarmi le mani e aspetto con ansia che Jenna ritorni. Bella e Lola se ne stanno in silenzio confermando che sì, c'è qualcosa che non va fra di loro.

"Ragazze, mi sono persa qualcosa?" Domando titubante.

"No." Mi rispondo all'unisono.

Ovvio che non mi diranno niente, soprattutto se devono confrontarsi ora, l'uno davanti all'altra. Potrei chiederglielo a Bella quando Lola non c'è.

Jenna non torna e la cosa mi fa troppo incazzare. Resto ad aspettarla per altri due minuti e poi una lampadina si accende nel mio cervello: è a spiare Lucky nel cento per cento dei casi.

Vado direttamente al bar, cercando di non fare confusione. Nessuna anima viva gira a quest'ora visto che sono tutti nelle loro rispettive stanze, anche la Bridgette a quanto pare.

Nello stesso punto, trovo Jenna che guarda dal vetro della porta Lucky che fa le sue ultime pulizie. Sorrido, e mi faccio avanti tossendo per farmi notare.

Si gira di scatto vedendo come tutto il colore della pelle si stia prosciugando lasciando spazio ad uno pallido per averla colta in flagrante.

"Non è come pensi." Si affretta a giustificarsi. bene bene...

"Non te l'ho chiesto Jenna. So che vieni qui tutte le sere." Mi sento quasi potente.

Possiamo battere questo ferro finché è caldo.

Arrossisce e per la prima volta non ha niente da dire. La porta si apre di scatto e vedo la disperazione nella sua faccia.

"Jenna..." La chiama Lucky e poi nota anche me. "Ally?"

"Buonasera." Gli sorrido e incrocio le braccia.

Jenna mi guarda e noto ora come i ruoli si siano cambiati.

"Cosa ci fate qui?" Chiede più a me che a Jenna, dato che quest'ultima sembra completamente andata dinanzi al suo fascino.

"Beh... Jenna voleva chiederti qualcosa ma è timida." Dico e vedo i suoi occhi allargarsi dal panico.

"Cosa?" Si rivolge direttamente a lei ed è sul punto di svenire.

"Un tè." Gli dico. "Non voleva disturbarti ma ne ha davvero bisogno."

Aggrotta la fronte poi torna a guardare lei. "Jenna, sai che puoi chiedermi qualsiasi cosa. Non ho ancora spento le macchinette, vieni." Le apre la porta, lei mi rivolge uno sguardo implorante ma entra.

"Buonanotte." Dico ad entrambi.

"Notte." Risponde lui.

Ripetere la stessa routine tutti i giorni sta diventando talmente fastidioso e noioso che più passa il tempo e più vedo lontani i miei diciotto anni; la mia libertà. Lola e Bella ancora non si rivolgono neanche mezza parola, così decido di prendere da una parte Bella e chiederle il motivo.

"Ho seguito il tuo consiglio, in parte. Ne ho parlato con Lola e lei si è incazzata negando la situazione. Io credo che non dobbiamo essere amiche se per la prima volta che le dico qualcosa che non mi sta bene mi fa una sfuriata."

Mi dispiace ma annuisco. Ha ragione; la maggior parte dei problemi che si creano nelle relazioni sociali è la mancanza di comunicazione e se non riesce a venirle incontro per qualcosa come questa, allora non merita la sua amicizia.

"Dopo se vuoi usciamo." Le propongo e lei mi sorride acconsentendo.

"Shhh." Alzo lo sguardo per notare la bibliotecaria guardarci male perché parliamo.

Sbuffo e torno a fare i compiti. Stamattina, per mia fortuna, non ho incontrato Kyle e sinceramente preferisco così per tutta la vita. Ancora stento a crederci per ciò che ha fatto.

Un messaggio arriva nel cellulare, mi guardo intorno per non farmi notare e sblocco il telefono.

Bimba, mi manchi.

x

Sorrido e digito velocemente guardando di tanto in tanto la stronza, intenta a leggere un libro.

Anche tu. Tanto.

Bella si sporge per guardare con chi messaggio e poi mi tira una piccola gomitata facendo un sorriso furbo.

Andiamo da qualche parte dopo? Un altro messaggio mi arriva pochi secondi dopo.

Mi mordo il labbro inferiore.

Non posso, esco con Bella ;)

"E allora?" Chiede Bella a voce troppo alta attirando l'attenzione di un sacco di gente.

"Voi due, se vi sento ancora parlare chiamo la precettrice." Ci avverte.

Lancio un'occhiataccia a Bella e nascondo il telefono fra le cosce. "Ti ho dato buca più volte, voglio uscire con te." Le dico a bassa voce.

"Ma tu uscirai con me, solo che porterai anche il tuo ragazzo."

Aggrotto la fronte. "Felice di essere il terzo incomodo?"

Non la tratterei comunque da terzo incomodo, ma se fossi al suo posto non mi verrebbe mai in mente di aggregarmi con una coppia.

"Tu non mi conosci cara, dirai al tuo caro fidanzato di portarsi un suo amico." Propone e già categorizzo la sua idea come quelle tra le più folli.

Però che male c'è? Potrebbe essere interessante e detta proprio sinceramente Dylan lo vorrei vedere.

Sospiro e gli mando un messaggio comunicandogli un'improvvisa uscita a quattro.

Quando torniamo in camera mi aspetto qualsiasi cosa da Jenna, invece è in silenzio tombale e non mi considera nemmeno; meglio così.

"Sai già chi è il mio accompagnatore?" Chiede Bella in tono lascivo, non curandosi né della presenza di Lola né quella di Jenna.

"Veramente no."

Mi ha solo risposto con un misero: ok.

"Secondo te con un jeans di pelle sembrerei una sgualdrina?" Chiedo con in mano l'indumento, incerta se indossarlo oppure no.

Sento uno sbuffo derisorio provenire proprio dalla bocca di Jenna.

"Non dovresti curarti di cosa potresti sembrare, se ti piacciono mettili." Le dico con un'alzata di spalle.

Lei non sembra tanto convinta ma accetta ugualmente. Si mette una camicia chiara e poi gli stivaletti. Io resto con gli stessi vestiti perché sinceramente non mi importa un granché mettermi in tiro per un'uscita. 

Prendiamo le nostre borse e faccio un saluto generale prima uscire. Bella non saluta nessuna delle due perché è ancora fissa a guardarsi il corpo.

"Sei sicura che così non sembro una putt-"

"Andiamo!" La interrompo, prendendola da un braccio. Ne sta facendo un vero e proprio dramma.

Al portone troviamo la signora Bridgette che segna il nostro orario di uscita. Chiamo  Dylan, ma spengo subito la chiamata perché lo trovo accanto al muretto insieme ad un'altra persona.

All'inizio non lo riconosco ma più avanziamo e più i suoi tratti mi sono riconoscibili.

E' Jason.

"Okay, questa sarà l'uscita più epica di tutta la storia." Commenta entusiasta Bella.

Ma che cosa diavolo gli viene in mente per portare proprio lui?

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